5 luglio 1012 – Informazione disinformata e deprimente: è solo effetto del caldo?

Informazione e caos

Ieri (4 luglio), durante il giornale radio 3 delle 8.45, c’è stata un’intervista a un signore presentato come il Segretario dell’Unione forense per la tutela dei diritti umani.
Sono andata alla ricerca dei dati relativi a questa associazione e ne ho trovato la seguente autodefinizione “un’associazione di avvocati fondata il 2 marzo 1968, con lo scopo di diffondere la conoscenza delle norme interne e di carattere internazionale riguardanti la tutela dei diritti umani e di promuoverne l’osservanza concreta ed effettiva in sede giurisdizionale, amministrativa e legislativa”.
Stabilito che il relativo sito non mi ha aperto spazi illuminanti che chiarissero l’intervista*, a questa mi fermo. E’ durata un minuto e mezzo e spero che la brevità del tempo sia la causa della confusione che l’ha caratterizzata, certamente facilitata dalle domande della intervistatrice a loro volta non appropriate.
Voglio lo stesso puntualizzare quello che ne ho ricavato.
In Italia sarebbero 835 ‘i minori scomparsi del nulla’, ‘piccolo esercito di desaparecidos’ (il termine non è mio, definiti in oscura alternanza figli di immigrati e minori non accompagnati.
Quello che il Segretario dell’Unione forense ha detto con chiarezza è che i diritti dei minori non possono essere trattati nell’ambito della immigrazione irregolare ma impongono protezione come i diritti dei rifugiati.
Naturalmente l’intervistatrice non gli ha chiesto come si può configurare la situazione di un minore figlio di immigrato irregolare poiché, date le premesse, verrebbero a configurarsi due situazioni collocabili in categorie estranee l’una all’altra..
Che ne pensano i politici italiani?
Probabilmente non sono neppure in grado di definire i termini del problema, dato che – quando viene loro posto – ne rifuggono.
Riporto per documentazione il testo di una lettera inviata a un parlamentare locale (da cui dovrei sentirmi rappresentata?!) ovviamente senza risposta (inviata tramite la casella postale del parlamento lo scorso mese di maggio)

Testo della lettera al deputato silente

Egregio onorevole
sono una cittadina italiana fortemente interessata alla proposta di legge n. 4756 (primo firmatario l’on. Orlando – “Modifica all’articolo 6 del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione” ecc. ecc.) di cui Lei è cofirmatario. Riconosco in quella norma l’unico tentativo finora messo in atto nel Parlamento italiano per cancellare la vergogna della discriminazione che differenzia –penalizzandoli- i figli dei sans papier dagli altri neonati.
Se bene che esiste una circolare, precipitosamente emanata dal ministero Maroni a pochi giorni dall’approvazione della legge 94/2009 che, affermando il contrario della norma, rende possibile l’iscrizione anagrafica. Ma come cittadina italiana la presenza di un discrimine legato non a un reato eventualmente commesso bensì all’esistenza di una persona mi offende profondamente e vorrei fosse cancellato (considerando, in via subordinata ma non irrilevante, che vecchie affezioni alla logica –derivanti forse dalla mia lontana professione di insegnante di filosofia –mi irritano e in questo quadro colloco la contraddizione fra legge e circolare).
Ora noto che, se alla proposta 4756 è possibile arrivare dal Suo sito, così più non è dalla home page della camera dei deputati, dove sono solita esercitare le mie ricerche.
La prego di darmi qualche indicazione in merito al permanere dell’interesse del Suo gruppo parlamentare a proposito della pdl 4756 e, se lo ritiene, di spiegarmi le ragioni della scomparsa della stessa proposta dall’home page della camera. Altra strada per informarmi non ho.
Ringrazio e porgo distinti saluti
Augusta De Piero via Caccia 33 – Udine tel. 0432204274

 *Chi volesse ascoltare la notizia di cui ho scritto in apertura può far uso del seguente indirizzo (che non posso collegare con link perché il computer mi dice essere troppo lungo) dal minuto 9.03 al minuto 10.35
http://www.rai.it/dl/grr/edizioni/ContentItem-824ac410-5173-4a29-85ec-7e329d1d68b1.htm

Un sindaco e un assessore intelligenti

Trascrivo da Repubblica dell’1 luglio.
“E’ vietato vietare i giochi dei bambini in cortile. Lo ha deciso il Comune di Milano modificando il regolamento di polizia urbana. L’obiettivo è restituire i giardini condominiali al loro scopo storico”, quello di essere spazi per il gioco dei bambini.
A Udine nel post terremoto (1976) erano stati organizzati alcuni campetti comuni appunto per il gioco. Successivamente sono stati sottratti ai bambini per essere affittati alle squadrette appartenenti a società sportive.

5 Luglio 2012Permalink