Con fatica, ma ormai è diventato un modo di iniziare la giornata, leggo facebook e oggi ho trovato una riflessione-poesia di Lino Di Gianni che ricordo sempre con gratitudine perché nel lontano 2003, quando ero in Palestina e eravamo a contatto (non ricordo come fosse successo), mi costruì a distanza il primo sito su cui diffondere le informazioni che proponevo. Un nuovo grazie per il suo pedigree.
Pedigree
Un bebè che nasce
È il mondo che ti
Chiede conto…
È una bocca urlante
Che guarda e parla
A modo suo
È mamma latte
Pappa e cacca
Un bebè fortunato
Galleggia tra profumi
musiche e attenzioni
Un bebè senza permessi di soggiorno
affonda nel nero
dell’ Universo
(lino di gianni)
Un altro grazie
Insieme al contributo di Lino ricordo anche quello di Anna Luce Lenzi che, mentre lo scorso anno raccoglievo le firme per una povera petizione (finita senza esito), volle darmi un contributo per il lancio di quella iniziativa.
Le immagini di Anna Luce (predisposte da una sua sorella pittrice) diedero una significativa spinta alle adesioni per la petizione che comunque fu chiusa dopo un anno perché senza esito.
La poesia è molto bella e significativo l’accostamento con l’originale fumetto di Anna Luce Lenzi e le parole di Augusta: l’insieme provoca un nodo non ancora sciolto.