28 gennaio 2011 – Memorie lontane e recenti

Un lungo silenzio sul mio blog che ormai sembra quasi abbandonato, un silenzio occupato da  molta corrispondenza (che cerco sempre sia comunicazione e non si umilia agli schemi precostituiti di facebook; mi sembrerebbe di mancare di rispetto ai miei corrispondenti) e varie attività.
Dovrò risolvere il problema di conservare  (per me)molto di più di quanto ora io non pubblichi.
Ma questa è un’altra storia.

Il giorno dopo

Oggi è il giorno successivo al 27 gennaio giornata della memoria, che –oltre alla liberazione di   Auchswitz– dovrebbe ricordare ciò che quella liberazione significò per l’Europa tutta.
Uso il passato –sfuggendo al desiderio di scrivere un ottimistico ‘significa’ perché ….
Ma andiamo con ordine.

La sera ho scelto di non vedere la TV (serata di Annozero!) e  mi sono messa all’ascolto di radio tre che propone ancora (per quanto?) trasmissioni di alto livello per contenuti e modi di comunicazione.
E’ una serata dedicata al ricordo della shoà: ascolto e penso, rifletto molto con molta preoccupazione, uno stato d’animo che ormai mi è abituale e che difficilmente trova il conforto del dialogo, in luoghi aperti, pubblici, a tanto destinati.
Ma vengo interrotta da una telefonata: “Hai sentito Masi ad AnnoZero?” (Se in futuro leggerò queste note, spero che il nome di Masi non dirà più nulla a nessuno e allora sostengo la mia futura memoria: oggi fa il direttore generale della RAI, più attento ai capricci del capo che alla dignità dell’informazione).
Evidentemente non l’ho sentito, ma confido in you tube che infatti questa mattina mi ha assicurato soccorso.

Un direttore generale tremolante

Mentre Santoro dirige Annozero interviene al telefono  il direttore generale dell’azienda Rai che dichiara di voler dissociare l’azienda e se stesso dal tipo di trasmissione che viola il codice di regolamentazione in materia di presentazione di vicende giudiziarie.

H0 riportato alcune parole che ho trascritto ascoltando un precipitoso direttoriale farfugliamento (forse qualcuno gli avrà passato un appunto all’ultimo momento e il direttore lo legge come può e per quel che capisce? chissà!).
Chi volesse ascoltare l’intervento Masi per intero può farlo da qui.

L’intervento diventa però grottesco quando, invitato dal giornalista a dire se la  trasmissione debba essere interrotta, il direttore generale non sa rispondere.
Direttore di che? Del caos? Di un’azienda senza regole che non siano imitare il presenzialismo telefonico del capo? Mah!
La trasmissione continua e, secondo me, il Santoro perde una occasione straordinaria per fare il giornalista professionalmente qualificato e, come suo solito (è la ragione per cui io non guardo Annozero), interrompe costantemente l’interlocutore che, se avesse lasciato parlare in libertà, sarebbe stato probabilmente deriso senza rimedio dalle proprie parole senza bisogno dell’aiuto, non privo di irritante sommaria arroganza, dello stesso Santoro.
Tra l’altro ho l’impressione che ogni interruzione di Santoro dia al masi l’opportunità di districarsi un po’ dal groviglio in cui la sua sottomessa improntitudine l’aveva infilato.

Il 27 gennaio – gli studenti e un assessore che non sa costruire reti.

Ieri si è svolto un incontro che precedeva l’inaugurazione della mostra ‘La persecuzione degli Ebrei in Italia”.
Il luogo dell’incontro, che ospita anche la mostra, era particolarmente significativo.
Si trattava di un palazzo, già proprietà della famiglia Morpurgo.
Elio Morpurgo fu senatore del regno e sindaco della città. Ormai ottantenne, malato e ricoverato in ospedale fu, in quanto ebreo, preso dalle SS e morì probabilmente già sul convoglio che lo trasportava ad Auchswitz.
Ieri purtroppo nel momento in cui il crimine veniva giustamente attribuito alle SS, nessuno ricordò che l’identificazione per ‘razza’ dipendeva dall’obbedienza altrettanto infame di funzionari italiani al dettato delle leggi del 1938.

Ma restiamo all’incontro, preceduto da letture di giovani (bravissimi, diretti da una regista con la collaborazione della Biblioteca Civica) di testi da loro scelti.
I giovani portavano tutti una rosa bianca, di cui in seguito qualcuno avrebbe ricordato il significato. Chissà se qualche adulto consapevole avrà ragionato con loro sul fallimento di un movimento di studenti che oggi assume un alto significato storico?

Finite le letture è iniziata una piccola serie di interventi formali, condotti dall’assessore comunale alla cultura, di cui –oltre all’abitudine, opinabile ma legittima, di usare un tipo di comunicazione piena di sussiego – non ho potuto fare a meno di sottolineare alcune gaffes.
Pronto nel presentare il Direttore dei Civici musei, oratore nel secondo intervento, non presentò il rappresentante dell’Istituto Friulano  per la Storia del Movimento di Liberazione e dell’Associazione Nazionale degli ex Deportati politici (ANED) che avrebbero svolto i due interventi successivi.
A me è sembrato anche che alcuni di questi signori si incontrassero per la prima volta.
Non mi è piaciuto.
Per fortuna gli studenti che li avevano preceduti presentavano un modello diverso di comunicazione e reciproca attenzione

28 Gennaio 2011Permalink

One thought on “28 gennaio 2011 – Memorie lontane e recenti

  1. Eccomi. Sono arrivato.
    Ho sentito il Suo lamento disperato.
    Questo bel blog più non sarà abbandonato.
    Sono il conforto allo sconforto.
    Il mio blog ora viene controllato.
    Ho scherzato coi fanti,
    non ho lasciato stare i santi.
    Non si abbatta,
    ma sempre combatta,
    alla ricerca della verità,
    e vedrà che nei tanti lettori avrà
    i Suoi sostenitori.

    Riccardo

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