27 gennaio 2025 _ Alcuni link sul tema

Provo a inserire una serie di link nella speranza che siano tali da potersi aprire e leggere. Se così  non fosse possono venir copiai e aperti tramite google .
Poiché non penso che sia possibile chiedere a chi mi leggerà, informato dà   un messaggio di posta,  di leggerli tutti , cerco di illustrarli per facilitare una scelta:

Il primo: giornata della memoria , si presenta già con il titolo
Approfitto per ricordare che la senatrice Segre …è presidente della Commissione
“contro le parole d’odio”, da lei voluta.

Il secondo  porta a un testo del mio blog, nella cui ultima parte conservo la memoria di una visita al lager  di  Majdanek , preceduto da lunghe considerazioni su un episodio avvenuto  nel 1918 a Codroipo
Chi volesse risparmiarsi le considerazioni su un episodio di mala  formazione  potrà iniziare  da Giocattoli vintage a Majdanek

Il terzo  riguarda l’importanza di dare un nome alle vittime credo rivesta una particolare attualità

Il quarto riporta  alcune considerazioni sempre della storica Anna Foa sulla giornata della memoria , scritte lo  scorso anno

Il quinto è la testimonianza di chi fu deportato bambino

Il sesto consente di raggiungere  il testo di Anna Fo che ho pubblicato poco fa.

Giornata della memoria, l’allarme di Segre: «Di noi non si parlerà più». Chi sono gli ultimi sopravvissuti alla Shoah

14 dicembre 2018 – Integrazione precoce a Codroipo, provincia di Udine

27 gennaio 2023 – Un nome è un nome e nulla lo può sostituire

https://it.gariwo.net/magazine/editoriali/il-27-gennaio-parliamo-di-shoah-ma-anche-delloggi-27897.html#:~:text=anche%20dell’oggi%22-,di%20Anna%20Foa,crescere%20di%20un%20nuovo%20antisemitismo.

Sami Modiano, la storia del bambino che tornò da Auschwitz | Studenti.it

https://www.msn.com/it-it/notizie/mondo/intervista-ad-anna-foa-israele-i-crimini-di-guerra-a-gaza-sono-provati-papa-francesco-colpevole-di-dire-la-verit%C3%A0/ar-BB1rgxRT?apiversion=v2&noservercache=1&domshim=1&renderwebcomponents=1&wcseo=1&batchservertelemetry=1&noservertelemetry=1

27 Gennaio 2025Permalink

24 gennaio 2025 _ Salvini: l’Italia esca dalla Organizzazione Mondiale Sanità.

Desidero che questa notizia resti nella mia pagina a futura memoria, almeno mia.
Mi limito a pubblicare. Quello che penso e provo non conta.
Così ho scritto nella mia pagina Facebook
Ognuno guardi quest’uomo che fa il ministro . Lo faccia con occhi limpidi e mente libera
Non ho ancora trovato il numero e il titolo del DDL. devo ricordarmi di aggiornare appena possibile
ansa.it
Salvini, l’Italia non deve più avere a che fare con l’Oms – Ultima ora – Ansa.it
“Presentata questa mattina alla Camera la proposta di legge della Lega per uscire dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), come hanno fatto gli Stati Uniti con Donald Trump. (ANSA)
24 Gennaio 2025Permalink

20 gennaio 2025 – Lettera trascurata che pubblico il 22 gennaio

Gentile padre Enzo Fortunato
ho letto con il piacere di poter far riferimento a un testo chiaro ed esplicito,
qual è il Suo scritto alla pag. 17 de Il sole 24ore di ieri (venerdì 17), “le parole
sferzanti di Papa Francesco sui diritti dei bambini” che Lei riporta.
Sono perciò confortata nella speranza di poter trovare attenzione a un
problema che reputo grave ma costantemente ignorato, quello di bambini che
nascono in Italia ma non vengono registrati all’anagrafe.
Sono una vecchia cittadina italiana , nata nel 1938 con un passato di
insegnante e successivamente di consigliera regionale in Friuli Venezia Giulia
dove vivo ma, soprattutto, sono una madre di figli ormai sessantenni , una
madre che si onora di aver fatto propri i principi di uguaglianza e solidarietà,
pilastri della nostra convivenza che voglia essere civile.
Spero avrà la pazienza di leggermi e mi spiego.
Nel 1991 venne approvata la legge 176, “Ratifica ed esecuzione della
Convenzione sui diritti del fanciullo, fatta a New York il 20 novembr1989”. In
quella norma leggiamo l’articolo 3, stella polare da allora di ogni discorso sui
minori: «In tutte le decisioni relative ai fanciulli, di competenza delle
istituzioni pubbliche o private di assistenza sociale, dei tribunali, delle
autorità amministrative o degli organi legislativi, l’interesse superiore del
fanciullo deve essere una considerazione preminente».
Il conseguente art. 7 è perciò una indicazione vincolante quando afferma che
« Il fanciullo è registrato al momento della sua nascita e da allora ha diritto a
un nome , ad acquisire una cittadinanza e, nella misura del possibile a
conoscere i suoi genitori e ad essere allevato da essi» .
Tale è la forza di questo articolo che nel 1998 la legge 40
(cd Turco Napolitano) , che aveva istituito il permesso di soggiorno a
garanzia della regolarità degli immigrati non comunitari, aveva escluso
proprio lo strumento che aveva istituito da quelli che devono essere
presentati al momento di registrare la nascita di un proprio figlio in Italia.
E’ evidente che tale norma assicura anche il rispetto dell’art. 3 della
Costituzione che afferma « Tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge ,
senza distinzioni di [… ] condizioni personali e sociali».
Purtroppo nel 2009 tutto cambiò. Venne approvata la legge 94 che,
coacervo di norme disparate , all’art. 1 comma 22 lettera g include il
permesso di soggiorno fra i documenti che in quella circostanza devono venir
richiesti e presentati. Lo fa con un’abile forma di discriminazione indiretta ma
il risultato è sempre lo stesso: il nato da genitori non comunitari irregolari si
fa spia minacciosa della irregolarità di chi l’ha generato , irregolarità che, se
nota , diventa ragione di gravi penalizzazioni per i neo genitori che possono
così dover affrontare anche il rischio di espulsione. Da allora la neghittosità a
360 gradi del Palmento , il silenzio dell’opinione pubblica che spesso significa
indifferenza , hanno fatto sì che questa norma restasse significativamente
collocata, come titola la legge 94, fra le “Disposizioni in materia di sicurezza

2
pubblica”, riducendo questi nati a oscuri invisibili che non saranno raggiunti
neppure dalla accorate richiesta del Santo Padre di amore e protezione. E’ una
protezione, ce lo dice papa Francesco, che dal cuore si concreta nell’azione e
fra le tante azioni possibili segnalo quella di una piccola modifica di legge che
cancelli lo sfregio che il legislatore volle nel 2009.
La garanzia della iscrizione nel registro di stato civile è diritto del nato che
non deve essere inficiato dalla possibile situazione di irregolarità di
colei/colui che lo ha generato. Un nato in Italia che si trovasse privo di quel
certificato non avrebbe esistenza giuridica e per lui le parole forti di papa
Francesco che Lei cita nell’articolo di ieri suonerebbero vane: come introdurre
un nato che c’è ma non esiste al godimento di ciò che gli è dovuto? Davanti a
quella inesistenza per legge «potremmo sentirci impotenti , ma ogni gesto,
ogni scelta consapevole , è una goccia che può contribuire a formare un mare.
Dobbiamo anche richiamare le istituzioni, le imprese, le organizzazioni
ecclesiali alla loro responsabilità » .
Perché ciò avvenga occorre una parola forte, autorevole, ascoltata .
Attendo : non so dichiararle un numero di ‘casi’.
Il caso è la legge…
Cordialmente
Augusta De Piero

22 Gennaio 2025Permalink

6 agosto 2024 _ ascoltando la bambina di Hiroshima

LA BAMBINA DI HIROSHIMA

“Apritemi sono io…

busso alla porta di tutte le scale

ma nessuno mi vede

perché i bambini morti nessuno riesce a vederli.

Sono di Hiroshima e là sono morta

tanti anni fa. Tanti anni passeranno.

Ne avevo sette, allora:

anche adesso ne ho sette perché i bambini morti non

diventano grandi.

Avevo dei lucidi capelli, il fuoco li ha strinati,

avevo dei begli occhi limpidi, il fuoco li ha fatti di vetro.

Un pugno di cenere, quella sono io

poi il vento ha disperso anche la cenere.

Apritemi; vi prego non per me

perché a me non occorre né il pane né il riso:

non chiedo neanche lo zucchero, io:

a un bambino bruciato come una foglia secca non serve.

Per piacere mettete una firma,

per favore, uomini di tutta la terra

firmate, vi prego, perché il fuoco non bruci i bambini

e possano sempre mangiare lo zucchero.”

Nazim Hikmet

Nâzım Hikmet, in italiano spesso scritto Nazim Hikmet, all’anagrafe Nâzım Hikmet Ran è stato un poeta, drammaturgo e scrittore turco naturalizzato polacco.
Definito “comunista romantico” o “rivoluzionario romantico”, è considerato uno dei più importanti poeti turchi dell’epoca moderna.  Morto nel 1963

6 Agosto 2024Permalink

23 luglio 2024_ Nati in Italia senza nome per legge incentrano due parlamentari europei

Gentili onorevoli,
scrivo ad entrambi congiuntamente perchè il problema che vi pongo è il medesimo quindi medesima la richiesta  se  compatibile con la vostra funzione di Parlamentari Europei e se questa funzione comprende anche una attenzione  ai diritti umani fondamentali , quali compaiono nelle convenzioni dell’ONU che, in quanto stato italiano , la Costituzione ci impegna a rispettare (art. 10)

Quello che vi segnalo è un  significativo caso  di disprezzo  ‘legale’ del principio del superiore interesse del minore presente nella normativa  internazionale e italiana.
Schematizzo quello che so e ho capito, disponibile a scriverne di più se lo riterrete utile.

–        1991 legge 176: L’Italia ratifica la Convenzione ONU sui diritti del fanciullo (parola che oggi si preferisce opportunamente declinare come  infanzia e adolescenza;

–        1998 legge 40  (cd Turco Napolitano) “Disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero”.
E’ legge che si applica (se non è stata del tutto cancellata)  “ai cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea e agli apolidi” e, mentre stabilisce  che “ i documenti inerenti al soggiorno di cui all’articolo 5, comma 8, devono essere esibiti agli uffici della pubblica amministrazione ai fini del rilascio di licenze, autorizzazioni, iscrizioni ed altri provvedimenti di interesse dello straniero comunque denominati”,  indica anche le eccezioni in cui ciò non debba avvenire e precisamente:
“ per i provvedimenti riguardanti attività sportive e ricreative a carattere temporaneo e per quelli inerenti agli atti di stato civile o all’accesso a pubblici servizi” ;

–        2009 legge 94, approvata con voto di fiducia nel tempo storico del quarto governo Berlusconi.
Si  tratta di un  coacervo di norme disparate che sposta significativamente il titolo del 1998 “l’immigrazione e norme sulla  condizione dello straniero”  alle  “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica”, minacciata evidentemente da chi nasce in Italia se figlio di sans papier.
L’operazione  fa capo all’art 1 comma 22 lettera G della legge 94 , dove  – con un’abile mossa di discriminazione indiretta – gli innominati nati da sans papier  vengono  trattati alla stregua di “licenze, autorizzazioni, iscrizioni ed altri provvedimenti di interesse dello straniero comunque denominati”.
I genitori che  chiedano di  registrarne la nascita devono quindi esibire il permesso di soggiorno  (e comunque un documento inerente la regolarità del loro soggiorno.

–        Non dimentichiamo che si tratta di  persone che non conoscono la nostra lingua né la complicazione delle nostre leggi e forse  vivono da lavoratori in nero in stato di schiavitù. La cronaca ce ne ha dato  un’immagine nel martirio di Satnam Singh e di sua moglie Sony per lasciarci  intravedere nel livello di abiezione  imposta , quello che può essere il livello e il risultato della paura: i genitori possono rinunciare a registrare l’atto di nascita di un figlio , facendosi esecutori   della subdola  condanna di stampo razzista che il legislatore italiano  fa pendere su loro dal 2009,  come un nuova spada di Damocle.

Contando su di voi, sull’on. Bonaccini di cui sono stata elettrice  e facendo mia una espressione della on. Picierno  “Parlamento luogo di speranza e ascolto”, voglio essere certa che il Parlamento Europeo saprà  trovare  una parola di  speranza anche per i piccoli reietti per legge di cui vi ho scritto . Per un superamento di questa norma nel Parlamento italiano  non c’è  su  questo punto indizio che possa far  ben sperare.
Cordialmente

Augusta De Piero
Italia -Udine  Via Caccia 33
tel 0432 204274
cell 3383215327
depieroaugusta@gmail.com

23 Luglio 2024Permalink

5 luglio 2024_ lettera aperta al Presidente Mattarella

Oggetto: Lettera aperta al Presidente Mattarella

Egregio Presidente,

Permetta a una vecchia  cittadina  di esprimere il suo grazie per il discorso  da Lei tenuto in apertura della Settimana sociale dei cattolici italiani,  un evento dal titolo suggestivo  “Al  cuore della democrazia” che nelle sue parola ha il suono di una vitale, universale  utopia.
Voglio che questo mio atto  abbia un carattere pubblico , forse sfacciato, se mai qualche quotidiano pubblicherà la lettera aperta che cercherò di diffondere stimolata da quell’espressione che Lei ha usato senza preconcette riserve  « misurarsi con la storia » e  che  così ha descritto: «La democrazia, … , si invera ogni giorno nella vita delle persone e nel mutuo rispetto delle relazioni sociali, in condizioni storiche mutevoli, senza che questo possa indurre ad atteggiamenti remissivi circa la sua qualità».
Non posso ignorare , perché è esperienza di vita, che la quotidianità delle esperienze di ognuno può essere testimonianza non di frange marginali del vivere, ma di quel cuore della democrazia che rende la nostra vita in ogni momento  non solo,  se possibile,  soddisfacente  ma degna.
A tale proposito voglio ora ricordare che nel 1998 la cd legge Turco Napolitano,  prendendo atto della necessità di dare riconosciuta e non occasionale certezza alla presenza degli immigrati non comunitari,  aveva proposto  il permesso di soggiorno  come documento da esibirsi ove fosse necessario testimoniare la legittimità riconosciuta della loro presenza.
Ma aveva anche  sapientemente identificato le occasioni in cui questo documento non dovesse essere esibito e, fra queste, la registrazione degli atti di nascita, al fine di assicurare senza riserve il diritto universale di ogni nato a un’esistenza giuridicamente riconosciuta-
Purtroppo nel 2009 tutto cambiò: bastò un piccolo articolo , uno fra i tanti, in una legge  che  tratta di tutto e di più che , imponendo la presentazione del permesso di soggiorno anche per la registrazione degli atti di nascita , creò le condizioni perchè la paura di esibirsi irregolare  potesse indurre un genitore non comunitario a sottrarsi al diritto dovere di registrare la nascita di un proprio figlio in Italia.
Per chiarezza ricordo il riferimento: “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica” legge 94/2009  art. 1 comma 22 lettera G.
Credo che testimonianze atroci delle modalità di vita dei migranti non comunitari nei ghetti del lavoro nero  consenta di non sprecare parole per testimoniare la prevedibilità di tale paura.
Una  Sua parola , presidente Mattarella, potrebbe finalmente suggerire  al Parlamento la necessità di tornare al dettato della legge Turco Napolitano.
Come Lei ha detto:  « Al cuore della democrazia vi sono le persone, le relazioni e le comunità a cui esse danno vita, le espressioni civili, sociali, economiche che sono frutto della loro libertà, delle loro aspirazioni, della loro umanità: questo è il cardine della nostra Costituzione ».
Rinnovando i ringraziamenti porgo distinti saluti

Augusta De Piero
Udine

Lettera inviata a Messaggero Veneto

5 Luglio 2024Permalink

29 giugno 2024_ Ho un Sogno 275 _ Nel nome di SATNAM SINGH

NEL NOME DI SATNAM SINGH
Satnam Singh è il bracciante indiano, lavoratore in nero a Latina, gravemente  ferito in seguito a un infortunio sul lavoro e lasciato morire dissanguato.
La sua “irregolarità” ha consentito di inquadrarlo come uno sfruttabile e, nel momento del  dramma, è stato trattato come un “guaio”, un oggetto a perdere, non una persona,
cui sono dovute cure.
Il Presidente Mattarella è intervenuto con parole nette e, se ascoltato, potrà aprire uno spiraglio a favore dei tanti Satnam già presenti e in arrivo. Il primo passo
è stato fatto dal questore di Latina, riconoscendo a Sony, la giovane vedova un permesso di soggiorno per motivi di “protezione speciale”, un atto di giustizia, non
di beneficenza, che, vogliamo essere certi, le consentirà anche di farsi parte civile verso i responsabili dell’orrore.
La giustizia riparativa vorrebbe di più: non permettere che accada ancora.
Per questo, accanto alle manifestazioni di sdegno del momento, serve un sussulto  di umanità e giustizia del legislatore che porti al cambio delle norme, proprio a partire da quelle che regolano l’ingresso dei lavoratori stranieri e per un’attenzione  concreta alle condizioni di lavoro di tutte le persone, a prescindere dalla loro  condizione burocratica che oggi è supporto alla loro invisibilità.

Per sollecitare questo cambio, tutti noi abbiamo la possibilità di contribuire.  E ,se vogliamo farci un’idea più chiara, non mancano le fonti recenti e documentate.
Ne citiamo alcune, a partire dal Dossier curato dalla campagna “Ero Straniero”, che da anni fornisce informazioni sui flussi migratori sulla base di dati ufficiali e
proprio il 30 maggio ha presentato il suo ultimo dossier I veri numeri del decreto flussi: un sistema che continua a creare irregolarità” (https://erostraniero.it/
rapportoflussi2024).
E vogliamo citare ancora:

– Il Rapporto agromafie e caporalato dell’osservatorio Placido Rizzotto della Flai-CGIL (www.fondazionerizzotto.it), con il quale ogni due anni viene fotografata
la situazione del lavoro sfruttato nel settore agroalimentare e il recentissimo Rapporto del laboratorio L’altro Diritto/Osservatorio Placido Rizzotto sullo
sfruttamento lavorativo e sulla protezione delle sue vittime.
– Made in Immigritaly: terre, colture, culture è un rapporto nazionale, curato dal  Centro Studi Confronti (https://confronti.net) e commissionato dalla Fai-Cisl (www.
faicisl.it), che analizza l’apporto del lavoro immigrato nel settore agroalimentare italiano, comparto strategico del

30 Giugno 2024Permalink

23 giugno 2024_ Satnam   e il dilemma della bimba torturata

Domenica 23  giugno – La stampa
Satnam   e il dilemma della bimba torturata

Editoriale di Andrea Malaguti   (segue a pag. 24)
Il testo inizia con una citazione di Fëdor  Dostoevskij da I fratelli Karamazov:

« “Supponiamo  che per costruire l’edificio della felicità, della  pace e della tranquillità  degli uomini, tu dovessi torturare una sola bambina, magari quella che hai visto prima piangere battendosi il petto con il pugno, costruiresti quell’edificio?” No, non lo farei, disse piano Alesa. »

E continua il giornalista Malaguti

Alla domanda che Ivan Karamazov  pone  al fratello Alesa abbiamo risposto uno stentoreo sì quando siamo nati. Alcuni senza saperlo. La  maggior parte di noi , diventando adulti, facendo finta di non sapere. Ce  ne freghiamo  se la bambina che piange viene torturata . Ci servono gli invisibili per continuare a vivere  come ci piace, per tenere bassa l’inflazione, per trovare la tranquillità che resta nel sempre più fragile e declinante edificio della civiltà  Occidentale.
I rider, quelli che si trovano all’alba in bicicletta  davanti alla stazione di Milano  e che ci portavano il cibo a casa durante il lockdown, i lavoratori della parte deteriore della logistica d’assalto che ci permettono con un’app di avere tutto e subito a prezzi di saldo, e, soprattutto, gli schiavi dei campi che ci fanno trovare pomodori freschi al supermercato e nei ristoranti.

Continua

Il testo è molto lungo e lo copierò  pian piano per conservarlo nel mio blog che è la mia memoria storica.
Qui posso solo consigliarne la lettura (quando le edicole chiudono a  Udine c’è la Biblioteca )

E ora continuo  io

A  Ivan abbiamo già detto SI’  per le ragioni elencate nel breve passo dell’editoriale di  Andrea Malaguti  trascritto sopra e  anche  per i nati cui   a precise condizioni – e facendoci beffa  del primo comma dell’arto 3 della Costituzione – abbiamo negato la registrazione dell’atto di nascita. approvando  la legge n. 94 Disposizioni in materia di sicurezza pubblica n. 94
L’articolo che ci interessa nel coacervo di norme di quella legge è l’art. 1, comma 22 lettura G.
Prego tutti coloro che  sono  presi dall’impegno di superare la legge Bossi Fini di ricordare che la norma che cito non è la Bossi Fini, legge  che richiede evidentemente una radicale revisione

Ed ecco infine il negletto comma 1 dell’art.  3della Costituzione.

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale  e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua , di religione , di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

 

23 Giugno 2024Permalink

8 giugno 2024 _ Una ‘piccola’ storia nella vita di un premio Nobel

Ho trovato questa storia nella pagina  Facebook di John Fischetti , l’ho condivisa e ora la copio nel mio blog. Di lì la invierò ad altri.

“Se siamo qui oggi è solo per la gentilezza di uno sconosciuto nei confronti di mio nonno”.

Chi parla è Arno Penzias, premio Nobel per la fisica, che deve la sua vita, e quindi quella dei suoi figli e nipoti, a uno sconosciuto che non ha mai incontrato.

Lo sconosciuto si chiama Barnet Yudin, che una sera del 1938, mentre sta tranquillo a casa, nel New Jersey, sente qualcuno bussare alla porta. È un giovane tedesco, immigrato negli Stati Uniti, che sta tentando qualcosa di disperato: suona alle porte di gente che non conosce, per chiedere solidarietà. Un suo amico, Karl Penzias vuole scappare dalla Germania con la moglie e i due bambini piccoli. Sono ebrei, e hanno capito benissimo che la situazione sta precipitando. Se restano in Germania per loro è la fine, ma per andare negli Stati Uniti occorrono visti, documenti e soprattutto qualcuno che garantisca per loro a livello finanziario. Il ragazzo tedesco fa il cameriere, non può essere credibile come sponsor. Per questo occorre qualcuno con uno stipendio più solido. E per questo sta bussando alle porte di gente che non conosce, per vedere se qualcuno è disposto ad aiutare una famiglia dall’altra parte del mondo.

Barmet Yudin non ci pensa due volte e firma tutti i documenti. Così Karl e la sua famiglia possono scappare negli Stati Uniti e salvarsi la vita.

Non è facile all’inizio, ma riescono da subito a lavorare e non avere mai bisogno del sostegno materiale del loro garante, che non hanno mai incontrato. Karl gli aveva scritto per ringraziarlo per la sua generosità e per promettere che non lo avrebbe mai né cercato, e ha mantenuto la promessa.

Ma a distanza di anni, il figlio di Karl, Arno Penzias, quel bambino piccolo che doveva scappare via dal destino atroce che lo inseguiva, scopre per la prima volta l’esistenza di un anonimo benefattore, e suo figlio si mette sulle sue tracce. Non riesce a trovare Barmet Yudin purtroppo, perché è morto negli anni Cinquanta. Ma riesce  a ricostruire tutta la storia. E scopre che se Arno Penzias, il bambino in pericolo nel 1938 è riuscito a vivere una vita serena negli Stati Uniti, a vincere il Nobel, ad avere figli e nipoti, è solo perché una sera di tanti anni fa uno sconosciuto ha accettato di salvare suo padre.

Uno sconosciuto che non si è girato dall’altra parte per dire, no, non mi riguarda.

Una gentilezza straordinaria che ha salvato vite umane.

🦋 La farfalla della gentilezza 🦋

7 Giugno 2024Permalink

12 maggio 2024 _ Madri non festeggiabili per legge

Pier Paolo Pasolini  “Supplica a mia madre”

 

È difficile dire con parole di figlio
ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.

Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore,
ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore.

Per questo devo dirti ciò ch’è orrendo conoscere:
è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.

Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.

E non voglio esser solo. Ho un’infinita fame
d’amore, dell’amore di corpi senza anima.

Perché l’anima è in te, sei tu, ma tu
sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:

ho passato l’infanzia schiavo di questo senso
alto, irrimediabile, di un impegno immenso.

Era l’unico modo per sentire la vita,
l’unica tinta, l’unica forma: ora è finita.

Sopravviviamo: ed è la confusione
di una vita rinata fuori dalla ragione.

Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.
Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…

 

Poesia scritta nel 1962  pubblicata nel 1964

Pasolini affida a sua madre la sua diversità.

Volevo pubblicare  questa poesia nel mio blog il 17 maggio, la data scelta per ricordare che proprio quel giorno nel  1990 l’Organizzazione mondiale della sanità aveva tolto  l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali.
L’ho fatto oggi, 12 maggio, festa delle mamme strumentalizzate al successo del commercio d’occasione.
Soffocate da immagini di appropriati regali, non ricordiamo che la festa non è universale: ne sono escluse le mamme non comunitarie (ed  evidentemente anche i padri) che , costrette dalla legge 94/2009 a denunciare la nascita di una figlia/o in Italia presentando il permesso di soggiorno, possono essere indotte a non provvedere ad assicurare un’esistenza giuridicamente  riconosciuta alla creatura che hanno partorito per non manifestarsi prive di quel documento (e perciò irregolarmente presenti nel nostro stato con tutto ciò che ne consegue per loro e per la loro famiglia).

Preciso che la legge 15  luglio 2009 Disposizioni in materia di sicurezza pubblica
affronta la scelta negazionista  del  nato ( e quindi della maternità e della paternità ) nell’articolo 1 comma 22 lettera G .
Per una precisazione storica la legge  venne   approvata nel tempo del IV governo Berlusconi  con voto di fiducia voluto all’allora Ministro dell’Interno  Roberto Maroni

12 Maggio 2024Permalink