10 luglio 2012 – Il Cammino di Santiago 7

Omissioni

Ne segnalo una (delle mie evidentemente) ed è la connessione  fra il monastero di San Juan de la Peña (San Giovanni del dirupo) e la coppa che viene chiamata Santo Graal nella presunzione che si tratti di quella usata da Gesù nell’ultima cena.

Devo dire che mentre provo un grande interesse per gli oggetti che aiutano a capire molti aspetti di un’epoca (materiali, lavoro, uso, valore …) provo irritazione per le reliquie.

Non so capire che contributo possa dare alla presenza della fede nella vita di una persona (o alla sua assenza, o al suo rifiuto) il riconoscimento della datazione e della provenienza di un oggetto (e mi turba ancor di più se di resti umani si tratta) la cui attribuzione ‘sacra’ è sempre almeno dubbia.

Quindi non dirò nulla del Graal dato che non ho registrato quanto ci è stato detto nel corso del viaggio, non ho preso appunti adeguati e i miei ricordi sarebbero inficiati dal pregiudizio. Ricordo solo che si tratta di una leggenda riportata da Chretien de Troyes (XII) secolo e che ha come protagonista Perceval (da non confondere con il Parsifal wagneriano)

Certamente anch’io nel viaggio scopro i miei significati (Cardini ha scritto: ’non si va in pellegrinaggio. Si è pellegrini’. E anch’io lo sono – certamente in questa situazione in una forma particolare dove non mi è consentito il gusto soporifero della quotidianità).

 

Ma cos’è, cosa è stato per me il cammino di Santiago?

Lo vado scoprendo un po’ alla volta in questa lenta rivisitazione e mi conforto con una citazione di Saramago da Viaggio in Portogallo
”Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione.… Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre”

 3 giugno, terzo giorno (b) da Saint Jean Pied de Port (Francia) a Roncisvalle

 

Il percorso, che ho sommariamente descritto nella precedente puntata, rappresenta una delle strade descritte nel Codex Calixtinus (alcune notizie sono reperibili anche da qui), o Liber Sancti Jacobi, un insieme di documenti manoscritti, complessivamente di 225 fogli, divisi in cinque libri, raccolti nel XII secolo.
Recentemente restaurato ed esistente in una replica esatta, un anno fa è stato rubato.
Da notizie che ho letto su La Stampa il 4 luglio sarebbe stato ritrovato.

Il prof Cardini ci parla delle modifiche al paesaggio attuate soprattutto nell’ultima fase della dittatura franchista con la creazione di envalse (invasi) o –sempre in spagnolo- pantani che hanno determinato significative modifiche climatiche..

Più volte nel fondovalle vediamo zone lacustri, ampi stagni per cui in un caso vedo segnalate anche attrezzature turistiche.
Scorgo anche tracce di antiche carbonaie: purtroppo non c’è tempo per soffermarsi su tutto questo, come mi piacerebbe.

La lingua basca (euskara) rappresenta un linguaggio isolato nel complesso iberico ma avrebbe qualche punto di contatto con linguaggi caucasici, in particolare con il georgiano.
Alcuni linguisti avrebbero fatto l’ipotesi di un’enorme area culturale e linguistica celtica al cui centro si sarebbero inseriti popoli indo europei, dividendo definitivamente le popolazioni originarie.
Tale è la mia incompetenza in materia che non voglio dire nulla oltre a questa nota confusa.
Meglio procedere con il ‘mio’ viaggio, per quanto posso capire e documentare.

L’asse attrezzato

Da Saint Jean Pied de Port ci portiamo a Roncisvalle percorrendo un tratto di una delle vie note agli antichi pellegrini francesi. Certamente nel Medio Evo le strade sono dominate dai pellegrinaggi (soprattutto dopo l’anno 1000). Questo di Santiago ha testimonianze di età carolingia che non escludono tracce di culti precedenti.
Di San Giacomo parlano infatti Eusebio di Cesarea (III sec.), S. Girolamo e Ilario di Poitiers (IV sec.), Isidoro di Siviglia (VIII sec) che ne scrive nel De ortu et obitu Patrum riferendosi ormai a San Giacomo come ‘apostolo della Spagna’.
A questo punto arriviamo all’VIII sec. e ormai la presenza dei ‘mori’ è un fatto importante – che si intreccia significativamente con il pellegrinaggio a Santiago- che rinvio alla prossima ‘puntata’.
Se oggi il Cammino si avvale di una sua particolare segnaletica; anche i pellegrini antichi trovavano lungo la strada forme di accoglienza e ristoro.

Continuaprecedenti puntate 18, 21, 23, 29, 30 giugno e 4 luglio

10 Luglio 2012Permalink