28 luglio 2013 – Nascere e non esistere. Anche a Udine.

Quel che mi è capitato fra il 25 e il 26 luglio
Il 26 luglio avevo scritto di mie ‘perplessità e preoccupazioni’ a proposito di una informazione scorretta contenuta nella Guida rapida all’ospedale che un amico, entratone in possesso per essergli stata offerta nell’Ospedale di Udine all’inizio della scorsa settimana, mi aveva fornito il 25 luglio.
Non riuscendo a raggiungerlo quando ho deciso di scriverne avevo mantenuto l’indicazione anonima. Venuto a conoscenza del mio scritto lui stesso ha voluto che il suo nome comparisse, del che gli sono grata. Si chiama Luca Peresson, vive in regione a Maiano.
Ma veniamo alla storia di cui rivela un pezzo importante, l’indicazione erronea nel dépliant che mi aveva fornito.
Gli avevo risposto precisando che
1. Il dépliant distribuito dichiara ufficialmente la richiesta di permesso di soggiorno valido da parte dell’ospedale di Udine per stilare la denuncia di nascita per i figli degli stranieri non residenti. Come tante volte ho scritto la richiesta del permesso di soggiorno in questo caso non è legalmente proponibile. E’ chiaro che la denuncia di nascita viene presentata in ospedale per delega del Comune in cui il piccolo (così male accolto) risulterà nato.
2. La mattina del 26 luglio ho scritto a un paio di assessori comunali, a qualche consigliere comunale assortito per genere e a qualche amico/a impegnato nelle attività della società civile.
Ho avuto immediata risposta da una consigliera e da un’assessora che si è impegnata a documentarsi.
3. Poiché sono testarda e pignola prima che l’ufficio informazioni dell’ospedale chiudesse (venerdì 26 poco prima delle 18) mi sono recata a quello sportello, ho verificato l’inesistenza nell’espositore affiancato allo sportello del dépliant che tenevo in mano, mi sono rivolta a una gentilissima impiegata presente e, ostentando la mia aria d’occasione di vecchietta innocente e un po’ scema, le ho mostrato il dépliant chiedendole altra copia. Risposta: “ Ma quello è un documento vecchio, guardi la data (
l’avevo già guardata signora mia! Mi dimentico sempre del luogo in cui ho messo gli occhiali ma quando guardo documenti sono un mastino!). Comunque non ne abbiamo più. Sono finiti tutti”.

Su questo aspetto c’è una spiegazione ovvia. I dépliant erano finiti da tempo all’ufficio informazioni sito nell’atrio dell’ospedale e tanto mi riferiva correttamente l’impiegata che non poteva sapere che in qualche reparto ce n’erano ancora (e penso in uno dei reparti forniti di quel dépliant l’avesse ricevuto Luca).
Se c’è anche la possibilità di farsi influenzare da ipotesi maligne queste non riguardano quell’impiegata ma chi decide ed è responsabile delle decisioni.

Non intendo abbandonare questa brutta storia e proseguo
Do per buona la data sul dépliant: gennaio 2012 e non vado oltre.
Però la legge che nega la possibilità di registrare la nascita di un figlio è del 15 luglio 2009.
La norma indecente (cui il dépliant dell’ospedale di Udine si adegua) si trova nella lettera g del comma 22 dell’art. 1 della legge stessa e ha conformemente modificato il comma 2 dell’articolo 6 del decreto legislativo 286/1998, e successive modificazioni. Si tratta del Testo unico sull’Immigrazione.
La circolare che consente –contraddicendo la legge ma senza modificarla – la registrazione dei nuovi nati anche a chi sia privo di permesso di soggiorno porta il n. 19 ed è datata 7 agosto 2009.
Quindi, anche se la distribuzione del dépliant all’ospedale di Udine fosse cessata nel gennaio 2012 (secondo la data indicata nel documento e che qualcuno mi ha suggerito essere ultimativa del processo discriminatorio ma sappiamo che non è così) a quanti bambini fra il 7 agosto 2009 e il gennaio 2012 è stato negato – nel comune di Udine (e in ogni altro comune italiano di cui non posso verificare le procedure nel merito) – il certificato di nascita loro dovuto? e a quanti dal gennaio 2012 ad oggi, periodo per cui non disponiamo della condanna a norma dépliant?

A chi denunciare questa faccenda?
Nella nostra regione non è stata istituita la figura del garante per l’infanzia e l’adolescenza, il Sindaco di Udine –cui ho scritto più volte – non mi ha mai risposto e non riprovo.
Proverò ad andare dal direttore dell’Azienda sanitaria e riferirò quello che vorrà dirmi se mai mi riceverà.
Non mi resta che confidare nell’etica e nel senso di responsabilità della giovane assessora che si è detta disponibile ad informarsi e nell’impegno dei parlamentari per la modifica della norma per cui già esiste una proposta di legge il cui testo si trova nel mio blog, in data 17 giugno.
 

28 Luglio 2013Permalink