24 luglio 2024_ Ricopio un articolo che leggo oltre l’attualità

Copio manualmente da La Stampa di oggi  (pag. 2)  l’articolo che segue  e annoto che Andrea Malaguti è il direttore de la Stampa.
Segnalo che le pagine 2 e 3 del quotidiano sono integralmente dedicate al caso e ai risvolti politici che lo riguardano sotto la voce  “La Torino nera” .
A pag. 3 un articolo di  Francesco Rigatelli,  che ha scelto  la forma di intervista allo storico Giordano Bruno Guerri,  si allarga ad alcune considerazioni dell’intervistato  su un eletto italiano al Parlamento Europeo e al ministro – voce de la Lega –  che affianca il sullodato.

Andrea Malaguti. Se questa è la seconda carica dello Stato

Confesso che Ignazio La Russa mi mette a disagio. Un limite mio. È un maschio del Novecento che non riesce a uscire dalla grottesca armatura di pece in cui è rimasto imprigionato da bambino. Gli piace fare il bullo. Ha cristallizzato il senso di sé ai milanesi anni Settanta di piazza San Babila. Se non fosse il presidente del Senato derubricherei la cosa a “problema  personale”.

Invece La Russa è la seconda carica dello Stato. Regala la sua solidarietà  pelosa al nostro Andrea Joly per le botte ricevute fingendo sdegno,  liquida La Stampa col solito sarcasmo da capocomico e aggiunge: «Non credo che passasse di lì per caso , trovo   che  sarebbe stato meglio che avesse dichiarato di essere un giornalista».
Mi sfugge, presidente: per farsi menare di più o di meno?
C’erano cento fascisti in mezzo alla strada a mezzanotte che cantavano a squarciagola canzoncine mussoliniane riempiendo l’aria di fumogeni. Cercavano privacy?
Al numero due dello Stato non la si fa, lui lo ha capito che Joly voleva fare il furbetto e che i picchiatori di Casa Pound gli hanno dato una memorabile lezione. Che pena. Come avrebbe detto il mio professore di filosofia del liceo: siamo al di sotto del limite morale inferiore.

Se questa è la seconda carica dello Stato – La Stampa

 

24 Luglio 2024Permalink