Un luccichio di speranza: registrare i figli dei clandestini
Rimane di un verde color
Bottiglia, barca in fuga
Da un mare di mille foglie
Che si agitano.
Difficile distinguere
Un puntino diverso, dissonante
Un luccichio improvviso dovuto
Ai tremori di non farcela.
Dentro un barcone che sta
sospeso dentro un mare mai
Tanto grande quanto le loro
Paure la voglia è di guardate
Oltre, di arrivare col pensiero,
e mettere in salvo i figli, la moglie
Da questa parte del mare, sulla terraferma
neanche i figli dei clandestini
si vogliono certificare
come se non fossero mai nati
come se non avessero, i genitori
osato l’indicibile:
rischiare il bene più prezioso
per dar loro un futuro.
(lino di gianni) 7/4/2015
Il 7 marzo avevo pubblicato, sempre di Lino Di Gianni, “Il mondo te ne chiede conto”