11 settembre 2019 – La senatrice Segre compie ottantanove anni e sostiene il governo che nasce

10 settembre 2019 Governo, Segre vota sì: “Basta con l’odio. Ho visto quanto è facile passare dalle parole ai fatti”

La senatrice a vita Liliana Segre annuncia in aula il suo voto favorevole alla nascita del nuovo governo giallo-rosso. Riceve gli auguri della presidente Elisabetta Casellati per i suoi 89 anni che compie oggi e gli applausi che fioccano dai banchi della maggioranza. Perché la senatrice a vita non si limita ad annunciare il suo voto. “Mi accingo a esprimere fiduciosa la fiducia a questo governo”, spiega.
Pronuncia invece un discorso forte che ruota intorno ad un concetto chiaro: “Ho vissuto sulla mia pelle l’intolleranza e l’odio e so la facilità di passare dalle parole ai fatti. Mi hanno insegnato che chi salva una vita salva il mondo intero; per questo un mondo in cui chi salva vite viene osteggiato mi pare proprio un mondo rovesciato”. Una citazione dal Talmud. Uno schiaffo ai senatori del centrodestra che proprio quello gridano: è reato salvare in mare vite umane. E il bersaglio dei suo discorso è Matteo Salvini: “Mi hanno preoccupato i numerosi episodi susseguitisi durante l’ultimo anno che mi hanno fatto temere un imbarbarimento con casi di razzismo trattati con indulgenza, la diffusione dei linguaggi di odio. Anche con l’utilizzo di simboli religiosi in modo farsesco e pericoloso, un revival del ‘gott mit uns’. A me fanno questo effetto, forse solo a me in quest’aula”, dice. La senatrice non replica ai leghisti che gli ricordano che Conte è andato a Porta a Porta con l’immagine di Padre Pio.
La senatrice a vita da tempo combatte una battaglia contro gli odiatori che infestano la Rete. “La politica che investe nell’odio è sempre una medaglia a due facce, non danneggia solo coloro che vengono scelti come bersaglio, ma incendia anche gli animi di chi vive con rabbia e disperazione il disagio. L’odio si diffonde e questo è anche un po’ più pericoloso”, dice.
Dai banchi del centrodestra la interrompono. Lei continua: Un altro motivo di disagio, spiega, “è che la festa del 25 aprile si è trasformata da alcuni, solo alcuni, in una sorta di faida”. La Segre aggiunge: “Penso poi alla storia, perdere la storia è uno dei primi effetti collaterali della perdita del futuro”. Spiega che ha “apprezzato la reintroduzione dell’educazione civica ma non basta una materia in più dobbiamo comportarci con disciplina e onore, ma anche con sobrietà e rispetto per gli avversari. La mia speranza è che il nuovo governo assuma e faccia proprio il rispetto civico, ricordando quei versi di John Donne ‘non chiedere mai per chi suona la campana, essa suona per te””.
La senatrice a vita dice che guarda al “nuovo governo con preoccupazione ma anche con speranza”. “Vorrei, dice, che questo governo non nascesse dalla consapevolezza di uno scampato pericolo, dal senso di sollievo dopo che si è giunti sull’orlo di un precipizio e ci si ritrae in tempo. Occorre ripristinare un terreno di valori condiviso nella difesa costante della democrazia e dei principi di solidarietà nati dalla  sull’istituzione di una commissione sull’hate speech, un fenomeno che purtroppo conosco. E mi auguro che maggioranza e opposizione la istituiscano”.                 [nota: testo della notizia ripreso da Repubblica.it]

La proposta della senatrice Segre
Le parole della senatrice Segre sono un  patrimonio che non può essere conservato in una scatola chiusa ma deve essere diffuso per diventare fondamento consapevole di speranza .
La proposta di cui la senatrice fa cenno nel suo intervento aveva suscitato in Friuli Venezia Giulia l’attenzione del consigliere regionale Furio Honsell che aveva chiesto di diffonderne la conoscenza con una mozione presentata il 19 febbraio scorso e respinta nella seduta n. 83 del Consiglio Regionale del 26 giugno .
Nella stessa seduta era stata respinta anche la mozione del il gruppo PD (prima firmataria Da Giau) “Istituzione di una Commissione parlamentare di indirizzo e controllo sui fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza”.

Il commento del consigliere: Aula perde occasione per contrastare discorso d’odio.
Il Consiglio Regionale ha perduto un’occasione per contrastare il “discorso d’odio” che sta imbarbarendo la comunicazione sui social e sui media, dai giornali alle televisioni: ha votato infatti contro la mia mozione di sostegno al Parlamento della legge Segre e la richiesta di anticiparne i contenuti in questa regione istituendo un osservatorio che monitori il fenomeno. Questo voto negativo è un fatto grave anche perché il dibattito in aula di alcuni consiglieri è stato un chiaro esempio di discorso d’odio.

Il testo della mozione respinta ma non spenta.
La giunta Fedriga e i suoi sostenitori hanno tentato di soffocare la voce della senatrice Segre.
La proposta di cui la senatrice fa cenno nel suo intervento aveva suscitato in Friuli Venezia Giulia l’attenzione del consigliere regionale Furio Honsell che aveva chiesto di diffonderne la conoscenza con una mozione presentata il 19 febbraio scorso e respinta nella seduta n. 83 del Consiglio Regionale del 26 giugno .
Spero che qualcuno se ne faccia apertamente carico.
Nella stessa seduta era stata respinta anche la mozione del il gruppo PD (prima firmataria Da Giau) “Istituzione di una Commissione parlamentare di indirizzo e controllo sui fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza”.

Mozione n. 55 “Sulla necessità di completare l’iter e approvare al più presto il Ddl nazionale S. 362”
Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia,
VISTO il Disegno di legge nazionale S. 362 “Istituzione di una Commissione parlamentare di indirizzo e controllo sui fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza”, presentato in data 14 maggio 2018;
APPURATO che il suddetto disegno di legge non ha ancora iniziato l’esame presso la prima Commissione permanente a cui è stato assegnato in data 26 giugno 2018;
RAVVISATO che recentemente l’ODIHR (Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti dell’uomo), istituito dall’OSCE (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa), ente che si occupa di censire gli hate crimes in diversi Paesi del mondo, ha aggiornato i dati relativi al censimento dei crimini d’odio, intolleranza o razzismo, perpetrati in Italia nel 2017, rilevando che i crimini sono aumentati di circa il 30% rispetto al 2016 e quasi del 60% rispetto al 2013;
CONSIDERATO che i suddetti dati, su stessa specificazione dell’ODIHR, potrebbero rappresentare una stima a ribasso in quanto basata su crimini riconosciuti come tali dallo Stato italiano, il quale riconosce quali crimini d’odio i reati previsti dalla legge Mancino del 1993, che però si limita a punire l’odio razziale;
RILEVATO che il Codice Penale italiano non prevede una definizione di “crimine d’odio” e di conseguenza una legislazione specifica dedicata ai crimini d’odio verso altre categorie a rischio come ad esempio persone con disabilità, LGBTQ o appartenenti a minoranze, quale che sia la connotazione;
ATTESO che numerosi sono i casi di cronaca che testimoniano crimini d’odio perpetrati anche nel territorio regionale;
Tutto ciò premesso
impegna la Giunta regionale
1. ad attivarsi con le Presidenze di Camera e Senato e con la Presidenza del Consiglio affinché si inizi al più presto l’esame del Disegno di Legge citato al fine di velocizzare e rendere il più possibile condiviso il testo della legge e l’iter di approvazione;
2. ad attivare politiche di sensibilizzazione e promozione sul territorio regionale anticipando in tal modo i contenuti e il senso della proposta legislativa della senatrice Segre, con la finalità di ribadire e rafforzare la tradizione di civiltà e apertura della nostra comunità regionale.

Le parole della senatrice possono essere anche ascoltate:
https://www.youtube.com/watch?v=lZ1H0D1hr4E

 

10 Settembre 2019Permalink