22 febbraio 2018 – Messaggio a Pax Christi

Alla Segreteria di Pax Christi.
Chiedo che questo mio messaggio sia consegnato a chi può occuparsi del problema che pongo

Ho avuto modo di leggere la vostra AGENDA DELLE MIGRAZIONI: SETTE PROPOSTE PER I CANDIDATI ALLE ELEZIONI
Non sono candidata a nulla ma mi permetto di segnalarvi un problema che seguo da nove anni: quello della negazione del certificato di nascita a nati in Italia (in questo caso non si tratta di ingressi ma di nascite).
La prima delle vostre sette proposte riguarda la legge sulla cittadinanza, di cui il Parlamento italiano si era occupato fino a proporre una norma, miseramente franata dopo essere stata approvata dalla Camera e aver parcheggiato per due anni al Senato (Disposizioni in materia di cittadinanza cd ius soli).
In quella norma cancellata c’era anche un comma (comma 3 dell’art. 2) che, se approvato, avrebbe garantito l’esistenza legale di ogni nuovo nato in Italia.
Oggi purtroppo così non è. Infatti per assicurare a ogni nato il certificato di nascita cui ha diritto (Costituzione art. 3 – Legge 176/1991, ratifica della Convenzione di New York) viene chiesta ai genitori la presentazione del permesso di soggiorno di cui, se irregolari, non dispongono.
L’assenza dichiarata di quel documento di fronte a un ufficiale di stato civile ne comporterebbe l’espulsione e quindi li pone nella condizione crudele di dover considerare l’esistenza legale del proprio figlio come una minaccia e ciò può indurli a nasconderlo
Il gruppo Convention on the Rights of the Child (che dal 2009 segnala il problema) lo scorso anno ha pubblicato nel 
3° Rapporto Supplementare alle Nazioni Unite sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia, anno 2016-2017, una raccomandazione in proposito.
Al capitolo 3.1 si legge infatti la richiesta “DI INTRAPRENDERE UNA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE SUL DIRITTO DI TUTTI I BAMBINI A ESSERE REGISTRATI ALLA NASCITA, INDIPENDENTEMENTE DALL’ESTRAZIONE SOCIALE ED ETNICA E DELLO STATUS SOGGIORNANTE DEI GENITORI”.
E’ ben vero che, quando fu approvata con voto di fiducia la lettera g del comma 22 dell’art. 1 della legge 94 (ormai presente anche nel Testo unico sull’immigrazione come art. 6 comma 2), il governo di allora (quarto Berlusconi) ricorse a una misura che lo tutelasse da penalizzazioni internazionali ed emanò immediatamente una circolare che, in materia di registrazione anagrafica, diceva e dice il contrario della legge, concedendo quindi, con misura amministrativa, il certificato di nascita che la legge negava e nega (Ministero dell’interno, circolare n. 19 del 2009).
Le strumento amministrativo, come è noto, è di rango inferiore alla legge e per sé aleatorio.
Ora paradossalmente la misura penalizzante del 2009 resta in vigore mentre tutto il lavoro e l’impegno della società civile – e conseguentemente del Parlamento – in materia di acquisizione della cittadinanza riparte da zero e insieme è azzerata anche la salvezza dei neonati persona.
Quindi la condanna di una precisa e definita categoria di neonati a non esistere si affiderà inalterata alla XVIII legislatura , avendo attraversato la XVI – governo Monti – e la XVII – governo Letta, Renzi e infine Gentiloni.
Vi chiedo di farvi carico con la competenza e l’autorevolezza che vi appartengono anche di questi piccoli senza identità, senza genitori, senza cittadinanza.
Mi ostino a sperare.
Augusta De Piero

NOTA: Così dice il punto 1 delle sette proposte di Pax Christi
Riforma della legge sulla cittadinanza
Da troppi anni il nostro Paese non adegua la sua legislazione sull’acquisizione della cittadinanza al mutato contesto sociale e troppi cittadini di fatto non sono riconosciuti tali dall’ordinamento. Varare un provvedimento che sani queste contraddizioni non è più rimandabile”.

L’indirizzo della Segreteria è la mail per ogni comunicazione.

22 Febbraio 2018Permalink