3 settembre 2015 – Un marchio, la memoria, la pietà e il disprezzo

Leggo dall’agenzia Ansa e non commento

(ANSA) – ROMA, 2 SET – “È un fatto gravissimo”. Così il presidente dell’Unione delleCOMBO MARCHIO Comunità ebraiche italiane Renzo Gattegna definisce “i segnali in queste drammatiche ore” dalla Repubblica Ceca dove “decine di profughi sono stati letteralmente marchiati come fossero bestiame al macello, richiamando inevitabilmente il periodo più oscuro della storia contemporanea”.

http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2015/09/02/gattegna-marchiare-profughi-evoca-shoah_e857172e-59f5-4589-bc08-f1e822ff2053.html

Un’immagine che appare e scomparirà

bambino_spiaggia

In Italia abbiamo provveduto altrimenti. I figli dei migranti senza permesso di soggiorno sono buttati inermi e condannanti a sparire sulla spiaggia della vita con lo stesso spirito di chi ha caricato quel piccolo e la sua famiglia su un barcone che poteva affondare e sarebbe affondato vanificando anche la disperazione della speranza.
Spero che questa foto ci aiuti a chiederci ‘che fare?’, almeno dove possiamo intervenire.
I percorsi di civiltà e di solidarietà hanno tanti spazi da praticare, se si vogliono praticare.
Mi autocito mettendo il riferimento al mio pezzo del 18 giugno ‘Come un osso a un cane’ https://diariealtro.it/?p=3835

3 Settembre 2015Permalink