1 settembre 2016 – Premessa al calendario

Trovo necessario presentare il solito calendario del primo del mese.
Inizia l’anno scolastico per chi può andare a scuola

A giorni comincerà l’anno scolastico, diversamente scandito nelle varie regioni.
Non so come si comporterà la scuola italiana di fronte ai bambini che la legge vuole invisibili, fantasmi abusati per penalizzare i loro genitori se migranti non comunitari senza permesso di soggiorno. Per registrarne la nascita infatti devono presentare il documento che, per definizione, non hanno (legge 94/2009 art. 1, comma 22, lettera g).
Ha funzionato la circolare che, a garanzia dei nuovi nati, afferma il contrario della legge? I genitori, minacciati dalla loro piccola spia di carne, sanno di potersi giovare della circolare per fare di quella creatura condannata all’inesistenza legale il loro figlio riconosciuto e non solo partorito? E non potrebbe accadere che qualche sindaco garantista dei suoi indumenti verdi rifiuti la registrazione dei figli dei sans papier appellandosi alla legge?
Non si sa. Infatti, pur essendo dopo le elezioni del 2013 cambiati governo e maggioranza, la piccola norma che, condannando nuovi nati a non esistere, ci infanga tutti, non viene modificata da un parlamento che si adegua all’offesa alla Costituzione, confortato da un’opinione pubblica amante delle brevi, intense emozioni che le immagini ci offrono in irrimediabile sequenza e indifferente a ciò che non si vede: in fondo gli invisibili sono solo figli di poveracci stranieri.
Nell’overdose di tenerume che i media ci assicureranno celebrando il primo giorno di scuola in parola scritta, detta e in video, il mio piccolo calendario mensile scopre ricorrenze significative. Inizia con il ricordo della strage di Beslan (1 settembre 2004) e pochi giorni dopo celebra il Regio Decreto Legge 5 settembre 1938-XVI, n. 1390, Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista.

Giotto- la stage degli innocenti
Giotto- la stage degli innocenti

Le leggi organiche antiebraiche sarebbero venute più tardi ma, con la sensibilità imperante nel regime di allora, si decise di cominciare dalla scuola per cacciare anche i bambini. Più radicalmente ora li cacciamo dall’esistenza: abbiamo creato i fantasmi senza nome, senza identità, senza famiglia mentre una ministra inconsapevole esalta la fertilità in giovane età. Considerando il permanere della norma che ho ricordato sopra neppure i soggetti fertili sono tutti uguali.

http://www.limesonline.com/rubrica/il-cremlino-mente-sulla-strage-di-beslan

http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/strage-degli-angeli-di-beslan-10-anni-dopo-ombre-e-dolore-432cd2cf-9817-4b30-a195-0072a426cdfc.html

http://www.treccani.it/enciclopedia/strage-di-beslan_(Lessico-del-XXI-Secolo)/

Una considerazione esemplare di Amos Luzzatto

Ho aggiunto, a quanto ho scritto su facebook e riportato sopra, i link che collegano a informazioni sulla strage di Beslan e di seguito trascrivo un passo di Amos Luzzatto (firmato come Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane) che ricopio dal catalogo della mostra ‘Dalle leggi antiebraiche alla Shoah’ del 2004 (ed. Shira).

«Nel 1938 la legislazione razziale in Italia discriminava e puniva soltanto gli ebrei, anche se , trattandosi ufficialmente della “difesa della razza ariana” , a lume di logica avrebbe dovuto individuare e punire tutti coloro che “ariani” non erano. Nella fase culminante della persecuzione in Europa, la quasi totalità dei colpiti (se si fa eccezione per gli zingari) erano ebrei. Il bilancio degli scomparsi, alla fine della guerra, riguardava in schiacciante maggioranza gli ebrei. Può sorgere una domanda: se la guerra fosse durata qualche altro anno, se la sconfitta dell’Asse fosse stata ritardata, se i nazisti e i loro alleati avessero avuto il tempo di completare l’uccisione di tutti gli ebrei viventi, allora, in Europa, si sarebbe per questo esaurito il razzismo? O vi sarebbe stato un altro gruppo umano da eleminare, un altro genocidio da eseguire, altri milioni di individui da sopprimere? La storia ci ha dato una risposta, presentandoci nuovi massacri e nuovi genocidi, da quello dei tutsi a quello dei cambogiani, a quello più vicino a noi avvenuto nella ex Jugoslavia.   Ma che cosa li collega alla Shoah, a parte la scontata malvagità umana? Io credo che, tragicamente, la Shoah, sia stata un punto di svolta, uno spartiacque, avendo dimostrato che lo sterminio di una popolazione per il solo fatto di essere quello che è, di avere caratteristiche fisiche o solo una tradizione culturale diversa da quella di coloro che detengono gli strumenti della forza bruta, sia possibile senza generare in coloro che osservano o che ne ricevono notizia una reazione solidale, una reazione di rivolta, una reazione che fermi la mano dei carnefici. La prova è stata fatta con il sangue degli ebrei, ma non per questo la ferocia è stata saziata. Sei milioni di vittime ebraiche hanno dimostrato a proprie spese che la loro Shoah era fattibile: si aperta un’epoca buia nella quale ciò può accadere di nuovo.»

1 Settembre 2016Permalink