2 agosto 2023 _ Un nome alle vittime del 2 agosto 1980

Bologna, 2 agosto 1980. 85 morti e oltre 200 feriti.

Ricordo che la piccola Angela  Fresu, morta con la sua mamma  ha un nome e null’altro . 
Il suo corpo non è mai stato ritrovato e , se non avesse avuto un nome, non comparirebbe fra i morti di quella strage 
Le lapidi non registrano fantasmi.  A.

Antonella Ceci (19 anni)          Angela Marino (23 anni)

Leo Luca Marino (24 anni)  Domenica Marino (26 anni)

Errica Frigerio in Diomede Fresa (57 anni)

Vito Diomede Fresa (62 anni)

Cesare Francesco Diomede Fresa (14 anni)

Anna Maria Bosio in Mauri (28 anni)  Carlo Mauri (32 anni)

Luca Mauri (6 anni)    Eckhardt Mader (14 anni)

Margret Rohrs in Mader (39 anni)     Kai Mader (8 anni)

Sonia Burri (7 anni)  Patrizia Messineo (18 anni)

Silvana Serravalli in Barbera (34 anni)

Manuela Gallon (11 anni)  Natalia Agostini in Gallon (40 anni)

Marina Antonella Trolese (16 anni)

Anna Maria Salvagnini in Trolese (51 anni)

Andrew Kolpinski (22 anni)

Angela Fresu (3 anni)   Maria Fresu (24 anni)

Loredana Molina in Sacrati (44 anni)  Angelica Tarsi (72 anni)

Katia Bertasi (34 anni)  Mirella Fornasari (36 anni)

Euridia Bergianti (49 anni)  Franca Dall’Olio (20 anni)

Rita Verde (23 anni)   Flavia Casadei (18 anni)

Giuseppe Patruno (18 anni)  Rossella Marceddu (19 anni)

Davide Caprioli (20 anni)  Vito Ales (20 anni)

Iwao Sekiguchi (20 anni)  Brigitte Drouhard (21 anni)

Roberto Procelli (21  )  Mauro Alganon (22 anni)

Maria Angela Marangon (22 anni)  Verdiana Bivona (22 anni)

Francesco Gomez Martinez (23 anni)

Roberto de Marchi (21 anni)  Elisabetta Manea ved. de Marchi (60 anni)

Eleonora Geraci in Vaccaro (46 anni)  Vittorio Vaccaro (24 anni)

Velia Carli in Lauro (50 anni)  Salvatore Lauro (57 anni)

Paolo Zecchi (23 anni)   Viviana Bugamelli in Zecchi (23 anni)

Catherine Helen Mitchell (22 anni)  John Mauro Di Vittorio (24 anni)

Sergio Secci (24 anni)    Roberto Gaiola (25 anni)

Angelo Priore (26 anni)   Onofrio Zappala’ (27 anni)

Pio Carmine Remollino (31 anni)   Gaetano Roda (31 anni)

Antonino Di Paola (32 anni)  Mirco Castellaro (33 anni)

Nazzareno Basso (33 anni)  Vincenzo Petteni (34 anni)

Salvatore Seminara (34 anni)  Carla Gozzi (36 anni)

Umberto Lugli (38 anni)  Fausto Venturi (38 anni)

Argeo Bonora (42 anni)  Francesco Betti (44 anni)

Mario Sica (44 anni)  Pier Francesco Laurenti (44 anni)

Paolino Bianchi (50 anni)  Vincenzina Sala in Zanetti (50 anni)

Berta Ebner (50 anni)  Vincenzo Lanconelli (51 anni)

Lina Ferretti in Mannocci (53 anni)  Romeo Ruozi (54 anni)

Amorveno Marzagalli (54 anni)  Antonio Francesco Lascala (56 anni)

Rosina Barbaro in Montani (58 anni)  Irene Breton in Boudouban (61 anni)

Pietro Galassi (66 anni) Lidia Olla in Cardillo (67 anni)

Maria Idria Avati (80 anni) Antonio Montanari (86 anni).

 

 

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2 agosto 2023 – Calendario di agosto

.1 agosto 1944 – Rivolta del ghetto di Varsavia contro l’occupazione tedesca.
.1 agosto 1990 – L’Iraq invade il Kuwait
.1 agosto 2014 –  Entra in vigore la Convenzione di  Istanbul             [nota 1]
.2 agosto         –   Giornata europea in memoria del genocidio del popolo Rom
………………………… PORRAJMOS,                         …………… …..[nota 2]
.2 agosto 1980 –  Strage  fascista alla stazione di Bologna
.3 agosto 1940 –  L’Italia invade la Somalia britannica
.4 agosto 1974 –  Bomba sul treno Italicus vicino a Bologna
.5 agosto 1938 –  In Italia viene pubblicato il Manifesto della razza [nota 3]
.5 agosto 1981 –   Viene approvata la legge 442    Abrogazione della rilevanza
…………………………..penale della causa d’onore.                        [nota 4]
.6 agosto 1945 –   USA sganciano la bomba atomica su Hiroschima
.6 agosto 1978 –   Morte di Paolo VI  (Giovanni  Battista  Montini).
.8 agosto 1945 –   Gli USA sganciano la bomba atomica su Nagasaki
.8 agosto 1956 –   Tragedia nella miniera di Marcinelle  (Belgio)
12 agosto 1944 –   Strage nazista a Sant’Anna di Stazzema
13 agosto 1961 –    Inizia costruzione muro di Berlino
13 agosto 2021 –   Muore Gino Strada
14 agosto 1945 –   Resa del Giappone e fine della seconda guerra mondiale
14 agosto 1947 –    India – Dichiarazione di indipendenza
14 agosto  2018 –  Genova. Crollo del ponte Morandi.
14 agosto  2022-    Attentato a Salman Ruschdie
15 agosto 1867 –    Regno d’Italia – Legge 15 agosto 1867, n. 3848
……………….……… Legge per la liquidazione dell’asse ecclesiastico  [nota 5]
15 agosto 2009 –   Approvazione della legge 15 luglio 2009, n. 94
………………………………..”Disposizioni in materia di sicurezza pubblica”
15 agosto 1917 –    Nascita del vescovo Romero  (assassinato 24 marzo 1980)
16 agosto 1924 –    Ritrovamento del corpo di Giacomo Matteotti
………………………….(assassinato  10 giugno 1924)
17 agosto 1893  –   Strage di Aigües Mortes   (Francia)                       [nota 6]
17 agosto 1945 –     L’Indonesia si proclama indipendente dai Paesi Bassi
18 agosto 1936 –    Assassinio di Federico Garcia Lorca
18 agosto 2015 –    Assassinio di Khaled al Asaad
………………………………direttore del sito archeologico  di Palmira
19 agosto 1954 –     Morte di Alcide De Gasperi
20 agosto 1960 –    Dichiarazione di indipendenza del Senegal
20 agosto  2019-     Dimissioni governo Conte 1
20 agosto 2023 –     Sin odo delle Chiese metodiste e valdesi  (Torre Pellice)
21 agosto 1940 –     Assassinio di Lev Trotsky
21 agosto 1964 –     Morte di Palmiro Togliatti
21 agosto 1968 –     L’URSS invade la Cecoslovacchia                        [nota 7]
23 agosto 1923 –     Assassinio di don Minzoni ad Argentea (FE)
23 agosto 1927 –     USA esecuzione di Sacco e Vanzetti
24 agosto 2004 –    Assassinio di Enzo Baldoni in Iraq
24 agosto 2016 –     Colombia. accordo governo-Farc
24 agosto 2016 –    Terremoto in centro Italia
25 agosto 1900 –    Morte di Friedrich Nietzsche
25 agosto 1989 –    Assassinio di Jerry Masslo -Villa Literno   (CE)      [nota 8]
26 agosto 1789 –     Francia: Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino
26 agosto 1978 –    Elezione di papa Luciani (Giovanni Paolo I)
26 agosto 2018 –    Apertura Sinodo dell’Unione delle Chiese metodiste e
………………………valdesi  ……   ……………………………………… [nota 9]
27 agosto 1999 –     Morte di Helder Camara – Brasile                       [nota 10]
28 agosto 1963 –     Martin Luther King guida la marcia su Washington per i
diritti civili.
29 agosto 1991 –      La mafia uccide l’imprenditore Libero Grassi a Palermo
30 agosto 2022_       Morte di  Mikhail Gorbaciov,  ultimo presidente
……………………………….dell’URSS
31 agosto 1994 –       Irlanda – L’IRA dichiara la cessazione di tutte le
………………………………operazioni militari
31 agosto 2023 _      Muoiono 5 operai, travolti dal treno a Brandizzo (TO)

NOTE:
[nota 1] Convenzione di Istanbul – contenuti  da aggiornare
https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DOSSIER/0/750635/index.html?part=dossier_dossier1-sezione_sezione2-h2_h22

[nota 2]
Porajmos o Porrajmos (pronuncia italiana: poràimos; in romaní: [pʰoɽai̯ˈmos]; traducibile come “grande divoramento” o “devastazione”) è il termine con cui Rom e Sinti indicano lo sterminio del proprio popolo perpetrato da parte dei nazisti durante la seconda guerra mondiale.

[nota 3] Manifesto della razza:
http://www.ansa.it/canale_lifestyle/notizie/societa_diritti/2018/07/14/il-manifesto-della-razza-ecco-il-testo-per-non-dimenticare-80-anni-dopo_94f44111-b55a-4545-93cd-05c829211a4e.html

 

[nota 4]       Alla fine del 1965 venne rapita una ragazza di Alcamo,  Franca  Viola.
Fu la prima donna in Italia a rifiutare il matrimonio riparatore.
Iniziò così il lungo processo che portò, il 5 agosto 1981 alla approvazione della legge  442  che cancellava dal codice penale italiano il delitto d’onore e il matrimonio riparatore.
Per arrivare a riconoscere lo stupro reato contro la persona dovettero  passare ancora parecchi anni e solo con la legge n. 66 del 15 febbraio 1996, “Norme contro la violenza sessuale”, si affermò il principio per cui lo stupro è un crimine contro la persona, che viene coartata nella sua libertà sessuale, e non contro la morale pubblica.

[nota 5]
Legge per la liquidazione dell’asse ecclesiastico
Locuzione adoperata per indicare i beni degli enti ecclesiastici nella legislazione eversiva delle proprietà ecclesiastiche, dal 1855 (anno della l. piemontese 878, con la quale ebbero inizio le soppressioni), al 1929 (Concordato lateranense), di cui è fondamentale la l. 3096/7 luglio 1866.
Per approfondire link all’articolo di A.C.Jemolo (1929)
https://treccani.it/enciclopedia/asse-ecclesiastico_(Enciclopedia-Italiana)

 

[nota 6]
17 agosto 1893 dieci operai italiani delle saline vennero uccisi a Aigues-Mortes, in Camargue, perché si era diffusa la falsa notizia che avevano ucciso  quattro  francesi.
L’odio per gli emigrati italiani che “rubavano il lavoro” scatenò il massacro e così un paese intero si scatenò contro gli operai italiani.

[nota 7]
Il 21 agosto del 1968 le truppe del Patto di Varsavia entrarono nella Cecoslovacchia per soffocare la stagione della Primavera di Praga che era iniziata  5 gennaio 1968, quando il riformista slovacco Alexander Dubček salì al potere, proseguendo fino al 20 agosto dello stesso anno, quando un corpo di spedizione dell’Unione Sovietica e degli alleati del Patto di Varsavia (ad eccezione della Romania) invase il paese.

[nota 8]  Jerry Maslo   https://it.wikipedia.org/wiki/Jerry_Essan_Masslo

 

[nota 9 ]  https://riforma.it/it/articolo/2023/07/28/il-20-agosto-il-al-sinodo-delle-chiese-metodiste-e-valdesi

 

[nota 10]  https://it.wikipedia.org/wiki/H%C3%A9lder_Pessoa_C%C3%A2mara

 

2 Agosto 2023Permalink

31 luglio 2023 – Una pagina del Blog di Giancarla Codrignani, datatato 31 luglio. Una storia che è un po’ anche la mia.

Non voglio finire questo pesante mese di luglio con la squallida notizia che precede, stritolata fra Del Rio e Pillon.

 newsletter n. 19
Vorrei solo capire   Opinioni di Giancarla Codrignani

APPROFONDIMENTO
EFFETTO NOTTE dal 16 marzo al 19 maggio 1978
Marco Bellocchio ha girato un film, come sempre secondando la sua immaginazione, giustamente personale. Effetto notte invita, infatti, a rileggere personalmente le vecchie storie che hanno cambiato quel futuro che oggi è il presente. La memoria del cittadino anche per fatti politici determinanti il suo presente è terribilmente labile. Poi, dipende dove si era quando le cose accadevano e non se ne capiva né la realtà né il senso.
Il mio “effetto notte” è evocativo del percorso di una politica cattolica, oppositrice tenace della Dc, di cui respingeva anche il nome, “eretico” per essere una democrazia “cristiana” e non “popolare” come correttamente voleva don Sturzo. Gli interessi politici non hanno mai aiutato la Chiesa a obbedire al suo mandato, nemmeno quando era papa Giulio II. Quando poi alla presidenza della Cei arrivò il card. Camillo Ruini, la Chiesa pretese di interferire nello Stato invitando i cattolici ad astenersi dal voto.
La politica è infatti costitutivamente laica. La libertà religiosa è prevista in Costituzione – e uno dei torti democristiani è non averle mai voluto una legge di definizione al riguardo – e fa parte delle libertà democratiche: la Chiesa, sia come Chiesa Cattolica, sia come Stato Città del Vaticano, è libera, ha diritto alla critica non all’interferenza.
Per questo non ho indulgenza neppure postuma per il partito cattolico che, nonostante le persone perbene che la abitavano e che ho avuto amiche e nonostante quella Sinistra Dc che può essere simbolicamente rappresentata da Carlo Donat Cattin il cui figlio Marco fu causa delle dimissioni del padre ministro perché esponente di “Prima Linea”, organizzazione clandestina del terrorismo rosso. Io stessa, pur conservando l’indipendenza, avevo fatto il primo passo realmente politico partecipando al Consiglio di quartiere della mia circoscrizione su indicazione di un circolo della Dc bolognese che frequentavo. Quell’esperienza mi insegnò subito che in politica è fondamentale stare alla concretezza anche nelle scelte di coscienza: il capogruppo Dc era persona che, se un comunista diceva che oggi è giovedì – ed era giovedì – prendeva la parola per dimostrare che era domenica. Poiché i problemi di un quartiere non possono essere oggetto di grande divisione partitica, dopo aver votato più volte su problemi sociali di piccolo conto – come possono essere in una circoscrizione senza degrado – con il gruppo Due Torri, che nel 1970 a Bologna comprendeva ancora socialisti e comunisti uniti, abbandonai definitivamente la Dc, che aveva avuto a Bologna il precedente costruttivo – e consapevolmente sacrificale – di Giuseppe Dossetti, autore di un famoso “libro bianco” critico del sistema “comunista” bolognese, che era stato indotto nel 1956 dal card. Lercaro a presentarsi candidato sindaco con la certezza della sconfitta. Giuseppe Dossetti – poi don Giuseppe – rappresentava la coscienza civile di una fede religiosa, “politica” perché incarnata – e questo spiega la successiva scelta di vita religiosa – impegnata nel sociale (l’invenzione del decentramento urbano fu sua), ma estranea ai metodi clientelari di una Dc destinata a scomparire nel 1994. Per chi avesse perplessità sulla storia della Dc basta vederne le conseguenze nella deriva del consenso popolare, che finì per riversare i grandi numeri elettorali su Forza Italia. Non a caso Dossetti, quando Berlusconi tentò l’assalto alla Costituzione, tornò leader politico e alzò la voce guidando l’opposizione alla difesa democratica, uscendo dal riserbo e istituendo i “comitati” che presero il suo nome e che contribuirono a vincere il referendum sul presidenzialismo.
Un filo legava le esperienze del primo Dossetti a quelle degli anni Settanta – sessantotto compreso – che spostarono l’asse politico sul piano della laicità e accusavano la Chiesa di connivenza poco evangelica con un “partito dei cattolici”, ancora memore della scomunica contro l’ideologia comunista non più sentita necessaria in una società che reclamava i propri diritti, uguali per tutti.
Il Concilio dava i suoi frutti e la politica sociale contraddiceva la carica assistenzialistica e clientelare della DC: la “lotta di classe” era diventata parametro comune dell’agire politico. In campo ecclesiale i credenti a cui era vietato leggere la Bibbia, avevano scoperto l’ecumenismo e chiamavano “compagni” gli amici delle Acli rinnovate. Con i protestanti si pubblicò “COM” (diventato subito Com/Nuovi Tempi”), una parola interrotta per una “comunità” che sentiva un’eco positiva tra “comunione” e “comunismo”. Nacquero perfino i Cristiani per il Socialismo che in qualche modo cadevano nell’errore dei demo-cristiani. Erano gli anni propizi al cambiamento reale di cui anche Il Sessantotto studentesco dimostrava la necessità: troppe cose erano logore, bisognose di passi avanti per non restare bloccate nella conservazione. Anche l’opposizione di sinistra risentiva del freno di un passato che impediva le riforme e che reagiva con la divisione interna.
Sono passati gli anni e tra poco registreremo mezzo secolo dal 1976, quando le elezioni politiche videro avanzare il Pci italiano in un paese che non aveva mai sperimentato l’alternanza di governo – e in questo si configura il vizio d’origine della storia italiana -, se è vero che la Dc nel 1963 aveva incorporato nel sistema l’alleato Psi, che, con la segreteria Craxi, avrebbe superato le spregiudicatezza dei maestri. Io non ero comunista (il mio babbo socialista aveva contestato la nascita del Partito comunista d’Italia nel 1921, danno per Turati e beneficio per il già violento fascismo) mi ero impegnata a sostenere le libertà in anni in cui c’era un bisogno sentito di “più democrazia” a cui si contrapponeva l’insidia di disegni reazionari che tramavano contro lo Stato, pronti agli attentati non potendo tollerare la crescita di una sinistra progressista e istituzionale, nominalmente “comunista”. C’era stato un papa, Giovanni XXIII singolarmente coraggioso, la cui encicliche furono rivoluzionarie, c’era stato il Concilio Vaticano II e nella dinamica della storia i credenti sembravano aver perduto la patina di sospetto e timore che li teneva estranei alla vita politica e, in fondo, ignari della stessa Parola di Dio, che li teneva ancora lontani dalla lettura della Bibbia. A Parma i giovani “occuparono” il Duomo. A Brescia le donne “celebrarono”. La scuola passava attraverso i progetti di riforma restando asfittica, mentre i ragazzi avevano bisogno di respiro più libero. C’era stato il Vietnam. C’era stato il Cile e Berlinguer aveva scritto due articoli per avvertire le possibilità di ulteriori crisi (anche economiche) e reazioni da non sottovalutare. All’Abbazia Fiesolana p. Balducci pensava cose strane e personalità cattoliche di grande levatura si disposero a una scelta in sintonia con il progetto del segretario del partito comunista italiano – poco “sovietico” nella sua linea istituzionale – che auspicava un’unità delle culture comunista, socialista e cattolica.
Un “compromesso storico”, in una società civile plurale (non pluralista) in movimento, sembrava nelle cose. Nel 1976 divenne programma di quel partito di lotta e di governo, finalmente consapevole delle dinamiche storiche in cui avanzava diritti una società civile matura, progressista, perfino femminista ma anche “cattolica”, per la prima volta non intimidita dalla sua appartenenza di fede. Intelligentemente il partito diede vita a un gruppo parlamentare autonomo, la Sinistra indipendente, di cui si è perduta la memoria, ma che dava voce a una laicità libera dai lacci dell’obbedienza alle ideologie politiche, sia di partito, sia di una Chiesa tradizionalmente legata al partito cattolico. Tra gli indipendenti finii anch’io, richiesta dalle donne (che volevano un’indipendente) mentre il partito conosceva gli interventi sui problemi internazionali e pacifisti fatti con Pax Christi.
Contemporaneamente il malcontento della sinistra radicale giovanile con grandi responsabilità della parte – università di Trento – cattolica contro il malgoverno, alzava il tiro di rivendicazioni ritenute incompatibili con la lenta strategia delle riforme che accompagnava l’evoluzione del paese in cui all’on. Moro sarebbero arrivati i voti anche del Pci. Da tempo si era grandemente preoccupati: nessuno degli indipendenti, tanto meno i cattolici, pensava che quella stagione potesse essere rivoluzionaria. Anzi, la nostra presenza era già un inedito: simbolicamente apriva un percorso sperimentale. A Montecitorio la politica istituzionale era pane quotidiano, ma l’esterno introduceva ansie e premonizioni. Ero inquieta, una sera vidi il film di Bergman L’uovo del serpente e le scene devastanti delle prime azioni naziste mi inquietarono, rimasi agitata e insonne. Il 16 marzo 1978 avevo dormito fuori Roma e rientravo per andare a eleggere il. “nuovo” governo: il tassista mi disse del rapimento. Fu la fine delle inquietudini che non mi appartengono, il recupero della razionalità: all’ingresso di Montecitorio c’era Susanna Agnelli che, anche lei fredda e composta, mi disse “La Malfa è impazzito: chiede la pena di morte”. Poi in lacrime Tina Anselmi che ripeteva “Bisogna resistere, bisogna resistere…”. Lo sconvolgimento era di tutti, i democristiani amici non nascondevano il timore di essere coinvolti. Era l’effetto notte. Splendeva il sole ma era transitata l’ombra della storia, agita da forze che puoi mentalmente elencare, senza capire la follia degli esecutori. Che non potevi negare di aver in qualche modo conosciuto perché l’estremismo sta sempre nel contesto. Quando però arriva a colpire le istituzioni democratiche devi ristabilire i confini del potere, anche perché resta l’interrogativo del cui prodest, dei depistaggi percepiti, dell’interrogativo senza risposta di chi era il vero autore. Solo che il governo non poté andare all’on.Moro e la “sinistra estrema” (come era chiamato il Pci nei verbali d’aula) mantenne il primato/condanna all’opposizione. D’altra parte si sapeva che il “sogno” di Berliguer passava per un accesso al consenso popolare che non usciva dal processo elettorale: l’Italia del socialismo strozzata nel ’21 e non mantenuta autonoma da Nenni fu la più colpita. Tornò la “normalità”. Nel 1980 ci fu l’attentato alla stazione di Bologna: davvero Moro non era morto come conclude Bellocchio e faceva ancora paura. Nell’ ’84 moriva Berlinguer che Moro non poté votarlo ma vide la parabola discendente non nella sconfitta dei fatti, ma nella divisione del partito che lo lasciava osannare nelle piazze ma forse non lo avrebbe rieletto segretario: l’intervista a Scalfari è la confessione di uno sconfitto non dalle conseguenze in Parlamento, ma dall’opportunismo consociativo di quei compagni che avevano già inteso il compromesso storico con la Dc come approccio consociativo al potere sulla cosa pubblica che aveva già causato l’adozione di metodi e tecniche spartitorie nelle amministrazioni locali. Berlinguer le aveva bollate in aula come pericolo di partitocrazia e inutilmente si era richiamato alla “questione morale”. Il contagio. Anch’io chiudo il mio film con un “effetto notte”: perché il paese in quegli anni sarebbe stato già pronto per un partito democratico, ma il Pci aveva scelto il consociativismo dimentico del confronto con la sua piazza. Il Pci elesse alla presidenza della Repubblica Kossiga (1985) senza nemmeno aspettare l’abbassamento del quorum, fece decadere l’esperienza della Sinistra Indipendente, lasciò andare allo sbaraglio Stefano Rodotà, non salvò Prodi e aspettò l’89: per chiudere un capitolo scomodo della cui fine sapeva tutto ma al cui crollo non aveva preparato la sua gente. Non per dirsi che anche da opposizione in Parlamento doveva riprendere a giocare la carta del potere della minoranza che, corrispondente al governo, presenta le sue carte con competenza e coraggio per il bene del paese (come in fondo faceva il Pci) per dare fiducia alle aspettative allora non banali della gente, senza finalizzare il voto alle percentuali di possibili alleati vincenti. Prodi fece risorgere la speranza che, essendo la più difficile delle teologali, venne silurata non una volta sola per scarsa intelligenza politica.
Bellocchio proietta nel futuro un Moro che non è morto. D’accordo: ma allora rifacciamo i conti con la storia, apriamo le case e le piazze alla conoscenza e agli impegni di una politica matura, che riordini le idee e rifaccia coscienza sul proprio voto, sulle istituzioni, compresi i partiti, soprattutto compresa l’Europa. Fiducia o sfiducia significano capacità o incapacità di lettura della realtà. Senza illusioni, ma con la determinazione di chi fa della politica la questione morale della democrazia. Che è la condizione per avere rispetto di sé e dei propri interessi. Prendendo per mano i partiti che non sanno più a quale effetto notte stanno andando.
https://diariealtro.it/?p=8500

 

31 Luglio 2023Permalink

31 luglio 2023 — Fra Del Rio e Pillon, tutti insieme appassionatamente per tacitare chi nasce da famiglie sbagliate. Si comincia così

Promemoria per me

Da quando ho saputo che all’interno del Pd c’è un gruppo di cattolici (una confessione religiosa  che fa gruppo!? La rinascita della balena bianca!) e ho scoperto che questo gruppo  fa capo a Del Rio che so essere coinvolto in una specie di lobby focolarina ho paura.
Infatti nel trattare della maternità surrogata  Del Rio parte dalla tipologia della maternità  e usa la parola chiave “nascituro”  (il grassetto che metto nel testo  come promemoria è mio)
Mai parla diritto del nato . E’ chiaro che si approfitta del soggetto nato per trasformarlo in nascituro e precipitarsi ad omaggiare Pillon.
E il fondamento della censura deliberata che impedisce di assicurare il diritto dei sans papier a registrare la nascita del proprio figlio e che impedisce ancora  di assicurare la famiglia al figlio di coppie arcobaleno.
E’ molto interessante che questa  notizia sia comparsa su Il tempo.
Mi chiedo se diffonderla consenta di ragionare a chi non vuol sapere che il fondamento di ogni discorso in cui ci sia un minore (e in primis un nato!) .è il suo superiore interesse ( legge 176/1991 art. 3). La diffonderò  oculatamente ma non  voglio illudermi chi per 14 anni non ha voluto capire che chi nasce ha diritto alla registrazione anagrafica si adatti a capire e  a trarne le conseguenze.
Particolarmente rivoltante il Sinodo dei Vescovi del 2015 che si è esplicitamente rifiutato di segnalare fra le difficoltà legate alla famiglia la negazione del certificato di nascita ai figli dei sans papier, un  raggiro che ha funzionato.
Infine la beffa della citazione di  mc4,9
«Chi ha orecchi per intendere intenda!»  (CEI)
«Chi ha orecchi da udire oda» (Riveduta 2020 e Nuova Diodati)

20 luglio 2023  Maternità surrogata, anche il senatore Del Rio del Pd la boccia: “Non è  umana”

Il dibattito sulla gestazione per altri spacca la politica italiana.
La maggioranza ha proposto di rendere universale, ossia perseguibile anche se commesso all’estero, il reato di maternità surrogata. L’aula della Camera ha respinto le pregiudiziali di costituzionalità presentate da Pd e +Europa. I voti a favore sono stati 124, i contrari 187. Oggi, a tornare sull’argomento è stato il senatore del Pd Graziano Delrio.
In un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, il dem ha bocciato senza mezzi termini la Gpa, presentandola come una pratica “non umana”.
Delrio, medico endocrinologo, si è detto contrario alla maternità surrogata. Il Motivo? “È una pratica in cui non c’è nulla di umanità e non c’è rispetto dei diritti del figlio. È già vietata in Italia, perché comporta lo sfruttamento di altre persone ed è un’offesa alla dignità della donna.  Lo dice la Corte costituzionale, non io. Inoltre: il diritto alla genitorialità non può essere ridotto a una logica di mercato, ignorando i diritti del nascituro“, ha affermato il senatore. Stando alle dichiarazioni di Graziano Delrio, poi, la maternità surrogata solidale, cioè una donazione senza compenso, non esiste. “La relazione tra madre e figlio è una relazione strettissima, biologica, sensoriale, come dimostrato da tutte le ricerche. Non riesco a pensare alla maternità surrogata come un atto di generosità. Perché è comunque un fatto contrattuale ma i figli non si comprano né si vendono”.

Nessun dubbio sull’emendamento Magi. “Rispetto la decisione proposta dei deputati. Avrei personalmente proposto di dire con chiarezza no in Aula: sia al centrodestra, sia alla proposta di Magi.
È un dibattito etico che non si governa con emendamenti. Ci sono implicazioni politiche e sociali: è una responsabilità enorme”, ha detto con chiarezza Graziano DelRio

https://www.iltempo.it/politica/2023/07/20/news/maternita-surrogata-gpa-graziano-delrio-pd-boccia-emendamento-magi-non-umana-36424777/

31 Luglio 2023Permalink

29 luglio 2023 Dopo il deserto africano che uccide fisicamente , il deserto italiano che crea invisibili dalla nascita..

16 Marzo 2023  MICROMEGA

Saraceno: “Discriminando i figli di coppie omosessuali si torna all’idea retrograda del ‘figlio illegittimo’

Secondo la sociologa, le recenti iniziative governative per il blocco delle procedure di riconoscimento all’anagrafe dei figli di coppie omosessuali sono frutto di una battaglia ideologica condotta sulla pelle dei bambini. Si torna indietro a un principio secondo il quale alcuni bambini sono figli legittimi e altri illegittimi.

Cinzia Sciuto

Di recente due vicende hanno riportato al centro del dibattito pubblico la questione del riconoscimento giuridico dei figli di coppie omosessuali. Le due vicende sono da un lato la circolare del ministero dell’Interno che chiede ai prefetti di invitare i sindaci a non trascrivere più i certificati di nascita ottenuti all’estero in cui oltre al genitore biologico viene riconosciuto anche il genitore non biologico; dall’altro la risoluzione di una commissione del Senato che ha bocciato una proposta di regolamento europeo che si propone di uniformare le procedure di riconoscimento dei figli.
Ne parliamo con la sociologa Chiara Saraceno, esperta di politiche familiari e autrice di L’equivoco della famiglia.

Prof.ssa Saraceno, che idea si è fatta di queste due vicende?

Si tratta di due vicende molto tristi, ma che non mi sorprendono affatto. Stiamo pur sempre parlando di forze politiche che avevano tanto insistito perché sulla carta d’identità ci fosse “madre” e “padre” (decisione di Salvini quando era ministro dell’Interno, poi ribaltata da un tribunale, n.d.r.).

La ragione addotta dalla maggioranza per queste decisioni è che in questo modo si aggirerebbe il divieto di gestazione per altri che vige in Italia.

Innanzitutto, il regolamento europeo cerca di dare una forma più completa a delle norme che esistono già, secondo le quali i rapporti familiari che sono legali in un Paese dell’Unione devono essere in qualche modo riconosciute anche negli altri Paesi europei, ricorrendo alle forme legali più vicine. Per cui, per esempio, il matrimonio tra omosessuali celebrato in Spagna, visto che noi non abbiamo il matrimonio per gli omosessuali, viene riconosciuto come unione civile in Italia. Questo per evitare che le persone che si spostano da un Paese all’altro si ritrovino prive di tutele. Ora se questo principio vale per gli adulti, dovrebbe a maggior ragione valere per i bambini.

Quali sono le conseguenze concrete di queste decisioni per i bambini?

Questi bambini di fronte alla legge italiana sono di fatto orfani di un genitore. Anzi, peggio, perché gli orfani di un genitore hanno comunque ancora tutta la relativa parentela (nonni, zii, cugini ecc.) mentre questi bambini per i quali l’altro genitore non è mai esistito davanti alla legge sono orfani di una intera parentela. E questo significa che, per esempio, se la coppia si separa il genitore legalmente riconosciuto ha tutti i diritti sul figlio, può quindi impedire all’altro genitore (che tale è di fatto, anche se la legge non lo ha riconosciuto) di continuare a vedere il bambino. Viceversa, il genitore non riconosciuto può sparire nel nulla, senza prendersi carico del mantenimento del figlio, dato che per la legge non ha nessun diritto ma neanche nessun dovere nei suoi confronti. Se il genitore riconosciuto muore, il bambino è automaticamente orfano e non solo il genitore non riconosciuto ma anche l’intera parentela (nonni, zii) sono per la legge inesistenti. E questo vale anche per quel che riguarda cose come l’eredità ecc. Queste sono le conseguenze più pesanti, poi ci sono quelle più “banali” ma che rendono complicata la vita di tutti i giorni: andare a prendere i bambini a scuola, dal medico, assisterli in ospedale, viaggiare con loro ecc.

Ma per risolvere tutti questi problemi non è sufficiente l’istituto dell’adozione del figlio del partner?

Lo sarebbe se fosse una procedura semplice e immediata, con un effetto fin dalla nascita. Un po’ come avviene nel caso in cui in una coppia eterosessuale un uomo riconosce come proprio il figlio che la compagna ha in grembo anche se non è suo. In quel caso basta che l’uomo dichiari “quel figlio è mio” affinché venga riconosciuto come padre legittimo. Nel caso dell’adozione del figlio del partner invece devono trascorrere diversi anni, l’altro genitore deve dimostrare di essere idoneo a fare il genitore, di avere un rapporto reale con il bambino ecc. Nel frattempo il tempo passa, e i figli rimangono senza tutele. Di fatto oggi questi bambini sono trattati esattamente come venivano trattati i figli cosiddetti illegittimi, che non potevano essere riconosciuti perché nati fuori dal matrimonio ed erano dunque figli di madre nubile, con tutte le conseguenze del caso.

Nei bambini nati da gestazione per altri si pone però un problema di diritto alla verità sulle proprie origini.

Ma questo non c’entra nulla con il riconoscimento dei due genitori. Si può benissimo riconoscere giuridicamente entrambi i genitori e allo stesso tempo garantire il sacrosanto diritto dei bambini a conoscere le proprie origini. Che poi è il dibattito che c’è stato in passato sull’adozione, attorno alla quale prima vigeva l’anonimato assoluto. Usare questo argomento per impedire il riconoscimento di entrambi i genitori è pretestuoso.

Certamente, comunque, la gestazione per altri pone dei problemi etici e sociali non indifferenti.

Non c’è dubbio, e sono questioni di cui varrebbe la pena discutere ampiamente nella società, possibilmente però senza anatemi e preconcetti ideologici. Per esempio, non si può negare che la gestazione per altri è una categoria sotto la quale ci sono situazioni diversissime fra loro ed è disonesto trattare situazioni diverse con i medesimi strumenti. Quello che è inaccettabile è che si conducano battaglie ideologiche sulla pelle dei bambini.

Ma, si dice, evitare il riconoscimento dell’altro genitore rappresenta un deterrente: se tu sai che in Italia non sarai riconosciuto, ci penserai due volte prima di ricorrere alla gestazione per altri all’estero.

Innanzitutto, questo effetto di deterrenza è tutto da dimostrare.
E poi se non si vuole essere ipocriti, l’unico vero “deterrente” a ricorrere alla gestazione per altri per le coppie omosessuali (maschili, perché le lesbiche in linea di massima non hanno bisogno di ricorrervi) sarebbe consentire loro l’adozione. Ma non mi pare proprio che questo sia nel programma di questo governo. Aggiungo tra l’altro che a subire gli effetti di queste disposizioni non sono solo i figli avuti con gestazione per altri (alla quale comunque, lo ricordiamo, fanno ricorso in massima parte coppie eterosessuali), ma anche i figli di coppie lesbiche nelle quali una delle due è la gestante e l’altra talvolta è la donatrice di ovuli: in questo caso sono entrambi madri biologiche, ma per la legge italiana la madre è solo quella che porta in grembo il bambino. Colei che ha donato il suo corredo genetico – che è esattamente quello che fa il padre – non viene riconosciuta. E questo perché quello che interessa non è tutelare i bambini, ma ribadire il concetto che una famiglia è fatta da una mamma e un papà

 

Parlo anch’io  .. da 14 anni ma non demordo

Dice la Costituzione Italiana all’art. 10:
10. L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
Dice la Costituzione e  la legge 176/1991 che è ratifica della la Convenzione di New York sui diritti del fanciullo afferma:

Articolo 7

  1. Il fanciullo è registrato immediatamente al momento della sua nascita e da allora ha  diritto  ad un  nome, ad  acquisire una cittadinanza e, nella misura  del  possibile,  a  conoscere  i  suoi genitori ed a essere allevato da ess”Ho cominciato ad occuparmi di questo problema nel 2009 quando ho scoperto che  un articolo della legge 194 (per la cronaca l’art. 1 comma 22 lettera G) si faceva  beffa di questo principio  con un raggiro abile, ideato e imposto con voto di fiducia dall’allora Ministro dell’interno Roberto Maroni (il Ministro apparteneva alla Lega ed era il tempo del quarto governo Berlusconi) . Mentre la norma precedente (la cd legge Turco Napolitano) escludeva la presentazione del permesso di soggiorno  per la registrazione degli atti di stato civile, la nuova norma ne imponeva   la presentazione. .
    Così il principio del superiore interesse del minore veniva artatamente rovesciato e l’esistenza giuridica di un nuovo nato in Italia era subordinata alla  caratteristiche burocratiche dei suoi genitori, beffando  l’art. 3  della legge 176/1991. Per qualche anno ci siamo attivamente occupati di questo problema con l’ammirevole appoggio del gruppo NonSoChe che lo ha fatto emergere  con una rappresentazione teatrale.
    Quando sembrava che il Parlamento ne potesse finalmente discutere una parlamentare PD, con abile giravolta, lo ribaltò sulla società civile, umiliata a strumento di propaganda,  e tutto si è spento.
    Se fosse stato almeno noto sarebbe ben connesso al problema dei figli delle coppie arcobaleno  (ben chiariti nell’intervista che precede dalla sociologa Chiara Saraceno) ma coì non è stato.
    E i figli dei sans papier restano silenziati.


Link  a un ampio articolo sul medesimo argomento e all’intervista riportata sopra

Gravidanza per altri. Qualche riflessione e un po’ di domande – Transform! Italia (transform-italia.it)

“Discriminando i figli di coppie omosessuali torniamo al “figlio illegittimo”” (micromega.net)

 

 

 

29 Luglio 2023Permalink

28 luglio 2023 _ C’è famiglia e famiglia. A i componenti di questa che non c’è più è concesso un nome

Fati, Pato, Marie – Refugees in Libya
La madre si chiamava Fati Dosso (30 anni), la figlia Marie (6 anni). Sono le due persone morte abbracciate nel deserto tra Tunisia e Libia e ritratte nella foto che nei giorni scorsi ha fatto il giro del mondo. Un durissimo atto d’accusa contro il presidente Kais Saied, il responsabile delle deportazioni alla frontiera che è stato ricevuto in Italia tra domenica e lunedì dalla premier Meloni e dal capo dello Stato Mattarella. L’identità delle vittime è stata ricostruita dalla giornalista Antonella Napoli e dal collettivo Refugees in Libya. Nello scatto qui sopra c’è anche Pato, marito e padre. Di lui non si hanno più notizie.
da Il manifesto 27 Luglio 2023
Sono riuscita a riprendere questa notizia dalla Bacheca che l’amico Lino Di Gianni mi ha reso disponibile.
28 Luglio 2023Permalink

17 LUGLIO 2023 – Ieri è scomparso mons. Luigi Bettazzi, ultimo testimone del Concilio Vaticano II

 

Addio a monsignor Bettazzi, vescovo di sinistra. Era l’ultimo testimone del Concilio Vaticano II

Storia di Serena Sartini • 2 h fa

Addio a monsignor Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea ed ex presidente di Pax Christi, ultimo testimone del Concilio Vaticano II. È morto ieri mattina all’età di 99 anni. «Ha ricevuto l’Eucaristia, l’Unzione degli Infermi e la Benedizione Papale, con grande lucidità – hanno riferito dalla Diocesi – rispondendo con un filo di voce alle preghiere e manifestando una sorridente riconoscenza alle persone che gli sono state accanto».

Nato nel 1923 a Treviso, monsignor Bettazzi in gioventù si era trasferito a Bologna, città di provenienza della madre, dove era stato ordinato sacerdote nel 1946. Ha partecipato a tre sessioni del Concilio Vaticano II al termine del quale è stato ordinato vescovo di Ivrea, diocesi che ha amministrato fino al 1999. Dal 1968 è stato presidente nazionale di Pax Christi, e nel 1978 ne è diventato presidente internazionale, fino al 1985 vincendo per i suoi meriti il Premio Internazionale dell’Unesco per l’Educazione alla Pace. Ultimo testimone del Concilio Vaticano II, monsignor Bettazzi si è portato dietro l’impronta conciliare per tutta la vita: l’attenzione alle questioni sociali, al mondo del lavoro, alla politica, agli ultimi, sono state al centro del suo ministero, durante il quale (ma anche in pensione) ha assunto spesso posizioni scomode e certamente non in linea con la tradizione ecclesiastica. Diventò celebre per lo scambio di lettere col segretario del Partito Comunista Enrico Berlinguer, per il quale fu aspramente criticato, sulla conciliabilità o no della fede cattolica con l’ideologia marxista, o comunque con l’adesione al Partito comunista. Giudicò inaccettabile la decisione di ridurre il personale dell’Olivetti per aumentare la produttività dell’impresa e mettere in salvo i conti. Famoso anche per le sue battaglie per l’obiezione fiscale alle spese militari, nel 1992 partecipò alla marcia pacifista a Sarajevo, insieme a don Tonino Bello, nel mezzo della guerra civile in Bosnia. Altra presa di posizione fortemente criticata fu quella assunta nel 2007, quando si dichiarò a favore del riconoscimento delle unioni civili.

Il cordoglio per la sua scomparsa è arrivato dall’ex premier Romano Prodi – che lo ha definito «voce profetica che ha accompagnato la vita religiosa e civile» – e dall’attuale segretario del Pd, Elly Schlein. Per il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, mons. Bettazzi è stato «promotore di pace e di dialogo con tutti». «Il sorriso, la gentilezza, la fermezza, l’ironia, la capacità di leggere la storia e di portare il messaggio di pace sono stati i suoi tratti essenziali», conclude il presidente dei vescovi italiani. Martedì i funerali nel Duomo di Ivrea.

 

https://www.msn.com/it-it/notizie/italia/addio-a-monsignor-bettazzi-vescovo-di-sinistra-era-l-ultimo-testimone-del-concilio-vaticano-ii/ar-AA1dXq6x?ocid=msedgdhp&pc=U531&cvid=cedc1b1e843d481784a191a50581de8a&ei=11

 

 

17 Luglio 2023Permalink

13 luglio 2023 – Se il Presidente del Senato al museo d’arte moderna e contemporanea a Udine …

OLTRE LA CANCELLATA

A chi entri a casa Cavazzini, Museo d’arte moderna e contemporanea di Udine, si presenta subito una grande scultura: è il modello in gesso della Cancellata principale delle Fosse Ardeatine, opera dello scultore Mirko Basaldella, realizzata fra il 1949 e il 1950 ed esposta nel 1952 alla Biennale d’arte di Venezia. Rappresenta la porta che introduce al Mausoleo delle Fosse Ardeatine, le cave di pozzolana dove il 24 marzo 1944 furono trucidati 335 fra detenuti politici (civili e militari), ebrei e semplici sospetti.
Il giorno precedente appartenenti a un gruppo di Azione Patriottica (GAP) avevano organizzato un attentato in via Rasella a Roma dove erano morti 33 militari tedeschi della Südtiroler Ordnungdienst.

Nella città ‘aperta’, da cui le massime autorità (a partire dal re) erano fuggite dopo l’armistizio dell’8 settembre, si attivò immediatamente il quartier generale in Italia del feldmaresciallo Albert Kesserling che, in contatto con il quartier generale di Hitler, stabilì dovessero essere uccisi 10 civili italiani per ogni soldato morto. Il tenente colonnello Herbert Kappler e il questore di Roma Pietro Caruso scelsero le vittime, che furono condotte alle Fosse Ardeatine da Erich Preibke e Karl Hass. Raccolte in gruppi di cinque vennero finite una ad una con un colpo alla testa.
Al termine dell’esecuzione l’entrata delle cave venne fatta esplodere. Il massacro perpetrato a 23 ore dall’attentato fu reso noto solo a esecuzione avvenuta,
A distanza di 79 anni, il 23 marzo 2023, il Presidente del Senato, seconda carica dello Stato, ha dichiarato: « Via Rasella è stata una pagina tutt’altro che nobile della resistenza, quelli uccisi furono una banda musicale di semi-pensionati e non nazisti delle SS, sapendo benissimo il rischio di rappresaglia su cittadini romani, antifascisti e non».
Sono parole che si commentano da sé, ma sarebbe opportuno che qualcuno suggerisse al sen. Ignazio Benito La Russa di recarsi al mausoleo romano, dopo essersi documentato su ciò che in quel luogo avvenne, invitandolo ad esprimersi in una maniera più consona al ruolo che pro tempore ha assunto.
Se mai entrasse, attraverserebbe la cancellata con cui un artista ha voluto dar forma a ciò che quella porta rinchiude e proietta nel tempo per chi la sappia guardare. Lo possiamo fare anche noi, anche a Udine, che custodisce quella memoria. Volendo, possiamo ricorrere anche ai libri presenti nella perfettamente organizzata Biblioteca d’arte che ha sede in Castello e, fra le tante pubblicazioni, consultare il volume dello scrittore Tito Maniacco che aiuta a comprendere, attraverso l’analisi dei lavori di Mirko Basaldella, come la cancellata delle Ardeatine sia il frutto non occasionale di una profonda elaborazione del tema della violenza della guerra e di ciò che alla guerra si lega. E proprio Tito Maniacco ci offre una notizia fulminante. Nel 1938 Mirko Basaldella fece un precipitoso ritorno in Italia per sposare la fidanzata, Serena Cagli, ebrea. Una settimana dopo quel matrimonio non sarebbe stato possibile: erano state approvate le leggi razziali.

Quindi il 24 marzo 1944  fu possibile  inserire fra i condannati a morte anche persone  scelte per  l’appartenenza  a quella che era chiamata “razza”,  identificata per essere perseguita.
Come non pensare a tutti coloro che anche oggi sopportano il peso della discriminazione nei modi diversi in cui viene agita  in tanti paesi e anche in Italia?
Mirko Basaldella   ci ha offerto, con la  rappresentazione  in forma astratta di un caso  drammatico ,  uno strumento  per leggere nell’orrore di allora i  fin troppi segnali disturbanti dell’oggi.

 

Il mio articolo nel periodico Ho un Sogno n. 272

13 Luglio 2023Permalink

6 luglio 2023_ ancora una volta il teologo Bruno Forte, arcivescovo di Chieti -Vasto

Premetto:  Inserisco questo articolo, su cui ritornerò con mie considerazioni personali, e ricordando i ‘precedenti’  dell’autore (noto teologo) come appaiono su diariealtro
https://diariealtro.it/?p=3863  29 giugno 2015
https://diariealtro.it/?p=8204  27 dicembre 2022

1 luglio Il dibattito.
I giorni dei Pride e l’idea cristiana di persona

Sono stati diversi gli eventi organizzati in Italia in queste ultime settimane o programmati per quelle a venire sotto la denominazione di Gay Pride, tanto da far parlare da parte degli organizzatori di un’Onda Pride 2023, che va dal Nord al Sud del Paese. La stessa titolazione degli eventi è da molti considerata superata, tanto che i promotori invitano sempre di più a parlare semplicemente di Pride, perché l’orgoglio che si vuol rivendicare è quello di tutte le persone che si sentono o sono discriminate, e non soltanto quello degli omosessuali.

Alla diffusione del fenomeno e al battage mediatico che lo accompagna non mi sembra abbiano corrisposto finora abbastanza contributi critici, che ne mostrassero i possibili valori in gioco, ma anche i limiti e le eventuali manipolazioni: proporre l’abbozzo di un tale contributo alla luce della visione cristiana dell’uomo è lo scopo delle riflessioni che seguono. Va osservato, anzitutto, che il messaggio di non discriminare nessuno non può che essere condiviso a partire dalla pari dignità di ogni essere umano davanti a Dio e in rapporto a chiunque altro: questo messaggio decisivo è stato elaborato proprio dal pensiero cristiano, grazie ai dibattiti cristologici della fine del IV secolo e della prima metà del V attraverso la definizione del concetto di “persona”, che può considerarsi il grande apporto della fede cristiana all’idea che possiamo farci dell’uomo.

Soggetto consapevole della propria storia, libero e responsabile nel costruire rapporti con altri e nell’accogliere con rispetto chiunque, quale che sia la sua provenienza culturale, sociale, politica o religiosa, la persona nella sua assoluta singolarità è il baluardo contro ogni massificazione e manipolazione dei protagonisti storici. Proprio in forza di questa convinzione il cristiano si riconoscerà chiamato a rispettare ogni persona e a rifiutare ogni emarginazione o discriminazione, quale che ne sia il motivo ispiratore. Di conseguenza, ogni impegno a favore del rifiuto di qualsivoglia ghettizzazione o logica discriminante troverà nei credenti e nella Chiesa convinti e motivati alleati. Fatta questa necessaria premessa, è non meno importante esporre alcuni motivi di riflessione indirizzati a tutti, a chi ha preso o prenderà parte agli eventi dell’Onda Pride come a chi vi si asterrà, sentendo questo tipo di manifestazioni estraneo o contrario alle proprie convinzioni e alla propria cultura.

Mi ispiro per quanto segue a quanto affermato con chiarezza da papa Francesco nell’enciclica Laudato si’, al numero 155: «L’accettazione del proprio corpo come dono di Dio è necessaria per accogliere e accettare il mondo intero come dono del Padre e casa comune… Imparare ad accogliere il proprio corpo, ad averne cura e a rispettare i suoi significati è essenziale per una vera ecologia umana. Anche apprezzare il proprio corpo nella sua femminilità o mascolinità è necessario per poter riconoscere sé stessi nell’incontro con l’altro diverso da sé. In tal modo è possibile accettare con gioia il dono specifico dell’altro o dell’altra, opera di Dio creatore, e arricchirsi reciprocamente. Pertanto, non è sano un atteggiamento che pretenda di “cancellare la differenza sessuale perché non sa più confrontarsi con essa”».

Alla luce di queste parole ritengo utile ricordare alcuni aspetti della visione cristiana della vita, che mi sembrano di portata largamente umana. In primo luogo, chi crede nutre in generale una profonda gratitudine per aver avuto nella propria infanzia un papà e una mamma ed essere cresciuto all’interno di una famiglia aperta alla vita. Le Assemblee del Sinodo dei Vescovi del 2014 e 2015 e l’esortazione apostolica a esse seguite Amoris laetitia  (19 marzo 2016) hanno sostenuto senza esitazione la consapevolezza che donare la vita è la gioia più grande e il dono più augurabile per tutti e per ciascuno, poiché in questa relazione vitale si esprimono l’amore reciproco degli sposi e la sua fecondità. Nella medesima linea si pone l’invito all’accettazione del proprio corpo come dono di Dio, necessaria per accogliere e accettare il mondo intero come dono nella casa comune: l’apprezzamento del nostro corpo nella sua femminilità o mascolinità è necessario per poter riconoscere noi stessi nell’incontro con il diverso da noi. In tal modo, ci è possibile accettare con gioia il dono specifico dell’altro o dell’altra, opera di Dio creatore, e arricchirci reciprocamente.

Questa convinzione è rilevante specie in relazione all’accompagnamento educativo degli adolescenti e dei giovani, che tanto più e meglio sapranno relazionarsi agli altri quanto più sapranno apprezzare la propria dignità di persone nella loro identità sessuale e nella loro specifica capacità relazionale. Nella visione cristiana la differenziazione sessuale è considerata vitale e arricchente per la crescita di tutti, per il semplice motivo che più siamo capaci di accoglierci in maniera autentica sul piano sessuale, più ci accorgiamo di essere capaci di accogliere le persone diverse da noi, provenienti da altre etnie, lingue e culture, nella loro nativa ricchezza sociale e politica, diventando così anche più aperti all’accoglienza degli immigrati e dei richiedenti asilo. Ce lo ricordano diverse parole di papa Francesco: anzitutto quelle famosissime pronunciate il 28 luglio 2013 sul volo da Rio de Janeiro a Roma in riposta alla domanda di un giornalista: «Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla? Il Catechismo della Chiesa cattolica dice che queste persone non devono essere discriminate, ma accolte».

Poi, fra le tante affermazioni possibili, quelle che il Papa ha fatto all’Angelus del 27 giugno 2021: «La malattia più grande della vita… è la mancanza di amore… Finiamola di giudicare gli altri! Gesù ci chiede uno sguardo non giudicante, ma accogliente. Apriamo il nostro cuore per accogliere gli altri perché solo l’amore sana la vita… Non giudicare e lasciate vivere, amate gli altri e cercate di vivere con amore… Gesù guarda sempre il modo di salvarci e non la storia negativa che possiamo avere. Gesù va oltre i peccati, Gesù va oltre i pregiudizi, non si ferma alle apparenze. Lo stile di Gesù è avvicinarsi ». Quale sarà, allora, il nostro stile, anche verso chi sentiamo diverso o lontano dal nostro modo di vedere e di vivere?

Arcivescovo di Chieti-Vasto

 

https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/lidea-cristiana-della-persona-nella-stagione-dei-pride-un-messaggio-che-d

 

6 Luglio 2023Permalink

2 luglio 2023 – Calendario di luglio

.1 luglio 2002 –   Entra in vigore il tribunale Penale Internazionale .
…………………………………………………………………………….. …[nota 1].
.2 luglio 2016 –   Morte di Elie Wiesel
.3 luglio  1883–    Nascita di Franz  Kafka
.3 luglio 1995 –   Morte di  Alexander Langer
.3 luglio 2022_    Crollo del ghiacciaio della Marmolada
.4 luglio 1976 –   Dichiarazione dei Diritti dei Popoli del Tribunale  Russel
.5 luglio 1963 –   Algeria: Indipendenza dalla Francia .
……………………… Festa nazionale
.6 luglio 1415 –    Morte sul rogo di Jan Hus
.6 luglio 1967 –    Inizio della guerra civile nigeriana (o guerra del .Biafra)
.6 luglio 2016 –    Pubblicazione del rapporto  Chilcot       [nota 2]
.7 luglio 1535 –    Morte di Tommaso Moro
.7 luglio 1960 –    Morti di Reggio Emilia
.8 luglio 1978 –     Sandro Pertini Presidente della Repubblica
.9 luglio 2002 –    Nasce a Durban l’Unione Africana
.9 luglio 2011 –     Indipendenza del Sud Sudan
. 10 luglio 1940 –    Nascita del governo collaborazionista di Vichy
10 luglio 1976 –    Nube tossica a Seveso
11 luglio 1979 –     Assassinio Ambrosoli – Milano
11 luglio 1995 –     Caduta di Srebrenica                           [nota 3]
12 luglio 1973 –     Giovanni Franzoni si dimette da abate di San  Paolo
13 luglio 1920 –     Incendio della Narodi Dom, casa del popolo.
………………………….Era la sede delle organizzazioni slovene a Trieste.
………………………….L’incendio fu appiccato dalle camicie nere.
13 luglio 1936 –     Inizio della guerra civile spagnola
13 luglio 2014 –     Muore  la scrittrice Nadine Gordimer,
…………………………. sudafricana,  attivista contro  l’apartheid,
……………………………Nobel  per la Letteratura nel 1991
13 luglio 2016 –    Morte di Bernardo Provenzano
13 luglio 2017 –    Muoiono Giovanni Franzoni
……………………….. e Liu Xiaobo, premio Nobel per la pace 2010
14 luglio 1789 –     Parigi – presa della Bastiglia
14 luglio 2016 –    Strage di Nizza
14 luglio 2022 _     Morte di Eugenio Scalfari
14 luglio 2022_    Dimissioni di Draghi respinte da Mattarella
15 luglio 1938 –    Pubblicazione del manifesto della razza
16 luglio 1945 –     New Mexico. primo esperimento nucleare USA
16 luglio 2023 –     Morte di mons. Luigi Bettazzi, ultimo testimone del
…………………………Concilio Vaticano II
17 luglio 1566 –    Morte di Bartolomeo de Las Casas
17 luglio 2019 –     Morte di Camilleri
18 luglio 1546 –   Morte di Martin Lutero
18 luglio 1918 –    Nascita di Nelson Mandela (morte 2013)
19 luglio 1943 –    Primo bombardamento anglo-americano su Roma
19 luglio 1992 –   Strage del giudice Borsellino e della scorta
19 luglio 2023-     Mouharram 2023 –
…………………………primo giorno dell’anno  islamico 1445
20 luglio 1944 –   Attentato militare fallito vs Hitler         [nota 4]
20 luglio 1969 –   Allunaggio Apollo 11
20 luglio 2001 –   Genova- Uccisione di Carlo Giuliani durante il G8
20 luglio 2001 –   Genova – Assalto alla scuola Diaz durante il G8
21 luglio 2015 –   Strage di Suruç (Turchia)
22 luglio 2011 –   Utoeya – Norvegia.
………………………….Il neonazista Breivik uccide 76  persone.
22 luglio 2016 –  Strage di Monaco
23 luglio 1929 –  Il fascismo bandisce l’uso delle parole straniere
23 luglio 2016 –  Strage di Kabul durante manifestazione di Hazara .(sciiti)
24 luglio 2014 –  Gaza – bombardamento e strage scuola Unrwa
24 luglio 1783 –   Nascita di Simon Bolivar
25 luglio 1943 –   Caduta del fascismo – Arresto Mussolini
……………………………Governo  Badoglio
25 luglio 1968 –   Paolo VI pubblica l’enciclica Humanae vitae
26 luglio 1960 –   Fine del governo Tambroni
26 luglio 1992 –   Morte di Rita Atria
27 marzo 1993 –  Attentati mafiosi a Milano e Roma – 5 morti
28 luglio 1914 –    L’Austria dichiara guerra alla Serbia
29 luglio 1976 –    Tina Anselmi diventa ministro del lavoro
…………………………Prima donna  in Italia ad assumere un incarico di
…………………………..governo..
29 luglio 1983 –    Omicidio del giudice Rocco Chinnici – Palermo
29 luglio 2013 –    Scomparsa di p. Paolo Dall’Oglio
31 luglio 1919 –       Nasce Primo Levi.                                [nota  6]
31 luglio 1941 –   Hermann Göring inizia a pianificare la soluzione  finale

[nota 1]
ICC: International Criminal Court, Corte penale Internazionale Permanente
Pattuita a Roma il 17 luglio 1998 è entrata in vigore il 1º luglio 2002.
Si occupa di genocidio, crimini contro l’umanità, crimini di guerra, crimine di aggressione
La Corte penale internazionale non è un organo dell’Onu e non va confusa con la Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite, anch’essa con sede all’Aia.

https://www.icc-cpi.int/

https://www.hrw.org/topic/international-justice/international-criminal-court

[nota 2]
Il rapporto Chilcot è un documento redatto da una commissione d’inchiesta pubblica presieduta  da sir John Chilcot.
L’inchiesta è stata voluta dall’ex primo ministro laburista Gordon Brown nel 2009, con lo scopo di ricostruire gli scenari e l’origine del coinvolgimento dell’esercito di Londra  in Iraq.
http://www.lastampa.it/2016/07/06/esteri/cos-il-rapporto-chilcot-e-cosa-dice-in-breve-a2Csy7LAHV0Hmw5ZjbyXJP/pagina.html

[nota 3]
GENOCIDIO DI SREBRENICA 11 luglio 1995
“non chiedetemi dov’ero l’11 luglio quando cadde Sebrenica e iniziò l’ultimo massacro del secolo. Non me lo ricordo. Fu il triplo dei morti rispetto a New York, ma non ci fu nessuna diretta TV e nessuno se ne accorse. Sebrenica, che roba era? Un buco tra le montagne dal nome impronunciabile” (P.Rumiz “Maschere per un massacro”)

[nota  4]
Fallimento dell’attentato a Hitler, nome in codice Operazione Walkiria.La vendetta segnò una strage. Molti dei 5000 arrestati furono giustiziati. All’operazione Walkiria partecipò anche il pastore e teologo Dietrich Bonhoeffer che, dopo la lunga prigionia a Berlino, fu impiccato a Flossemburg il 9 aprile 1945 per ordine diretto di Hitler

[nota 5]
31 luglio 1919, Nasce Primo Levi, l’ uomo che trovò le parole per dire lo sterminio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2 Luglio 2023Permalink