22 luglio 2022 – Non è il tempo di scherzare

Chi non c’è non  si vede e chi non si vede non c’è

E ci apprestiamo , in un’estate rovente piena di disgrazie, ad affrontare la XIX legislatura (elezioni fra due mesi!). A causa di un parlamento che ha scelto di non impegnarsi nella rimozione di una  pesante norma di inciviltà, per l’ottava volta il governo cadente la passerà al nuovo che in qualche modo arriverà.
Eppure si trattava (e si tratterebbe) di un impegno parlamentare senza vincolo di spesa, semplice nella formulazione ma … assoggettarsi opportunisticamente al pregiudizio sembra una voglia inarrestabile dei nostri parlamentari e, temo , a 360°.
E non posso negare che questa voglia imperversi anche nella società civile che altrimenti si dichiara paladina dei diritti umani.
Mi spiego: regnante con il suo quarto governo quel tale on. B. che oggi sembra essere stato fra i registi della dissennatezza che ha portato alla caduta del governo Draghi pochi mesi prima della sua fine naturale (marzo 2023),  fu votata una legge che meritò il voto di fiducia voluto dal ministro dell’Interno tale on. Roberto Maroni (Lega allora Nord): era la legge 94/2009.
La norma che voglio segnalare  si rotolò per sette governi fino all’attuale e, intatta, passerà al prossimo quale che sia. Nel dlgs 286/1998 (Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero) così si esprime (art. 6/2):
Fatta  eccezione  per  i  provvedimenti  riguardanti  attività sportive e ricreative a carattere temporaneo ,  per  quelli  inerenti all’accesso alle prestazioni sanitarie di cui all’articolo 35  e  per quelli  attinenti  alle  prestazioni  scolastiche   obbligatorie,   i  documenti inerenti al soggiorno  di  cui  all’articolo  5,  comma  8, devono essere esibiti agli uffici della pubblica  amministrazione  ai fini del rilascio di licenze,  autorizzazioni,  iscrizioni  ed  altri provvedimenti di interesse dello straniero comunque denominati”.

Per capire bisogna leggere quel che non c’è. Nella norma si elencano le eccezioni alla presentazione del  (semplifico) permesso di soggiorno  ma non  ci sono i genitori dei nati in Italia che si presentino allo sportello del comune a registrarne la nascita privi appunto di quel documento.
Potrebbero quindi, per la paura di essere identificati come irregolari, astenersi da quell’atto dovuto, negando al loro piccolo il certificato di nascita che gli spetta come diritto personale.
Nella legge precedente alla 9/2009 c’erano (cd Turco Napolitano).  Nel 2009 sono stati esclusi dalle eccezioni elencate.
Nel 2020 un  piccolo gruppo teatrale friulano (NonSoChe) si impegnò in uno spettacolo costruito ad hoc e si impegnò volontariamente ad informare, con l’antico mezzo dello spettacolo teatrale; sul problema della negazione del certificato di nascita a una categoria artatamente  precostituita (i “figli di…”) appunto.
Il 22 aprile 2021 la capogruppo del Pd alla Camera presentò la pdl 3048  “Modifica all’articolo 6 del testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, in materia di obbligo di esibizione dei documenti di soggiorno”  che avrebbe dovuto, se approvata, rimuovere l’ostacolo della presentazione del permesso di soggiorno anche peri migranti non  comunitari ,.
A questo punto però fece una giravolta tutt’altro che apprezzabile: anziché impegnarsi nel dibattito parlamentare dichiarò volerla presentare in una trasmissione Tv mattutina chiamata agorà.
Non  so se tanto sia accaduto: disgustata ho lasciato perdere. In questa vicenda già squallida ci mancava la propaganda tv.
Poco tempo dopo il segretario del suo partito (on. Letta) dichiarava da parlamentare il suo impegno per lo ius scholae.
Entrambi gli onorevoli, per  questa vicenda tutt’altro che onorabili, fingevano di non sapere che
”La richiesta di cittadinanza italiana  non può essere accolta in assenza di un  certificato di nascita”.
Dovrebbero arrivarci da soli  ma, nel caso, li informa il 12mo Rapporto sul monitoraggio della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza in  Italia.
Possono andare a leggere il punto 11 del VI  capitolo del Rapporto e, se credono, lo possono verificare anche nel precedente Rapporto (novembre 2020) .

Conclusione personale, tanto per chiarire.
Non sono una persona che si nega agli impegni nella società civile  e anche alla battaglia politica che in questa può svolgersi, ma mai mi impegnerò in qualcosa che sia presa in giro di diritti fondamentali di chi non  può difendersi da sé.
Onorevoli del Pd e simili, fate chiarezza prima che la campagna elettorale cominci. Valgo solo uno ma credo che vi servano anche gli spiccioli.

22 Luglio 2022Permalink