27 aprile 2013 – In carcere per liberarsi dal pregiudizio

Trascrivo con notevole ritardo rispetto alla pubblicazione la notizia che riprendo dal mensile Ho Un Sogno n.217 –reperibile presso la Libreria cooperativa   Universitaria (CLUF) – Udine Via Gemona 22

 Anche a Udine la scuola pubblica estende l’attività oltre le aule degli istituti scolastici, non solo per far partecipare attivamente e consapevolmente studenti  e insegnanti alla vita del territorio, ma anche per offrire servizi in carcere, un luogo che si immagina estraneo alla nostra vita.
Nel Carcere, o meglio nella Casa Circondariale di Udine, si svolgono quindi corsi di educazione per adulti  che preparano i detenuti ad affrontare consapevolmente la vita ‘fuori’ delle mura in cui sono ristretti e, se il caso, anche un esame per l’acquisizione di titoli di studio.
A tale proposito la Costituzione offre un indirizzo molto preciso “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato [art. 27]”.
Dall’esperienza di questa attività è nato “Il piacere della legalità? Mondi a confronto”, un progetto  che si svolge ormai da sei anni per la  promozione dell’interazione fra istituzioni del territorio regionale e istituti scolastici udinesi (Centro territoriale Permanente della casa circondariale e Pomeridiano, scuola media Valussi, Liceo delle Scienze Sociali “Caterina Percoto” e l’Istituto Scolastico per l’Istruzione Superiore “Bonaldo Stringher”),
Garantire ad adolescenti e giovani, anche attraverso lo studio, e in particolare lo studio della Costituzione, occasioni concrete per appropriarsi del ruolo di cittadini consapevoli è il principale obiettivo della proposta di formazione.
Le realtà non scolastiche che, unitamente ad associazioni di settore,  partecipano al progetto (Casa Circondariale di Udine, Casa Circondariale di Tolmezzo, Ufficio Esecuzione Penale Esterna-Udine, Comando dei Carabinieri- Udine, Questura – Ufficio Minori, Guardia di Finanza-Udine, Biblioteca comunale- Udine) offrono anche una presenza nelle scuole.
Specularmente alcuni studenti dell’ultimo anno del Liceo Percoto entrano nella casa circondariale per incontrarsi con loro ‘colleghi’ là ristretti in un’attività formativa comune che meriterà una più ampia analisi.
Ragazze e ragazzi non sono invitati a chinarsi pietosamente sul carcerato ma a conoscere una situazione, a capire il punto di vista di altri che non possono incontrare nella vita quotidiana, in sostanza è loro offerta un’opportunità straordinaria per liberarsi dal pregiudizio e per sviluppare il pensiero critico oltre il conformismo che soffoca.
Il punto di vista con cui quest’anno viene affrontato il programma ‘Il piacere della legalità?’ è individuato come ‘Etica individuale – Etica pubblica’.
Sembra un’occasione di cui il mondo di una scuola diffusa può giovarsi per la crescita della consapevolezza e della responsabilità attiva di tutti.

27 Aprile 2013Permalink