9 maggio 2021 – Dal 25 aprile al 9 maggio- Un viaggio nel tempo , difficile ma non impossibile

Anniversario della Liberazione            domenica, 25 Aprile

Il 25 aprile è sempre stata una festa bella .
Al momento ufficiale di piazza libertà seguiva il  trasferimento a piazza 26 luglio.
Al centro il monumento che,  quando lo si pratichi all’interno,  svela uno spazio simbolico prezioso, dominato da una scritta di Piero Calamandrei che ricopio

« Quando io considero questo misterioso e miracoloso moto di popolo, questo volontario accorrere di gente umile, fino a quel giorno inerme e pacifica, che in una improvvisa illuminazione sentì che era giunto il momento di darsi alla macchia, di prendere il fucile, di ritrovarsi in montagna per combattere contro il terrore, mi vien fatto di pensare a certi inesplicabili ritmi della vita cosmica, ai segreti comandi celesti che regolano i fenomeni collettivi, come le gemme degli alberi che spuntano lo stesso giorno s’accorgono che è giunta l’ora di mettersi in viaggio. Era giunta l’ora di resistere; era giunta l’ora di essere uomini: di morire da uomini per vivere da uomini.»

Il monumento fu inaugurato nel 1969,  dopo non poche discussioni.
Calamandrei era scomparso nel 1956  quindi nessuna malizia nell’accettare il neutro universale dell’espressione uomini (il politicamente corretto è importante ma va praticato con una capacità di storicizzazione e senza fanatismi).
Voglio piuttosto soffermarmi sul « vivere da uomini», sottolineando il significato di una lotta di liberazione cui si deve  il tempo opportuno  per scrivere la Costituzione della Repubblica, un testo che si  proietta al futuro,  cui appartiene anche il nostro presente.
Quindi siamo eredi e nel contempo ‘signori’ di quel testo che sta a noi vivere e trasmettere.

Se non c’è figlio non c’è mamma
e se non c’è mamma non c’è bambino

In quel testo c’è un articolo, l’articolo 3,  che indica principi fondamentali, che nascono dalla dignità consapevole che ogni essere umano può scoprire nel fondo di sé, quei principi che la scritta di Piero Calamandrei ricorda nella sintesi straordinaria dello scritto: « l’ora di essere uomini: di morire da uomini per vivere da uomini.»

Ma oggi non mi basta la sintesi e ricopio l’intero articolo con rimandi ad altri della Costituzione  e soprattutto nell’angoscia che mi prende pensando ai tradimenti che  si propongono  in una fase oscura della nostra  vita che mi sento di definire tale ,  al di là di ogni melensaggine psicologica e fanatismo di coscienze  militarizzate.

Art. 3

« Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale [cfr. XIV] e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso [cfr. artt. 29 c. 2, 37 c. 1, 48 c. 1, 51 c. 1], di razza, di lingua [cfr. art. 6], di religione [cfr. artt. 8, 19], di opinioni politiche [cfr. art. 22], di condizioni personali e sociali.

E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. »

Tradimenti .. appunto al plurale ma qui mi soffermo su un tradimento che si connette alla beffarda giornata della festa della mamma (incentivo al mercato … se mamma c’è).

Sappiamo (o fingiamo di non sapere,  scelta diffusa di una indifferenza praticata e furbescamente non proclamata)  che  dal 2009 la legge 94 (art. 1 comma 22 lettera G),  obbligando i migranti non comunitari a denunciare la nascita di un figlio in Italia presentando il permesso di soggiorno,  li espone al rischio che propongo con le parole  dell’11° Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia.
 « Inoltre, sempre in riferimento alla Legge 94/2009, che ha introdotto il reato d’ingresso e soggiorno irregolare e successivo obbligo di denuncia per i pubblici ufficiali incaricati di pubblico servizio, è emerso il rischio di mancata registrazione alla nascita per i minorenni nati in Italia da genitori privi di permesso di soggiorno. Nonostante la Circolare esplicativa n. 19/2009 del Ministero dell’Interno, nonché la successiva Legge 67/2014 che ha depenalizzato il reato autorizzando il Governo a convertire la fattispecie in una sanzione   <…> la Legge 94/2009 continua a essere in vigore, rischiando di indurre in errore genitori in posizione irregolare, portandoli così a non provvedere alla registrazione alla nascita dei figli, per paura di essere identificati. »
(20 novembre 2020. Cap. 3.1  – diritto di registrazione e cittadinanza
Per opportuna verifica ecco il link in http://gruppocrc.net/documento/11-rapporto-crc/)

Non c’è verso di trasformare questa segnalazione in una trasparente e pubblica richiesta di modifica della legge che  abbia una forte visibilità e un pubblico riscontro, richiesta ovviamente  da proporsi  in forma associata riconosciuta  autorevole e non solo da singole persone che possono esser ignorate se non beffate.

Io so che nella piazza del 25 aprile 2021 ancora una  volta c’erano le condizioni perché si aggirassero i fantasmi di neonati umiliati a spie di chi, non potendo provvedere alla garanzia della loro esistenza giuridicamente fondata, non può dirsi genitore.

E io dovrei sentirmi a mio agio in una piazza inaccessibile a chi  come me è madre  ma in piazza non può dichiararsi tale perché una legge ha deciso che suo figlio non ha da essere?
Essere madri è un diritto – uguale per tutte – non un  privilegio

La crepa aperta nel nostro sistema da una norma infame se non  viene cancellata  ne aprirà altre:
è una deriva che  l’Europa ha già conosciuto in quelli che ritenevamo essere i suoi anni peggiori e, favoleggiavamo,  chiusi.
Possiamo ancora permetterci di considerarli i peggiori (per ora), sapendo però che non sono chiusi.

Per chi volesse sapere qualche cosa di più sul monumento alla Resistenza di Udine.

http://eliovarutti.blogspot.com/2016/06/marconi-spiega-il-monumento-alla.html

9 Maggio 2021Permalink