26 settembre 2013 – CIE di carne

La storia di due notizie

A partire dal 26 luglio ci sono nel mio blog due notizie che per me si intrecciano.
La prima è la scoperta che in un dépliant informativo per gli utenti dell’ospedale di Udine viene indicato il permesso di soggiorno come documento da presentare per la denuncia degli atti di nascita.
Ci sono ospedali – e Udine fra questi – che possono provvedere alla registrazione delle nascite,  evidentemente senza sostituirsi al comune che, nella persona del sindaco, ufficiale di stato civile, ne è  responsabile.
La seconda è il precipitarsi di informazioni che dal 13 agosto si affastellano per raccontare la rivolta del CIE di Gradisca d’Isonzo.
L’intervento della deputata Serena Pellegrino è stato determinante per arrivare alla presenza a Gradisca della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani, presieduta dal sen Manconi di cui ho scritto il 12 settembre (e a quel testo rinvio).                  
Faccio presente che la clandestinità (temine usato in un clima spesso linguisticamente confusionale) è reato a seguito dell’approvazione del pacchetto sicurezza, legge n. 94/2009 che molti i dimenticano di ricordare quando dichiarano il loro no alla Bossi Fini, legge orrenda ma non sola nel suo orrore.
Quindi la richiesta del permesso di soggiorno in un pubblico documento è pericolosa e genera i rischi che ho descritto nella segnalazione inviata all’ospedale di Udine (segnalazione che ho integralmente trascritto in questo mio blog il 4 settembre) chiedendo che la dizione ‘permesso di soggiorno’ scompaia dal dépliant informativo ‘Guida rapida all’ospedale’.
Quella richiesta era stata tempestivamente esclusa  persino dalla circolare emessa dal Ministero Maroni,
Circolare del Ministero dell’interno n. 19 del 7 Agosto 2009, che recita: “Per lo svolgimento delle attività riguardanti le dichiarazioni di nascita e di riconoscimento di filiazione (registro di nascita – dello stato civile) non devono essere esibiti documenti inerenti al soggiorno trattandosi di dichiarazioni rese, anche a tutela del minore, nell’interesse pubblico della certezza delle situazioni di fatto”.
Certo il passaggio dalla richiesta del documento alla sua esibizione rappresenta uno slittamento solo apparente di significato perché suppone sventatamente la libertà di scelta da parte del migrante irregolare degli svariati documenti di cui dispone, compreso quello che – per definizione – non ha.
Semplificando: se i documenti non devono essere esibiti perché possono essere richiesti?

L’Ospedale risponde
Trascrivo il passo centrale della risposta ricevuta.

“La dott.ssa P. T. ha approfondito la problematica evidenziata e precisa che l’informazione inerente il “permesso di soggiorno valido”, indicato in alternativa al passaporto per effettuare la denuncia di nascita, non è finalizzata a verificare se sussiste una situazione di irregolarità del migrante, ma ad agevolare lo straniero, offrendogli più di una possibilità. Infatti ai migranti irregolari non è mai stato chiesto il permesso di soggiorno ma solamente “un documento” che potesse accertare l’identità del genitore, come previsto dalla normativa.
Dalle sue osservazioni sembrerebbe che l’indicazione del permesso di soggiorno abbia generato equivoci, pertanto le assicuriamo che nella prossima ristampa della Guida Rapida si provvederà a ometterla.
Nel ringraziarla per la segnalazione che ha fornito l’occasione per migliorare le informazioni sull’accessibilità ai servizi sanitari da parte della popolazione migrante, si coglie l’occasione per inviare i migliori saluti”

Il lastricato delle buone intenzioni sembra ancora in attività di servizio.
La risposta alla lettera si trova già nella segnalazione (consegnata il 31 luglio e qui trascritta il 4 settembre) e quindi non la ripeto ma passo ad altre considerazioni.

Due  ipotesi forse azzardate e una considerazione

Ammettiamo per ipotesi  che:

  1. il CIE di Gradisca venga non solo rimodellato nella gestione ma smantellato quanto più rapidamente possibile. Scomparendo cesserebbe dalla sua funzione di identificazione dei migranti al fine di espellerli. Ricordiamo che se sono riconosciuti richiedenti asilo la loro destinazione è il CARA (Centro di accoglienza per i richiedenti asilo) non il CIE (Centro di identificazione e espulsione;
  2. l’Ospedale di Udine provveda immediatamente alla stampa e distribuzione di un dépliant informativo corretto.
    Sono coinvolti altri ospedali? La paura indotta da quella pubblica richiesta (che, tra l’altro, è elemento di disinformazione dell’opinione pubblica) verrà finalmente superata ovunque e comunque?

Resta un fatto a mio parere sconvolgente: dal luglio del 2009 (entrata in vigore della legge 94) i nuovi nati possono essere stati adoperati per l’identificazione e conseguente espulsione del loro papà, attribuendo loro quindi la funzione dei CIE.
Le mamme godono della tutela della maternità e hanno una qualche maggior protezione.
Hanno svolto la funzione che si contesta ai CIE nella pace dell’opinione pubblica che dice di amare i bambini e in molti settori esalta quella famiglia che – a norma pacchetto sicurezza- viene negata ad alcuni neonati alla nascita.
Avevo scritto nella segnalazione: “Non sia indifferente ricordare che il migrante in situazione di irregolarità non potendo assicurare al figlio il normale certificato di nascita gli causa danni irrimediabili (la impossibilità della tutela genitoriale, la difficoltà nell’accesso alle cure sanitarie, l’impossibilità di iscrizione al nido, alla scuola dell’infanzia, alla scuola successiva a quella dell’obbligo e a tutti gli atti di stato civile che accompagnano il corso dell’esistenza in cui il certificato di nascita è richiesto”

Una legge in sonno

L’unico modo per superare radicalmente questa situazione è la modifica della legge che riporti al regime precedente il 2009. Esiste una proposta di legge il cui testo, accompagnato da un’ottima relazione, ho ricopiato in diariealtro in data 17 giugno

Nessuno però fa nulla né per farla discutere e approvare in parlamento né per farla conoscere all’opinione pubblica.
Abbandonata in sonno come le vecchie logge massoniche.

26 Settembre 2013Permalink