Le ragioni di un titolo stravagante
Il titolo stravagante che propongo mi è venuto in mente da sé, senza sforzo e ora cerco di spiegarmene le ragioni.
Comincio da Verdini. Scrive nel sito on line del Corriere della Sera (15 agosto) il giornalista Massimo Muchetti: “ … fin d’ora si può dire che la vicenda Verdini fa riemergere la cattiva abitudine dell’uso privatistico della cosa comune. Una cooperativa creditizia è un soggetto economico privato. E tuttavia, quando è a mutualità prevalente come sono il Credito Cooperativo Fiorentino e le altre 400 e passa banche di credito cooperativo italiane, l’interesse del socio viene perseguito nel quadro dell’interesse generale della compagine sociale, a sua volta legata alla comunità locale. Non a caso queste banche hanno un regime speciale che ne lega l’attività al territorio, limita la remunerazione, l’emissione e la compravendita delle azioni e, al tempo stesso, detassa ampiamente gli utili portati a riserva. Le Bcc sono una grande e positiva espressione dell’autogoverno delle comunità locali. Non perseguono il profitto, ma servono valori. Non speculano, non concentrano il rischio a favore dei soliti noti, possono perdere durante le crisi con artigiani, commercianti, agricoltori, ma non con gli amici degli amici.”
Ma i giornali proni al governo difendono Verdini. Perché?
Forse é meglio porre diversamente la domanda.
Chi governa deve comperare il consenso funzionale al mantenimento di posizioni in qualsivoglia modo acquisite o costruirlo attorno ai principi che fondano la vita di uno stato e che ne costituiscono la base?
Il presidente degli Stati Uniti, riferendosi alla costruzione di una moschea a New York nei pressi di ground zero, ha detto: “Con la massima chiarezza in quanto cittadino, in quanto presidente, sono convinto che i musulmani abbiano lo stesso diritto di praticare la propria religione come qualsiasi altra persone in questo paese. Ciò comprende il diritto di costruire un luogo di culto e un centro per la comunità su una proprietà privata a Lower Manhattan, nel rispetto delle leggi e delle ordinanze locali”. E ancora: “questa è l’America, e il nostro impegno per la libertà religiosa deve essere incrollabile. Il principio in base al quale i popoli di tutte le fedi sono benvenuti in questo paese, e che non verranno trattati in maniera diversa dal loro governo, è essenziale per quello che siamo. La volontà dei nostri Fondatori deve essere rispettata”.
E’ abbastanza evidente che nella dialettica della vita di una società organizzata c’é chi ritrova nella convinta chiarezza dei propri principi e nella propria forza contrattuale la capacità di difesa propria e per chi di quella difesa ha bisogno ed è a questo punto che diritti e consenso si intrecciano e, quando invece il consenso si può mercanteggiare con qualsiasi moneta, i diritti dei deboli sono i primi a venir calpestati.
E chi é più debole di un bambino?
Ho scritto tante volte nel mio blog della questione della registrazione anagrafica dei figli degli immigrati irregolari. Il mio blog è fornito di un indice analitico –chiamato tag (non mi piace ma funzione così). Evidenziando nell’elenco della colonna a destra le parole ‘anagrafe’ o ‘bambini’ (o la parola ‘minori’ nell’elenco delle categorie della stessa colonna) ne esce abbondante materiale con l’indicazione delle varie fonti.
Io suggerisco, prima di passare ad altro, l’articolo del 10 novembre 2009.
Di analogia in analogia
Il caso della banca di Credito Cooperativo Fiorentino mi ha fatto venire in mente un mio –fallito – tentativo di dialogo con l’ Unicoop Firenze, cooperativa che aderisce all’ Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori della Lega delle Cooperative.
Nel 2005 mi trovavo a Betlemme e osservavo con interesse (era uno degli scopi che mi ero prefissa) il sistema scolastico. Una delle scuole più stimate era –ed é -la scuola di Terrasanta, gestita dai francescani, che comprende anche una scuola dell’infanzia, rigorosamente allora (oggi non so) solo maschile eppure –e ciò va a onore soprattutto delle scuole protestanti – in Palestina ci sono anche scuole miste.
Quella scuola, un vero gioiello finanziato dall’Italia, così veniva e viene ancora presentata dall’Ufficio stampa dell’Unicoopo (uno dei finanziatori del progetto)
”L’intento di tutti e’ quello di offrire ai bambini e alle bambine di Betlemme un ambiente accogliente per far crescere una speranza di pace e normalità”.
Una frottola che inutilmente provai a segnalare, inviando numerosi messaggi ai politici che avevano partecipato all’inaugurazione della scuola (fra cui l’on. Bindi) e all’ufficio stampa dell’Unicoop senza mai ricevere risposta).
Evidentemente l’obiettivo era soddisfare il rispetto delle pari opportunità – che si presumeva presente nei donatori – e insieme l’opportunismo della scelta che prevalse a Betlemme.
Sia stata sciatteria o consapevole doppio gioco, mi resta la domanda “è più grave rubare consenso con i quattrini o con l’ostentazione di buoni sentimenti fondati su un falso, in quel caso le bambine di Betlemme, ancora una volta beffate e tradite, abusate quali esche per un consenso evidentemente utile?”
Una scultura che mi ha dato una scossa.
Ieri ho visitato la mostra dedicata ai fratelli Basaldella La statuetta di cui propongo l’immagine
è un lavoro di Mirko (1930). Si intitola la strage degli innocenti.
Quel bambino aggrappato, come se ne volesse ricavare sicurezza, alla gamba di chi lo massacrerà (sembra che anche il dr. Mengele ad Auschswitz sapesse suscitare fiducia nei piccoli che avrebbe torturato e massacrato) mi ha fatto tornare in mente troppe cose.
Se segnalare la responsabilità di chi compera il consenso altrui è doveroso è insieme opportuno ignorare la responsabilità di chi –con quattrini o sollecitazioni sentimentali – si lascia comperare?
Qual è il confine fra l’essere vittime e l’essere complici?
Purtroppo per molti funziona non il criterio della conoscenza ma quello dell’appartenenza acriticamente accettata.
P. S.: Chi volesse saperne di più sulla scuola dell’infanzia di Terrasanta può andare, sempre attraverso la colonna destra a blog precedenti – diari e altro – 14 agosto 2005 e 30 gennaio 2007