Professoressa di Palermo, «sospensione illegittima». Cattaneo e Segre: libertà di pensiero inviolabile
Lieto fine per Rosa Maria Dell’Aria, sospesa per omesso controllo quando i suoi alunni paragonarono leggi razziali e decreto Sicurezza. Le senatrici a vita avvertono: «I diritti fondamentali non siano dati per scontati».
Queste feste natalizie, più di altre, hanno bisogno di buone notizie. Una di queste è arrivata da Palermo. La scorsa settimana, la professoressa Rosa Maria Dell’Aria dell’Istituto tecnico Vittorio Emanuele III ha vinto la sua battaglia di libertà e dignità. Lunedì 14 dicembre, infatti, il giudice del lavoro ha dichiarato illegittima la sanzione disciplinare irrogata alla professoressa, riconoscendole anche il diritto allo stipendio non corrisposto nei 15 giorni di allontanamento dall’insegnamento. La sentenza è arrivata a un anno e mezzo dalla sospensione per «omessa vigilanza» su una ricerca dei suoi giovani alunni realizzata per la Giornata della Memoria, in cui veniva fatto un raffronto tra le leggi razziali e il decreto Sicurezza varato dal governo di allora.
ll 31 maggio del 2019, quando il «caso» dei ragazzi di Palermo e della loro professoressa conquistò i titoli dei giornali, trascinato nel dibattito politico, abbiamo voluto accoglierli in Senato, per offrire loro un’occasione di riconciliazione con le istituzioni e di riflessione sui valori fondanti della nostra Costituzione. «Indimenticabile», «straordinaria», «incredibile» gli aggettivi che i ventuno alunni della professoressa usarono per descrivere quella giornata in cui, tra l’altro, ricevettero anche il saluto e i complimenti «per il forte senso della memoria e della storia» del presidente emerito Giorgio Napolitano, eccezionalmente presente all’incontro, accompagnati all’invito ad approfondire le differenze tra i momenti storici evocati dai ragazzi. Noi non potemmo che condividere quei sentimenti e quelle emozioni. In una sala del Senato, i ragazzi si esprimevano sulla fortuna di vivere oggi in un Paese che riconosce e difende le libertà fondamentali della persona, la libertà di pensiero, l’uguaglianza e il rispetto reciproco. Diritti umani inviolabili validi per tutti, anche per i migranti, i richiedenti asilo, gli ultimi d’ogni epoca. La libertà di pensiero, declinata con spontaneità e innocenza dai ragazzi, ha trovato piena dignità, riconoscimento e protezione con la decisione del giudice che ha ritenuto di annullare ogni effetto della sanzione comminata alla professoressa che li aveva accompagnati nel loro percorso didattico.
Oggi possiamo rallegrarci per il lieto fine che tutti aspettavamo, ma crediamo sia nostro dovere anche chiederci perché si sia dovuto attendere tanto. Il giorno precedente l’incontro in Senato con i ragazzi, si era diffusa la notizia che l’illegittimità del provvedimento sarebbe stata riconosciuta direttamente dal Ministero dell’Istruzione. Da allora, non sono bastati quasi due anni e tre ministri dell’Istruzione diversi per evitare che dovesse essere un magistrato, e non l’amministrazione che aveva adottato la sanzione, a scrivere la parola «fine».
Quale che sia la ragione tecnica dell’impasse politico-amministrativa di questa vicenda, interroga tutti noi la circostanza per cui lo «Stato», incapace di autocorreggersi, abbia dovuto fare affidamento sull’iniziativa della stessa insegnante, «rea» di aver svolto con passione il proprio lavoro, di rivolgersi alla giustizia per difendersi da una sanzione unanimemente riconosciuta ingiusta.
Il «regalo» arrivato per via giudiziaria il 14 dicembre ha sicuramente rasserenato le festività della professoressa Dell’Aria in un anno così doloroso per tutti. Pochi giorni dopo, venerdì 18 dicembre, il Senato ha approvato la modifica a quegli stessi decreti Sicurezzaoggetto del video dei suoi studenti, in particolare per gli aspetti relativi alla disciplina del diritto d’asilo, in accordo con i puntuali rilievi formulati dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Non lasciamo al caso e all’oblio questa felice concomitanza, ma facciamone occasione per dare la giusta considerazione a quel che troppo spesso diamo per scontato: il valore del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali sancite dalla nostra Costituzione.
26 dicembre 2020 (modifica il 26 dicembre 2020 | 22:29)
La storia della prof. Dall’Aria nel mio diariealtro.
Segnalo, a chiarimento di quanto si legge nella notizia del 26 scorso (quando i giornali non uscivano. Ne hanno parlato TV e radio? ) un articolo del 16 maggio 2019, proprio all’origine della storia che oggi possiamo dire a lieto fine.
“Salvini come Mussolini”. Sospesa prof a Palermo per il video degli studenti – Corriere.it
Nel mio diariealtro ne ho parlato più volte (sempre corredando le mie notizie con i link, cosa a cui ci tengo moltissimo: fa parte della mia etica) .
Riporto solo due dei miei interventi: uno del 17 maggio perché si riferisce a un evento triestino, proposto dopo un tentativo di negazione da parte del sindaco della città, l’altro perché in calce ha l’elenco dei miei interventi di allora per tracciare la vicenda della prof. Dall’Aria, se qualcuno volesse documentarsi anche nella mia piccola ma cocciuta raccolta.
17 maggio 2019
17 maggio 2019 – La memoria del presente: ieri a Trieste oggi a Palermo (diariealtro.it)
https://diariealtro.it/?p=6594
31 maggio 2019
La prof. sospesa in Senato con i suoi alunni, ospiti di Liliana Segre e Elena Cattaneo.
https://diariealtro.it/?p=6627