8 settembre – Perez Esquivel scrive ad Obama

8 settembre – Una data che parla da sé

Mentre stavo per chiudere il PC, dopo aver deciso di non scrivere nulla sull’8 settembre troppo sconsolata dalle cattive notizie che arrivano da varie parti, ho letto della bella notizia della liberazione del giornalista de La Stampa Domenico Quirico.
Nulla invece su padre Dall’Oglio.
Aggiungo le prime parole di Quirico sulla sua prigionia:
“Ho cercato di raccontare la rivoluzione siriana, ma può essere che questa rivoluzione mi abbia tradito. Non è più la rivoluzione laica di Aleppo, è diventata un’altra cosa“: così l’inviato della Stampa,
Aggiorno il calendario di settembre a mia futura memoria e chiudo.
… e mentre decido di chiudere mi consento una ‘navigazione’ su facebook per vedere se s’è qualche reazione alla liberazione di Quirico (riuscirà a dirci qualche cosa sulla Siria?)
Trovo in una pagina della dott. Cremaschi la lettera ad Obama del premio Nobel per la pace che trascrivo, ringraziando la consigliera regionale per la pubblicazione e la traduzioni.

Lettera di Adolfo Pérez Esquivel, Nobel per la pace, al Presidente Obama

 Caro Obama

 Ascolta il grido che viene dal popolo! La situazione in Siria è preoccupante, e ancora gli Stati Uniti si ergono a gendarmi del mondo e pretendono di invadere la Siria in nome della libertà e dei “diritti umani”.

Il tuo predecessore G.Bush nella sua pazzia messianica ha strumentalizzato il fondamentalismo religioso per dare inizio alla guerra in Afganistan ed in Iraq. Quando dichiarava di parlare con Dio e che Dio gli diceva di attaccare l’Iraq, lo faceva perché “era ordine di dio esportare la libertà” al mondo.

 Hai detto, nell’ occasione dei 50 anni dalla morte del reverendo Luther King, premio Nobel per la pace, della necessità di completare il suo sogno “…un giorno sulle rosse colline della Georgia i figli di coloro che un tempo furono schiavi e i figli di coloro che un tempo possedettero schiavi, sapranno sedere insieme al tavolo della fratellanza.” Questo sogno fu la maggiore espressione della lotta per i diritti civili contro il razzismo nella prima democrazia schiavista del mondo. Luther King diede la sua vita per dare vita, e per questo motivo è un martire del nostro tempo. Lo uccisero dopo la marcia su Washington perché agiva con la disobbedienza civile contro la guerra imperialista contro il popolo del Vietnam. Veramente credi che invadere militarmente un altro popolo sia portare a compimento questo sogno?

 Armare i ribelli per autorizzare l’intervento della NATO non è un comportamento nuovo da parte del tuo paese e dei tuoi alleati. E non è una novità che gli Stati Uniti d’America pretendano di invadere paesi accusandoli di possedere armi di distruzione di massa, cosa che non risultò poi certa nel caso dell’Iraq. Il tuo paese ha appoggiato il regime di Saddam Hussein che utilizzò armi chimiche per annientare la popolazione curda e contro la rivoluzione in Iran e non ha fatto nulla per sanzionarlo perché in quel periodo era suo alleato. Il tuo paese pretende di invadere la Siria senza saper con certezza i risultati delle investigazioni che l’ONU sta attuando con l’autorizzazione dello stesso governo della Siria. Certamente l’uso delle armi chimiche è immorale e condannabile, ma il tuo governo non possiede alcuna autorità morale per giustificare un intervento armato.

 Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, sostiene che un attacco militare in Siria potrebbe portare ad una escalation del conflitto.

 Il mio paese, l’Argentina, attualmente alla Presidenza del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, ha reso pubblica la sua posizione contro un intervento militare straniero nella repubblica della Siria rifiutando di diventare “complice di nuove morti”.

Papa Francesco ha chiamato il mondo a rendere globale l’impegno per la pace ed ha decretato una giornata di digiuno e di preghiera contro la guerra per il 7 di settembre ( al quale digiuno noi aderiamo)

 Anche il tuo alleato storico, la Gran Bretagna, si è rifiutato, almeno per il momento, di partecipare a questa invasione. Il tuo paese sta trasformando la “primavera araba” nell’ inferno della NATO, provocando guerre in Medio Oriente e scatenando il ladrocinio delle multinazionali.

 L’invasione che intendi mettete in atto aumenterà la violenza e la morte, aumenterà la destabilizzazione della Siria e della regione Medio Orientale. Quale è il tuo obiettivo? Robert Fisk, lucido analista, ha precisato che il vostro obiettivo è l’Iran e il contrasto alla costituzione dello stato palestinese; non è l’indignazione prodotta dalla morte di 100 bambini siriani che vi motiva ad intervenire militarmente. E proprio quando in Iran trionfa un governo moderato, in cui si possono costruire scenari di negoziazione pacifica verso i conflitti esistenti. Questa tua politica si rivelerà suicida per il tuo paese.

 La Siria ha bisogno di una soluzione politica, non militare. La comunità internazionale deve appoggiare le organizzazioni sociali che cercano la pace. Il popolo siriano, come ogni altro popolo, ha diritto alla autodeterminazione e a definire il suo processo democratico; e noi dobbiamo aiutarlo nella misura in cui ne ha bisogno.

 Obama, il tuo paese non ha l’autorità morale, né la legittimità, né la legalità, per invadere la Siria e nessun altro paese. E ancor meno dopo aver assassinato 220.000 persone in Giappone lanciando bombe di distruzione di massa.

 Nessun congresso del parlamento degli Stati Uniti può legittimare l’illegittimabile, né legalizzare l’illegalizzabile. In particolare tenendo conto di quanto disse un giorno il presidente del Nord America James Carter: Negli Stati Uniti non c’è un regime democratico efficace.

 Le intercettazioni illegali che il tuo governo utilizza ne confronti dei cittadini non sono efficaci dato che secondo un inchiesta pubblica ( Reuters) il 60% degli statunitensi è contrario all’invasione che intendi mettere in atto. Per questo ti domando: “Obama, A chi obbedisci?”

Il tuo governo è divenuto un pericolo per l’equilibrio internazionale e per il popolo degli Stati Uniti. Gli Stati Uniti si sono trasformati in un paese che non può evitare di esportare la morte per mantenere la sua economia ed il suo potere. Noi non smetteremo di tentare di impedirlo.

 Io sono stato in Iraq durante i bombardamenti attuati dagli Stati Uniti negli anni 90, prima dell’invasione che abbattè Sadam Hussein. Ho visto un rifugio di bambini e di donne assassinate da missili telecomandati. “Danni collaterali” , dite.

 I popoli stanno dicendo “basta” alla guerra. L’umanità reclama la pace ed il diritto di vivere in libertà. I popoli chiedono di trasformare le armi in aratri, ed il cammino per attuare questo obiettivo è ”DISARMARE LE COSCIENZE ARMATE”.

Obama, ricorda che noi raccogliamo i frutti di quanto seminiamo. Ogni essere umano dovrebbe seminare pace ed umanità, soprattutto un Premio Nobel per la pace. Spero che non trasformerai il sogno di fraternità a cui anelava Luther King in un tormento per i popoli e per l’umanità.

 Ricevi il mio saluto di pace e bene

 Adolfo Perez Esquivel     Premio Nobel per la pace

8 Settembre 2013Permalink