8 novembre 2016 – L’onore militare colpisce ancora

 Dal Messaggero Veneto 07 novembre 2016   –  La vergognosa retromarcia del Senato sul testo approvato dalla Camera. Degli alpini fucilati si riconosce «il sacrificio» e si dimentica il processo farsa   di Andrea Zanini

Dopo la rivelazione del Messaggero Veneto dell’avvenuto stravolgimento del testo approvato alla Camera da parte del Senato, interviene il direttore del Dipartimento di studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Università di Udine, lo storico Andrea Zannini.  cercivento-2

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Si sente spesso dire che l’Italia è un Paese che non riesce a fare i conti con la propria storia. Ciò che è appena accaduto in Senato, a proposito della richiesta di riabilitare gli oltre mille soldati italiani giustiziati “per dare l’esempio” durante la Prima Guerra mondiale ne è purtroppo l’ennesima conferma.

Nel 1914-18 milioni di soldati furono gettati in una guerra dove si impiegarono per la prima volta in modo massiccio armi in uso ancor oggi. Due generazioni almeno di europei furono tenuti per quattro anni dentro un mattatoio grazie alla propaganda e alla coercizione.

L’Italia usò a fondo lo strumento delle fucilazioni esemplari. Un Tribunale straordinario, in deroga alle garanzie previste dal Codice militare di guerra, giudicava coloro che non avevano obbedito agli ordini e li mandava a morte. Oltre mille, secondo ricerche recenti, sono stati i casi di questo genere in Italia, contro le poche centinaia in Francia e Gran Bretagna

Emblematico ciò che avvenne a Cercivento, in Carnia. La chiesa venne svuotata e fu montato un processo contro un plotone che si era rifiutato di assaltare in pieno giorno, andando contro morte certa e sconfitta, la vetta del Cellon, controllata dagli austro-tedeschi. Furono comminati centinaia di anni di carcere e quattro alpini, tutti carnici o friulani, furono fucilati.    Da esperti conoscitori di quelle montagne avevano chiesto agli ufficiali di ritardare di qualche ora l’attacco.

In Gran Bretagna la riabilitazione di casi come questi è stata inserita in un codice militare. In Francia, il primo ministro Jospin ne ha pubblicamente riabilitato la memoria. In vista del centenario dell’inizio del conflitto, un Comitato composto di storici, intellettuali e religiosi ha promosso un’iniziativa parlamentare per provare, anche noi, a fare i conti con la nostra storia. Il 25 maggio 2015 la Camera dei Deputati ha così approvato una proposta di legge per riabilitare la memoria di quei soldati.

In questi giorni la Commissione Difesa del Senato, guidata dall’onorevole La Torre del Partito democratico, ha però proposto un nuovo testo, che stravolge completamente quello passato nella Camera bassa, e i cui primi firmatari erano i deputati Scanu e Zanin, compagni di partito di La Torre.

La nuova proposta di legge “riconosce il sacrificio” di coloro per i quali non fu accertata responsabilità penale, ignorando che furono tutti riconosciuti penalmente colpevoli. Promuove ogni iniziativa storica a riguardo, come se la ricerca storica non fosse libera. Dispone l’apertura degli archivi storici, archivi che sono già stati ampiamente consultati. Commissiona infine l’affissione di una targa al Vittoriano nella quale si affermerà che l’«Italia offre il proprio commosso perdono» ai soldati giustiziati senza un giusto processo. Li perdoniamo per cosa? Per averli mandati a morte senza un giusto processo?

Il Senato si appresta ad aggiungere torto a torto

Cosa ne pensa la presidente Debora Serracchiani, vicesegretario del Pd, che aveva sostenuto la battaglia per restituire dignità e memoria a tutte le vittime dei tribunali speciali della Prima Guerra mondiale?     cercivento1

 

Da diariealtro 31 maggio 2014 https://diariealtro.it/?p=3085

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8 Novembre 2016Permalink