8 aprile 2013 – Il trionfo del pregiudizio senza pudore.

Ho letto della vittoria del sen. Marino che le primarie di ieri hanno identificato come candidato sindaco al comune di Roma. La strada per il Campidoglio penso sarà dura comunque per quel poco che ne so mi sembra una persona attendibile.
Purtroppo però accanto alla notizia di un successo numericamente incontestabile compare un’altra notizia a dir poco ripugnante di cui ricopio pochi passi da La Stampa: “E a turbare l’andamento della `domenica elettorale´ sono stati i sospetti di `scorrettezze´ e di `voti comprati´.
Un componente della direzione del Pd Lazio, Cristiana Alicata, denuncia su Fb le «solite incredibili file di Rom che quando ci sono le primarie si scoprono appassionatissimi di politica». Si tratta di «voti comprati» afferma con certezza.
A Tor Bella Monaca, la polizia interviene dopo una violenta lite tra esponenti del Pd, nata perché alcuni testimoni sostenevano di aver visto fuori dal seggio immigrati `ricevere dei soldi´. Ma dal partito romano frenano: «Se le primarie sono aperte agli immigrati, loro votano. Al momento non ci è pervenuta nessuna denuncia».

Se questi signori e signore sospettano di voti comprati si diano da fare a cercarne prove, indichino i presunti responsabili (nella reciprocità perché se qualcuno compera, qualcuno vende) ma evitino la discriminante etnica come indizio se non  addirittura prova.

Mi è successo anni fa.
Ero stata borseggiata a Roma (per fortuna nel portafogli avevo ‘solo’ denaro, né documenti, né carte di credito, né il biglietto ferroviario. Sono oggetti che tengo separati in posizioni diverse della borsa per sicurezza. Constatato il fatto mi precipitai a prendere il treno perché avevo un impegno in un’altra città dove feci registrare la denuncia per avere il verbale necessario a recuperare una tessera che stava nel portafoglio.
Avevo ben visto le ladre e le descrissi “ragazzine mingherline, di carnagione chiara, capelli neri e modesti abiti neri”.
Il poliziotto che mi interrogava mi disse: ‘Scriviamo Rom’. Dichiarai che con una simile indicazione che introduceva una discriminante etnica a me ignota non avrei firmato il verbale, che, una volta steso, lessi parola per parola per garantire me stessa dal vedermi attribuita una accusa priva di fondamento che avrei vissuto come formulata contro di me..

Fu un episodio che mi impressionò molto perché l’introduzione della discriminante etnica era del tutto infondata, segno nel venir così inutilmente pronunciata, di un sentimento profondo che mi sembra ogni giorno più forte.
Non mi do per vinta e mi ribello ogni volta che mi imbatto in situazioni del genere ma, quando mi guardo attorno, mi ritrovo spesso completamente sola.

Un precedenti non personale  – 1996
Allora circolò una cartolina con cui la Lega (che allora mi sembra si chiamasse Padania) informava i sudditi italiani che i Rom ricevevano 35.000 lire al giorno pro capite. Era un falso e avevo la documentazione per dimostrarlo ma nessuno volle darmi ascolto.

8 Aprile 2013Permalink