8 gennaio 2016 – Inconsapevoli o spietati?

Non ho voglia di scriverne ma ho deciso che nel mio blog resti memoria di una notizia locale proposta dai mezzi di informazione con leggerezza incosciente (e secondo me con pesante sottovalutazione)  che voglio trasferire solo per dire che io oggi mi sento spettatrice sconvolta dell’abiezione che ha trovato radici anche vicino a me.
Pensavo che dopo quello che è accaduto in Germania la notte di Capodanno  (e che abbiamo conosciuto tanto lentamente da far pensare a una volontà di occultamento) l’Europa avrebbe saputo finalmente reagire con la dignità che le consente una storia lunga, difficile, controversa ma che sul piano della costruzione di principi di civiltà ha molto da dire.
Invece … leggo che in un piccolo comune alle porte di Udine la sera dell’Epifania è stato dato fuoco a un tradizionale falò, uno di quelli che da noi sono chiamati pignarûl, e che probabilmente si ricollegano ad antichi riti di luce propri del solstizio d’inverno.
Tutto normale …purtroppo no.
Sulla cima di quel pignarûl era stato messo un pupazzo che, nelle intenzioni degli organizzatori, doveva rappresentare un fantoccio dell’Is. La stampa ce ne offre anche la fotografia che non cercherò di scaricare e che mai proporrei ad alcuno perché a me ha fatto venire in mente antichi e non  troppo antichi roghi suggerendomi la continuità con le pagine più buie della storia d’Europa.
La presa di distanza dignitosamente espressa dal sindaco del paese non mi basta (anche se so che altro non poteva fare).
Non provo paura ma vergogna: è successo vicino a casa mia.
Se questo è il modo di reagire a ciò che ci minaccia, forse sempre più da vicino, la speranza diventa una scelta faticosa e non c’è appoggio per una necessaria fiducia..

8 Gennaio 2016Permalink