11 novembre 2012 – Una ragazza coraggiosa e intelligente e un parlamento dormiente.

Lettera petizione

Ho ricevuto il testo della petizione che segue e si può firmare nel sito www.change.org , raggiungibile anche da qui. Per raggiungere la petizione specifica e il modulo per la firma fate clic sulla foto di Malala

In un momento in cui tanti Paesi nel mondo hanno dimostrato il loro grandioso supporto alla storia di Malala Yousufzai, è importante per tutti noi che anche l’Italia prenda subito una posizione per sostenerla. Malala non rappresenta solo una ragazza di 15 anni: lei parla in nome di tutti coloro ai quali viene negata l’istruzione esclusivamente in base al loro sesso.

Per premiare tale coraggio è necessario unirsi agli altri Paesi che vorranno proporre la candidatura di Malala per il Premio Nobel per la Pace. E’ fondamentale non restare indifferenti e riconoscere a Malala il grande merito che le spetta per la sua lotta contro la disparità di genere.

Con la presente chiedo, quindi, che anche i leader politici italiani propongano tutti insieme la candidatura di Malala Yousufzai al Premio Nobel per la Pace.

Cordialmente,

[Il tuo nome]

Giotto- la stage degli innocenti

 

Il parlamento italiano: dormiente, supponente, ignorante, indifferente ai diritti civili o che?

Lo sto scrivendo da anni, ma lo ripeto e mi collego al vecchio articolo che, dal 15 marzo 2011, sintetizza il mio punto di vista: tollerare e sostenere  – con un silenzio che personalmente valuto pigro e opportunista – una legge che discrimina i figli degli immigrati senza permesso di soggiorno è razzismo.
Se la giovanissima pachistana Malala fosse nata in Italia da genitori pachistani senza permesso di soggiorno non sarebbe probabilmente riuscita a rendere visibile il discrimine di sesso che nega l’istruzione alle ragazze, gesto consapevole e coraggioso che l’ha resa vittima di talebani. Ora, sopravvissuta agli spari efficacemente mirati, è ancora grave, e viene curata in Inghilterra.
Se si fosse trovata in Italia forse nessuno probabilmente le avrebbe sparato ma non avrebbe potuto manifestare pubblicamente il suo disagio e il suo impegno perché avrebbe condiviso il nascondimento cui la negazione dei diritti umani e civili condanna gli apolidi.

Anche ipocriti?

Mi consta che la richiesta di candidatura al Nobel deve muovere dalle istituzioni e mi chiedo come il Parlamento italiano potrebbe sostenere la candidatura di Malala.
Infatti nulla ha fatto per ritornare alla legge precedente il 2009 che escludeva la presentazione del permesso di soggiorno per la registrazione degli atti di stato civile,.
Se proporrà la candidatura di Malala abuserà di questa ragazza per fingersi democratico e rispettoso dei diritti civili quale non è.
Tanto vale anche per i livelli istituzionali locali (i comuni in primo luogo) che non hanno avuto la dignità di sollecitare la modifica di quella legge che ne avvilisce il ruolo.
E’ vero che il 23 ottobre scorso ho scritto di un timido spiraglio che è sembrato aprirsi, per la prima volta in Italia, nel comune di Udine.
Ma nulla ne è seguito. Io aspetto ancora e sarò lieta di smentire la rozza definitività delle considerazioni che precedono.

11 Novembre 2012Permalink