29 aprile 2013 – Fra orrore e disgusto

Ho scritto su facebook ma voglio resti anche qui.
All’orrore della sparatoria di ieri si aggiunge l’indecenza delle interviste a un bambino di 11 anni, figlio dello sparatore.
D’altra parte come si può supporre che in un paese in cui si nega il certificato di nascita ad alcuni neonati per ragioni di razza (senza suscitare dissenso) non sia perfettamente logico strumentalizzare il dolore di un bambino?

Mi è capitato spesso quando, occupandomi del problema della registrazione anagrafica negata per legge ai figli degli immigrati irregolari, mi sentivo chiedere: Mi dica un caso. Inizialmente cercavo pazientemente di spiegare che il caso era la norma discriminatoria e che, se ne avessi conosciuto uno, mai lo avrei reso pubblico a tutela dei protagonisti: Sono vecchia ma non ancora totalmente scema e non sono mai stata irresponsabile.
La cosa è andata avanti per un po’ finché – a fronte delle domande di una giornalista particolarmente petulante – sono sbottata e le ho detto ‘Se le serve un cadavere fresco di giornata se lo cerchi da sé. Io non ne fornisco’.
Ora leggo quello che trascrivo e sono inorridita. ma l’ordine professionale che fa? Certo non può rimediare il danno che questi eroi dell’informazione hanno fatto al bambino, ma almeno sanzioni la violazione di ogni regola professionale (e di un’elementare decenza).

Protesta il Garante. “E’ inaccettabile il comportamento di certa stampa che in preda a una irresistibile ricerca di spettacolarizzazione della notizia rischia di strumentalizzare il ruolo di un minorenne in una vicenda drammatica come quella della sparatoria di ieri davanti Palazzo Chigi” dichiara Vincenzo Spadafora, Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza. “I mezzi di informazione hanno una grande responsabilità nei confronti dei bambini e degli adolescenti coinvolti in fatti di cronaca e devono pertanto garantire loro una particolare tutela non solo in termini di privacy ma anche e soprattutto di rispetto della loro sensibilità in momenti come questi. Una tutela da anteporre sempre e comunque al dovere di informazione, tanto più se  –  come in questo caso  –  la notizia non esiste. Non sono certamente queste le forme di ascolto che ci interessano” ha concluso il Garante.

29 Aprile 2013Permalink

One thought on “29 aprile 2013 – Fra orrore e disgusto

  1. Grazie all’autore del post, hai detto delle cose davvero giuste. Spero di vedere presto altri post del genere, intanto mi salvo il blog trai preferiti.

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