Recita l’art. 2 della Costituzione:
Art. 2. La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalita `, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà ` politica, economica e sociale.
E l’art. 3 impegna la Repubblica a “rimuovere gli osta coli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana [omissis]”
Al primo comma dello stesso art. 3 si sofferma su quali possano essere tali ostacoli e così li richiama:
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso […], di razza, di lingua …], di religione […], di opinioni politiche […], di condizioni personali e sociali.
Il grassetto è mio e l’ho inserito come premessa a quanto ho trascritto dai discorsi del consigliere Regionale Furio Honsell pronunciati entrambi in occasione del 25 aprile.
Nel mio blog diari e altro li ho trascritto integralmente e si possono leggere con il link che trovate in calce ad ognuna delle due citazioni.
Infine trascrivo anche il link che consente di andare a questo messaggio nella sua fonte diarieltro.it , la memoria storica che mi garantisce di fronte a me stessa (che in questo tempo caotico è già qualcosa). Augusta
25 aprile 2022 _ Tricesimo
Presso il muro del cimitero di Tricesimo sono ancora visibili i segni delle pallottole di quella vergognosa esecuzione (4 febbraio 1945) di sei tra questi partigiani, molti dei quali furono poi finiti con un colpo di pistola alla testa perché non morirono con le prime raffiche. Ricordiamo i loro nomi come tributo di riconoscenza: Giovanni Pietro Bortolussi, o Bartolussi, o Bortoluzzi di anni 19, pietro Bugat “Barba” di anni 45; Mario Favot o Secondo Favot “Tom” di anni 21; Renato Lardini “Duna” di anni 19; Ivo Lovisa “Prin” di anni 20; Angelo Zilli di anni 19.E qui voglio segnalare, parlando di nomi perduti, quanto sia grave che l’Italia non abbia ancora raggiunto sul piano legislativo il Target 16.9 dell’Obiettivo 16 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU, ovvero, fornire l’identità giuridica per tutti, compresa la registrazione delle nascite. Vige ancora, la L. 94/ 2009, “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica”, che modificò la L. 286/1998 e nega di fatto il diritto dei bambini ad avere una certificazione anagrafica quando i genitori siano migranti privi del permesso di soggiorno. Anche se attualmente esiste una via d’uscita burocratica basata su una circolare ministeriale, c’è un grave rischio che nel nostro paese ci siano “bambini invisibili e nascosti” se non si modifica la legge, come lo furono tanti figli di migranti friulani in Svizzera! Abbiamo presentato in Consiglio Regionale una Proposta di Legge Nazionale al riguardo perché la normativa attuale viola anche l’Art. 22 della Costituzione e la Convenzione sui diritti del fanciullo dell’ONU.
https://diariealtro.it/?p=8068
25 aprile 2024 Piancavallo
[La scelta di pronunciare i nomi di chi sia stato vittima di una violenza], come spesso ricorda Don Ciotti, per rendere giustizia a quella piccola donna vestita di nero, Carmela Antiochia, che ad una manifestazione che ricordava il sacrificio di Giovanni Falcone, a lui si rivolse così: “Sono la mamma di Antonio Montinaro, ucciso con Giovanni Falcone, di cui era il caposcorta, perché non pronunciano mai il nome di mio figlio?”
E se leggere tutti i 63 nomi richiederà tempo, sarà tempo nel quale dimostreremo nel modo più alto la nostra umanità e riconoscenza, insieme all’impegno a riscattarne la morte facendo vivere oltre ai nomi quei valori di libertà, giustizia e uguaglianza, che loro seppero solamente immaginare profeticamente e a cui sacrificarono la giovane vita.
I nomi sono importanti – sono quanto ci sopravvive nel tempo – pertanto, il diritto al nome è diritto fondamentale che dovremmo garantire a ogni nato in Italia, come richiede l’obiettivo 16.9 dei 17 SDG dell’ONU: entro il 2030 fornisce l’identità legale per tutti, comprese le registrazioni gratuite di nascita. Invece il nostro paese, accecato dal populismo più razzista, non lo garantisce più, perché vige ancora l’Art.1, comma 22, lettera g), dell’infame Legge 94/2009, la Berlusconi-Maroni, “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica”, che modificò il comma 2 dell’articolo 6 del “Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero” (il D.Lgs. 286/1998), che oggi richiede che per i provvedimenti inerenti agli atti di stato civile come la dichiarazione di nascita, sia necessario esibire il permesso di soggiorno. I figli degli irregolari in Italia non hanno pertanto il diritto a un nome, se non a rischio di denuncia dei loro genitori. Da anni mi batto, insieme ad altre cittadine e cittadini, perché tale norma vergognosa sia cancellata dalla nostra legislazione; non basta una circolare amministrativa per curare questa ferita aperta nella nostra coscienza civile, ma la destra odiatrice vi si oppone con tutto il suo nazionalismo asfissiante.
https://diariealtro.it/?p=8881
Nota: spedisco con indirizzi ciechi, fatta eccezione del protagonista di questo messaggio.
Nel blog ; https://diariealtro.it/?p=8885