26 marzo 2020 – Diariealtro cresce e raddoppia le corrispondenti. La new entry risponde al tag GIULY

Se il virus aggrava povertà e iniquità

Sono evidentemente una inguaribile illusa in questi giorni pensavo al Corona-virus come un potente richiamo mandatoci sui denti per farci capire gli errori che stavamo facendo in campo ecologico, in campo sociale, in campo economico etc etc.

Dopo che per decenni Il dio denaro e il profitto sono stati visti come unici valori imperanti, la natura è stata violentata anche qui per ricavarne il massimo profitto, dopo che non c’era mai tempo per i rapporti umani e regnava l’indifferenza per i più deboli, mi pareva quasi miracoloso che questa imprevedibile(?) calamità riuscisse in pochissimo in tutto il mondo a far riscoprire l’immenso valore della salute e la nostalgia per lo stare all’aria aperta, ci costringesse a stare insieme in casa , a mangiare in casa, a trovare un modo per stare assieme e da ultimo ci imponesse l’attenzione ai vecchi, soprattutto a quelli nelle case di riposo.

Oggi però un interessante articolo di Luigi Vicinanza sul Messaggero Veneto ha messo in dubbio le mie speranze.
Intanto molto “buffo sapere che entrambi i termini – epidemia e democrazia – hanno un’etimologia comune, dal greco demos, popolo. L’epidemia, come ha ricordato su “La Stampa” Bernard-Henry Lévy, è qualcosa che si abbatte sul popolo. La democrazia, lo sappiamo bene noi occidentali, è il potere controllato dal popolo. Mai, come in questi giorni di marzo, le due parole vanno in cortocircuito”.

Vicinanza inizia infatti dicendo che “Tra le tante certezze messe in crisi dall’epidemia di coronavirus figura anche la più preziosa di tutte, la democrazia“. Prosegue poi mettendo in evidenza come ormai tutti i capi di governo, di qualunque assetto politico chiedano ai loro popoli “un continuo scambio tra libertà individuali e salute pubblica”.

Convinto comunque della necessità di drastiche misure per limitare il contagio, porta l’esempio dell’Italia dove “l’emergenza sanitaria ha spinto la rappresentanza parlamentare in una preoccupante quarantena politica. Solo ieri sera il presidente del consiglio ha parlato alla Camera dopo aver interpretato per settimane il ruolo che non gli appartiene, l’uomo solo al comando”.

Prosegue poi dicendo “La nostra democrazia non è a rischio perché qualche golpista fuori dal tempo intende abbatterla. Semmai rischia di entrare in crisi per consunzione, perché inadeguata a fronteggiare qualcosa di mai sperimentato prima. Siamo solo all’inizio di un percorso sociale economico culturale destinato a condurci in terre incognite. Quanto durerà questo tempo sospeso? Quanto reggerà la coesione sociale prima che esplodano nuovi violenti conflitti provocati da povertà e diseguaglianze generate dalla crisi? Se nulla sarà più come prima, quali forme prenderà la vita pubblica dopo il virus? Non servono ora le polemiche e le scaramucce- lo ricorda ogni giorno Mattarella – ma ragionare sulle forme future della democrazia, grazie ai giornali, è un esercizio da praticare anche nelle ristrettezze della quarantena.”

In effetti oltre alle recriminazioni di personaggi di maggioranza e opposizione in questi giorni si è anche cominciato a parlare di serrata dei benzinai. Sarà difficile, quando tutto sarà finito, che chi per mesi ha preso solo un sussidio di 600€ o chi essendo in nero o disoccupato non ha preso neanche quello, guardando gli sciacalli che in questa occasione si saranno arricchiti non si ribelli. Dicono già che le mafie approfittando dello stato di emergenza e dell’assenza di controlli, si butteranno a capofitto sugli affari più redditizi e le multinazionali e le finanziarie compreranno le nostre aziende a prezzi stracciati.

Ma non io: I’ve a dream : ce la faremo , la botta in testa ci chiarirà le idee e riusciremo a tirare fuori la nostra parte migliore.

https://messaggeroveneto.gelocal.it/italia-mondo/2020/03/26/news/covid-19-se-il-virus-aggrava-poverta-e-iniquita-1.38640279

26 Marzo 2020Permalink