9 novembre 2018 Amianto -relazioni CRUA 2017

29 settembre 2017 Fvg, oltre 10mila casi di malattie da amianto, fra esposti e familiari

«Il mesotelioma è un male incorruttibile». Il direttore del Crua, Paolo Barbina, ha fatto ieri riecheggiare il drammatico refrain alla VII Conferenza regionale amianto di Laura Borsani

MONFALCONE. «Il mesotelioma è un male incorruttibile». Il direttore del Crua, Paolo Barbina, ha fatto ieri riecheggiare il drammatico refrain alla VII Conferenza regionale amianto: continuano i nuovi casi frutto della lunga incubazione da esposizione professionali. Dal palco del Teatro comunale di Monfalcone è anche passato un concetto: iniziano a farsi avanti casi di malattia senza collegamento a un’esposizione professionale. Sono le esposizioni domestiche. Quanto è emerso ieri pomeriggio, primo momento della due giorni di lavori articolati in tre sessioni, è stata una panoramica molto approfondita, dall’evidente approccio scientifico. Si è partiti con la sessione dedicata agli aspetti sanitari e gli esperti hanno convenuto: il mesotelioma continua a colpire nel Friuli Venezia Giulia. Il numero dei casi rimane ancora elevato, a fronte di un trend che si mantiene comunque stabile. L’aggiornamento fornito dal presidente della Commissione regionale amianto, Fernando Della Ricca, la dice lunga sulla situazione circa gli iscritti al Registro regionale amianto. Con l’area della fascia costiera a recitare il ruolo di primato. Ad oggi le domande riconosciute sono 10.155, di cui 6.556 nell’Azienda integrata di Trieste, 2.999 nell’Aas Isontino Bassa Friulana, per scendere a 300 nell’Azienda integrata di Udine, quindi 162 nella Ass 3 collinare Alto Friuli, 138 nell’Ass 5 Friuli Occidentale. E ancora: gli esposti per motivi professionali sono 6.574, quelli domestici 1.562, ambientali 2.071 e 7, addirittura, quelli per qualche hobby praticato.
Della Ricca ha argomentato che «sta emergendo una situazione alla quale dovremmo prestare massima attenzione da subito, evitando di creare allarmismi: abbiamo registrato alcuni casi di esposizione, e quindi di iscrizione al Registro, di persone relativamente giovani, che non avrebbero dovuto subire esposizioni di asbesto post 1992 (quando intervenne la normativa a bandire l’uso di amianto, ndr), e di figli di esposti che sono affetti da patologie amianto correlate. La causa riteniamo sia imputabile ai genitori contaminati, che attraverso i vestiti portavano le fibre a casa. Sono pochi e circoscritti casi, comunque sarà necessario approfondire il fenomeno», ha concluso. Resta comunque su tutto il grande problema amianto da esposizione lavorativa. Significativo è lo scenario Fvg nel panorama italiano.
Amianto, decessi in crescita
Secondo la Procura di Gorizia le cifre sono destinate ad aumentare fino al 2020
Lo ha rappresentato Corrado Negro, della Medicina del lavoro presso l’Università di Trieste, che gestisce il Centro operativo regionale (Cor) afferente al Registro nazionale dei casi di mesotelioma (ReNaM). In ambito nazionale le aree geografiche con maggiore concentrazione di mesotelioma sono il Friuli Venezia Giulia, assieme alla Liguria, per la costruzione, riparazione e demolizioni navali. C’è quindi la Lombardia (provincia di Pavia) e il Piemonte, con Casale Monferrato e comuni limitrofi, dove c’erano le industrie del cemento amianto. E ancora, i cantieri navali rappresentato la terza fonte di esposizione all’amianto in Italia. Il numero di esposizioni professionali definite nei casi di malattia per mesotelioma certo, probabile o possibile, segnalati al ReNaM per categoria economica, tra il 1993 e il 2012, è infatti di 999 casi nel settore navale. Al primo posto c’è l’industria metalmeccanica, con 1.243 casi, seguita dall’industria tessile, con 1.009 casi. I casi complessivi sono 15.014 tenendo conto di tutte le categorie economiche.
Rimane confermato il rapporto territoriale del Fvg circa l’incidenza dei mesoteliomi. Negro lo ha spiegato con un’altra slide: negli ultimi quindici anni sono stati censiti 1.109 casi di mesotelioma («quasi tutti sono deceduti»). Il 75% sono appannaggio dell’area isontina e giuliana. Altro elemento: l’età media alla diagnosi del mesotelioma è di 70 anni, senza evidenti differenze di genere (70,2 anni nelle donne, 68,8 negli uomini).
Negro ha poi proiettato sul maxischermo una “torta”: su 36 casi di mesotelioma da esposizione domestica, il 61% riguarda le mogli degli ex esposti amianto. E il 25% riguarda i figli. Le madri rappresentano il 9% e i fratelli il 5%.
Elementi che hanno fatto eco a quanto esposto dal direttore del Centro regionale di riferimento unico dell’amianto, Paolo Barbina. Che peraltro ha esordito spiegando: «Oggi dovrò visitare un paziente con sospetto mesotelioma. Un paziente giovane». Il quinto di quattro casi già passati alla sua attenzione, donne risultate affette da tumore pleurico o placche pleuriche tra i 48 e i 61 anni. Barbina, che ha snocciolato una lunga serie di cifre e percentuali in ordine all’attività del Crua, alla fine ha tirato le somme: «La sorveglianza sanitaria degli ex esposti amianto serve», sebbene, è stato comunque osservato, si nota una diminuzione di persone che afferiscono alle visite di controllo.
Barbina su tutto ha posto l’accento sul piano sociale: «La sorveglianza sanitaria va fatta al fine di poter instaurare corretti interventi non solo sanitari, ma anche dal punto di vista sociale». Il medico ha evidenziato che «uno sforzo notevole dev’essere fatto per semplificare i percorsi burocratico amministrativi per il riconoscimento della patologia ai fini previdenziali e assicurativi». E ha concluso: «È necessario un riordino normativo che non lasci l’amianto isolato rispetto alle restanti esposizioni agli agenti cancerogeni». Barbina ha esplicitato il concetto: «Io non esco dal lavoro con il camice. Così dev’essere per tutte le categorie professionali», ha detto facendo riferimento alle fibre artificiali vetrose.

24 agosto 2017   L’amianto ora colpisce i figli degli operai
Il centro regionale unico di Monfalcone conferma il «salto generazionale». Coinvolte persone di 50-60 anni. Quattro i casi rilevati nel corso del 2017 di Laura Borsani

MONFALCONE. Il “male da amianto” sta intaccando una nuova frontiera generazionale. I figli degli ex lavoratori esposti alla fibra minerale. Si apre un nuovo capitolo, tutto ancora da studiare e approfondire. Bambini, dunque, oggi cinquantenni e sessantenni, che con l’eternit non avevano mai avuto a che fare. Ma che, semplicemente, giocavano assieme ai loro papà. Segnali importanti, forse, danno la misura di come il subdolo e tragico fenomeno dell’amianto non conosca ancora “confini” e induca a confermare quanto lo stesso dottor Claudio Bianchi aveva temuto, prospettando che questa “maledetta” iperbole sia lontana dalla sua fase discendente, quantomeno oltre quel 2020 a cui si erano comunque affidate le speranze.
Monfalcone, Fincantieri versa 18 milioni alle vittime dell’amianto
L’avvocato Pagano cita il risarcimento dell’azienda erede di Italcantieri: «Ma non si può emettere una sentenza di condanna»
Il “salto generazionale” è emerso per la prima volta quest’anno. Lo confermano le visite di controllo eseguite al Centro regionale unico dell’amianto aperto il primo giugno 2013 all’ospedale San Polo di Monfalcone. Quattro i casi rilevati. Si tratta di donne. Due alle quali è stato diagnosticato il mesotelioma, una di 58 anni, l’altra solo 48. A una 51enne e a una 61enne sono state invece riscontrate placche pleuriche.
«È un dato significativo – ha spiegato il direttore del Crua, dottor Paolo Barbina – che apre un fronte finora insondato. Per la prima volta, infatti, quest’anno abbiamo constatato la presenza di due casi di mesotelioma e altri due di placche pleuriche in persone effettivamente giovani. Malattie non professionali, avendo riscontrato piuttosto esposizioni nell’ambiente familiare. Si va a indagare approfonditamente la storia del paziente, procedendo per esclusione. Sono indicatori preoccupanti, considerato che le malattie legate all’amianto si stanno estendendo ad una nuova generazione». Sempre quest’anno sono stati registrati altri 4 casi di mesotelioma, in donne che lavavano quotidianamente le tute di lavoro dei propri mariti.
Quanto agli ex lavoratori esposti, nel primo semestre 2017 sono stati rilevati al Crua 91 nuovi casi. Di questi, 47 riguardano la presenza di placche pleuriche, un paziente affetto da asbestosi, 15 casi di mesoteliomi e 23 di carcinoma polmonare. Quindi 2 casi relativi al carcinoma alla laringe e 3 di carcinoma al colon retto.
I casi invece di pazienti già visitati e soggetti ai controlli risultano complessivamente 90, di cui 80 relativi a placche pleuriche, 4 ad asbestosi, un mesotelioma, 2 tumori polmonari e 3 carcinomi alla laringe. Purtroppo i malati di tumore non tornano al controllo.
Il primo approccio alla visita al Crua di pazienti ai quali è stata diagnosticata la sospetta presenza di placche pleuriche consegna frequentemente gli stessi scenari. Pazienti che davanti a Barbina esordiscono: «Dottore ho l’amianto». Si sentono ormai “segnati”, destinati alla malattia mortale. Le placche pleuriche come anticamera del tumore, il mesotelioma di fatto, ritenuto dai pazienti un’automatica evoluzione della malattia.
Anche per questo accade che la paura derivante dalla consapevolezza di essere affetti dalle placche pleuriche frena i pazienti, indotti a rinunciare alla visita presso il Centro. Ma Barbina è stato molto chiaro: «Le placche pleuriche non rappresentano una lesione precancerosa, pertanto non si trasformano in una forma tumorale. Possono essere adeguatamente trattate. Attualmente sono disponibili ottime strumentazioni e terapie per migliorare la condizione del paziente, in particolare in merito alle difficoltà di carattere respiratorio. Le persone non si devono spaventare, non è stato scientificamente dimostrato il rapporto tra le placche e il tumore che, comunque, qualora comparisse costituisce una patologia distinta e parallela». Per questo Barbina invita le persone a rivolgersi al Crua e a intraprendere il percorso previsto, affidandosi al Centro e agli esperti.
Sotto il profilo dell’attività svolta, il Crua esegue il 75% dei controlli in Friuli Venezia Giulia. Segno che su tutto ha assunto il ruolo di “sentinella dell’amianto”, un riferimento diventato funzionale. Il Crua mantiene inoltre i rapporti con specialisti medici aziendali per la gestione “multidisciplinare” dei pazienti che richiedono appropriati riferimenti sanitari ai fini delle cure. Il Centro rappresenta infine la “piattaforma” documentale, elaborando e assemblando sia la storia clinica dei pazienti, sia gli atti necessari ad accompagnare gli utenti lungo l’iter di riconoscimento delle malattie asbesto correlate, comprendendo anche gli aspetti assistenziali, previdenziali, fino alle procedure delle esenzioni dal ticket e alla refertazione della malattia.

09 giugno 2017    Mappatura dell’eternit negli edifici pubblici
Monfalcone nel progetto pilota. Oggi a Ronchi convegno dedicato alle malattie asbestocorrelate
L’Isontino continua a soffrire. Settimana dopo settimana continuano ad essere registrate vittime e nuovi casi di malattia legate all’esposizione all’amianto. Le ultime riguardano 17 decessi per sospetta malattia professionale legate all’esposizione all’amianto e 65 nuovi casi di malattia, di cui ben 10 di mesotelioma pleurico. Nel rapporto, fornito dal responsabile della struttura complessa prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro dell’Azienda sanitaria Isontino Bassa Friulana, dottor Luigi Finotto, e che riguarda il periodo dal primo gennaio al 10 maggio scorso, si può anche osservare che sono stati segnalati 20 decessi per sospetta malattia professionale. Di questi, otto sono riferiti al mesotelioma, patologia direttamente collegabile all’esposizione alla fibra minerale. Altri quattro decessi sono riferiti al tumore polmonare, mentre cinque sono concausati da asbestosi polmonare. Insomma di amianto si continua a morire ed è una tragedia che continua, che miete tante vittme e che non si deve dimenticare.
Oggi alle 17, nella sala riunioni dedicata a monsignor Mario Virgulin del circolo Acli “Beato Giuseppe Toniolo” di Ronchi dei Legionari, avrà luogo l’incontro “Amianto. La tragedia continua”, promosso dal circolo Acli ronchese, assieme all’Aea, Associazione esposti amianto, e alla Lilt, Lega Italiana per la lotta ai tumori. Interverranno l’assessore regionale all’Ambiente Sara Vito, il presidente dell’Aea di Monfalcone, Carmelo Cuscunà, il direttore del Crua, Centro regionale unico per l’amianto, dottor Paolo Barbina, il presidente della sezione Isontina della Lilt, Umberto Miniussi, il sindacalista della Cisl, Gianfranco Valenta, e Chiara Paternoster dell’Aea.
Entro l’anno verrà completato il piano regionale amianto e, con l’avvio del modello informatico in otto comuni pilota del Friuli Venezia Giulia, prende il va l’aggiornamento della mappatura della presenza e deterioramento dell’amianto negli edifici pubblici, propedeutica a un programma efficace di bonifica. L’assessore regionale all’Ambiente e Energia, Sara Vito, ha incontrato nei giorni scorsi, assieme ai tecnici del servizio gestione rifiuti e siti inquinati, i rappresentanti dei Comuni che hanno aderito spontaneamente al progetto per l’aggiornamento della mappatura dell’amianto degli edifici pubblici presenti sul territorio regionale. Si tratta di una sperimentazione del modello informatico Aram-archivio regionale amianto, che partirà in otto Comuni pilota e, una volta perfezionato, verrà poi esteso a tutta la regione. Tra le amministrazioni comunali che hanno già aderito ci sono, va ricordato, Monfalcone, Udine, Gemona del Friuli, Farra d’Isonzo, Sacile e Cervignano del Friuli.(lu.pe.)

13 giugno 2017 Al Crua 341 accessi in cinque mesi Il 18% sono nuovi casi professionali
Dal primo gennaio al 31 maggio scorso il Crua, ovvero il Centro regionale unico per l’amianto, ha registrato 341 accessi, con 18,1% di nuovi casi professionali e 9,1% di nuovi casi di neoplasie. Di… di Luca Perrino
Dal primo gennaio al 31 maggio scorso il Crua, ovvero il Centro regionale unico per l’amianto, ha registrato 341 accessi, con 18,1% di nuovi casi professionali e 9,1% di nuovi casi di neoplasie. Di questi nuovi accessi 56 sono state donne, pari al 17,7% e di queste il 3,6% con malattie professionali e 1,8% con malattie non professionali. Si calcola che a fine anno i nuovi accessi saranno 750.

Numeri che danno il vero senso della tragedia amianto nell’Isontino e nel Monfalconese in particolare, una tragedia che dovrebbe continuare a mietere vittime fino al 2020, come aveva annunciato l’anatomo patologo, Claudio Bianchi, che per primo iniziò ad occuparsi degli effetti mortali dell’esposizione all’amianto e a dire che la latenza della malattia ha tempi lunghissimi, fino a 50 anni e che i morti si sarebbero avuti fino ai primi decenni degli anni 2000.

I dati sono stati forniti dal direttore del Crua, Paolo Barbina, nel corso dell’incontro organizzato dalle Acli provinciali e dal circolo Acli di Ronchi dei Legionari, dedicato ad “Amianto, la tragedia continua” e che è giunto in un momento particolare: se da un lato si è arrivati alle fasi finali del terzo maxi processo per le morti a causa dell’amianto di una sessantina di ex lavoratori del cantiere di Monfalcone, d’altra parte si è avuta notizia del decesso di Duilo Castelli, fiero lavoratore del cantiere navale, esposto amianto, fondatore dell’Associazione esposti amianto, appassionato “combattente” perché i diritti e la dignità dei morti per lavoro siano riconosciuti. È stata l’assessore regionale all’Ambiente, Sara Vito, a spiegare che effettivamente sia da ritenere fondamentale il lavoro sul fronte sanitario e medico, ma altrettanto quello sul fronte ambientale che opera sulla prevenzione e sullo smaltimento. «C’è una rinnovata attenzione sul tema amianto – ha detto – ci sono tanti cantieri in piedi per la rimozione, ma altrettanto c’è da fare. Su questo stiamo lavorando a 360 gradi, anche assieme all’Arpa e alla Guardia Costiera». Sono state inoltre avviate delle linee contributive per Comuni, privati cittadini e aziende che intendono procedere a bonifiche, per un totale di un milione 300mila euro. Chiara Paternoster, dell’Aea, ha fatto invece il punto sui processi non dimenticando però di ricordare Duilio Castelli, che sentì la responsabilità di difendere i suoi compagni di lavoro, che fu sempre persona forte, determinata, libera, che lottò anche contro i sindacati che a suo avviso non avevano difeso adeguatamente i lavoratori. Commosso poi l’intervento di Carmelo Cuscunà, anziano presidente dell’Aea, collega di lavoro di Castelli, esposto amianto che ha ricordato come ogni giorno l’amianto riempiva la vita lavorativa e non solo. Con fatica ha ricordato che dopo tanto silenzio, ritardo e bugie ora si parla di amianto grazie all’impegno di tante persone. «Dobbiamo però semplificare le procedure per le cure e per i riconoscimenti – ha ricordato – e bisogna fare attenzione ai nuovi materiali, perché tragedie come quello dell’amianto non si verifichino più». Il già sindacalista Cisl, Gianfranco Valenta, ha puntato il dito contro l’Inail «che ha sottovalutato il problema creando difficoltà sull’erogazione delle pensioni» e contro l’azienda (il cantiere navale) «che ha negato la pericolosità dell’amianto». Il presidente provinciale Lilt, Umberto Miniussi, ha da parte sua chiesto alle istituzioni maggiore impegno economico per la ricerca e per l’assistenza dei malati e delle famiglie.

9 Novembre 2018Permalink

1 novembre 2018 – Calendario di novembre

.1 novembre 1911 –  Primo bombardamento aereo italiano in Libia
…………………………(e primo.bombardamento aereo della storia).
.1 novembre 2009 –   Morte della poetessa Alda Merini
.1 novembre 2016 –   Morte di Tina Anselmi, prima donna ministro nella storia della
……………………………….repubblica
.2 novembre 1975 –   Assassinio di Pier Paolo Pasolini
.3 novembre 1970 —  Salvador Allende diventa presidente del Cile.
.4 novembre 1966 –   Alluvione di Firenze
.4 novembre 1995 –   Assassinio di Yitzhak Rabin
.5 novembre 2017 –   Elezioni in Sicilia. Disastro tutta sinistra
.6 novembre 1962 –  Risoluzione ONU contro l’apartheid in Sudafrica
.7 novembre 1917 –  Rivoluzione d’Ottobre
.8 novembre 1960 –  USA: elezione alla presidenza di J.F.Kennedy
.8 novembre 2016 –   USA: elezione alla presidenza di D. Trump
.9 novembre –            Giornata internazionale contro il fascismo e l’antisemitismo.
………………………………..(nota 1)
.9 novembre 1938 –   Germania: “notte dei cristalli”
.9 novembre 1989 –   Germania: abbattimento del muro di Berlino
.9 novembre 1993 –   Distruzione del ponte di Mostar
10 novembre 1483 –   Nascita di Martin Lutero
11 novembre 1992 –   La chiesa anglicana inglese ammette le donne pastore
…………………..….…….(gli anglicani usano anche il termine ‘prete’).
………………………..……Dicembre 2014: consacrazione della prima .‘vescova’
13 novembre 354   –    Nascita di Agostino di Ippona
13 novembre 2015 –    Attentati dell’ISIS a Parigi – strage del Bataclan
15 novembre 1988 –   L’ANP annuncia la nascita dello stato palestinese
16 novembre 1989 –    El Salvador – strage dell’UCA – Universidad entroamericana
……………………………….. José Simeón Cañas
17 Novembre 1938 –   REGIO DECRETO LEGGE n. 1728
…………………………………Provvedimenti per la difesa della razza italiana
18 novembre 1626    –   Consacrazione della basilica di San Pietro
19 novembre 1975   –    Spagna: morte del dittatore Francisco Franco
20 novembre            –     Giornata internazionale dell’Infanzia (nota 1)
20 novembre 1945   –    Inizio del processo di Norimberga
20 novembre 1989    –    L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approva
………………..…..……….la Convenzione internazionale dei diritti dell’infanzia
……………………….…………e dell’adolescenza
20 novembre 2016 – ……Chiusura giubileo della Misericordia
22 novembre 2004 – ……Ucraina: inizio della ‘rivoluzione arancione’
23 novembre 1971 – ……La Cina sostituisce Taiwan nel Consiglio di Sicurezza
…………………………….….…..dell’ONU.
25 novembre 1973 – ……Grecia: golpe militare
25 novembre          –         Giornata contro la violenza sulle donne
25 novembre 1992 – ……Il Parlamento vota la divisione fra Repubblica Ceca e
………………………………………Slovacca
25 novembre 2016 – …….Morte di Fidel Castro
25 novembre 2018 _        Firma del Trattato sulla brexit
26 novembre 1915 – ……Einstein presenta la teoria della relatività generale
26 novembre 1954 – …….Ritorno di Trieste all’Italia
27 novembre 1941 – …….Resa di Gondar: l’Italia lascia l’Africa Orientale.
…………………………………….(Gondar – antica capitale imperiale dell’Etiopia)
29 novembre – …………..ONU: giornata internazionale di solidarietà con il popolo
…………………………………….palestinese (nota)
30 novembre 1780 -………Muore Maria Teresa d’Austria
30 novembre 1786 -………Il granduca di Toscana abolisce la pena di morte [nota]
30 novembre 1943  -……. Morte di Etty Hillesum ad Auschwitz
30 novembre 1999 – …….Seattle: prima mobilitazione del movimento no-global
…………………………….……[nota 2]

Note:
[nota 1] L’elenco delle giornate internazionali celebrate dalle Nazioni Unite si raggiunge con http://www.centrounesco.to.it/?action=view&id=337

[nota 2]  http://www.treccani.it/magazine/atlante/cultura/Il_primo_stato_senza_pena_di_morte.html

1 Novembre 2018Permalink

31 0ttobre 2018 – Domani è il primo novembre

Domani è il primo novembre e io pubblicherò il mio calendario mensile di cui oggi voglio annunciare una voce che il 17 novembre registro tutti gli anni.

Il 18 settembre 1938 Mussolini aveva annunciato a Trieste quello che sarebbe stato, il successivo mese di novembre, il Regio Decreto Legge n. 1728 Provvedimenti per la difesa della razza italiana.                       [fonte 1]

Si comincia così

Dobbiamo tener presente però che quando Mussolini si presentò in piazza era già stata emanata una norma che aveva garantito l’inizio dell’anno scolastico in scuole private (allora si diceva ripulite) degli ebrei fra i banchi e in cattedra.                                           [fonte 2]

Oggi gli strumenti per rafforzare un fondo razzista del pensiero di molti in Europa (non solo in Italia) sono ancora obliqui e indiretti ma non per ciò meno efficaci, anzi per certi aspetti più pervasivi..
Segue un recentissimo esempio.

Mi chiamano Cacca
Mi chiamano cacca per il colore della mia pelle”: come il razzismo fa soffrire anche i bambini.
In un video pubblicato su facebook si vede una bambina che racconta al suo papà il soprannome che le hanno affibbiato a scuola.

La chiamano ‘cacca’ per via del colore della sua pelle.
L’unica persona che la bambina riconosce come amico a scuola è Antonio, un suo coetaneo che anziché chiamarla ‘cacca’ la chiama ‘bella’ e quindi per la bambina Antonio è il suo unico amico perché è l’unico che non la discrimina. [fonte 3]

Così ho scritto su facebook
E’ un azzardo sperare che il Parlamento italiano chieda perdono a questa piccola per quanto anche uomini e donne delle istituzioni hanno fatto e fanno per sostenere e diffondere quella paura dell’altro che è un fondamento del razzismo?
Credo di sì ma se sopravenisse un senso di decenza la domanda di perdono potrebbe fondarsi sull’impegno immediato nella discussione sulla proposta di legge della senatrice Liliana Segre “Istituzione di una Commissione parlamentare di indirizzo e controllo sui fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza”.
Si trova nel sito del Senato (ddl 362) . [fonte 4]

E per dare a quella domanda di perdono un ulteriore segno di verità si decidano a modificare l’articolo di legge che dal 2009 vuole senza certificato di nascita i nati in Italia, figli di migranti senza permesso di soggiorno (l. 94/2009 articolo 1 comma 22 lettera g). Riportino la nostra normativa allo status precedente il cd ‘pacchetto sicurezza’ che non richiedeva la presentazione del permesso di soggiorno per registrare la richiesta del certificato di nascita!                          [fonte 5]

Parla il Presidente degli Stati Uniti – Trump vuole abolire lo ius soli:
“Ridicolo che i bambini nati negli Usa siano americani di diritto”
La stretta del presidente rivoluzionerebbe la storia statunitense. Gli esperti sostengono che un ordine esecutivo di questo tipo sarebbe incostituzionale
Nuovo giro di vite di Trump sull’immigrazione. In una recente intervista il presidente americano ha annunciato di voler porre termine allo ius soli secondo il quale qualunque bambino nato su territorio americano diventa di fatto cittadino americano.
La legge attuale deriva da un’interpretazione del 14 emendamento che recita: «Tutte le persone nate o naturalizzate negli Stati Uniti e soggette alla loro giurisdizione sono cittadini degli Stati Uniti e dello Stato in cui risiedono». [fonte 6]

Quando non si è padroni della propria lingua
Nel 2011 venne diffuso e discusso ampiamente anche nella società civile il progetto di legge a iniziativa popolare “Modifiche alla L. 5 Febbraio 1992, N.91 “Nuove Norme Sulla Cittadinanza”.
Si arrivò a un testo unificato in parlamento con lo stesso titolo [fonte 7].

Quel testo, approvato alla Camera il 13 ottobre 2015 approdò al Senato e lì si giacque fino a che nel 2017 non scomparve con tutto ciò che –discusso come proposta – non era diventato legge.
Iniziava la XVIII legislatura e i fantasmi erano sempre lì: da Berlusconi IV a Conte . [fonte 8]

Nel corso del dibattito si manifestò un caos linguistico segno del caos logico, relativo anche a contenuti di significativo rilievo concettuale. Consistente parte dell’opinione pubblica – ivi comprese persone elette nelle istituzioni della Repubblica- confusero il certificato di nascita con la cittadinanza, impermeabili spesso ad ogni tentativo di correzione.
In particolare una ipotetica concessione della cittadinanza italiana veniva confusa con la registrazione della dichiarazione di nascita.

Nel testo approvato dalla Camera era stato però inserito un articolo (art 2/3) che franò con il progetto che prevedeva modifiche alla cittadinanza. Se approvato avrebbe risolto l’annoso problema della creazione di neonati fantasma previsti in legge, come si è visto, dal 2009.
Non me ne occuperei se non fosse per uno dei passaggi più ignobili che mi è stato dato registrare seguendo l’iter di questa norma.
Quel piccolo articolo (art 2/3) infatti ricollocava gli atti di stato civile fra quelli per cui non era richiesta l’esibizione del permesso di soggiorno.

Otto senatori (6 maschi e 2 femmine) presentarono un emendamento che diceva ‘sopprimere l’articolo ’.
E’ vero che a livello mondiale esiste ancora, dall’Asia agli USA, la pena di morte ma trovare otto adulti, si presume acculturati, che si coalizzano per dire a un neonato “tu non esisti” mi ha creato un notevole imbarazzo: capita quando ti cade addosso l’impressione di trovarti fra una specie aliena e non fra umani.
Ne riporto i nomi perché l’evento merita di essere affidato alla memoria, almeno alla mia.
I primi sei sono stati rieletti e quindi sono attivi anche nella XVIII legislatura, tutti appartenenti al gruppo FI-BP (Forza Italia, Berlusconi presidente): Paolo Romani, Anna Maria Bernini, Maurizio Gasparri, Lucio Malan, Emilio Floris, Claudio Fazzone
Invece Antonio D’Alì e Paola Pelino (appartenenti, nella XVII legislatura, a gruppi della stessa area ma con diversa denominazione) non siedono più in Senato.

Che fare?
almeno per coloro che non considerano obiettivo politico eliminare dalla vita civile i figli dei san papier.
Se l’obiettivo è quello di assicurare il certificato di nascita ai nati in Italia figli di sans papier non resta che chiedere l’applicazione della circolare 19/2009 e la sua massima diffusione.
Ce lo raccomanda anche il Terzo Rapporto Supplementare alle Nazioni Unite sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia . (Cap. Terzo. 1 pag. 60)
[fonte 9 ]

Ne riporto la raccomandazione n. 29

29. Il Comitato, richiamando l’accettazione da parte dello Stato Italiano della raccomandazione n. 40 dell’Universal Periodic Review, al fine di attuare la Legge 5 febbraio 1992 n. 91 sulla cittadinanza italiana, in modo da preservare i diritti di tutti i minorenni che vivono sul territorio nazionale, raccomanda all’Italia:
a) di assicurare che l’impegno sia onorato tramite la legge e di facilitarlo nella pratica in relazione alla registrazione alla nascita di tutti i bambini nati e cresciuti in Italia;
b) di intraprendere una campagna di sensibilizzazione sul diritto di tutti i bambini a essere registrati alla nascita, indipendentemente dall’estrazione sociale ed etnica e dallo status soggiornante dei genitori;
c) di facilitare l’accesso alla cittadinanza per i bambini che potrebbero altrimenti essere apolidi.
CRC/C/ITA/CO/3-4, punto 29

La campagna di sensibilizzazione può essere perseguita con la diffusione e la verifica della corretta applicazione negli Uffici Anagrafe dei Comuni della circolare n. 19 del 7 agosto 2009, Ministero dell’Interno – Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali.
E’ triste rifugiarsi in una circolare, strumento più debole della legge , ma sarebbe irrealistico considerare la modifica della legge un punto irrinunciabile ed esclusivo.
Da un punto di vista etico e di dignità politica lo è, ma il primo obiettivo è il bene dei bambini che dobbiamo garantire oggi con ogni mezzo possibile.
Insisto nel ricopiare un tratto del Terzo Rapporto Supplementare citato sopra.
So che non servirà a nulla: scriverne è il massimo che posso fare per diffonderne i contenuti sperando che donne e uomini delle istituzioni lo leggano e che le 96 associazioni che l’hanno firmato non limitino il loro impegno alla firma come purtroppo accade. [fonte 10]

“Rispetto invece al diritto di registrazione alla nascita, si fa presente che l’introduzione del reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato, avvenuta con la Legge 15 luglio 2009 n. 94 in combinato disposto con gli artt. 361-362 c.p., obbliga alla denuncia i pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio che vengano a conoscenza della situazione di irregolarità di un migrante. Tale prescrizione condiziona i genitori stranieri che, trovandosi in situazione irregolare, spesso non si presentano agli uffici anagrafici per la registrazione del figlio, proprio per timore di essere eventualmente espulsi” (pag 62)

Mentre pensiamo ai rischi di un piccolo cui è negata ogni protezione non dimentichiamo quella registrazione straziante di pianti disperati che rappresenta lo sfondo irrimediabile e indimenticabile della azione di Trump.
Suoni simili non si sentono in Italia: non ce n’è motivo o il nascondimento di cui dice il Terzo Rapporto citato sopra li soffoca nel silenzio?

Fonti
[fonte 1] https://www.regesta.com/2015/07/02/il-discorso-razziale-del-duce-a-trieste-la-storia-di-un-documentario-ritrovato

https://cronologia.leonardo.it/ugopersi/leggi_razziali_italia/decreto_razza.htm

[fonte 2] Regio Decreto Legge 5 settembre 1938-XVI, n. 1390

[fonte3] https://www.tpi.it/2018/10/29/bambina-soprannome-cacca-razzismo-video/?fbclid=IwAR1G3n2fs60ZXIWqmO3yAzbPfdERdb5mPgLbLFjDycPwRmAFUghJXSC_VHg

[fonte4] http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/01067819.pdf

[fonte 5] http://www.altalex.com/documents/leggi/2012/04/18/pacchetto-sicurezza-introdotto-il-reato-di-immigrazione-clandestina

https://www.asgi.it/wp-content/uploads/public/legge.15.luglio.2009.n.94.pdf

[fonte 6] http://www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2018/10/30/AD2pptMC-americani_ridicolo_diritto.shtml

https://www.lastampa.it/2018/10/30/esteri/trump-vuole-abolire-lo-ius-soli-ridicolo-che-i-bambini-nati-negli-usa-siano-americani-di-diritto-65QamPWGbdSKLTkl8sUYkK/pagina.html

[fonte 7 ] https://www.arci.it/app/uploads/2018/04/PROGETTO_DI_LEGGE_-_Norme_sulla_cittadinanza_-_testo.pdf

[fonte 8] http://www.senato.it/leg/17/BGT/Schede/Ddliter/testi/46079_testi.htm

[fonte 9] https://www.ciai.it/wp-content/uploads/2018/01/1CRC.pdf

[fonte 10] http://www.gruppocrc.net/associazioni

31 Ottobre 2018Permalink

29 ottobre 2018 – La prima proposta di legge della Senatrice Segre

27 ottobre – Liliana Segre in prima linea contro l’intolleranza propone commissione anti-odio al Senato. Paolo Castellano

Il 24 ottobre, durante una conferenza stampa presso la sede del Senato italiano  a Roma, la senatrice a vita Liliana Segre ha presentato il suo disegno di legge per combattere la diffusione dell’odio fuori e dentro Internet. La Segre propone infatti una commissione parlamentare che eserciti un controllo sui fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza. La proposta di legge è stata appoggiata anche dai senatori a vita Elena Cattaneo, Renzo Piano, Carlo Rubbia, e anche da altri esponenti politici come Emma Bonino, Loredana de Petris, Milena Santerini, Pietro Grasso, Vasco Errani, Francesco Laforgia e Maurizio Buccarella.
Come ha affermato davanti ai microfoni dei giornalisti, Liliana Segre è convinta che la politica possa insegnare alle persone a non odiare. Soprattutto in un tempo come il nostro, dove l’intolleranza ha trovato terreno fertile nel Web: «Io che sono stata vittima dell’odio nell’Italia fascista sento che, dopo anni, sta ricrescendo una marea di razzismo e di intolleranza che va fermata in ogni modo: oggi una commissione parlamentare è più necessaria che mai».
La Segre ha poi aggiunto che l’indifferenza è il fattore più pericoloso per la nostra società: «La realtà ci consegna una lista quotidiana di atti inqualificabili. Bisogna lavorare contro la fascistizzazione del senso comune che sta appena un gradino sopra l’indifferenza che 80 anni fa ha coperto di vergogna l’Italia fascista».

Come riporta il Sole 24 Ore, il testo del disegno di legge verrà affidato alla commissione Affari Costituzionali di palazzo Madama. Inoltre il disegno di legge della Segre è composto da 3 articoli. Il primo istituisce una commissione bicamerale di indirizzo e controllo sui fenomeni di odio e definisce il numero di commissari e l’iter delle nomine. Il secondo articolo invece specifica i compiti della commissione, mentre il terzo illustra l’organizzazione interna della commissione, le modalità di votazione, la pubblicità delle sedute, la disponibilità del personale amministrativo e le spese finanziarie.

Il link in calce porta alla sito ufficiale della Comunità Ebraica di Milano 26 ottobre (17 Cheshvan) –  [fonte 1]

Il testo della proposta di legge della Senatrice Segre si trova nel sito del Senato (ddl 362).
“Istituzione di una Commissione parlamentare di indirizzo e controllo sui fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza”

La relazione introduttiva merita diffusione come anticorpo all’ignoranza diffusa ormai  scelta di vita per molti.
Ci si può arrivare partendo dal nome della senatrice fra i senatori a vita
Il link che trascrivo consente di raggiugerne direttamente il testo in pdf [fonte 2 ]

FONTI

[fonte 1] http://www.mosaico-cem.it/attualita-e-news/italia/liliana-segre-in-prima-linea-contro-lintolleranza-propone-commissione-anti-odio-al-senato

[fonte 2 ] http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/01067819.pdf

29 Ottobre 2018Permalink

28 ottobre 2018 – Il Nobel per la pace 2017

Il Nobel per la pace 2017 sarà assegnato all’International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (ICAN) [fonte 1]

Il prossimo 10 dicembre a Oslo l’International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (ICAN) riceverà il Premio Nobel per la Pace. A Oslo ci sarà anche una delegazione italiana, in rappresentanza di Rete Italiana per il Disarmo e Senzatomica, che aderiscono a ICAN. Tra loro, Francesco Vignarca, coordinatore della Rete Italiana per il Disarmo.

Così i componenti della delegazione italiana che si recherà ad Oslo il prossimo 10 dicembre rispondono all’intervistatrice Sara De Carli [fonte 2]

Come vi state preparando?
La consegna del Premio Nobel è un momento formale importantissimo, che la campagna internazionale sta costruendo come momento di rinnovata attenzione alle campagna e ai suoi temi. Sia con una forte presenza a Oslo e sia con iniziative territoriali, il desiderio è che quel giorno venga celebrato in maniera forte <…>.
Ci saranno iniziative anche in Italia, ad esempio a Ivrea e Brescia.

Quali sono i momenti forti previsti?
Ovviamente la consegna del Premio Nobel, che verrà ritirato da Beatrice Fihn, direttrice di ICAN e da Setsuko Thurlow, una hibakusha *, sopravvissuta alla bomba atomica di Hiroshima, che aveva una dozzina d’anni quando scoppiò la bomba. È una scelta forte, non solo accettare il Nobel ma farlo chiedendo a una hibakusha di essere lì insieme a noi a ritirare il premio, che è un premio che va anche a tutti gli hibakusha che per settant’anni hanno chiesto con la loro carne di mettere al bando le armi nucleari. La Campagna internazionale ha invitato tutte le campagne nazionali a festeggiare, quindi la tradizionale fiaccolata che nel pomeriggio celebra la consegna del Premio Nobel per la Pace sarà la più grande mai fatta, perché a Oslo arriveremo davvero in molti. Un terzo momento sarà l’inaugurazione della mostra su ICAN, perché ogni nuovo Nobel ha una sezione dedicata: la mostra ripercorrerà la storia di ICAN, anche con i contributi delle campagne nazionali, sarà un modo per dire cosa è stato fatto e perché il Nobel per la Pace è stato assegnato a ICAN.
(nota * Hibakusha è il termine giapponese per designare i sopravvissuti al bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki. Letteralmente il termine significa “coloro che sono stati colpiti dal bombardamento” ed è composto da tre ideogrammi: riceve/subire, esplosione, persona).

Ce lo ha ricordato ieri peacelink con un appello di p. Zanotelli .[fonte 3]
Dalla Svezia agli USA – fra speranze di pace e certezza di stragi
Mentre si rinnovava l’attenzione alla prossima consegna formale al Nobel per la pace nella sinagoga ‘The Tree Live’ di Pittsburgh si consumava una strage antisemita [fonte 4]
Non è mancato l’agghiacciante commento del presidente Trump che, silente devoto custode del mercato delle armi, ne ha approfittato per proclamare con tempestivo cinismo : «Dobbiamo indurire la pena di morte, chi fa questo a degli innocenti deve pagare l’estremo prezzo».

Qualche sovranista nostrano si ricorderà di Cesare Beccaria?
Voglio tranquillizzare subito i signori sovranisti  (sia impudichi aggressivi che volonterosi proni in un pur mobile seguito ).
Non si affannino a farne ricerche sui social. Cesare Beccaria é’ morto nel 1794.
Lo troveranno in biblioteca con un’opera che fa onore alla cultura giuridica italiana: Dei delitti e delle pene.

FONTI:
[fonte 1] https://www.youtube.com/watch?v=AkcNDibD8K8
[fonte 2] http://www.vita.it/it/article/2017/12/06/ican-cosi-ci-prepariamo-a-ricevere-il-nobel-per-la-pace/145368/
[fonte 3] Un appello di peace link
https://www.peacelink.it/pace/a/45827.html?fbclid=IwAR3CQfUtsrimGI1fO7TbH_PEvv2Q1SntTtR5ioL4KmBciYjREj1UfalKlFg
[fonte 4]
http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Attacco-armato-nella-Sinagoga-di-Pittsburgh-in-Pennsylvania-morti-77b04c90-cfb0-4419-8313-77c3255a4656.html

28 Ottobre 2018Permalink

25 ottobre 2018 – L’Italia, a modello Lega, esporta. Non tutti acquistano

Un parlamentare italiano a Strasburgo chiede:

STRASBURGO – “HO CALPESTATO (con una suola Made in Italy!!!) la montagna di BUGIE che Moscovici ha scritto CONTRO il NostroPaese !!! L’Italia merita RISPETTO e questi #EuroImbecilli lo devono capire, non ABBASSIAMO PIÙ LA TESTA !!! Ho fatto bene ???“. Lo scrive su Twitter l’europarlamentare della Lega Angelo Ciocca che oggi si è reso protagonista in sala stampa al Parlamento europeo a Strasburgo di una ‘performance’ alla fine della conferenza stampa del commissario europeo agli affari economici Pierre Moscovici, postando sul social network un video. Nelle immagini si vede l’europarlamentare che si avvicina al tavolo della conferenza degli oratori, prende i fogli della relazione del commissario e vi poggia sopra una scarpa. Poi porge la sua mano al Commissario, ma Moscovici non ricambia il gesto, lo guarda e se ne va. [fonte 1]

L’Europa risponde
ANSA Europa. 24 ottobre, 18:50 Moscovici, Ciocca? Si sorride ma rischio è fascismo
STRASBURGO – “L’episodio della scarpa made in Italy è grottesco. In un primo momento si sorride e si banalizza perché è ridicolo, poi ci si abitua a una sorda violenza simbolica e un giorno ci si sveglia con il fascismo. Restiamo vigili! La democrazia è un tesoro fragile”. Lo scrive su Twitter il Commissario europeo agli affari economici Pierre Moscovici commentando il gesto dell’eurodeputato leghista Angelo Ciocca che ha preso i fogli della relazione di Moscovici e vi ha poggiato sopra una scarpa.
Ciocca ha spiegato il suo gesto con un tweet: “HO CALPESTATO (con una suola Made in Italy!!!) la montagna di BUGIE che Moscovici ha scritto CONTRO il NostroPaese !!! L’Italia merita RISPETTO e questi #EuroImbecilli lo devono capire, non ABBASSIAMO PIÙ LA TESTA !!! Ho fatto bene ???”. Una montagna di commenti negativi ed alcuni insulti sono seguiti su Twitter al suo testo. [fonte 2]

‘l modo ancor m’offende. (Dante Inf. V, 73) – Mimando il poeta offende anche me

Volevo far memoria dell’imbarazzante episodio della scarpa brandita a Strasburgo ma la notizia che girava e gira, associata all’intervento del noto propagandista del lega-pensiero, comico di professione, offendeva il mio buon gusto , il mio senso del decoro, si accompagnava a insopprimibili ricordi di frasi storicamente già efficaci nella storia europea a dominio criminale e non volevo che da una pagina del mio blog altri eventuali lettori ne traessero altrettanto imbarazzo e fastidio.
Non è tollerabile che ci si muova con indifferente disinvoltura dentro un quadro irrimediabile di offese all’umanità e così ho raccolto dichiarazioni testimoniate dal linguaggio corretto dei comunicati stampa.-
Mi turba molto una frase che ho sentito spesso da aderenti – o almeno votanti – cinque stelle (che conosco come persone perbene adeguatamente acculturate).
Costoro, giustamente infastiditi dalle legislature a maggioranza Pd, e da politiche della medesima maggioranza nelle regioni e negli enti locali, mi hanno detto: «Intanto liberiamoci di quelli che hanno governato fin qui e poi faremo». «Faremo cosa? » – chiedevo io che non tollero mi si proponga un obiettivo che si presume politico, estraneo a qualsiasi progetto. Risposta: «Dopo vedremo».
Ora vediamo i segni devastanti di quel “dopo” ma a chi ci rivolgiamo se in questo momento tutto il panorama politico visibile appare come un residuo del passato, incerto fra l’arroganza e il tremolio, privi entrambi di ogni riferimento culturale che consenta la formazione di un’ipotesi che sia quadro politico di riferimento?
Più che in un nuovo che avanza mi sembra ci si muova fra avanzi.

http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2018/10/23/manovraciocca-legacalpesta-con-scarpa-discorso-moscovici_ad3e2742-730a-4b3e-a53a-3b1fd1fee14c.html [fonte 1]

http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2018/10/24/-moscovici-ciocca-si-sorride-ma-rischio-e-fascismo-_e83e1957-6948-45e5-b06f-acc515b48e2c.html [fonte 2]

25 Ottobre 2018Permalink

19 ottobre 2018 _ Lettera di saluto a Riace ed ai suoi abitanti di Mimmo Lucano

“Abbiate il coraggio di restare soli”

È inutile dirvi che avrei voluto essere presente in mezzo a voi non solo per i saluti formali ma per qualcosa di più, per parlare senza necessità e obblighi di dover scrivere, per avvertire quella sensazione di spontaneità, per sentire l’emozione che le parole producono dall’anima, infine per ringraziarvi uno a uno, a tutti, per un abbraccio collettivo forte, con tutto l’affetto di cui gli esseri umani sono capaci.

A voi tutti che siete un popolo in viaggio verso un sogno di umanità, verso un immaginario luogo di giustizia, mettendo da parte ognuno i propri impegni quotidiani e sfidare anche l’inclemenza del tempo. Vi dico grazie.

Il cielo attraversato da tante nuvole scure, gli stessi colori, la stessa onda nera che attraversa i cieli d’Europa, che non fanno più intravedere gli orizzonti indescrivibili di vette e di abissi, di terre, di dolori e di croci, di crudeltà di nuove barbarie fasciste.
Qui, in quell’orizzonte, i popoli ci sono. E con le loro sofferenze, lotte e conquiste. Tra le piccole grandi cose del quotidiano, i fatti si intersecano con gli avvenimenti politici, i cruciali problemi di sempre alle rinnovate minacce di espulsione, agli attentati, alla morte e alla repressione.

Oggi, in questo luogo di frontiera, in questo piccolo paese del Sud italiano, terra di sofferenza, speranza e resistenza, vivremo un giorno che sarà destinato a passare alla storia.
La storia siamo noi. Con le nostre scelte, le nostre convinzioni, i nostri errori, i nostri ideali, le nostre speranze di giustizia che nessuno potrà mai sopprimere.

Verrà un giorno in cui ci sarà più rispetto dei diritti umani, più pace che guerre, più uguaglianza, più libertà che barbarie. Dove non ci saranno più persone che viaggiano in business class ed altre ammassate come merci umane provenienti da porti coloniali con le mani aggrappate alle onde nei mari dell’odio.

Sulla mia situazione personale e sulle mie vicende giudiziarie non ho tanto da aggiungere rispetto a ciò che è stato ampiamente raccontato. Non ho rancori né rivendicazioni contro nessuno.
Vorrei però a dire a tutto il mondo che non ho niente di cui vergognarmi, niente da nascondere. Rifarei sempre le stesse cose, che hanno dato un senso alla mia vita. Non dimenticherò questo travolgente fiume di solidarietà.

Vi porterò per tanto tempo nel cuore. Non dobbiamo tirarci indietro, se siamo uniti e restiamo umani, potremo accarezzare il sogno dell’utopia sociale.
Vi auguro di avere il coraggio di restare soli e l’ardimento di restare insieme, sotto gli stessi ideali.

Di poter essere disubbidienti ogni qual volta si ricevono ordini che umiliano la nostra coscienza.
Di meritare che ci chiamino ribelli, come quelli che si rifiutano di dimenticare nei tempi delle amnesie obbligatorie.
Di essere così ostinati da continuare a credere, anche contro ogni evidenza, che vale la pena di essere uomini e donne.
Di continuare a camminare nonostante le cadute, i tradimenti e le sconfitte, perché la storia continua, anche dopo di noi, e quando lei dice addio, sta dicendo un arrivederci.

Ci dobbiamo augurare di mantenere viva la certezza che è possibile essere contemporanei di tutti coloro che vivono animati dalla volontà di giustizia e di bellezza, ovunque siamo e ovunque viviamo, perché le cartine dell’anima e del tempo non hanno frontiere

Mimmo Lucano

19 Ottobre 2018Permalink

17 ottobre 2018 – Sindaci, sindache e presidi, rabbini, vescovi, iman, e patriarchi, pastori e una monaca buddista

Sperare è troppo ma un po’ di consolazione forse è possibile.

La sindaca di Monfalcone, trovando anche l’accordo di due istituti comprensivi, aveva definito il numero massimo di allievi stranieri nelle classi della scuola dell’infanzia per rimodularle poi secondo la percentuale concordata ma – oh guarda caso! –  quelli da trasferire fuori comune erano tutti stranieri.
Occorre commentare. Meglio di no [fonte 1]

La sindaca di Lodi, assunta all’onore delle cronache nazionali e confortata dal consenso del Ministro dell’Interno, aveva chiesto agli stranieri genitori di alunni delle scuole lodigiane (ammetto la frase è un po’ contorta ma scrivere stranieri vicino alla parola bambino è grottesco) un documento del paese d’origine per attestare il livello del loro reddito.
La richiesta della Croce Rossa e delle Nazioni Unite per qualche ora di tregua in cui gli uffici catastali degli stati in guerra potessero inviare i documenti richiesti con giusto rigore dell’indomita signora non era stata accolta anche perché – oh meraviglia – risultava che molti uffici erano stati bombardati.
La sindaca, scandalizzata dalla scortese disattenzione non cambia parere perché Lodi è comune che tira dritto.
Ergo ‘mensa diversificata’ per insegnare agli esclusi che quando si scappa da un paese in guerra è buona norma portare con sé una visura catastale e nello stesso tempo per insegnare ai figli di autoctoni a diversificare il loro stomaco da quello dei loro compagni con genitori così imprevidenti.
Ma risulta che un dirigente scolastico di una scuola di Lodi abbia però affermato:
«Ho capito che questi bambini dovevano restare fuori. Allora sì, ho sfondato. Non so se ho agito nel giusto ma so che sono andato incontro a delle famiglie in difficoltà. Famiglie straniere che con la nuova norma sono entrate automaticamente in fascia alta e che non potevano più permettersi di pagare i servizi scolastici a cui prima avevano accesso perché in fascia Isee più bassa». L’aggiramento della norma è stato possibile grazie ad una sentenza del consiglio di stato che prevede il diritto dei bambini di restare a scuola 8 ore: «E quindi perché non tenerceli? – commenta Merli – magari mangiavano il panino, ma almeno nella stessa sala mensa degli altri». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
Per quel che io ricordo dei miei figli alle scuole elementari, in tempi ben lontani, mi viene il sospetto di baratti perché di solito i bambini preferiscono il panino alla mensa. [fonte 2]
A Trieste, in occasione della ormai famosa mostra ‘Razzismo in cattedra’ la Preside del Liceo Petrarca si rifiuta di modificare il manifesto con cui la mostra veniva proposta, mantenendo quindi il testo come uscito dal Progetto Alternanza Scuola Lavoro del Liceo Petrarca, in collaborazione con Dipartimento Studi Umanistici dell’Università di Trieste, del Museo Ebraico “Carlo e Vera Wagner”, dell’Archivio di stato. Dopodiché il successo della mostra (esibita in un museo civico) diventa inarrestabile [fonte 3]

San Giusto unisce le confessioni religiose
E infine il NO di rabbini, vescovi, iman, e patriarchi, pastori e una monaca buddista alla manifestazione di Casa Pound. Insieme recepiscono il fastidio del patrono a che nel giorno del suo ricordo si faccia il corteo di casa Pound [ fonte 4]
Ad oggi, 17 ottobre .14.12) firmano Eliahu Alexander Meloni, il Rabbino della Comunità Ebraica di Trieste; monsignor Giampaolo Crepaldi, Arcivescovo di Trieste; Nader Akkad, Imam di Trieste – Centro culturale islamico di Trieste; Aleksander Erniša, Pastore della Comunità Evangelica Luterana di Confessione Augustana; Dieter Kampen, Pastore delle Comunità Evangeliche Elvetica, Metodista e Valdese; Michele Gaudio, Ministro di Culto Chiesa Cristiana Avventista del 7° Giorno; Padre Gregorios Miliaris, Archimandrita Greco Ortodosso; Padre Raško Radović, Protopresbitero Serbo Ortodosso; Padre Constantin Eusebia Negrea, Parroco della Parrocchia e Comunità Ortodossa Romena di Trieste; monaca ani Sherab Choden (Malvina Savio), presidente Centro Dharma Buddhista Tibetano Sakya Kunga Choling; Claudio Caramia, Membro del Comitato Direttivo Nazionale Religioni per la Pace Italia; si associano Alessandro Salonichio, Presidente della Comunità Ebraica di Trieste, Raul Matta, Presidente della Comunità Evangelica Metodista, Gianfranco Hofer della Chiesa valdese di Trieste e Dea Moscarda, del Centro Studi evangelico Albert Schweitzer.

E infine i nemici irrinunciabili: i neonati.
Di tante cose ci si è occupati in queste giornate un po’ frenetiche ma, con singolare unità di intenti, non una parola sui neonati cui è negato il certificato di nascita.
Come hanno fatto ad essere criminali incalliti appena nati tanto da non volerli parte del nostro consorzio (in)civile?
La prudenza insegna che è bene prevenire quindi … accontentiamoci di quanto ci disse Jannacci a Canzonissima 1968: Vengo anch’io! No, tu no…ma perché? Perché no!

[ fonte 1] https://diariealtro.it/?p=6131 sindaca Monfalcone 28 settembre
[fonte 2] http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2018/10/16/Lodi-bambini-di-nuovo-in-mensa-raccolti-60mila-euro-Scontro-a-distanza-fra-Salvini-e-Fico/844409/
[fonte 3] https://diariealtro.it/?p=6135 – annuncio della mostra
[fonte 4] San Giusto – 3 novembre
https://www.triesteprima.it/cronaca/rabbino-trieste-raduno-casa-pound-no-manifestazioni-ideologiche-16-ottobre-2018.html
http://www.ilfriuli.it/articolo/Politica/Trieste-points-_no_fermo_al_raduno_di_CasaPound/3/187542

17 Ottobre 2018Permalink

15 ottobre 2018 – 75 anni fa: 16 ottobre 1943

 OGGI:
sarà diffusa la mostra degli studenti del Liceo triestino sulle leggi razziali? Dallo scorso mese l’aula magna del Liceo è dedicata alla ex insegnante Anita Pesante, Giusta fra le Nazioni 

12 ottobre 2018 Prodotto dagli studenti del liceo Petrarca, sarà presentato lunedì 15 al Teatro Miela con il documentario ‘1938 Vita Amara’
Visitata da tantissime persone, che in migliaia hanno affollato in questi giorni le sale del Museo Sartorio, la mostra Il razzismo in cattedra chiude domenica 14 i battenti e lascia Trieste per girare l’Italia su richiesta di diversi comuni.
Per tutti quelli che non hanno potuto vederla, e per ringraziare coloro che hanno reso possibile l’allestimento, il liceo Petrarca ha realizzato un video, che sarà proiettato lunedì 15 ottobre alle 20 al Teatro Miela, in piazza Duca degli Abruzzi 3.
A seguire, il documentario 1938 Vita Amara, della regista Sabrina Benussi. Il filmato è parte dello stesso progetto di alternanza scuola-lavoro che il liceo Petrarca ha svolto nell’anno scolastico 2017/2018, in collaborazione con il Dipartimento di studi umanistici dell’Università di Trieste, il Museo della comunità ebraica di Trieste “Carlo e Vera Wagner” e l’Archivio di Stato in occasione degli ottanta anni dalla promulgazione delle leggi razziali. 
Sulla base della ricerca che gli studenti e le studentesse hanno svolto in archivi privati e pubblici, il film offre in 40 minuti uno spaccato vivido e intenso della vita degli uomini e delle donne diventata tristemente ‘amara’ in quei giorni del 1938. La stessa realizzazione del documentario è stata possibile grazie a chi ha accettato di rivivere quel dolore, mettendo a disposizione le carte e le fotografie di famiglia e raccontando quel dramma che ebbe inizio proprio con l’espulsione dal Liceo Ginnasio, quando furono bollati come appartenenti alla razza ebraica. [fonte 1]

IERI
16 ottobre 1943: 72 anni fa il rastrellamento del Ghetto di Roma. Di Segni: “Ferita mai ricomposta” Gli uomini della Gestapo invasero le strade intorno al Portico d’Ottavia, nel Ghetto di Roma, strappando alla vita 1259 persone, di cui 689 donne, 363 uomini e 207 tra bambini e bambine. Due giorni dopo furono deportati ai campi di sterminio di Auschwitz da cui solo in 15 fecero ritorno – [fonte 2]
Non è possibile ignorare il meritato, enorme ascolto del programma di Alberto Angela –[fonte 3]
Copio un passaggio della presentazione: “Obiettivo di Viaggio senza ritorno è condurre fisicamente lo spettatore nel mezzo del rastrellamento nel cuore di Roma, sui camion telonati, lungo il binario 21 della stazione di Milano Centrale, e poi ad Auschwitz-Birchenau. Infine a Berlino, allo Jüdisches Museum e al Memoriale dell’Olocausto. Un viaggio spiegato anche “con la voce di testimoni, come Liliana Segre e Sami Modiano – continua Angela – che l’hanno vissuto sulla loro pelle e ti dicono la verità con la saggezza e il calore di un nonno. Sono la parola, quello che il loro cuore e la loro anima hanno attraversato. Ti arriva addosso l’orrore della guerra, hai venti minuti per fare la valigia e lasciare tutto. Non sarà mai possibile entrare realmente in quella tragedia ma cercare di essere presenti sì, di far capire. Anche io che un po’ di Storia me ne intendo ho scoperto cose atroci che non conoscevo, tutti eravamo profondamente scossi”.

FONTI:
[fonte 1 ]http://www.ilfriuli.it/articolo/Tendenze/La_mostra_-quote-Il_razzismo_in_cattedra-quote-_diventa_un_video_/13/187359

[fonte 2] http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/16-ottobre-1943-72-anni-fa-il-rastrellamento-del-Ghetto-di-Roma-aa097814-89c5-4823-ac47-5e76675c42f5.html

[fonte 3] https://www.repubblica.it/spettacoli/tv-radio/2018/10/11/news/alberto_angela_ulisse_puntata_rastrellamento_ghetto_quartiere_ebraico_roma-208723289/

15 Ottobre 2018Permalink

10 ottobre 2018 – Un incendio nei locali della chiesa battista di Varese

Verso le 5 del mattino di domenica 7 ottobre, mentre il buio avvolgeva ancora ogni cosa, ignoti si sono introdotti nei locali sussidiari della chiesa battista di via Verdi a Varese. Hanno rubato tastiere, mixer, microfoni e altre attrezzature tecnologiche. Poi, hanno appiccato il fuoco, che ha messo fuori uso l’impianto elettrico e bruciato ogni cosa. Il locale di culto non è stato direttamente interessato dal fuoco, ma i fumi hanno annerito tutte le pareti e il calore ha infranto tutti i vetri. «I locali sono completamente inagibili e i danni ancora da quantificare.

Ricopio il messaggio della pastora Lidia Maggi
Cari amici, grazie per la solidarietà, che da tanti luoghi è giunta per la chiesa di Varese. Avrò cura che raggiunga ogni fratello e ogni sorella colpiti dal disagio. L’inagibilità dei locali coinvolge ben tre comunità: La chiesa battista, ma anche la chiesa evangelica ganese e quella avventista che utilizzavano i locali.
Tre comunità che, al momento, non hanno un luogo dove potersi riunire per le loro funzioni. Tre comunità sfollate, senza un tetto sulla testa per potersi sentire a casa. L’angoscia della chiesa battista di varese è necessariamente triplicata dalla consapevolezza che questo danno impedisce anche alle altre due chiese sorelle, accolte, di riunirsi. Non sappiamo la matrice dell’atto vandalico.
Credo, tuttavia, che in tempi dove si soffia sul combustibile dello scontro identitario, nostra responsabilità è usare tutti gli strumenti in nostro possesso per spegnere gli incendi della rabbia e del rancore. E’ questo il tempo per verificare se l’evangelo è davvero la nostra bussola o se anche noi siamo rimasti contaminati dalla fuliggine dell’astio e del risentimento. I locali si possono riprestinare, ma i danni ai polmoni dell’anima sono permanenti. E’ tempo di imparare a vivere la chiamata ad amare i nostri nemici” e a vincere il male con il bene. Non so chi siano le persone che hanno devastato i locali della chiesa battista di Varese. So tuttavia che sono persone, creature di Dio: che mi piaccia o meno, sono i miei fratelli di cui io sono responsabile. Li immagino arrabbiati e disperati. Anche di questa povertà culturale e relazionale sono chiamata a farmi carico.
La chiesa battista di Varese ha perso i suoi locali, ma non è sola e può contare sulla solidarietà reciproca e su quella di tante persone attorno a lei. Probabilmente non è così per chi si ritrova a sporcare, saccheggiare, fino a bruciare spazi che non sente suoi.

https://riforma.it/it/articolo/2018/10/08/incendiati-i-locali-della-chiesa-battista-di-varese

La pastora: “La chiesa battista non è sola, chi vandalizza probabilmente si”

10 Ottobre 2018Permalink