4 novembre 2013 – Il cuore di un ministro, già prefetto

Il caso Cancellieri

Imperversa il caso Cancellieri e il dibattito si sta concentrando sul problema ‘dimissioni sì’ – ‘dimissioni no’.
Si apre, temo, una pagina per riproporre la cultura alibi del nulla politico negli ultimi vent’anni quando sembrava che far politica fosse l’esercizio – fin troppo ovvio e semplice – di parlar male di Berlusconi, caro a una sinistra incapace si essere propositiva se non su input di sondaggi e spinte di lobbies in odor di gratitudine.
E’ stata una politica che ha messo il silenziatore a una società civile capace di pensare e valutare.
Per esempio nel caso Ruby c’è stato un interesse oscillante fra il moralistico e il voyerismo per le gesta di Berlusconi ma non una elaborazione adeguata del problema del rapporto sessuale con un minore e, in questo caso, di un vecchio capace di ostentare potere con una minore.
E ciò indipendentemente dalla materialità di rapporti che ci fossero stati o no. Il problema del rispetto ai minori va ben oltre la genitalità.
Ma torno alla ministra Cancellieri. La signora risponde sventolando il suo umore umanitario che si sarebbe manifestato in altre numerose circostanze, sempre ad personam.
Una buona carta di identità per offrirsi come consolatore di afflitti possibilmente sotto forma di volontaria ma che nulla hanno a che fare con il far politica.
Se mai potessi dire alla signora di occuparsi dell’afflizione di chi non può – o teme – registrare la nascita dei propri figli forse mi chiederebbe (come hanno fatto giornalisti che tentavo di coinvolgere in un impegno di denuncia civile) di indicarle ‘un caso’ e forse (o forse no) marcerebbe alla consolazione delle madri nascoste, secondo il rapporto del CRC (si veda la mia citazione in merito nel testo del 24 ottobre, raggiungibile anche da qui).
Sostenere, promuovere la modifica di leggi infami può creare necessità di chiarezza di idee e obiettivi.
E, data la debolezza dei soggetti, sofferenti ma inutili per creare umanitarie immagini, non ci sarebbero pubblicizzate espressioni di utile gratitudine.
E’ questo che induce al silenzio in materia legislativa la signora Cancellieri e tanti altri con lei?

4 Novembre 2013Permalink