25 settembre 2015 – In Europa non entrino gli atei!

Ho un sogno n. 239 – settembre
FRA UNA NUOVA DEVOZIONE E SINODI ECCLESIALI

IN EUROPA NON ENTRINO GLI ATEI
Dopo che in un mare che è il cuore dell’Europa fin dall’antichità sono annegati centinaia di migranti, altri si accalcano alle frontiere orientali.
Correttamente dovremmo chiamarli richiedenti asilo ma subito dobbiamo precisare.
Sono richiedenti asilo solo quelli che fuggono dalla Siria? E quelli che fuggono da altri stati pure in guerra come li consideriamo? E quelli che fuggono dalla fame? E dalla persecuzione religiosa?
Sull’ultimo punto veniamo illuminati dal direttore responsabile de ‘Il giornale’ che, in data 17 settembre dedica ben tre pagine del suo quotidiano all’argomento.
In apertura di questa ampia trattazione ci offre un editoriale su cui è fondamentale soffermarsi e da cui ci permettiamo due brevi citazioni.
“Delle oltre duecentomila persone sbarcate quest’anno sulle nostre coste, si calcola che almeno una su otto sia cristiana” e “quel gregge di fedeli perseguitati perché crede nel nostro stesso Dio … merita una corsia preferenziale”.
Poiché abbiamo il vizio delle concretezza immaginiamo un poliziotto che – al di là dei nuovi muri di cemento o filo spinato, armato di gas urticante da spruzzare anche sui bambini (si presuma che prima chieda ‘sei battezzato?’) – accosti adulti che vogliono entrare in Europa e –per sapere se sono cristiani o meno – faccia loro un esame di religione. Ne ha le competenze? Forse sarebbe aiutato se uno stato attento alle proprie forze di sicurezza organizzasse corsi di formazione religiosa tali da fare dei poliziotti competenti inquisitori.
Ove fosse chiarito per gli islamici anche questo ostacolo e stabilito un ‘no, tu no’ o un ‘tu vieni dopo quando avrò soddisfatto i cristiani’ resta il problema degli atei per cui l’esame di religione è impossibile per insussistenza dell’oggetto..
Che fare di coloro che per l’imprevidenza dei genitori o per spericolate decisioni personali non siano muniti del certificato di battesimo e non se lo possano procurare perché inesistente?
Infatti il direttore di cui sopra fa riferimento come garanzia identitaria salvifica a questo documento che ogni cristiano si porterebbe appresso come la carta d’identità.
Ci aspetteremmo un soprassalto di manifesta dignità da parte dei cristiani (cattolici, protestanti e ortodossi) ma non osiamo sperare.

BAMBINI SENZA NOME E SENZA FAMIGLIA PER LEGGE E PER ECUMENICA SCELTA DELLE CHIESE CRISTIANE.
Da anni Ho un Sogno segnala la legge che dal 2009 vuole che sia negato il certificato di nascita ai neonati che nascono in Italia, figli di migranti privi di permesso di soggiorno,.
La chiesa cattolica si appresta a celebrare il Sinodo ordinario sul tema «La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo» cui farà seguito un Convegno Ecclesiale Nazionale che si ispira anche a un ‘Nuovo umanesimo’.
Considerata l’enorme spazio che ha l’informazione che proviene da questa fonte non vogliamo ignorarla.
Abbiamo perciò esaminato il materiale proposto ai lavori dell’assemblea dei due incontri e abbiamo constatato che, nel pur corposo elenco di situazioni in cui si dibatte chi sia famiglia e chi no, i neonati, marchiati dal neo peccato originale di essere figli di genitori irregolari per l’amministrazione italiana, non ci sono, così come non ne abbiamo trovato traccia nei documenti del recente Sinodo delle chiese metodiste e valdesi apertamente attente alle nuove famiglie.
Fanno eccezione un vescovo, mons Bruno Forte, che si è espresso in proposito il 28 giugno su Il Sole 24 Ore e due parrocchie udinesi, la cui voce ha trovato spazio il 6 agosto nel settimanale diocesano locale. Chiedono che nel Sinodo e nel Convegno Ecclesiale si faccia riferimento anche a quei neonati che la legge italiana condanna e non esistere. Saranno ascoltati?

25 Settembre 2015Permalink