Una digressione. Ancora eretici e streghe
Purtroppo non mi riesce di proseguire trascurando alcune considerazioni sui condannati e assolti (dall’accusa d’eresia e poi?) a Logroño.
Il prof Cardini ha considerato i 12 ammazzati perché riconosciuti eretici, in rapporto ai molti (circa 1800) non riconosciuti tali. Ha inoltre dato significato a questo dato ricordando sia la caratteristica sociale dei fuggiaschi (soprattutto contadini in un’Europa in profonda crisi economica) sia gli atteggiamenti di ‘correttezza’ nell’istruttoria processuale da parte di inquisitori ‘illuminati’ appartenenti alla Suprema e non al tribunale locale.
Ha inoltre ricordato che la ‘leggenda nera’ riguardante l’inquisizione era senza dubbio sostenuta da una robusta propaganda antispagnola da parte degli inglesi concorrenti della Spagna nella conquista dei mari per assicurarsi il dominio coloniale.
Tutto vero ma dodici esecuzioni dovute a precipitazione nel concludere il processo (influenza del fanatismo?) non sono una bazzecola. Anche nel XVII sec. una vita umana è una vita umana e non c’è contestualizzazione che tenga.
Inoltre la mia abitudine a considerare anche le condizioni materiali mi ha costretta a pormi una serie di domande, di cui ho scritto nella puntata precedente e da cui non mi libero.
Così sono andata a rivedere un vecchio testo di Prosperi, autore citato con stima anche da Cardini. Si tratta di Adriano Prosperi Tribunale della coscienza 1996 Giulio Einaudi editore
Mi limito a copiarne alcuni passaggi. Perché trovare parole mie quando posso usare quelle di Prosperi?:
Pag. 140 Il papa Carafa (Paolo IV) decretò l’assoluta preminenza del Sant’Uffizio su ogni altra magistratura romana (1 ottobre 1555) … conferì al Sant’Uffizio ampia facoltà di ricorso alla tortura esentandone i membri dal rischio di irregolarità canonica conseguente al sangue versato (29 aprile 1557)
Pag. 155 Il termine ‘umanità’ si trova molto spesse nelle descrizioni che il Sant’Uffizio dava delle proprie procedure , in contrapposizione a quelle degli altri. Non si può ignorare tuttavia (pag.156) quanto questo tipo di rappresentazioni fosse destinato intenzionalmente alla propaganda.
Ecclesia abhorret a sanguine
Continua la citazione di Prosperi.
Pag 156 Il fondamento antico di quella propaganda risiedeva nell’opposizione originaria tra sacerdozio cristiano e violenza: riti di una religione nuova aliena dai sacrifici cruenti, quelli cristiani si fondavano su di un corpo ecclesiastico che non poteva macchiarsi le mani del sangue delle vittime. Ci volle, come si è visto, una misura speciale di Paolo IV per cancellare l’irregolarità prevista dai canoni per quegli inquisitori che, durante la tortura dei rei, si trovavano materialmente contaminati dal sangue. Un altro problema dello stesso genere si creava tuttavia in occasione della consegna al braccio secolare.
<…> la sanzione più dura che il tribunale dell’Inquisizione poteva irrogare era la scomunica, Quando si trattava di mandare a morte i condannati, si era trovato l’escamotage di una formula di consegna in cui non solo non si parlava di morte fisica (ma solo di scomunica) ma per di più i giudici ecclesiastici pregavano l’autorità secolare ci moderare la punizione fisica e di astenersi dal versare il sangue.ma al di là degli schemi formali – e che si trattasse di un puro formalismo lo riconoscevano anche gli esperti di procedura inquisitoriale, come Francisco Peña – la realtà era ben diversa….
E dopo le citazioni ci sono anch’io
Quindi l’umanità del Sant’Uffizio sembra più orientata alla tutela dell’inquisitore prete (assicurato dal rischio di una irrituale contaminazione da sangue) che alla protezione della dignità della persona umana, assicurata – anche se Cesare Beccaria non era ancora entrato in gioco – dall’opera di un Dio resosi fratello nella storia umana.
Tralascio alcune mie considerazioni sull’ateismo pontificio e mi limito a ricordare che lo stesso Cardini ha segnalato l’uso della mazza d’armi da parte di Giulio II, papa guerriero, che rifiutava la spada. Evidentemente un’arma da taglio richiama il sangue contaminatore più di uno strumento che si limita a spaccare il cranio.
Ma i papi della controriforma erano così concentrati sul loro obiettivo antiprotestante da non tener conto neppure della Bibbia?
Forse se l’avessero considerata il loro orrore per la contaminazione da sangue avrebbe subito uno scossone significativo o forse no:
“20 Ed ecco una donna, che soffriva d`emorragia da dodici anni, gli si accostò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. 21 Pensava infatti: “Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita”. 22 Gesù, voltatosi, la vide e disse: “Coraggio, figliola, la tua fede ti ha guarita”. E in quell`istante la donna guarì” (Matteo, 9)
Continua – precedenti puntate 18, 21, 23, 29, 30 giugno e 4, 10, 11, 17, 22 luglio