Chi non c’è non si vede e chi non si vede non c’è
E ci apprestiamo , in un’estate rovente piena di disgrazie, ad affrontare la XIX legislatura (elezioni fra due mesi!). A causa di un parlamento che ha scelto di non impegnarsi nella rimozione di una pesante norma di inciviltà, per l’ottava volta il governo cadente la passerà al nuovo che in qualche modo arriverà.
Eppure si trattava (e si tratterebbe) di un impegno parlamentare senza vincolo di spesa, semplice nella formulazione ma … assoggettarsi opportunisticamente al pregiudizio sembra una voglia inarrestabile dei nostri parlamentari e, temo , a 360°.
E non posso negare che questa voglia imperversi anche nella società civile che altrimenti si dichiara paladina dei diritti umani.
Mi spiego: regnante con il suo quarto governo quel tale on. B. che oggi sembra essere stato fra i registi della dissennatezza che ha portato alla caduta del governo Draghi pochi mesi prima della sua fine naturale (marzo 2023), fu votata una legge che meritò il voto di fiducia voluto dal ministro dell’Interno tale on. Roberto Maroni (Lega allora Nord): era la legge 94/2009.
La norma che voglio segnalare si rotolò per sette governi fino all’attuale e, intatta, passerà al prossimo quale che sia. Nel dlgs 286/1998 (Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero) così si esprime (art. 6/2):
“Fatta eccezione per i provvedimenti riguardanti attività sportive e ricreative a carattere temporaneo , per quelli inerenti all’accesso alle prestazioni sanitarie di cui all’articolo 35 e per quelli attinenti alle prestazioni scolastiche obbligatorie, i documenti inerenti al soggiorno di cui all’articolo 5, comma 8, devono essere esibiti agli uffici della pubblica amministrazione ai fini del rilascio di licenze, autorizzazioni, iscrizioni ed altri provvedimenti di interesse dello straniero comunque denominati”.
Per capire bisogna leggere quel che non c’è. Nella norma si elencano le eccezioni alla presentazione del (semplifico) permesso di soggiorno ma non ci sono i genitori dei nati in Italia che si presentino allo sportello del comune a registrarne la nascita privi appunto di quel documento.
Potrebbero quindi, per la paura di essere identificati come irregolari, astenersi da quell’atto dovuto, negando al loro piccolo il certificato di nascita che gli spetta come diritto personale.
Nella legge precedente alla 9/2009 c’erano (cd Turco Napolitano). Nel 2009 sono stati esclusi dalle eccezioni elencate.
Nel 2020 un piccolo gruppo teatrale friulano (NonSoChe) si impegnò in uno spettacolo costruito ad hoc e si impegnò volontariamente ad informare, con l’antico mezzo dello spettacolo teatrale; sul problema della negazione del certificato di nascita a una categoria artatamente precostituita (i “figli di…”) appunto.
Il 22 aprile 2021 la capogruppo del Pd alla Camera presentò la pdl 3048 “Modifica all’articolo 6 del testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, in materia di obbligo di esibizione dei documenti di soggiorno” che avrebbe dovuto, se approvata, rimuovere l’ostacolo della presentazione del permesso di soggiorno anche peri migranti non comunitari ,.
A questo punto però fece una giravolta tutt’altro che apprezzabile: anziché impegnarsi nel dibattito parlamentare dichiarò volerla presentare in una trasmissione Tv mattutina chiamata agorà.
Non so se tanto sia accaduto: disgustata ho lasciato perdere. In questa vicenda già squallida ci mancava la propaganda tv.
Poco tempo dopo il segretario del suo partito (on. Letta) dichiarava da parlamentare il suo impegno per lo ius scholae.
Entrambi gli onorevoli, per questa vicenda tutt’altro che onorabili, fingevano di non sapere che
”La richiesta di cittadinanza italiana non può essere accolta in assenza di un certificato di nascita”.
Dovrebbero arrivarci da soli ma, nel caso, li informa il 12mo Rapporto sul monitoraggio della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza in Italia.
Possono andare a leggere il punto 11 del VI capitolo del Rapporto e, se credono, lo possono verificare anche nel precedente Rapporto (novembre 2020) .
Conclusione personale, tanto per chiarire.
Non sono una persona che si nega agli impegni nella società civile e anche alla battaglia politica che in questa può svolgersi, ma mai mi impegnerò in qualcosa che sia presa in giro di diritti fondamentali di chi non può difendersi da sé.
Onorevoli del Pd e simili, fate chiarezza prima che la campagna elettorale cominci. Valgo solo uno ma credo che vi servano anche gli spiccioli.