28 ottobre 2015 – Sbucano i bambini invisibili – Quarta puntata

Le puntate precedenti.
E’ il caso di fare il punto per dirmi la continuità del mio ragionamento, se continuità c’è: verifico:

16 ottobre  –  Prima puntata.
Ho riportato  il tratto essenziale del comunicato della camera dei deputati. Trascrivo “Nella parte antimeridiana della seduta odierna la Camera ha approvato il testo unificato delle proposte di legge recante Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, in materia di cittadinanza. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato”.
L’articolo 2 di quella proposta al comma 3 recita la formula che supererebbe l’obbligo a presentare il permesso di soggiorno per registrare le dichiarazioni di nascita:
Al comma 2 dell’articolo 6 del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, e successive modificazioni, dopo le parole: «carattere temporaneo» sono inserite le seguenti: «, per i provvedimenti inerenti agli atti di stato civile».”

17 ottobre  –  seconda puntata
Le due leggi che avrebbero modificato  la norma del 2009 e che, se approvate renderebbero ora inutile l’intervento entro la proposta dello ius soli o culturae che sia se ne stanno all’attenzione della camera dal 2013 e del senato dal 2014. Probabilmente se ci fosse stata una qualche spinta a discuterle l’operazione sarebbe andata a buon fine (o, se ciò non fosse avvenuto,  avremmo saputo di una scelta maggioritaria a sfondo razzista del parlamento italiano) ma sono rimaste tranquille là dov’erano e sono, a cui la mia analisi, relativa ai soggetti della mia indignazione: i partiti politici, la società civile, i mezzi di informazione

18 ottobre  –  terza puntata
Ho ricopiato la relazione letta il 9 ottobre nell’incontro ospitato al centro Balducci perché contiene una traccia di una storia che per me è doveroso non dimenticare

Avviandomi alla quinta puntata so che prima o poi dovrò affrontare il significato del Sinodo sulla famiglia, conclusosi domenica, di cui cercherò di analizzare le posizioni prese e non prese relativamente ai bambini. Su questo avevo scritto al vescovo di Chieti e Vasto, mons Forte, segretario speciale dell’Assemblea dei vescovi per il Sinodo che significativamente non  mi ha risposto su documenti prodotti dalla chiesa ma su Il Sole 24 ore. Gli è stato vietato altro spazio? Ho pubblicato la mia lettera (inviata il 25 giugno) il 28 giugno e il suo articolo (pubblicato il 28 giugno)  il  29 dello stesso mese. Nella pagina di Avvenire, curata il 30 settembre dalla giornalista Lucia Bellaspiga, mons. Forte definisce la negazione della registrazione della dichiarazione di nascita ‘un fatto iniquo’. E’ molto importante che alla definizione di iniquità unisca la parola fatto. Non so quante volte mi sono scontrata con persone che mi chiedevano ‘fatti’, intendendo per fatto un corpo (possibilmente morto o ferito) e un nome e un cognome. Mons Forte ha capito che una legge è un fatto. Almeno uno!

Per leggere il testo della legge sulla cittadinanza come approdata in sentato (e da ieri al dibattito della commissione Affari Costituzionali) andare a:
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DDLPRES/940816/index.html?stampa=si&part=ddlpres_ddlpres1-articolato_articolato1&spart=si

28 Ottobre 2015Permalink