7 settembre 2010 – Lettera al Presidente della Camera dei deputati.

 
Fra il grottesco e il tragico

Nell’attuale turbolenza politica, fra il grottesco e il tragico (tragicità non certo attribuibile a chi gli eventi muove, per essere tragici bisogna essere seri e non occasionali occupatori di seggiole già diversamente praticate) faccio ancora un tentativo per rendere nota la questione della registrazione anagrafica dei neonati figli di immigrati irregolari.
Ho praticato associazioni, parrocchie, politici in regione e enti locali, parlamentari e non so più chi altro.
                                          
Non sto ad elencare  tutte le volte che sul blog ne ho scritto (chi vuole può averne elenco tramite i tag anagrafe, bambini e istituzioni local/regionali).
So bene che scriverne ancora è inutile ma, quando, il 19 agosto, ho pubblicato l’interrogazione dell’on Leoluca Orlando (che potete leggere anche da qui) mi sono posta l’eterna domanda: ora che faccio?
Constatato che mi farebbe piacere conoscerne la risposta ho deciso di scrivere a chi della pronuncia di quella risposta è istituzionalmente garante, il presidente della camera.
Se risponderà – e se mi verrà inviato il testo della risposta-  pubblicherò.

Intanto copio un’immagine che un’amica invita a mettere sulla propria bacheca in facebook (operazione la cui esecuzione mi è ignota).

Lettera al presidente della camera

Egregio Presidente,

mi rivolgo a Lei nell’esercizio del suo mandato istituzionale per presentarLe il mio interesse da cittadina, che si sforza di essere responsabile, per l’esito dell’interrogazione recentemente presentata dall’on. Leoluca Orlando che chiede al Ministro dell’Interno “se non ritenga opportuno assumere iniziative che attribuiscano valore normativo alla circolare del 7 agosto 2009 prot. 0008899 fornendo così strumenti sicuramente più incisivi a chi la stessa debba applicare”.
Mi piacerebbe che quell’interrogazione avesse una risposta tempestiva (e questo esito, ritengo, Le appartenga mentre evidentemente non Le appartiene l’indirizzo di ciò che il Ministro dirà). Tuttavia desidero chiarirLe perché a una persona che non é più legata ad alcuna organizzazione politica o della società civile interessi la risposta a quell’interrogazione.
Recita la circolare che l’on. Orlando cita e che interpreta e decripta la lettera g del comma 22 dell’art. 1 della legge 94/2009: Per lo svolgimento delle attività riguardanti le dichiarazioni di nascita e di riconoscimento di filiazione (registro di nascita – dello stato civile) non devono essere esibiti documenti inerenti al soggiorno trattandosi di dichiarazioni rese, anche a tutela del minore, nell’interesse pubblico della certezza delle situazioni di fatto”..
A questo punto abbiamo un articolo di legge che, dichiarando la necessità di presentazione del permesso di soggiorno (o documento equipollente) per la registrazione degli atti di stato civile, afferma la discriminazione dei neonati in nome dello status giuridico dei genitori e li condanna quindi a diventare apolidi, cui si affianca una circolare che dice che così non ha da essere.
Al di là di quella che a me sembra una allarmante contraddizione giuridica restano almeno due fatti tragici.
Il primo è un principio razzista che si afferma in legge a danno dei più deboli.
E mi permetta di aggiungere che quei piccoli sono affidati alla nostra necessaria protezione non in nome del nostro personale buon cuore ma della dignità che ci viene dall’essere cittadini che si riconoscono nella Costituzione della Repubblica.
Il secondo è la paura dei genitori all’atto della – pur “concessa” – registrazione anagrafica. Uno strumento squisitamente burocratico non basta certo (anche se loro noto) a frenarne il timore dell’espulsione, tanto più che è invece ben nota la serie di violenti e volgari arbitri che appartengono alla parola e all’azione pubblica di sindaci leghisti e forse non solo. Altri e diversi sindaci su questo punto tacciono, umiliando il proprio alto ruolo a una funzione grossolanamente podestarile.
Non so se i necessari filtri che prendono atto della sua corrispondenza Le proporranno la lettura della mia lettera. Se sì, e se vorrà rispondermi, pubblicherò la sua risposta nel mio blog ‘diariealtro.altervista.org’, unico luogo in cui ormai mi sento in grado di esprimermi e far memoria della mia storia personale, intrecciata a quella di tante altre persone che vivono nello stesso territorio in cui anch’io vivo e sono nata.
Distinti saluti
Augusta De Piero
33100 Udine – Via Caccia 33

7 Settembre 2010Permalink