26 luglio 2013 – Perplessità e preoccupazioni

Un’informazione scorretta ma ufficiale

Capita che miei amici, consapevoli delle mie fissazioni, mi facciano strani regali.
Ieri uno di loro mi ha messo in mano un pieghevole che proclama: Guida rapida all’ospedale  e cita esplicitamente l’Azienda Ospedaliera Universitaria Santa Maria della Misericordia di Udine, la sede di Cividale del Friuli e di Gemona del Friuli.
E’ datato: aggiornamento gennaio 2012.
Scorro rapidamente la miriade di notizie chiare, stampate a più colori per facilitare la concentrazione dell’attenzione su ciò che può servire, finché arrivo là dove casca l’asino.
Mi correggo subito per l’espressione che può suonare irrispettosa verso chi quel pieghevole ha pensato e la sostituisco con un banale richiamo a una descrizione di illegittima attività prevista come possibile e leggo (copio diligentemente la notizia)
Denuncia  di nascita
COSA SERVE: documento di identità valido di entrambi i genitori, se stranieri non residenti passaporto o permesso di soggiorno valido.
Seguono le informazioni i sul dove e quando (all’ospedale di Udine)  si  possa presentare la denuncia.
Vediamo di ragionare.
La denuncia di nascita di regola si fa in comune e viene incrociata con l’atto steso al momento della nascita con cui la madre riconosce il bambino o la bambina che ha appena partorito e che può anche legalmente disconoscere.
La data del dépliant mi conforterebbe se fosse collocabile fra il 15 luglio 2009 e il 9 agosto 2009, lo stretto spazio di giorni fra l’entrata in vigore della legge 94 (che nega a chi non abbia il permesso di soggiorno la possibilità di registrare la nascita del figlio) e l’emissione della circolare che, riconoscendo il diritto che la legge nega, rende invece possibile la registrazione della nascita senza intoppi burocratici relativi allo status dei genitori.
In quel lasso di tempo sarebbe stato necessario richiedere il permesso di soggiorno, poi no, pur riconoscendo tutta precarietà dello strumento circolare rispetto alla legge.
Inoltre il permesso risulta richiesto in alternativa a un valido passaporto e anche qui ci sarebbe qualche cosa da osservare che per ora lascio perdere, supponendo che la congiunzione ‘o’ indichi veramente  un’alternativa e che gli estensori del dépliant non ne abbiano immaginato un altro significato che non so quale possa essere.
Ma dopo il 9 agosto 2009 un ente locale corretto (e l’ospedale, offrendo la possibilità della denuncia di nascita, assicura l’esercizio di una funzione che è propria del Comune e appartiene al Sindaco come ufficiale di stato civile) non dovrebbe nominare il permesso di soggiorno.
E invece lo fa.
Che ha da dire il comune di Udine? Che hanno da dire i comuni di Cividale e Gemona che, per essere citati, si suppone seguano l’itinerario descritto in questa confusa informazione o presunta tale?
(Ulteriori e più dettagliate informazioni si trovano nel mio blog in data 15 marzo 2011 )-
 
Istituzioni, società civile e giovani

E il Sindaco di Udine dovrebbe, a mio parere, sentirsi coinvolto anche da un altro problema.
Leggo su la Repubblica del 25 luglio nella rubrica lettere un testo che ricopio
Gentile Corrado Augias, ci ha molto colpiti la notizia delle dimissioni della sindaca Maria Concetta Lanzetta del comune calabrese di Monasterace. Lanzetta era una dei sindaci anti ‘ndrangheta della Locride, che ha resistito all’incendio della sua farmacia e alle numerose minacce delle cosche. Nel dimettersi ha dichiarato di essere stata abbandonata dalla politica. I mass media hanno riportato questa denuncia come uno dei tanti fatti di cronaca. Sapendo quanto la criminalità danneggi il nostro paese, le dimissioni di un amministratore che la combatte a rischio della vita, dovrebbe avere, credo, maggiore risonanza. Se la vita di una nazione dipende dalla politica, e questa abbandona le persone che meglio la interpretano, vuol dire che la politica nei fatti tollera che ciò accada. La sindaca Lanzetta ha raccontato al sua esperienza a 500 studenti e docenti di Udine, impegnati in progetti sulla legalità. I ragazzi hanno diritto di chiedersi “Se un amministratore come lei viene abbandonato dalla politi, non c’è più speranza?”
La lettera è firmata da Liliana Mauro, un’insegnante molto impegnata nei progetti cui fa cenno.
La risposta di Augias – pubblicata con il titolo “Mafia, se la politica abbandona un sindaco”- riprende i concetti espressi dalla prof. Mauro.
Io invece, poiché ero presente all’incontro della sindaca Lanzetta con gli studenti, ho qualche altra cosa da dire. Preciso che l’incontro faceva parte delle manifestazioni organizzate dall’associazione Vicino Lontano.
I ragazzi erano attenti, evidentemente coinvolti.
Era presente anche il sindaco di Udine che, salito sul palco vicino alla signora Lanzetta, si è espresso con parole di partecipazione profonda e profferte di amicizia e collaborazione oltre il suo personale apprezzamento ed espressa simpatia, strappando anche lui il suo applauso. E applaudendolo i ragazzi in sala hanno dimostrato di avere fiducia in quanto diceva.
Se mi ascoltasse (ma non so se lo farebbe anche se mi rivolgessi direttamente a lui) gli direi che ha dei doveri precisi verso quei ragazzi e gli chiederei di spiegare loro la sua impotenza e di ragionare con loro come l’impotenza della solidarietà possa essere superata purché siamo in molti a volerlo con chiarezza di obiettivi e condivisione di percorsi, in questo caso anche – e necessariamente – politici.
I ragazzi non meritano che alle parole dei momenti gioiosi segua il silenzio dei tempi difficili.

Una vigliaccata
Riporto la notizia da La Stampa, ma si trova su molti quotidiani.
Inizialmente non volevo crederci

http://www.lastampa.it/2013/07/26/italia/politica/il-deputato-disabile-deriso-hanno-offeso-le-istituzioni-cL11Q0R2OLekDvxk2MnVRN/pagina.html

26 Luglio 2013Permalink