24 marzo 2012 – La decadenza delle parole anticipa quella della civiltà che ne abusa 2

La responsabilità dei membri del NSDAP  (National Sozialistische Deutsche Arbeiter Partei) venne confermata  nel 1945 durante i processi che si tennero a Norimberga contro i principali responsabili del regime nazista.
L’incendio del Reichstag rientrava nel quadro più generale della “strategia della tensione” ripetutamente utilizzata dai nazisti prima e dopo la conquista del potere: si trattava di creare il massimo disordine, spaventando e disorientando l’opinione pubblica, in modo tale da potersi presentare come integerrimi tutori dell’ordine.
Il 28 febbraio, soltanto un giorno dopo l’incendio, fu emanato un decreto che diceva:

«§ 1. Gli articoli 114, 115, 117, 118, 123, 124 e 153 della costituzione sono sospesi fino ad ulteriore avviso. È pertanto possibile: restringere i diritti di libertà personale [si intende l’habeas corpus], libertà di espressione, compresa la libertà di stampa, la libertà di organizzazione ed assemblea, la riservatezza di corrispondenza, posta, telegrammi e telefonate, ordinare perquisizioni e confische e limitare la proprietà, anche se questo non è altrimenti previsto dalla legge attuale.»

La decadenza delle parole anticipa quella della civiltà che ne abusa

e, anche questo ci è stato detto, ciò che è accaduto può tornare ad accadere e, aggiungo io, le parole degradate e degradanti sono un significativo incentivo che ci induce al peggio.
Anche le norme di legge sono parole.

24 Marzo 2012Permalink