24 febbraio 2018 – Appello – lettera aperta – al Presidente Gentiloni

Avevo inviato un appello al Presidente dopo la bocciatura delle Disposizioni in materia di cittadinanza’ (cd ius soli).
Naturalmente non ho avuto risposta. 
Se il silenzio si addice a chi non c’è il presidente Gentiloni ha rivendicato la sua presenza nel confronti del presidente Juncker.
E, dato che vuole esserci, ci riprovo.

Ho spedito riferendomi all’indirizzo  Gentiloni[at]governo.it  che è un Contatto di posta elettronica cui si arriva visitando il sito della Presidenza del Consiglio

Signor Presidente ,
questa lettera aperta porta una sola firma, ed è facile considerarla insignificante ma gliela invio perché corrisponde all’abitudine di affermare la propria competente responsabilità, almeno per la propria dignità se altro non rimane. Ci sono principi cui non si addice il silenzio.
Ho trovato nel sito del senato il testo dell’Articolo 3 della Costituzione in una forma che ha il merito (per ogni termine che è definizione precisa di una condizione) di segnalare i successivi articoli che quel termine evoca.

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale [cfr. XIV] e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso [cfr. artt. 29 c. 2, 37 c. 1, 48 c. 1, 51 c. 1], di razza, di lingua [cfr. art. 6], di religione [cfr. artt. 8, 19], di opinioni politiche [cfr. art. 22], di condizioni personali e sociali.
E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

Un solo termine manca di ogni riferimento, quello che suona ‘condizioni personali e sociali’.
Fra le tante ‘condizioni’ personali che è possibile evocare c’è anche il riconoscimento dell’esistenza legale che si esprime con la garanzia universale del certificato di nascita.
E’ una garanzia che ha la sua precisazione nell’art 7 della Convenzione di New York sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che in Italia è legge (n.176 del 1991) che riconosce il minore come portatore di diritti propri.

Art. 7
1. Il fanciullo è registrato immediatamente al momento della sua nascita e da allora ha diritto a un nome, ad acquisire una cittadinanza e, nella misura del possibile, a conoscere i suoi genitori e a essere allevato da essi.
2. Gli Stati parti vigilano affinché questi diritti siano attuati in conformità con la loro legislazione nazionale e con gli obblighi che sono imposti loro dagli strumenti internazionali applicabili in materia, in particolare nei casi in cui se ciò non fosse fatto, il fanciullo verrebbe a trovarsi apolide.

Dal 2009 la legge 94 (il cd pacchetto sicurezza) impone al migrante non comunitario privo di permesso di soggiorno di esibire il documento di cui non dispone per registrare la nascita di un figlio in Italia.
Una beffa crudele per distruggere una persona che non può difendersi.
Nelle tradite ‘Disposizioni in materia di cittadinanza’ (cd. Ius soli) – la cui possibilità di approvazione è franata in Senato il 23 dicembre scorso – c’era anche un comma (comma 3 dell’art. 2) che ristabiliva la garanzia dell’esistenza giuridicamente riconosciuta di ogni nuovo nato in Italia, superando la politica che riduce alcuni di loro a fantasmi, come volle il quarto governo Berlusconi, legando la certezza della devastazione di queste vite indifese a una norma approvata con voto di fiducia che ha attraversato inamovibile i governi Monti, Letta e Renzi per approdare al governo che Lei ancora presiede.

Egregio Presidente, se il suo governo sarà pienamente operativo anche dopo il 5 marzo (con buona pace del Presidente della Commissione Jean Claude Juncker), se un qualche gruppo parlamentare si renderà conto che trascinare di legislatura in legislatura la condanna di neonati a non esistere è una scelta aberrante che potrebbe essere cancellata da una legge da approvare senza onere di spesa, faccia quanto in suo potere per superare la decisione presa nel 2009 per creare neonati inesistenti e abusarli come minaccia per i genitori.
Augusta De Piero

24 Febbraio 2018Permalink