11 febbraio 2025 _ Sacro Usa Impero o blasfemia?

Copio da Avvenire 11  febbraio.
L’autore,,  il gesuita  Antonio Spadaro , è sotto-segretario del Dicastero per la cultura e l’educazione.
ovviamente Vaticano
Con il link si raggiunge anche la fotografia

Dio come «fattorino cosmico» dei desideri umani: Il vangelo secondo Trump   Storia di Antonio Spadaro

Ha sollevato sopraccigli, anche in ambienti cristiani, il gruppo di fondatori di nuovi gruppi d’ispirazione cristiana, di telepredicatori e di pastori vicini a movimenti di estrema destra che Donald Trump ha scelto per comporre o sostenere il nuovo “Ufficio per la fede” che ha aperto alla Casa Bianca. Al suo timone ha voluto Paula White, considerata la consigliera spirituale del presidente, che quattro anni fa si era unita alla manifestazione del 6 gennaio che ha preceduto l’insurrezione al Campidoglio e aveva pregato che Dio desse ai partecipanti alla manifestazione una «santa audacia» e che «ogni avversario» venisse «abbattuto nel nome di Gesù». White ha ripetutamente dichiarato che la sua presenza alla Casa Bianca la rende «territorio santo» e ha avvertito che opporsi a Trump significa opporsi a Dio. White era la figura più visibile nella foto che Trump ha postato su X dopo l’istituzione per decreto dell’ufficio e che lo vede circondato da una trentina di persone raccolte in preghiera imponendo le mani sul capo del presidente.

Sin dalla sua prima cerimonia d’inaugurazione del mandato presidenziale, Donald Trump ha incluso preghiere di predicatori del «vangelo della prosperità» quali Paula White, uno dei suoi consiglieri spirituali. Per la prima volta nell’ottobre 2015 la White ha organizzato, nella Trump Tower, un incontro di telepredicatori legati alla «teologia della prosperità», che hanno pregato per l’attuale Presidente, imponendo le mani su di lui. Il nucleo di questa «teologia» è la convinzione che Dio vuole che i suoi fedeli abbiano una vita prospera, e cioè che siano ricchi dal punto di vista economico, sani da quello fisico e individualmente felici. I fedeli sono incoraggiati a visualizzare ciò che desiderano e a dichiararlo con fede, considerandolo già ricevuto. Questo approccio trasforma le promesse di Dio in una sorta di contratto vincolante, in cui il credente assume una posizione dominante rispetto a un Dio che diventa un “fattorino cosmico” (cosmic bellhop) al servizio dei desideri umani.

Dio come «fattorino cosmico» dei desideri umani: Il vangelo secondo Trump

11 Febbraio 2025Permalink

28 gennaio 2025: – Una pagina insolita nel ricordo della Shoah

Dal 1992 vive in Italia   Božidar Stanišić, scrittore bosniaco  per non trovarsi a combattere su un territorio che allora stava perdendo anche il nome : lo chiamavamo ex Jugoslavia
Ormai cittadino italiano vive con noi la situazione confusa che caratterizza questo indecifrabile occidente .
In occasione della giornata della memoria mi ha inviato qualche pagina (che in parte riporto) dal romanzo dello scrittore  Ivan Ivanji,
“La mia bella vita all’inferno”

 

Riporto telegraficamente alcuni fatti necessari per fornire un’immagine esplicativa dell’andamento della mia bella vita scandita da brevi viaggi all’inferno. La zia Olga, suo marito Endre, mia sorella Ildi, come anche la nonna materna Gizela, sopravvissero al campo di concentramento di Bergen-Belsen e tornarono a Subotica. Lo zio Pišta, sua moglie e i loro due figli morirono soffocati dai gas di scarico, trasportati dal lager di Staro Sajmište per le vie di Belgrado su quel camion speciale delle SS, “dušegupka”, di cui si è già scritto molto, però per me questo è un capitolo concreto della mia storia familiare. Anche mia madre fu uccisa allo stesso modo. Mio padre fu internato nel campo di Topovske šupe, poi lo prelevarono e lo fucilarono come ostaggio. Avevo un altro zio, Saša, l’avevo visto solo una o due volte nella vita, dicono che era ricco e bello. Fu ucciso a Jasenovac insieme alla moglie e ai due figli. Un altro zio, Imre, ingegnere, sposato con una donna serba, Budimka, trascorse gran parte del periodo bellico dalle nostre parti, in un luogo sperduto, dove i suoi muratori lo nascosero. Riassumendo, mia nonna, una volta tornata dal campo di concentramento, non poté che constatare di aver perso tre figli, mentre altri due si salvarono, un bilancio assai positivo per una famiglia ebrea dalle nostre parti. Si può dire così? Beh, io lo posso dire, ma guai a chi si azzarda a utilizzare tali toni per parlare di quell’inferno che fu il prologo alla mia bella vita.

In ogni epoca – passata o contemporanea – il tempo del Male comprende momenti di impotenza e paura tremenda. Si pensi alle Sabine di fronte ai romani, agli ebrei di fronte alle SS, a Goethe davanti ai soldati sfrenati di Napoleone. Tuttavia, come già detto: l’ex campo di concentramento di Buchenwald lassù – la violenza – e la casa in Piazza Frauenplan a Weimar – Goethe – distano tra loro solo pochi chilometri in linea d’aria. In nessun altro posto al mondo il simbolo del Male assoluto e quello della grandezza umana assoluta sono così vicini l’uno all’altro. Da sedicenne, a Buchenwald, sulla collina di Etersburg, vicino a Weimar, non ne sapevo nulla. Non conoscevo nemmeno la leggenda della quercia di Goethe nello stesso campo. Di tanti fatti non sappiamo nulla, di molte leggende quasi nulla.

Il 16 settembre del 1939 il governo del Regno di Jugoslavia emanò due decreti riguardanti gli ebrei, di cui uno interessava anche me. Il primo decreto vietava agli ebrei qualsiasi commercio di generi alimentari. Allora? I miei genitori erano medici. Il secondo però riguardava proprio me, cioè “le persone di origine ebraica” e la loro istruzione nelle scuole superiori e nelle università. Nessuna scuola poteva accettare una percentuale di [alunni] ebrei superiore alla percentuale di ebrei sul totale della popolazione. Mio padre cercò di spiegarmelo, ritenendo che per via di tutti questi cambiamenti io dovessi essere particolarmente diligente e obbediente, ma io dissi: “Se mi vieteranno di studiare, diventerò il capitano di una nave”.

La notte di Capodanno 1941. L’ultima, ma anche la prima festeggiata in quel modo con papà. Stavo per compiere dodici anni, di certo non potevo sapere che una notte così non si sarebbe mai ripetuta, ma perché mio padre non lo aveva nemmeno intuito? Oppure lo aveva intuito? Non ricordo se nevicava. Sembra che proprio quei tasselli di memoria che dovrebbero rivelarmelo siano andati perduti. Sicuramente nevicava. Oggi mi sembra che prima del Tempo del Male tutto fosse ordinato e prevedibile. Se non a fine novembre, a inizio dicembre sicuramente cominciò a nevicare. Papà decise di trascorrere la notte di Capodanno solo con mia sorella e me. Non so dove fossero la mamma e la governante. Di sicuro cenammo, ma ormai non ricordo cosa. Di nuovo compare solo qualche tessera del mosaico. Tantissimi tasselli sono scomparsi. Papà aveva quarantadue anni. Giocammo a ramino.
… Ne  tanto meno pensavamo che circa un anno e dieci mesi più tardi sarebbe stato fucilato Papà

29 Gennaio 2025Permalink

25 gennaio 2025- senatrice Elena Cattaneo – ” Col nazionalismo scientifico si va a sbattere”

Oggi ho letto su La Stampa ( pag. 11) un’ interessante intervista  a Elena Cattaneo, scienziata e  senatrice a v ita..
E’ firmata da Maria Rosa Tomasello
“L’Italia fuori dall’OMS?  Qualunquismo.
Col nazionalismo scientifico si va a sbattere”.
Purtroppo non la posso scaricare ma è  raggiungibile anche  una valida sintesi pubblicata da Open di cui trascrivo  il link.
“Open è edito da una società a impresa sociale fondata da Enrico Mentana con lo scopo di costruire un giornale online che valorizzi i giovani, negli ultimi anni tagliati fuori anche dal giornalismo”.

Elena Cattaneo spiega perché l’Italia fuori dall’Oms non è una buona idea: «Il nazionalismo scientifico ci manderà a sbattere» – Open

Elena Cattaneo spiega perché l’Italia fuori dall’Oms non è una buona idea: «Il nazionalismo scientifico ci manderà a sbattere»
La Lega ha presentato una proposta di legge per far uscire l’Italia dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Seguendo la decisione per gli Stati Uniti presa da Donald Trump. Elena Cattaneo, scienziata di fama internazionale e senatrice a vita, spiega cosa c’è che non va nella proposta: «Il nazionalismo scientifico è la ricetta più sicura per andare a sbattere contro il muro dell’ignoranza e della superstizione», esordisce in un’intervista a La Stampa  (Nota 1).
Secondo Salvini l’Oms è «un centro di potere sovranazionale profumatamente pagato dai contribuenti italiani». E chiede di usare «quei cento milioni» per sostenere la sanità italiana.

L’Italia e l’Oms
«Continuo a credere che l’impegno dei leader politici mondiali dovrebbe essere rivolto a far sì che tutti, in ogni luogo, con ogni Pil, possano beneficiare dei prossimi traguardi sanitari. Non per astratta filantropia, ma perché tutelando la tua salute oggi tutelo anche la mia domani», spiega Cattaneo a Maria Rosa Tomasello.
E sulle critiche all’Oms, rievoca la scienziata, «mi ricorda quando l’alfiere della Brexit, Nigel Farage, sosteneva che abbandonare l’Ue avrebbe consentito di dirottare al sistema sanitario britannico 350 milioni di sterline. Era una bufala, fu lo stesso Farage a riconoscerlo, ma ormai il danno era fatto». Durante la pandemia «l’Oms ha permesso la condivisione di dati e risultati senza i quali vaccini e campagne vaccinali sarebbero arrivati più tardi. Con conseguenze enormi».

La pandemia
E ancora: «La dimensione mondiale dell’Oms ha permesso ai governi di ciascun Paese di attuare misure di protezione che, sebbene criticate per la loro durezza, hanno aiutato a contenere il numero delle vittime. Abbiamo letto di alcune decisioni sbagliate nel gestire una pandemia mai immaginata né sperimentata.
È importante studiare ogni aspetto di quanto accaduto per non ripetere gli stessi errori, se prevedibili». Poi spiega: «Oltre alla disamina dei costi dell’Oms sarebbe interessante capire come i promotori dell’Oms-exit intendano sopperire alle funzioni proprie dell’organizzazione. Dove recupererebbero i dati globali su cui fondare le azioni necessarie a fronteggiare le emergenze sanitarie nel mondo che toccano tutti. Anche gli Stati Uniti».

Il nazionalismo scientifico
Cattaneo se la prende con «il nazionalismo scientifico, a partire dall’ambito biomedico, l’idea autarchica di una conoscenza che si arresta alle frontiere. Non solo è una contraddizione col metodo della scienza che ha il suo Dna nel confronto senza confini tra studiosi ed enti. Ma è la ricetta più sicura per andare a sbattere contro il muro dell’ignoranza e della superstizione, producendo povertà e marginalità». Per la scienziata «quando si legifera ignorando, o peggio, distorcendo i dati scientifici salta il rapporto con la realtà, e tutto si riduce a un rapporto di forza, quantitativo, tra chi afferma il dato scientifico che due più due fa 4 e chi sostiene che faccia 3 o 5. Oggi, sorprendentemente, vivere in una realtà alternativa, dove i dati cambiano a seconda di quello che fa comodo, viene visto da molti come un obiettivo, e non più un pericolo».

Il clima
Infine, Cattaneo rivela che nella comunità scientifica «il clima era di forte apprensione già nei giorni successivi alla rielezione del presidente Trump. Un editoriale della rivista scientifica Nature riportava la preoccupazione della comunità scientifica ma allo stesso tempo invitava gli scienziati degli Stati Uniti a non rinunciare a un dialogo con la nuova amministrazione e a impegnarsi ancora di più nel mettere a disposizione fatti ed evidenze, nella consapevolezza che non sarebbero stati da soli, perché la comunità della ricerca è globale».

 

25 Gennaio 2025Permalink

20 gennaio 2025 – Lettera trascurata che pubblico il 22 gennaio

Gentile padre Enzo Fortunato
ho letto con il piacere di poter far riferimento a un testo chiaro ed esplicito,
qual è il Suo scritto alla pag. 17 de Il sole 24ore di ieri (venerdì 17), “le parole
sferzanti di Papa Francesco sui diritti dei bambini” che Lei riporta.
Sono perciò confortata nella speranza di poter trovare attenzione a un
problema che reputo grave ma costantemente ignorato, quello di bambini che
nascono in Italia ma non vengono registrati all’anagrafe.
Sono una vecchia cittadina italiana , nata nel 1938 con un passato di
insegnante e successivamente di consigliera regionale in Friuli Venezia Giulia
dove vivo ma, soprattutto, sono una madre di figli ormai sessantenni , una
madre che si onora di aver fatto propri i principi di uguaglianza e solidarietà,
pilastri della nostra convivenza che voglia essere civile.
Spero avrà la pazienza di leggermi e mi spiego.
Nel 1991 venne approvata la legge 176, “Ratifica ed esecuzione della
Convenzione sui diritti del fanciullo, fatta a New York il 20 novembr1989”. In
quella norma leggiamo l’articolo 3, stella polare da allora di ogni discorso sui
minori: «In tutte le decisioni relative ai fanciulli, di competenza delle
istituzioni pubbliche o private di assistenza sociale, dei tribunali, delle
autorità amministrative o degli organi legislativi, l’interesse superiore del
fanciullo deve essere una considerazione preminente».
Il conseguente art. 7 è perciò una indicazione vincolante quando afferma che
« Il fanciullo è registrato al momento della sua nascita e da allora ha diritto a
un nome , ad acquisire una cittadinanza e, nella misura del possibile a
conoscere i suoi genitori e ad essere allevato da essi» .
Tale è la forza di questo articolo che nel 1998 la legge 40
(cd Turco Napolitano) , che aveva istituito il permesso di soggiorno a
garanzia della regolarità degli immigrati non comunitari, aveva escluso
proprio lo strumento che aveva istituito da quelli che devono essere
presentati al momento di registrare la nascita di un proprio figlio in Italia.
E’ evidente che tale norma assicura anche il rispetto dell’art. 3 della
Costituzione che afferma « Tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge ,
senza distinzioni di [… ] condizioni personali e sociali».
Purtroppo nel 2009 tutto cambiò. Venne approvata la legge 94 che,
coacervo di norme disparate , all’art. 1 comma 22 lettera g include il
permesso di soggiorno fra i documenti che in quella circostanza devono venir
richiesti e presentati. Lo fa con un’abile forma di discriminazione indiretta ma
il risultato è sempre lo stesso: il nato da genitori non comunitari irregolari si
fa spia minacciosa della irregolarità di chi l’ha generato , irregolarità che, se
nota , diventa ragione di gravi penalizzazioni per i neo genitori che possono
così dover affrontare anche il rischio di espulsione. Da allora la neghittosità a
360 gradi del Palmento , il silenzio dell’opinione pubblica che spesso significa
indifferenza , hanno fatto sì che questa norma restasse significativamente
collocata, come titola la legge 94, fra le “Disposizioni in materia di sicurezza

2
pubblica”, riducendo questi nati a oscuri invisibili che non saranno raggiunti
neppure dalla accorate richiesta del Santo Padre di amore e protezione. E’ una
protezione, ce lo dice papa Francesco, che dal cuore si concreta nell’azione e
fra le tante azioni possibili segnalo quella di una piccola modifica di legge che
cancelli lo sfregio che il legislatore volle nel 2009.
La garanzia della iscrizione nel registro di stato civile è diritto del nato che
non deve essere inficiato dalla possibile situazione di irregolarità di
colei/colui che lo ha generato. Un nato in Italia che si trovasse privo di quel
certificato non avrebbe esistenza giuridica e per lui le parole forti di papa
Francesco che Lei cita nell’articolo di ieri suonerebbero vane: come introdurre
un nato che c’è ma non esiste al godimento di ciò che gli è dovuto? Davanti a
quella inesistenza per legge «potremmo sentirci impotenti , ma ogni gesto,
ogni scelta consapevole , è una goccia che può contribuire a formare un mare.
Dobbiamo anche richiamare le istituzioni, le imprese, le organizzazioni
ecclesiali alla loro responsabilità » .
Perché ciò avvenga occorre una parola forte, autorevole, ascoltata .
Attendo : non so dichiararle un numero di ‘casi’.
Il caso è la legge…
Cordialmente
Augusta De Piero

22 Gennaio 2025Permalink

17 gennaio 2025 – Israele e Hamas firmano l’accordo, il gabinetto di sicurezza israeliano lo approva

I primi ostaggi verrebbero liberati domenica. Netanyahu: “Se la fase due fallisce la guerra riprende”. Antonio Guterres (Onu): Unifil ha trovato cento depositi di armi di Hezbollah

16:30 17 Gennaio
Israele: domenica alle 16 liberi 95 detenuti palestinesi

Dopo la riunione del gabinetto, il ministero della Giustizia israeliano ha pubblicato l’elenco dei detenuti palestinesi il cui rilascio è previsto nel primo round dell’accordo, soggetto all’approvazione del governo. L’elenco comprende 95 detenuti e, secondo il piano, la loro liberazione non sarà effettuata prima delle 16,00 (ora locale) di domenica. La maggior parte dei detenuti palestinesi nell’elenco sono donne e solo uno, con meno di 18 anni, condannato per omicidio.

16:27 17 Gennaio
Hamas: l’accordo è stato reso possibile da Trump

L’accordo di cessate il fuoco con Israele non sarebbe stato possibile senza il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump e il suo inviato Steve Witkoff. Lo ha detto il responsabile delle relazioni politiche e internazionali di Hamas, Basem Naim, in un’intervista al network saudita Al Arabiya. Secondo Naim l’intesa non sarebbe stata raggiunta “senza la pressione dell’amministrazione entrante guidata dal presidente Trump, perché il suo inviato nella regione, Witkoff, è stato qui negli ultimi giorni” e “prendeva nota di tutti i dettagli e di tutti gli ostacoli ed esercitava pressione, soprattutto sul governo israeliano”. L’esponente di Hamas ha quindi attribuito il ritardo di mesi nel raggiungere l’accordo “alla riluttanza, forse complice, dell’amministrazione Biden, e al sostegno illimitato e incrollabile al governo di Israele, alla guerra contro i palestinesi, al continuo investimento in questa guerra militarmente, diplomaticamente e politicamente”.

16:25 17 Gennaio
Ben Gvir: sono inorridito, gli ergastolani liberi torneranno a uccidere

“Se fino a ieri ero inorridito da questo accordo, oggi quando viene rivelato che terroristi con l’ergastolo vengono rilasciati a Gerusalemme, in Cisgiordania, quando tutti sanno che cercheranno di fare di nuovo del male e a uccidere di nuovo, mi prende l’ansia”, ha scritto su X il ministro di ultradestra israeliano Itamar Ben Gvir, che ha votato contro l’accordo nella riunione di gabinetto e ieri ha annunciato che si dimetterà. “Mi rivolgo agli amici del Likud e del sionismo religioso, non è troppo tardi, questo accordo può essere fermato”, ha aggiunto.

 

17 Gennaio 2025Permalink

1 dicembre 2024 — Calendario di novembre

Il 20 novembre 1989 L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò la Convezione internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che l’Italia ha ratificato con legge 176/1991, affermando il diritto assoluto di ogni nato alla registrazione della nascita.
Con aggressiva, devastante indifferenza l’Italia nel 2009 con legge 94 ha escluso dalla dovuta certezza di questo diritto i nati in  Italia se figli di sans papier.
Lo fece, con voto di fiducia, un Parlamento  capace di far precedere la più opportunistica e abbietta convenienza al diritto e all’etica.

Il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne,
E’  una ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999.
Il 18 novembre2024 , si è svolta la “Presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin “, nella Sala della Regina di Montecitorio , in collegamento con il Parlamento Europeo e le scuole. Indirizzo di saluto del vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè

Anno ebraico 5785   2 ottobre a venerdì 4 ottobre:
Capodanno  Rosh Ha ShanàAnno islamico 1445/46  Capodanno islamico  1° di Muharram 1446
7 luglio 2024

 

Il calendario del mese
.1 novembre 1911 –   Primo bombardamento aereo italiano in Libia e
…………………………………primo .bombardamento aereo della storia

.1 novembre 2009 –  Morte della poetessa Alda Merini

.1 novembre 2016 –  Morte di Tina Anselmi, prima donna ministro
………………………………….nella storia  della  Repubblica        [Nota 1]

.2 novembre 1975   -Assassinio di Pier Paolo Pasolini

.3 novembre 1970     Salvador Allende diventa presidente del Cile.

.4 novembre 1966  . Alluvione di Firenze

.4 novembre 1995     Assassinio di Yitzhak Rabin

.6 novembre 1962     Risoluzione ONU contro l’apartheid in
Sudafrica

.6 novembre 2024    Donald Trump vince le elezioni.
47mo presidente USA

.7 novembre 1917     Rivoluzione d’Ottobre

.8 novembre 1960    USA: elezione alla presidenza di J.F.Kennedy

.8 novembre 2016   USA: elezione alla presidenza di D. Trump

.9 – 10 novembre 1938   Germania: “notte dei cristalli”   [Nota 2]

.9 novembre 1989   Germania: abbattimento del muro di Berlino

.9 novembre 1993   Distruzione del ponte di Mostar

10 novembre 1483…Nascita di Martin Lutero

11 novembre 1821     Nascita di Dostoevskij

11 novembre 1992    La chiesa anglicana inglese ammette le donne
………………………………….pastore                                           [Nota 3]

11 novembre 2021      Morte di Frederick de Klerk                [Nota 4]

13 novembre 354…-   Nascita di Agostino di Ippona

13 novembre 2015    Attentati dell’ISIS a Parigi – strage del Bataclan

15 novembre 1988    L’ANP annuncia la nascita dello stato palestinese

16 novembre 1989    Salvador – strage dell’UCA –
…………………………….(Universidad centroamericana Simeón Cañas)

17 Novembre 1938    REGIO DECRETO LEGGE n. 1728
…………………………….Provvedimenti per la difesa della razza italiana
,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,[Nota 5]

18 novembre 1626    Consacrazione della basilica di San Pietro.

19 novembre 1975    Spagna: morte del dittatore Francisco Franco

20 novembre 1945   Inizio del processo di Norimberga

20 novembre 1989   L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite
…………………………….approva la Convenzione  internazionale dei
…………………………….diritti dell’infanzia e dell’adolescenza  [Nota  6

23 novembre 1971    La Cina sostituisce Taiwan nel Consiglio
dell’ONU.
23  novembre  2023  .Inizio restituzione ostaggi presi  dopo l’attacco
terroristico Hamas – Israele

25 novembre              ONU: giornata internazionale l’eliminazione.
della violenza contro le donne

25 novembre 1973     Grecia: golpe militare

25 novembre 1992 – Il Parlamento vota la divisione fra Repubblica
Ceca e..Slovacca

25 novembre 2016    Morte di Fidel Castro

26 novembre 1915     Einstein presenta la teoria della relatività
generale

26 novembre 1954    Ritorno di Trieste all’Italia

27 novembre 1941     Resa di Gondar: l’Italia lascia l’Africa
orientale.

29 novembre             ONU: giornata internazionale di solidarietà con
il popolo palestinese                                                           [Nots 7]
29 novembre 2024   Siria, offensiva lampo dei ribelli filo-turchi ad
Aleppo

30 novembre 1780  Muore Maria Teresa d’Austria

30 novembre 1786  Il granduca di Toscana abolisce la pena di morte

30 novembre 1943  Morte di Etty Hillesum ad Auschwitz

30 novembre 1999   Seattle: prima mobilitazione del movimento
no-global

 

NOTE:

[Nota 1]  Il 29 luglio del 1976 Tina Anselmi viene nominata
ministro: è la prima donna in Italia. Occuperà il dicastero
del Lavoro e delle previdenza sociale fino all’11 marzo 1978, data in cui passerà al
ministero della Sanità, rimanendovi fino al 4 agosto dell’anno
successivo e contribuendo a far approvare tre leggi che rivoluzionarono
la sanità italiana:
la legge 180, per la riforma dell’assistenza psichiatrica, quella che istitutiva
il Servizio Sanitario Nazionale e la legge 194 per l’interruzione volontaria
della gravidanza.. Firmò il testo della legge 194 da ministra perché questo imponeva l
a sua carica, nonostante le fortissime pressioni contrarie dalle gerarchie ecclesiastiche

[Nota 2]   La Notte dei Cristalli | Enciclopedia dell’Olocausto        ((ushmm.org)

[Nota 3]  Dicembre 2014: consacrazione della prima vescova

[Nota 4]  vedi anche 18 settembre 2018 –     LEGGI RAZZIALI, 1938-2018. (diariealtro.it)

[Nota 5]  muore Frederick de Klerk – Il presidente del Sudafrica
che liberò Nelson Mandela.
Premio Nobel per la pace 1993.insieme e a Mandela

[Nota 6]  Legge 27 maggio 1991, n. 176.  Ratifica ed esecuzione
della   Convenzione sui diritti del fanciullo, fatta a
New York il  20 novembre 1989
Il Presidente della Repubblica è autorizzato a ratificare
la convenzione sui diritti del fanciullo, fatta a New York
il 20 novembre 1989.

[Nota 7] L’elenco delle giornate internazionali celebrate dalle
Nazioni Unite  si raggiunge con
https://unric.org/it/calendario-giornate-internazionali/

 

1 Dicembre 2024Permalink

16 giugno 2024 _ Ancora il caso Englaro: una sentenza da non dimenticare

 

A più di 15 anni dalla morte di Eluana Englaro, avvenuta il 9 febbraio nel 2009 a 39 anni, 17 dei quali trascorsi in stato vegetativo irreversibile dopo un gravissimo incidente stradale, la Corte dei Conti ha condannato in appello l’ex direttore generale della Sanità della Lombardia Carlo Lucchina a pagare all’erario circa 175 mila euro che la Regione aveva dovuto risarcire al padre, Beppino Englaro, che era stato costretto a trasferire la figlia in una struttura sanitaria in Friuli dove morì.

Fu una «concezione personale ed etica del diritto alla salute», scrive la Corte dei Conti, a spingere Lucchina a impedire che ad Eluana fosse interrotto il trattamento che la manteneva in stato vegetativo. «Non è stata un’obiezione di coscienza, ma sono state applicate le direttive arrivate anche dell’Avvocatura regionale», ha commentato l’ex dg, che valuterà se ricorrere in Cassazione. Beppino Englaro, che si batté anni e anni per rispettare le volontà della figlia, oggi dice all’ANSA che «sapevo di avere un diritto ed era chiaro che lo ostacolavano, tanto che sono dovuto uscire dalla regione. Ora sono problemi loro, io giustizia me la sono dovuta fare da me, sempre nella legalità e nella società, loro hanno commesso qualcosa che non dovevano commettere. Per me era tutto chiaro anche allora, li ho dovuti ignorare e andare per la mia strada».

Nel 2008, l’anno prima della morte di Eluana, suo padre si era visto negare la possibilità di interrompere l’alimentazione artificiale che teneva in vita la figlia dal dg Lucchina, nonostante nel 2007 la Cassazione avesse stabilito che ciascun individuo può rifiutare le cure alle quali è sottoposto se le ritiene insostenibili e degradanti, e nel 2008 la Corte d’appello di Milano aveva autorizzato l’interruzione del trattamento. Quando Beppino Englaro, in qualità di tutore, chiese la sospensione dell’alimentazione per la figlia, il dg firmò una nota che diceva che le strutture sanitarie si occupano della cura dei pazienti, il che comprende la nutrizione, e di conseguenza i sanitari che l’avessero sospesa sarebbero venuti «meno ai loro obblighi professionali».

Englaro si rivolse al Tar che accolse la sua richiesta, ma la Regione non diede corso alla sentenza e un mese dopo Eluana morì in una struttura di Udine. Per Gilda Sportiello, deputata del M5S, è una «condanna emblematica» mentre protesta Fratelli d’Italia: Ignazio Zullo, capogruppo in commissione Sanità di Palazzo Madama, spiega che la condanna di Lucchina «fa orrore» perché «impedì che ad Eluana Englaro fosse interrotto il trattamento che la manteneva in vita, difendendo il sacro diritto a vivere». «Sono passati quindici anni da quella drammatica vicenda e ancora non c’è una legge che regoli il fine vita», nota il capogruppo del Pd in Regione Lombardia Pierfrancesco Majorino

https://www.msn.com/it-it/notizie/italia/eluana-englaro-condannato-ex-direttore-sanit%C3%A0-in-lombardia-la-tenne-in-vita-per-idee-personali/ar-BB1ny9k0?ocid=msedgdhp&pc=ENTPSP&cvid=20db8e8b53344912984407fdfb201678&ei=10

16 Giugno 2024Permalink

24 dicembre 2019 – Natale?

Il coraggio della responsabilità
Questa mattina ho inserito nel mio blog la notizia dell’assoluzione di Marco Cappato, accusato di aiuto al suicidio, “perché il fatto non sussiste”.
Cappato aveva accompagnato il dj Fabo a morire in Svizzera. Sapeva che sarebbe potuto incorrere in conseguenze  anche pesanti ma poiché credeva in ciò che faceva si era assunto la sua consapevole responsabilità fino in fondo.
Condivido totalmente le ragioni di Cappato e vorrei poter essere certa che il Parlamento si decida ad affrontare il tema, importantissimo, del ‘fine vita’ per cui mi piace riprendere una breve citazione che ho trovato nel comunicato dell’Ansa. Precedentemente al processo c’era stata una sentenza della Corte Costituzionale che, come ha detto il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, al “principio di sacralità della vita (…) sostituisce la tutela della fragilità umana”.

La fragilità umana
E proprio quel richiamo alla “fragilità” mi richiama un annoso problema, quello dei nati in Italia cui è negato il certificato di nascita per essere i loro genitori, migranti non comunitari, privi del permesso di soggiorno.
Qui la fragilità, una condizione personale evidente e naturalmente riconoscibile, diventa condanna perché si accompagna all’opportunismo che si gloria di produrre un danno irrimediabile al nemico, usando ferocemente del ricatto che, per il danno irrimediabile al figlio, nei genitori può tradursi in paura, il primo limite della libertà .
La tutela della fragilità umana in questo caso dovrebbe essere sostenuta dalla volontà espressa della richiesta della modifica della legge e da un appello ai sindaci perché assicurino pubblicamente e nonostante tutto il diritto fondate ogni altro alla registrazione della propria nascita.
Se singole persone capiscono, le associazioni che si dicono impegnate (e spesso lo sono) alla tutela di precisi soggetti fingono di non capire la necessità di proteggere questi piccoli senza nome

Intanto ho trovato una fotografia che gira sui social e allego.
Non so se abbia un significato storico.
Certamente ha un forte valore simbolico e perciò la riproduco mentre non dimentico altre
     situazioni nel mondo ricordate da Bansky con il “muro di Betlemme” in questo terribile
Natale.

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24 dicembre 2019 — Cappato assolto. Un promeria in attesa di considerazioni

Redazione ANSA 23 dicembre 2019
Fine vita: assolto Marco Cappato, ‘il fatto non sussiste’
Applausi in aula a Milano dopo la lettura della sentenza
La corte d’Assiste di Milano ha assolto Marco Cappato con la formula ‘perché il fatto non sussiste’. L’esponente dei radicali era imputato per aiuto al suicidio per la vicenda di dj Fabo. Applausi, in aula, dopo la lettura della sentenza.
Marco Cappato era accusato di aiuto al suicidio per aver accompagnato Fabiano Antoniani, noto come dj Fabo, a morire in Svizzera nel febbraio 2017.
Al processo, oltre a Cappato, presente anche la fidanzata di dj Fabo, Valeria Imbrogno. “Quello che posso dire è che Fabiano oggi, insieme a me, avrebbe festeggiato perché è una battaglia in cui credeva fin dall’inizio. E’ una battaglia per la libertà di tutti”, ha detto Valeria Imbrugno, la fidanzata di Fabiano Antoniani.
La sentenza della Corte costituzionale al “principio di sacralità della vita (…) sostituisce la tutela della fragilità umana”, ha detto il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano nella requisitoria durante la quale ha spiegato che nel caso di dj Fabo ricorrono tutti e 4 i requisiti indicati dalla Consulta che ha tracciato la via sulla non punibilità dell’aiuto al suicidio, reato di cui risponde Marco Cappato. Per questo ‘il fatto non sussiste’ e il pm ha chiesto l’assoluzione per l’esponente radicale.
La difesa di Cappato aveva chiesto l’assoluzione dell’esponente dei radicali con la formula “perché il fatto non costituisce reato” chiedendo alla Corte di fare “un passo avanti” e di avere “coraggio giuridico”.
Durante il processo Cappato, presente in aula a Milano, ha ricevuto la notizia della morte della madre, malata da tempo. I legali dell’esponente radicale hanno quindi chiesto e ottenuto una breve sospensione dell’udienza che è poi ripresa.

http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2019/12/23/fine-vita-a-milano-processo-a-cappato-attesa-assoluzione-_008d8499-75f1-4229-a971-f94452ae45d3.html

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17 febbraio 2018 – Il 31 gennaio è entrata in vigore la legge 219

Il 15 febbraio ho pubblicato nel mio blog il testo della legge 2 dicembre 2017, n. 219 Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento.
Li stesso giorno ho trovato un articolo della filosofa Michela Marzano che ho ricopiato parola per parola per poterlo conservare.

15 FEBBRAIO 2018 Il confine tra legge e dignità
Così il principio dell’autodeterminazione diventa il pilastro sul quale ricostruire il nostro ordinamento di Michela Marzano
Ogni persona è libera di decidere come e quando morire: è un principio cardine non solo della Convenzione dei diritti dell’uomo, ma anche della nostra Costituzione. Ce lo ha ricordato la Corte di Milano, riconoscendo che Marco Cappato non ha rafforzato la volontà di Dj Fabo di porre fine alla propria vita, e chiedendo al tempo stesso alla Consulta di pronunciarsi sulla legittimità costituzionale del reato di aiuto al suicidio.
Una decisione storica, quindi, nonostante l’apparente neutralità, visto che il processo a Cappato è stato sospeso in attesa che si pronunci la Corte Costituzionale. Solo la Consulta può d’altronde stabilire fin dove può spingersi il diritto all’autodeterminazione di ciascuno di noi e quale sia la relazione esatta tra la dignità della persona e l’autonomia individuale.
Al di là della mancanza di coraggio da parte di un pezzo importante del mondo politico italiano, la v vicenda di Fabiano Antoniani e la decisione ci Marco Cappato di accompagnarlo in Svizzera, ci costringono a riflettere sullo spazio che la nostra società è disposta a dare al desiderio profondo di chi, costretto dalla sorte a ritrovarsi in un limbo di sofferenza e impotenza, vorrebbe solo mettere fine a una vita che, di vita, ha ormai molto poco. E’ una questione delicata sia dal punto di vista giuridico, sia, soprattutto, del punto di vista etico.
Ma dalla quale non è più possibile esimersi, visto che sono numerosissime le persone che aspettano che il proprio diritto all’autodeterminazione, nel momento in cui decidono di accedere al suicidio assistito, sia finalmente preso in considerazione.
In nome di quale principio si può d’altronde obbligare un’altra persona a comportarsi come alcuni pensano che si debba comportare? In nome di quali valori si può anche solo pensare di cancellare la soggettività altrui e di imporre agli altri la propria concezione del mondo e dell’esistenza?
La vita è sempre sacra, si sente ripetere da chi, forse, non si è mai dovuto confrontare con quella sofferenza profonda e quell’assenza di speranza – perché non c’è più nulla da far se non aspettare che finisca quella
«notte senza fine», come diceva Dj Fabo parlando della propria esistenza dopo l’incidente – che talvolta tolgono alla vita ogni dignità. Uccidere è un reato, si sente dire da chi, forse, non ha mai fatto lo sforzo di capire la differenza che esiste tra il “far morire” e il “lasciar partire”, il privare della vita chi, quella vita la vuol vivere e il liberare dal peso dell’esistenza chi, quell’esistenza, l’ha già abbandonata da tempo.
«Ho visto polmoni respirare da soli su un tavolo, macchine che sostituiscono cuori … Ma è vita questa?», si era chiesta la pm Tiziana Siciliano durante la requisitoria, chiedendo ai giudici o l’assoluzione di Marco Cappato o l’eccezione di legittimità costituzionale. Il cuore del problema, per lei, era proprio il senso che ha il termine “vita” quando non si ha più la possibilità di esercitare la propria dignità. Non è allora anodina la scelta della corte d’assise di tramettere gli atti alla Consulta: significa aver deciso che la questione dell’autodeterminazione non è più solo il cardine dell’etica contemporanea ma anche il pilastro attorno al quale ricostruire il nostro ordinamento giuridico. Certo, l’ultima parola spetterà al legislatore. Ma come potrà il legislatore tirarsi indietro una volta stabilito che è in nome della dignità umana che nessuno può giudicare cosa possa essere o meno degno per un’altra persona, compreso l’accesso al suicidio assistito?

https://rep.repubblica.it/pwa/commento/2018/02/14/news/processo_a_cappato_il_confine_tra_legge_e_dignita_-188867430/?ref=RHPPTP-BH-I0-C12-P1-S1.4-T1

 

17 Febbraio 2018Permalink