7 agosto 2018 – Nella fine il mio principio

Ricopio per intero un articolo che riguarda la mia città perché vi si citano- oltre alle minacce all’infettivologo Bassetti, anche altri casi di minacce a medici che doverosamente chiariscono la posizione della scienza sui vaccini.
E, in questo caso, il rispetto della scienza è rispetto della deontologia.
Il 4 agosto avevo pubblicato, sempre nel mio blog, un limpido articolo della scienziata senatrice Elena Cattaneo. Oggi riferisco di una politica che fra poco mi porterà indietro nel tempo, appunto al “mio principio”.

7 agosto 2018 – A Udine scoppia il caso vaccini: minacce a Matteo Bassetti
Nella notte, le vetrate della Clinica di malattie infettive sono state tappezzate di scritte contro il primario
Resta altissima la tensione sulla questione vaccini. Dopo le polemiche per il rinvio dell’obbligo per l’iscrizione a scuole dell’infanzia e nidi previsto dal Governo all’interno del decreto Milleproroghe (la cui votazione, molto probabilmente, slitterà a settembre), non si abbassano i toni.
E nel mirino è finito anche Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive di Udine. Contro il primario, da sempre in prima linea nella difesa dell’importanza delle vaccinazioni, sono comparse nella notte una serie di scritte, che hanno tappezzato le vetrate del padiglione 9 dell’ospedale di Udine.
Minacce pesanti nei confronti dell’infettivologo, insultato da una mano evidentemente ‘no-vax’. Le scritte sono già state rimosse e l’Azienda sanitaria ha deciso di sporgere denuncia. Sul caso sta indagando la Polizia, per tentare di risalire al responsabile.
Bassetti non è l’unico medico che, in questi mesi, è finito al centro dello scontro tra favorevoli e contrari alle vaccinazioni. Anche il virologo Roberto Burioni, impegnato in una campagna, anche sui social, a difesa della scienza, è stato più volte minacciato, anche di morte. L’ultimo atto di questa triste pagina è il fotomontaggio nel quale il volto di Burioni compare al posto di quello di Aldo Moro, nell’immagine simbolo del sequestro, dove si vede lo statista imbavagliato davanti alla bandiera delle Brigate Rosse.
“Quando un rispettabile membro della comunità scientifica viene colpito in maniera così barbara, come accaduto al primario di infettivologia, Bassetti, ci troviamo di fronte alla sovversione non solo delle istituzioni, ma anche della scienza e del progresso. In questo caso la politica deve assumersi la responsabilità di ristabilire la legalità e frenare questa deriva”. A dirlo è la consigliera regionale del Pd, Mariagrazia Santoro, componente della III commissione Salute, commentando la serie di frasi ingiuriose comparse contro Bassetti.
“La solidarietà verso tutta la comunità scientifica va espressa con forza soprattutto in momenti come questi. Dal virologo Burioni, minacciato di morte, a Bassetti stiamo assistendo a vergognosi e infami attacchi dai no vax. Questo, la politica non lo può permettere. Noi del Pd abbiamo sostenuto anche ultimamente la necessità di stringere un dialogo forte con la comunità scientifica, convinti che debba essere proprio chi è chiamato a tutelare la salute pubblica, a guidare il dibattito su temi delicati come quello dei vaccini”.
“Ribadiamo la forte necessità di audire medici come Bassetti in commissione Salute. Ma oltre questo, fondamentale è una presa di posizione forte del presidente Fedriga: non crollerà il mondo se per una volta la smettesse di emulare Salvini e prendesse una decisione autonoma, come hanno fatto altre Regioni, visto che in gioco c’è la salute dei nostri bambini e il futuro della nostra comunità. Condanni anche Fedriga questi indecenti comportamenti dei no vax: è proprio il silenzio e l’ambiguità delle istituzioni e di chi ha responsabilità di governo ad avvelenare il clima politico e sociale, sfociando poi in episodi del genere”.

Lasciamo per ora la scienza responsabile e troviamo il ministro dell’interno /segretario della Lega che ha dichiarato proponendosi in una linea di bizzarro caso esemplare (‘ho vaccinato miei figli’) e custode di una libertà senza vincoli ( “E’ giusto che a inizio anno, nelle scuole e negli asili, possano entrare tutti”)
6 agosto 2018 Vaccini, Salvini: “Bisogna educare, non obbligare”
«Ho vaccinato i miei figli, però ritengo che il diritto all’educazione non possa essere negato a nessuno ». Così Matteo Salvini, parlando dell’obbligo vaccinale. «È giusto che a inizio anno, nelle scuole e negli asili, possano entrare tutti. Molti Paesi al mondo non obbligano ma educano», ha quindi aggiunto il ministro dell’Interno

Ma possono i medici prendere ordini da un qualsivoglia esponente politico disposto ad asservire la conoscenza a una linea stabilita dal governo?
Il codice deontologico, su cui ogni medico giura all’inizio dell’esercizio della sua professione, all’art. 1 afferma:
“Consapevole dell’importanza e della solennità dell’atto che compio e dell’impegno che assumo, giuro:
 di esercitare la medicina in autonomia di giudizio e responsabilità di
comportamento contrastando ogni indebito condizionamento che limiti la libertà
e l’indipendenza della professione”

Io credo che il pastrocchio in sede parlamentare sia nato durante la campagna elettorale quando anche medici candidati con il M5S non trovarono nulla da dire sull’impegno a soddisfare le aspettative degli elettori “ no vax “ per trovarsi poi in difficoltà a votare lo slittamento di un anno dell’obbligo alla vaccinazione per l’iscrizione ai nidi e alle scuole dell’infanzia, slittamento previsto dal decreto Mileproroghe.
Così lo ha definito la senatrice Cattaneo : «un incomprensibile “bilanciamento politico” tra diritto alla salute e all’inclusione scolastica… »
Personalmente credo che i dubitanti dovrebbero fare una scelta fra parlamento e professione, rinunciando all’una o all’altra dato che non si tratta di un nuovo argomento ma di un problema che li ha già impegnati in campagna elettorale quando non mi sembra abbiano espresso dissenso alcuno dal parere del gruppo di appartenenza.
Ora la sen. Fattori ha votato in dissenso dal suo gruppo. Vedremo cosa farà l’on Trizzino quando il decreto Milleproroghe arriverà alla Camera. Ma la loro posizione, espressa ora, nulla modifica nel merito.

Se quello che ho descritto sopra è la fine (ma non credo sia finita qui) ora
un cenno al principio.
Nel 2008, quando si preparava l’ingresso in aula del decreto che sarebbe poi diventato la legge 94/2009 (il cd pacchetto sicurezza) venne proposta una modifica della legge Turco Napolitano che incideva proprio su un principio del codice deontologico che afferma il dovere
 di rispettare il segreto professionale e di tutelare la riservatezza su tutto ciò che
mi è confidato, che osservo o che ho osservato, inteso o intuito nella mia
professione o in ragione del mio stato o ufficio;
Era accaduto si proponesse che « il medico curante deve segnalare se il paziente è un irregolare. Se è clandestino deve essere segnalato per la sua situazione di clandestinità’ ed espulso»
La norma venne cancellata prima che il decreto fosse presentato al parlamento, dopo aver suscitato una forte reazione dell’Ordine dei medici a livello nazionale, responsabilmente condivisa a livello locale.
Cito dal comunicato dell’allora presidente dell’Ordine dei medici di Udine, il compianto dr. Luigi Conte: «L’Ordine dei Medici di Udine accoglie e sottoscrive l’appello di un grande numero di colleghi e cittadini e della SIMM (Società Italiana di Medicina delle Migrazioni) per chiedere il ritiro degli emendamenti sopra specificati e ripresentati. Qualora dovessero passare i provvedimenti annunciati dal governo, i medici dovranno rifiutarsi di denunciare i pazienti immigrati irregolari, esercitando l’obiezione di coscienza per non venir meno ai principi etici e deontologici della loro professione. »

Nel 2008 su quel punto si affermarono competenza, razionalità, etica.
Restò però – e ancora permane – la richiesta di presentazione del permesso di soggiorno per registrare la nascita in Italia di un figlio di migrante non comunitario.
Dice il Terzo Rapporto Supplementare alle Nazioni Unite sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia (novembre 2017. cap.3.1):
«Rispetto … al diritto di registrazione alla nascita, si fa presente che l’introduzione del reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello stato, avvenuta con la legge 15 luglio 2009 n.94 in combinato disposto con gli artt. 316-362 c.p., obbliga alla denuncia i pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio che vengano a conoscenza delle irregolarità di un migrante. Tale prescrizione condiziona i genitori stranieri che, trovandosi in situazione irregolare, spesso non si presentano agli uffici anagrafici, proprio per timore di essere eventualmente espulsi».
Perché non ci si faccia illusioni sulla possibilità di eliminare facilmente questa norma ricordo (a prescindere dalla posizione civile e limpida di alcune persone ) la grave negligenza del Pd a farsi carico di una possibile modifica – che non si è realizzata nell’arco di nove anni e quattro governi.
Per ciò che concerne questo problema al Pd si sono assimilate, le varie forza di sinistra che si riconoscono oltre il Pd stesso e soprattutto la riottosità di cittadine e cittadini a farsi carico del problema pur ostentando amore per i propri figli.
Ma i piccoli fantasmi senza nome sono “figli degli altri” una categoria ormai così consolidata da potersi estendere, se del caso, anche ai “figli nostri”.
E per gli uni e gli altri arriva la nuova formula dell’obbligo non obbligante inventata per i vaccini.
Così la fine ci riporta al principio: ma il cerchio non tarderà ad allargarsi.

I link di riferimento si trovano nel testo che segue. Sono dissociati per non appesantire il trasferimento su facebook.

7 Agosto 2018Permalink