Scriverò su facebook che, bene o male, è diventato un mezzo di informazione, la nota che segue ma poi qui (perché questo è il mio blog che contiene memorie che per me vogliono far parte della storia e non di fibrillazioni emotive) metterò i miei commenti.
Certificato di nascita per tutti su cui trascrivere la cittadinanza.
La legge, approvata il 13 ottobre alla camera con il titolo «Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, e altre disposizioni in materia di cittadinanza» è stata ufficialmente trasmessa al senato dalla Presidente della camera il 13 ottobre ed è reperibile con il numero 2092. Ora si attendono le decisioni del senato. Se l’approverà così come è stata trasmessa diventerà legge dello stato, altrimenti tornerà alla camera per ulteriore eventuale approvazione. Chi volesse conoscerne l’iter può seguirlo servendosi del link che trascrivo. http://www.senato.it/leg/17/BGT/Schede/Ddliter/46079.htm
Ricordo che l’oggetto della legge è lo ius soli (identificato con la nuova formula dello ius culturae) e spero che chi ha sostenuto la campagna l’Italia sono anch’io (che nasceva dalla proposta di legge popolare finalizzata a introdurre il principio dello ius soli) darà adeguate informazioni in merito al provvedimento nel suo complesso. Da parte mia mi limito al punto di cui tante volte mi sono occupata, ricopiando il comma 3 dell’articolo 2 dal testo predisposto per una eventuale stampa (per i non esperti di navigazione parlamentare lo trovate nella colonna a destra del sito segnalato):
“3. Al comma 2 dell’articolo 6 del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, e successive modificazioni, dopo le parole: «carattere temporaneo» sono inserite le seguenti: «, per i provvedimenti inerenti agli atti di stato civile»”.
Questo comma (presentato in corso di dibattito e approvato in prima battuta dalla commissione Affari Costituzionali) risolverebbe lo sfregio di fondamentale civiltà introdotto con la lettera g, del comma 22, dell’art. 1 della legge 94/2009 (nota come pacchetto sicurezza) e transitato nel testo unico sull’immigrazione modificandone il comma 2 dell’art. 6. Se la legge passerà il testo unico verrà rimodificato e ne propongo la ricostruzione che io ne ho fatto, e assumendomene la responsabilità, isolo con il simbolo delle virgolette le parole che sarebbero inserite, se approvata la legge sulla cittadinanza, all’art. 2 comma 3.. “Fatta eccezione per i provvedimenti riguardanti attività sportive e ricreative a carattere temporaneo, «per i provvedimenti inerenti agli atti di stato civile» e per quelli inerenti all’accesso alle prestazioni sanitarie di cui all’articolo 35 e per quelli attinenti alle prestazioni scolastiche obbligatorie, i documenti inerenti al soggiorno di cui all’articolo 5, comma 8, devono essere esibiti agli uffici della pubblica amministrazione ai fini del rilascio di licenze, autorizzazioni, iscrizioni ed altri provvedimenti di interesse dello straniero comunque denominati”.
Commenti (i precedenti si raggiungono con il tag anagrafe)
Da sei anni mi indigno, ma non mi meraviglio più perché per quanto io sia testona non lo sono tanto da non saper trarre considerazioni da una osservazione che conta ormai sei anni.
I soggetti della mia indignazione
- i partiti. Il parlamento italiano ha in evidenza due proposte di legge (740 dal 2013 alla Camera e 1562 al Senato dal 2014) ma, pur se affidate entrambe alle rispettive Commissioni Affari Costituzionali non hanno avuto dai partiti di appartenenza dei firmatari (stragrande maggioranza Pd ma nella 740 c’è anche una firma SEL e di un paio di soggetti di altri gruppi che hanno praticato spostamenti che non sono riuscita a seguire, ma pur sempre firmatari) appoggio e pubblicità per queste proposte.
- la società civile – Da anni il gruppo Save The Children, coordinando una ottantina di associazioni (gruppo CRC – Convention on the Rights of the Child) chiede all’Italia di modificare la ‘lettera g’ e di ciò non danno notizia neppure le associazioni firmatarie, pur se la richiesta si trova in un pubblico rapporto facilmente reperibile (www.gruppocrc.net).
– Il 9 ottobre il Centro di Accoglienza e di Promozione Culturale “E. Balducci”, la Rete per i Diritti di Cittadinanza del FVG, la Rete Radié Resch, l’ASGI (Ass. Studi Giuridici Immigrazione), il GrIS-SIMM (Gruppo regionale Immigrazione Salute FVG della Società Italiana Medicina Migrazioni) hanno proposto nella sede di Zugliano un incontro sul tema dei ‘bambini invisibili’ .
Di queste associazioni solo il GrIS Simm aveva già preso una pubblica posizione nel congresso del 2014 (ne ho scritto il 13 novembre di quell’anno).
Le altre associazioni promotrici dell’incontro hanno offerto un’occasione di confronto con i parlamentari primi firmatari delle proposte di legge 740 e 1562 e la Presidente dell’Ufficio regionale FVG di Garanzia dei diritti della persona (e sono personalmente grata alla generosa ospitalità del Centro Balducci) ma non si sono espresse, né in quell’occasione né in precedenza, con un proprio comunicato o altro strumento che ne rendesse esplicita una posizione pubblica nel merito.
Purtroppo questa situazione ha dato luogo a un fatto ridicolo. Gli intervenuti si sono riferiti a me (che tenevo la relazione d’apertura) come soggetto civile di riferimento.
So che molti lo hanno fatto con sincerità (altri temo per non mettere in gioco posizioni pubbliche rendendosi, come associazioni, sgradevoli a qualche soggetto politico di riferimento).
Ho dovuto nascondere il mio imbarazzo cercando di giocare con l’ironia, ma non nego la fatica e la sofferenza che questo mi è costato.
La cosa che più mi ha turbato è che sia l’on. Rosato (il senatore Lo Giudice ha inviato una sua gentile comunicazione in video perché impegnato a Roma per i dibattiti in aula che tutti consociamo) che la Garante regionale, prof. Mellina Bares, si sono riferiti alle mie mail come stimolo alla loro presa in carico del problema.
Funzione politica di una persona che, non trovando nella società civile riscontri significativi e appoggi (anzi … non ho contato i convegni e seminari in cui ho dato fastidio!) ha fatto ricorso alla strumento che le restava, la funzione di rompiscatole? Ma che allegria! - i mezzi di informazione. Lasciando perdere il locale Messaggero Veneto che dopo l’incontro al Centro Balducci ha scritto (per la prima volta) una nota in proposito, ricordo il consenso della micro redazione dell’ormai ben più che ventenne mensile Ho un Sogno che mi ha permesso di seguire puntualmente da anni il problema, scrivendone.
E voglio ricordare il primo articolo su una pubblicazione nazionale (il mensile il Gallo di Genova) che ha dato spazio alla questione nel 2011 (il 15 marzo di quell’anno l’ho riportato nel blog). Un articolo è comparso anche sul mensile Confronti (ora purtroppo non riesco a recuperarne la data).
Ci sono poi note e informazioni comparse su qualche sito locale e non solo di cui non ho l’elenco ma nulla impedisce a chi mi legga e voglia farne memoria di scrivermene nei commenti a questo testo. Ricordo anche una intervista che mi è stata fatta recentemente da radio Onde Furlane e una abbastanza recente intervista a Chiara Gallo, consigliera comunale di Udine, a Tele Pordenone.
E infine l’impegno consapevole e documentato della giornalista Lucia Bellaspiga su Avvenire. Ho segnalato i suoi articoli al prezioso sito ildialogo[.]org dove c’è un archivio cui mi riferisco perché, almeno per me, è di facile consultazione
articoli del 30 settembre, 1 e 2 ottobre http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/norazzismo/notizie_1443810505.htm
articolo del 14 ottobre http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/norazzismo/notizie_1444926561.htm
In questa storia spesso saltano fuori donne. Che diventi una faccenda di donne? Mi farebbe piacere come segno di intelligenza, responsabilità e libertà intellettuale di cui abbiamo bisogno. Comunque Lucia Bellaspiga è stata molto brava
Vorrei continuare con il problema della Chiesa cattolica, di altre chiese cristiane e del Sinodo in corso. Questo aspetto merita, secondo me, una riflessione approfondita per l’influenza che hanno le chiese sull’opinione pubblica (e in particolare in Italia la chiesa cattolica) per cui lo farò domani o dopodomani
[continua 2]