28 marzo 2013 Legislatori in attività o no?

Ho scritto ad alcuni parlamentari della mia regione a proposito del problema della registrazione anagrafica. Ho usato la loro casella di  posta nei rispettivi siti istituzionali, salvo che per uno che ne è privo. Ho pubblicato la lettera su facebook
Fra una settimana pubblicherò di seguito le eventuali risposte.
Non mi sembra il periodo in cui si possa supporre che siano in vacanza pasquale.

I destinatari

Alla Sen  Isabella De Monte   al Sen  Carlo Pegorer    al Sen Francesco Russo  al Sen Lodovico Sonego
 Sen Marino Germano Mastrangeli aggiunto il 29 aprile

All’ on Tamara Blazina  e  all’on Giorgio Brandolin  all’on Gianna Malisani  all’on Serena Pellegrino  all’on Ettore Rosato  all’on  Giorgio Zanin

La mia lettera

Gentile sen   Gent on
nel Suo discorso di insediamento la Presidente della Camera ha pronunciato parole importanti dando voce a quella politica  che può suscitare speranza e passione in chi abbia mente aperta e cuore sapiente:
Ma non le scrivo per commentare quel discorso bensì per chiederle di fermare la sua attenzione su un punto preciso.
Ha detto l’on. Boldrini: “Dovremo impegnarci tutti a restituire piena dignità a ogni diritto. Dovremo ingaggiare una battaglia vera contro la povertà, e non contro i poveri. In questa Aula sono stati scritti i diritti universali della nostra Costituzione, la più bella del mondo. La responsabilità di questa istituzione si misura anche nella capacità di saperli rappresentare e garantire uno a uno” e ha opportunamente ricordato i tanti anni a difendere e a rappresentare i diritti degli ultimi, in Italia come in molte periferie del mondo. È un’esperienza che mi accompagnerà sempre e che da oggi metto al servizio di questa Camera”.
Sono certa che ‘nelle periferie del mondo’ la Presidente abbia constatato il problema dei bambini privi di registrazione anagrafica, di cui mi consta si occupino anche importanti ong, promuovendo apposite campagne.
Paradossalmente ora si incontrerà con quel problema in Italia perché dal 2009 la registrazione anagrafica è negata a chi nasca figlio di persone prive di permesso di soggiorno (lettera g comma 22 art. 1 legge 94/2009) ed è possibile invece ottenere il certificato di nascita a seguito di una circolare che, come tale, potrebbe essere revocata senza informarne il Parlamento.
Dice la Convenzione di New York del 1989, che l’Italia ha ratificato con legge n.176  nel 1991  “Il fanciullo è registrato immediatamente al momento della sua nascita e da allora ha diritto ad un nome, ad acquisire una cittadinanza e, nella misura del possibile, a conoscere i suoi genitori ed a essere allevato da essi”.
Un tentativo di riportarci alla situazione precedente il 2009, rispettando quindi la norma in vigore poco fa citata, era stato fatto nella precedente legislatura con la proposta di legge n. 4756 (presentata il 7 novembre 2011)  che, sebbene affidata alle commissioni di competenza dall’allora presidente della camera, non venne mai presa in efficace considerazione.
Spero che vorrà farsi carico di questo problema.
Mi permetta di aggiungere una preghiera.
Ho dovuto constatare in passato che molti parlamentari non riescono a sostenere l’impegno della corrispondenza cui è aperta la loro casella personale di cui ora mi giovo; altri addirittura la ignorano.
Io prego chi di voi non intenda servirsene di far apparire, quando qualcuno vi scriva, una qualsiasi scritta che scoraggi l’attesa della risposta.
E’ meglio il rifiuto che l’oscurità del silenzio.
Distinti saluti
Augusta De Piero  –  Udine

29 aprile – aggiungo

Ieri ho pubblicato la mia lettera ad alcuni parlamentari della mia regione.
Una riflessione continuava però a girarmi per la testa.
I destinatari cui mi ero rivolta avevano già alle spalle una precedente legislatura e i neoeletti appartengono a partiti che,  attraverso rappresentanti locali, avevo da tempo  informato sul problema che espongo o sono persone con cui avevo direttamente dialogato (cito in particolare l’on. Serena Pellegrino).
Sarei stata e sono molto curiosa di conoscere il parere sulla negazione del certificato di nascita ai sans papier dei totalmente nuovi, aggrappati – tra l’alto -all’immagine della loro differenza. Parlo evidentemente dei M5S di cui però non posso accettare tante cose e in particolare la presentazione di sé più massificata che unitaria, anche se non posso negare che ho molto apprezzato il voto con cui  alcuni di loro hanno assicurato la funzionalità del Senato.
Quando ho saputo che uno di loro si era dichiarato libero nelle sue scelte in una trasmissione televisiva –ed era anche uno di quelli che avevano votato per il presidente del Senato – gli ho inviato la lettera di ieri e che ripropongo, condividendo me stessa.
Il nome del senatore cui ho scritto è: Marino Germano Mastrangeli.

28 Marzo 2013Permalink