Oggi un notizia positiva che trascrivo come l’ho raccolta dal Corriere della sera.
Ne avevo scritto il 9 febbraio e avevo diffuso il testo della petizione pubblicata da change.org quanto potevo. Ora Cristian è cittadino italiano e tutta la mia ammirazione va alla sua mamma che non ha lasciato perdere. Se i parlamentari italiani facessero lo stesso i figli degli immigrati senza permesso di soggiorno potrebbero essere registrati all’anagrafe. Ma i parlamentari italiani non sono la mamma di Cristian e finora hanno lasciato perdere senza nemmeno cominciare.
Adesso è ufficiale: Cristian avrà la cittadinanza
Ha un lieto fine la storia di Cristian che avevamo raccontato sul Corriere (in particolare in questo blog): il ragazzo colombiano (nato e cresciuto a Roma) ha tutti i requisiti per ottenere la cittadinanza italiana, ma non riusciva ad ottenerla perché considerato incapace di intendere e di volere e quindi di giurare sulla Costituzione. Per lui c’era stata una raccolta di firme e una mobilitazione di stampa e politici, primo tra tutti il giovane deputato (Pd) Khalid Chaouki, che mi ha mandato questo commento:
“Sono felice per Cristian Ramos, nato in Italia e affetto da Sindrome di Down, che finalmente potrà pronunciare il giuramento e diventare cittadino italiano. La risposta positiva del Ministero dell’Interno in seguito alla mia interrogazione scritta ci trova soddisfatti per il buon esito di un caso intollerabile di discriminazione, fortunatamente superato, e crea così un precedente importante che elimina una grave discriminazione nei confronti dei figli di immigrati portatori di handicap. Ora attendiamo solo la firma del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che per primo ha creduto nella nostra battaglia di civiltà per la cittadinanza ai figli di immigrati nati o cresciuti in Italia.
Ha giocato un ruolo importante la società civile e la mobilitazione che attorno al caso di Ramos si è sollevata, il sito Change.org ha raccolto più di 30.000 firme e molti giornali, oltre alla popolare trasmissione Le Iene ne hanno parlato, portando alla luce un caso di evidente discriminazione. Questo dimostra che la comunicazione e i social network possono e debbano svolgere un ruolo importante sulla via del riconoscimento dei diritti di cittadinanza. Insieme a Cristian Ramos vogliamo affermare ora che una legge nuova, moderna e democratica in tema di cittadinanza è ormai improrogabile. Chi nasce e cresce in Italia deve diventare italiano!”
Si attende anche una legge che sani tutte le situazioni come quelle di Cristian: si era già spesa il ministro Annamaria Cancellieri quando era al Viminale, adesso che è alla Giustizia potrà certamente intervenire…
Cristian avrà la cittadinanza italiana. “Ho preso molto a cuore questa vicenda – dice al Corriere.it il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri -, al punto che ho chiesto ai miei uffici di preparare un disegno di legge che non potrò portare avanti”, per la legislatura in scadenza, “ma che lascerò in ‘eredità’ al prossimo Parlamento, perché credo che sia materia delicata che vada rivista”.
Riguarda Cristian, che ha la sindrome di Down, e tutti i ragazzi nelle stesse condizioni: di passaporto straniero, nati e cresciuti in Italia, avrebbero diritto a fare domanda di cittadinanza compiuti i 18 anni, ma i loro genitori vengono scoraggiati dal presentarla, per lo scoglio del giuramento. C’è un precedente, un parere dell’Avvocatura dello Stato in un caso analogo di dieci anni fa, e da allora la prassi è questa. L’ha spiegato l’esperto legale del portale Stranieri in Italia a una mamma albanese con un problema analogo: “L’incapacità legata a un qualsiasi tipo di patologia mentale che limita la capacità di intendere e di volere fa sì che lo straniero non sia idoneo ad accedere alla cittadinanza poiché non può essere considerato capace di manifestare autonomamente la propria volontà e desiderio di diventare cittadino italiano”. Non può giurare di osservare la Costituzione e le leggi. C’è, però, e prevale sulle norme nazionali, la Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità, ratificata dall’Italia, che stabilisce esplicitamente: il diritto di cittadinanza non può essere negato.
La materia diventa allora complessa e delicata, come osserva il ministro, e potrebbe riguardare molti casi, finora rimasti in ombra. Nei dati dell’Istruzione relativi all’anno scolastico 2009-10, riportati dall’Agenzia Redattore sociale, si calcolano nelle classi italiane oltre 10.500 alunni immigrati con disabilità intellettiva. In attesa di una modifica della legge, la domanda di Cristian sarà presa in carico dalla prefettura di Roma. Per tutti gli altri, Cancellieri invita “le associazioni e i cittadini a conoscenza di condizioni di questo genere a segnalarcele”.
bel servizio, da provare, complimenti per il blog 😉 Continuo a seguirvi, aspetto con ansia nuovi aggiornamenti!!