Ho appena ricevuto un commento a un mio vecchio articolo.
I commenti vengono segnalati per posta perché chi è responsabile del blog possa accettarli o rifiutarli.
Ne ho cancellati parecchi perché proponevano una qualche pubblicità
Questo l’ho mantenuto e ho risposto ma, data la lontananza di quel testo –nel tempo e nello spazio del blog- riporto commento e risposta:
Scrive Draw Lotteryc.
“ Non daranno mai l’assicurazione della cittadinanza italiana a chi nasce in Italia!”
Ecco la mia risposta:
Può essere che in Italia il passaggio dallo jus sanguinis allo jus loci, come fondamento al diritto di cittadinanza, venga negato anche in future decisioni parlamentari.
Il ‘mai’ è forse un po’ drastico, ma lasciamolo come nefasta ipotesi.
Solo che non vedo come possa collegarsi a questo articolo in cui non si parla di cittadinanza ma solo di certificato di nascita su cui risulterebbe la cittadinanza dei genitori, evitando al nuovo nato la condizione di apolide e riconoscendogli il diritto ad essere figlio della sua mamma e del suo papà.
Tale procedura era in vigore fino al 2009 quando la legge 94 l’ha modificata
Grazie comunque del commento
(segue la firma)
Dato che il commento è telegrafico tento di interpretarlo.
- L’autore –o autrice che sia- prevede, a prescindere dal contenuto dell’articolo, che la legislazione italiana non avrà mai una norma che preveda il riconoscimento della cittadinanza a chi – aggiungo – non sia figlio di italiani.
Credo di aver correttamente mitigato l’assolutezza di quel ‘nasce in Italia’. - L’autore –o autrice che sia- esprime, a prescindere dal contenuto dell’articolo, il suo rammarico per ciò che prevede non avvenga.
- L’autore –o autrice che sia- esprime, a prescindere dal contenuto dell’articolo, la sua condivisione della prevista negazione della cittadinanza.
Quale che sia l’intenzione di chi ha firmato il commento lo segnalo a coloro che in questo momento pubblicizzano la proposta di legge ‘Nuove norme sulla cittadinanza’. E’ necessario si documentino bene e chiariscano che la registrazione anagrafica non comporta il riconoscimento della cittadinanza italiana.
Ho constatato che molti ne sono convinti.