21 novembre 2016 — Ho un sogno n. 245

Questa settimana sarà reperibile alla Libreria CLUF di via Gemona 22 il n. 245 di Ho un sogno.

Contiene dati di particolare interesse regionale riportando l’elenco dei 35 progetti di collaborazione allo sviluppo che sono stati finanziati e non mancano due miei articoli, uno si può lettere il 18 novembre, l’altro qui di seguito.

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 6 Mai! No sai ce chi fasarai (6 maggio! Non so cosa farò)

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Il quarantennale del terremoto del Friuli è stata un’occasione non solo di celebrazioni ma anche di stimolo al rinnovarsi di memorie. Fra le tante ce n’è una che ci sembra degna di farsi patrimonio condiviso. In occasione del Natale 1975 le bambine e i bambini delle due classi quinte della scuola elementare di Gemona con le loro maestre, Maria Mansi e Lina Zulian, avevano realizzato un lavoro cui gli eventi avrebbero dato un significato inimmaginabile, impreziosito persino dalla misteriosa coincidenza di dichiarato disorientamento che compare nel testo del 6 maggio. Si trattava di un lunario, un calendario che riportava ogni giorno dell’anno detti, motti  poesie appartenenti alla tradizione popolare friulana

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Era il regalo di Natale per le famiglie dei piccoli autori ma gli eventi successivi ne avrebbero fatto un dono alla città tutta. Lo ricevette anche Grazia Levi, gemonese di Roma, che lo affidò a Gianni Rodari, il famoso scrittore di fiabe, filastrocche e racconti per bambini e in maggio quel lunario gli fu guida quando si recò a Gemona come redattore di Paese Sera. Dei 42 bambini che l’avevano firmato tre non c’erano più: il loro nome era scritto sul testo che nella loro breve vita avevano contribuito a produrre. Intanto il lunario aveva suscitato l’interesse comitato italiano dell’Unicef  e l’anno successivo, trasformato in diario scolastico, fu distribuito ai bambini delle scuole del Friuli.

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Il filo della memoria, come ne ha testimoniato la testata giornalistica gemonese Pense & Maravee, non si è spezzato: in occasione del quarantennale del terremoto la scuola elementare di Gemona ha rimesso il lunario nelle mani dei ragazzi perché lo aggiornassero. E’ stata anche l’occasione di incontro con alcuni gemonesi cinquantenni, nel 1976 responsabili della ‘prima edizione’. La casualità delle vicende della nostra terra vuole purtroppo che il loro sia uno sguardo più consapevole e partecipe d’altri su quanto è accaduto in agosto nel centro Italia.

 

21 Novembre 2016Permalink