31 settembre 2012 – Testimonianze di donne

Non posso chiudere il mio diario di settembre senza pubblicare una nota ricevuta da Giancarla Codrignani che riporta una delle notizie importanti ma taciute che lei sa trovare, svelandone il significato anche a chi fosse disattento.
Avevo pubblicato sue precedenti note nel 2009, 2010, 2011 (facilmente accessibili mettendo il nome di Giancarla in Search)  e, per restare al 2012, il 7 maggio, il 31 luglio e il 3 settembre.

 Care tutte,
due fatti appaiono oggi più chiari, che siamo tutti su un piano inclinato su cui si farà fatica a stare in piedi anche l’anno prossimo; e che, nella disgustosa corruzione del paese, appare finalmente chiaro che, anche se nessuno si salva dal contagio, per fortuna “non tutti sono uguali”.
Parlando invece solo di noi donne, sui media ci si limita a qualche fantasia freudiana sulla nostra “superiorità”, senza notizie serie su nostri veritieri “successi”. Certo, c’è Arianna Huffington, anche se noi di Bologna avremmo Marzia Vaccari che avrebbe fatto volentieri come Arianna solo a beneficio delle donne…. Invece ci tengo a sottolineare, la costruttività di chi non solo non è corrotto, ma da donna dice come si deve fare politica. Ecco un titolo derivato da Repubblica di oggi: LE DONNE SINDACO DELLA LOCRIDE SCUOTONO IL PD SULLA LEGALITA’, “UNICO RIMEDIO ALL’ANTIPOLITICA”. Ma il meglio è il sottotitolo: CINQUE VITE SOTTO SCORTA PER 800 EURO AL MESE.
Sono le nostre eccellenze, sagge e di solito silenziate: Maria Carmela Lanzetta, sindaco di Monasterace, Maria Teresa Collica di Barcellona Pozzo di Gotto, Elisabetta Tripodi di Rosarno, Carolina Girasole di Capo Rizzuto, Anna Maria Cardamone di Decollatura. Possiamo sentircene orgogliose.
Giancarla Codrignani

Dal mensile Ho un sogno
Ricopio un articolo dal numero di settembre (n.211). Nel 2011 il mensile Ho un sogno ha pubblicato (riprendendo una serie di dieci anni prima) storie di donne immigrate che nel 2012 sono diventate storie di migranti, immi ed emi-grati, uomini e donne. Ora segnalo una donna italiana che nell’attività culturale connessa al suo lavoro si rileva cittadina europea.

Se anche all’origine vi è stato un unico ideatore, la sua opera si irradia, sviluppandosi in una pluralità di persone. Né può altrimenti realizzarsi senza questa pluralità. è questo senza dubbio il primo indizio della profonda socialità inerente alla tecnica del mosaico.”  (Giulio Carlo Argan)
Mi trovo nel laboratorio della maestra mosaicista Laura Carraro e il tic tic della martellina che batte sulla lama d’acciaio per modellare le tessere accompagna lo scorrere della pagine del taccuino che sto sfogliando.
La frase di Argan mi colpisce e subito le chiedo se quella ‘socialità’ che la citazione indica abbia per lei anche un riscontro nella pratica del suo lavoro.
Così, fra le tante esperienze realizzate e possibili, mi segnala quella dell’associazione ‘Modo’ di cui fa parte. «Modo ha – mi dice -come obiettivo fondante quello di riunire giovani artisti europei di varie discipline che, nel confronto reciproco, condividono passioni, talenti, idee. Non è importante che i settori d’interesse siano diversi. Ciò che conta non è il “cosa” ma il “modo”: quello della condivisione e della relazione».
Laura, dopo aver conseguito una laurea triennale in lettere a Venezia, decise che voleva trovare un’attività che le consentisse di mantenere una visione aperta e anche operativa: di qui la decisione di iscriversi alla scuola di Mosaico di Spilimbergo dove ha avuto l’opportunità di conoscere cittadini di tanti paesi del mondo.
E’ stata una molla che ha suscitato il suo interesse per Modo, associazione che ha sede a Udine e si giova di un respiro internazionale grazie anche ai progetti sostenuti dalla Comunità europea che l’hanno vista partner di omologhe organizzazioni della Repubblica Ceca (UVUO, Associazione degli Artisti Visivi di Olomouc) e della Germania (associazione Starkmacher). Insieme hanno organizzato lo scorso anno un workshop al Parco Desio dei Rizzi a Udine e l’iniziativa si è ripetuta quest’anno con la partecipazione anche di artisti sloveni e spagnoli (http://www.associazionemodo.it).
L’evento udinese  ha avuto anche il patrocinio del comune che ha consentito facilitazioni nelle pratiche e nelle procedure per raggiungere l’obiettivo dell’incontro.
Il nome del progetto europeo è accattivante Reshape (re-shape , ridare forma alla città, traduce Laura). Da noi reshape è diventato Incroci e ci offre l’opportunità di conoscere giovani che si comportano da cittadini europei incrociando le loro esperienze e intrecciando il loro tempo in un momento in cui la parola Europa sembra declinarsi esclusivamente con tecnicismi finanziari.
Mentre la Comunità europea li sostiene, sono ignorati dalla politica politicante che sembra incapace di giovarsi di esperienze in atto.
Sarà opportuno perciò parlarne ancora perché altro hanno da dire.

 

 

30 Settembre 2012Permalink