01 giugno 2009 –Violiamo il segreto professionale e cancelliamo i neonati.

Ultimo atto?
26 maggio 2009 – Il pacchetto sicurezza torna al Senato da cui era partito dopo essere stato approvato con modifiche alla camera (14 maggio 2009).
Io proverò a dare qualche informazione sui due punti di cui mi occupo da mesi, indicando le fonti a cui ognuno può riferirsi per saperne di più, sui due punti e anche su altre questioni.
Chi si voglia documentare faccia clic qui per consultare il dossier predisposto per il Senato che “mette a fronte il testo vigente del decreto legislativo 25 luglio 1998, n.286 Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero (prima colonna a sinistra) con le modifiche proposte – ed evidenziate in neretto – dal disegno di legge n. 733-B, recante “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica” (colonna di centro)”.
Chi volesse verificare il testo che i senatori si apprestano a discutere può leggerlo qui.
Troverà alla pag 5 e 75 sgg. le questioni di cui cercherò di scrivere qualche cosa

Siamo a ridosso delle elezioni europee.
I candidati quando sentono parlare di immigrazione guardano dall’altra parte?
Un gruppo di associazioni europee non gradisce e invia un appello a suo tempo pubblicato nel sito dell’ASGI..

La badante della nonna della signora Marcegaglia
L’obbligo imposto ai medici di denunciare gli immigrati privi di permesso di soggiorno per assicurarne l’espulsione, per un po’ ha ondeggiato nella categoria possibilità, poi é stato cancellato.
Cancellato o inglobato nelle risposte al reato di clandestinità?
Lascio la questione aperta.
Mi limito a segnalare che la necessità di qualche ammorbidimento del concetto di reato é stata colta anche da chi di immigrato (non regolare) vive.
Scrive infatti Il sole 24 ore del 23 maggio: ”Nell’introduzione del reato di immigrazione clandestina, ha detto Mantovano, il Governo ha «saggiamente consegnato» questa ipotesi di reato nelle mani del Parlamento, che sarà chiamato a valutare la congruità dello strumento con il fine da raggiungere. La disposizione, comunque, colpirà i clandestini che giungeranno nel Belpaese dopo l’entrata in vigore della norma e non chi è già qui. No, dunque, a un giro di vite sulle badanti …”.
Quando si era alzata (si fa per dire) la voce dei presidi, preoccupati di dover segnalare gli studenti maggiorenni privi di premesso di soggiorno, il Presidente della camera aveva teso l’orecchio … ma nessuna voce autorevole si é fatta sentire per tutelare i neonati.
Di questo però scriverò più avanti.

I depistaggi della numerazione
I maxi emendamenti,approvati con il voto di fiducia, hanno trasformato l’art. 45 nel comma 22 dell’art. 1.
Forse chi ha votato non si é accorto di rifare il verso al vecchio indimenticabile romanzo di Joseph Heller: farebbe bene a farci un pensierino.
Chi ha amato quel romanzo non si lascia certo depistare da un simbolico comma, immediatamente identificato, come il suo predecessore, nelle Modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 in materia di immigrazione.

Cosa resta di quel testo unico per ciò che concerne il diritto alle cure dell’immigrato irregolare?
Tutto quello che c’era prima del pacchetto, previsto dal testo unico 286 e precisamente:
– le cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti o comunque essenziali, ancorché
continuative, per malattia ed infortunio e sono estesi i programmi di medicina
preventiva a salvaguardia della salute individuale e collettiva.
Sono, in particolare, garantiti:
– la tutela sociale della gravidanza e della maternità
– la tutela della salute del minore
– le vaccinazioni secondo la normativa e nell’ambito di interventi di campagne di
prevenzione collettiva autorizzati dalle regioni;
– gli interventi di profilassi internazionale;
– la profilassi, la diagnosi e la cura delle malattie infettive ed eventuale bonifica dei
relativi focolai.

E’ chiaro che la paura della denuncia allontanerà (e già allontana) dalle strutture sanitarie le persone prive di permesso di soggiorno per le ragioni più varie e indipendenti dalla anomalia dell’ingresso (sopravvenuta disoccupazione, attesa della risposta alla domanda di asilo…) ma c’é un’altra minaccia che incombe –come sappiamo – al momento della nascita.
La preoccupazione espressa da singoli sanitari e da organizzazioni mediche é molto alta.

Il figlio che hai partorito non é tuo

L’ormai citatissimo Testo Unico 286 dice (non dimentichiamo che é ancora in vigore) che per la registrazione di atti di stato civile non é necessario presentare il permesso di soggiorno.    Il senato –discutendo in prima battuta il pacchetto- ne aveva invece previsto in ogni caso l’esibizione. Il testo approvato alla camera, e ora sottoposto a nuova discussione, afferma (alla lettera g del comma 22 dell’articolo 1 e non più alla lettera f del comma 1 dell’art. 45) che il permesso va presentato, salvo che per gli atti ‘inerenti all’accesso alle prestazioni sanitarie di cui all’articolo 35” (e poco sopra ho ricordato la contraddizione crudele che tale esibizione impone) “e per quelli attinenti alle prestazioni scolastiche obbligatorie”.
Quindi i presidi che già si sono affannati a registrare i maggiorenni sans papier, presto, se il disegno diventerà legge, potranno farlo legalmente, se i giovani avranno superato la fase della scuola dell’obbligo.
La tragedia più pesante si consumerà alla nascita quando la mamma non potrà riconoscere il figlio e i comuni, cancellando un bambino, mutileranno i registri anagrafici su cui non potranno trascrivere il nome che al nuovo nato spetta (rimando alla documentazione che ho connesso ai miei articoli precedenti, dei mesi di marzo, aprile e maggio e in particolare a “Angoscia e vergogna del 28 marzo).

La speranza di Sarolta é un palloncino rosso

 Quel palloncino rosso alza una bambina spezzandone le catene che ne impedivano il volo. Potrebbe diventare realtà se sapessimo proteggerlo e gonfiarlo con l’aria che noi liberamente possiamo respirare pronunciando il nome che ci é stato dato alla nascita, che é stato riconosciuto nel luogo in cui viviamo e che a bambini, le cui mamme sono prive di un pezzo di carta, sarà negato.
In questo senso tre comuni friulani si sono pronunciati perché ciò non accada.
Ne parlerò ancora,
Per ora ne segnalo il documento che ho già trascritto nell’articolo ‘Nemici dell’Italia Neonati senza madre e senza padre, fantasmi senza nome’ (24 maggio). 

La pubblicazione delle due immagini mi é stata generosamente concessa da Sarolta Szulyovszky, una illustratrice che così si presenta nel suo blog: “Sono una donna, mamma e illustratrice ungherese di Budapest, da 12 anni anche un po’ italiana…”.
L’autrice le ha chiamate Le ombre della paura e Bambina volante.
Il resto potete leggerlo da voi, guardando i disegni che qui non ci sono.

 

1 Giugno 2009Permalink