La Conferenza delle Chiese Europee sul terzo anniversario dell’invasione russa in Ucraina
Il 24 febbraio, il Presidente della conferenza delle Chiese Europee, arcivescovo Nikita, di Tiatira e Gran Bretagna, ha rilasciato una dichiarazione sull’invasione russa. Salvo svista da parte mia, il settimanale evangelico Riforma ha pubblicato la notizia, ma non il testo della dichiarazione, che invece mi sembra significativo, specie in questa fase, che vede l’accordo di Putin e Trump contro il paese invaso. Lo riporto, in una veloce traduzione personale.
Preghiere e azioni per la pace in Ucraina
Il 24 febbraio, in occasione del terzo anniversario dell’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia, ricordiamo i nostri fratelli e sorelle ucraini nei nostri pensieri e nelle nostre preghiere, sollecitando azioni per una pace giusta e duratura. La Conferenza delle Chiese Europee (CEC) rimane solidale con tutti coloro che soffrono.
Questa guerra brutale ha causato oltre 150.000 vittime, tra soldati ucraini, civili e soldati russi; 60.000 dispersi in Ucraina; 19.500 bambini ucraini deportati con la forza; e 160 miliardi di euro di danni diretti alle infrastrutture, secondo quanto riportato dai media. Più di 40 membri del clero sono stati uccisi, oltre 630 edifici religiosi sono stati distrutti e innumerevoli persone nei territori occupati dell’Ucraina affrontano quotidianamente persecuzioni, torture e umiliazioni.
Oltre alle continue atrocità, l’Ucraina sta combattendo una guerra ibrida che combina l’aggressione militare con la disinformazione per distorcere i fatti e dipingere falsamente l’Ucraina come responsabile della guerra. Da tempo si cerca, con uno sforzo ben coordinato, di screditare l’impegno dell’Ucraina nei confronti del diritto internazionale, della democrazia e del pluralismo. Pertanto, esortiamo i capi di Stato, nonché i rappresentanti delle organizzazioni internazionali, a onorare la verità e a sfidare le false narrazioni. Eppure, di fronte a immensi sofferenze e ingiustizie, il popolo ucraino continua a mostrare una resilienza incrollabile nella sua lotta per la libertà e l’indipendenza.
In un momento in cui le capacità di difesa dell’Ucraina affrontano sfide critiche, la nostra solidarietà e il nostro sostegno sono più vitali che mai. È giunto il momento per le chiese e le comunità di tutta Europa di unirsi nella preghiera e nell’azione, chiedendo una pace giusta e duratura. Continuiamo a sollecitare l’Unione Europea, i capi di Stato e la comunità internazionale a rafforzare il loro impegno per la pace in Ucraina. Una pace giusta e duratura richiede che lo Stato sovrano ucraino, invaso dalla Russia, sia l’unico rappresentante dei suoi interessi in tutti i negoziati internazionali. L’impegno diplomatico, gli aiuti umanitari e una solidarietà incrollabile sono essenziali per promuovere la pace e la stabilità a lungo termine.
La nostra iniziativa Pathways to Peace, istituita in risposta alla guerra, continua a promuovere il dialogo e la cooperazione tra le chiese, garantendo che le voci ucraine siano ascoltate.
Ribadiamo la nostra profonda preoccupazione per la complicità della Chiesa ortodossa russa nel legittimare questa guerra e sollecitiamo nuovamente il Patriarca Kirill a pronunciarsi contro l’invasione russa dell’Ucraina. Condanniamo inoltre i documenti emessi dal XXV Consiglio mondiale del popolo russo, che hanno giustificato l’aggressione russa.
Oggi continuiamo il nostro lavoro di seguaci di Cristo, lottando per un futuro in cui la guerra finisca e la pace prevalga nella regione. “Sforzatevi di compiere ciò che conduce alla pace” (Romani 14:19).
Dio misericordioso,
conforta coloro che sono in lutto,
guarisci coloro che soffrono
e guida i leader verso il cammino di una pace giusta e duratura. Amen