12 dicembre 2014 – Da facebook: una nota significativa

Due giorni fa Tiziano Sguazzero ha pubblicato su facebook una citazione che ritengo importante quanto il suo commento.
Trascrivo perché desidero farne memoria, almeno per me

Torture democratiche
Non sono per nulla convincenti le affermazioni del filosofo Michael Walzer, secondo il quale (in relazione al Rapporto della Commissione Intelligence del Senato Usa sui crimini della Cia nei confronti dei sospetti terroristi) «per le azioni politiche, anche le peggiori, la punizione più grave (in una democrazia) dev’essere la sconfitta, anche’essa politica. Questo è uno dei paradossi della democrazia». Mi chiedo: per quale motivo si ritiene opportuno colpire i governanti dei regimi non democratici con pene severissime (molto spesso con la pena di morte) per i delitti di cui si sono macchiati (spesso crimini contro l’umanità) mentre i massimi responsabili della vita politica delle «democrazie» pagano (talora, non sempre) solo con l’allontanamento dalle leve del potere (ma non economicamente, o con la detenzione, ecc.)? Se si colpissero i governanti dei paesi democratici che si sono macchiati di delitti – afferma Walzer «il processo democratico crollerebbe: nessun partito uscente sarebbe più disposto a cedere il potere» (Intervista a M. Walzer, «La Repubblica», 10 dicembre 2014). Trovo piuttosto bizzarra questa giustificazione: le democrazie restano tali (non si trasformano in regimi antidemocratici) soltanto se i detentori del potere hanno la sicurezza di non essere colpiti (con la carcerazione, ecc.) per gli eventuali crimini da loro commessi. E’ questa la vera natura di uno Stato democratico?

12 Dicembre 2014Permalink