23 settembre 2014 – Le nonne di piazza di maggio

Ricopio dal numero di settembre del mensile Ho un Sogno.
Sullo stesso argomento si veda anche il testo del 26 febbraio

27 marzo 1976. La notte delle matite spezzate è il titolo di un film che ricorda il colpo di stato perpetrato dal generale Jorge Rafael Videla in  Argentina – colpo di stato che avrebbe dato luogo a un regime terminato solo nel 1983 con la caduta dell’ultima giunta militare e l’elezione del presidente Raul Alfonsin. Gli anni terribili del “processo di riorganizzazione nazionale” (così la giunta militare definì il proprio governo) furono caratterizzati dal fenomeno dei desaparecidos e fra questi di molti giovanissimi, le “matite spezzate”, appunto, nell’età in cui occupavano – o avrebbero dovuto occupare – i banchi delle scuole. Oggi le nonne ne fanno ancora ricordo in luogo delle mamme che, trascinate in carcere, se incinte venivano ammazzate dopo il parto e l’origine dei loro bambini occultata da “adozioni” che spesso li vedevano consegnati agli assassini e ai torturatori delle madri. Le Abuelas de Plaza de Mayo cercano questi nipoti, incrociando i dati che riescono a raccogliere con test del DNA. Lo scorso 5 agosto la loro presidente, Estela de Carlotto, ha ritrovato il nipote ormai trentaseienne, che avendo dei dubbi sulla propria origine aveva attivato ricerche per suo conto e si era avvicinato alla organizzazione delle Abuelas. Lo chiama Guido perché sa che questa era la volontà di Laura. Guido/Ignacio (questo il nome datogli dalla famiglia adottiva) è il figlio della figlia Laura, ammazzata dopo il parto avvenuto in un centro di detenzione clandestina.  Il suo cadavere (a differenza di altri prigionieri gettati ancor vivi nell’oceano) fu buttato in strada, ritrovato e riconosciuto. Il generale argentino Guillermo Suarez Mason, l’assassino di Laura Carlotto e responsabile del sequestro di suo figlio, fu processato e condannato in Italia perché Laura disponeva di una doppia cittadinanza essendo figlia di un italiano emigrato.La Corte di Assise di Roma lo aveva condannato all’ergastolo il 6 dicembre del 2000 aprendo la strada di una procedura giudiziaria che si concluse il 28 aprile del 2004 con la sentenza della Corte di Cassazione. Numerosi discendenti di emigranti italiani furono coinvolti nel dramma argentino. Nel processo italiano vennero ricordati, insieme all’omicidio di Laura Carlotto e al sequestro del suo piccolo Guido, gli omicidi di Norberto Morresi, Pedro Mazzocchi, Luis Fabbri, Daniel Ciuffo.

 

23 Settembre 2014Permalink