17 dicembre 2017 – Ritorna senza vergogna

17 dicembre 2017. Viene riportata in Italia con areo militare la salma di Vittorio Emanuele III accompagnata all’aeroporto di Alessandria d’Egitto dall’ambasciatore italiano al Cairo
Sulla vicenda interviene la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni: “In un’epoca segnata dal progressivo smarrimento di Memoria e valori fondamentali il rientro della salma del re Vittorio Emanuele III in Italia non può che generare profonda inquietudine, anche perché giunge alla vigilia di un anno segnato da molti anniversari”, tra cui “gli 80 anni dalla firma delle Leggi Razziste”.
Per quel che vale – ma certe cose vanno dette anche se una posizione personale può non contare nulla – ne condivido la profonda inquietudine.

Per non dimenticare le tappe di un percorso di violenza e vergogna
27 ottobre 1922  Il presidente del consiglio Luigi Facta prepara un decreto per
………………………….la proclamazione dello stato d’assedio della città di Roma
28 ottobre 1922   Il re rifiuta di firmarlo e …..
29 ottobre 1922   invita telegraficamente Benito Mussolini ad assumere la guida del governo
……………………………Mussolini prende il treno e giunge a Roma
30 ottobre 1922 ……Alcune migliaia di fascisti entrano in città e sfilano.
E’ la marcia su Roma
5 settembre 1938, anno XVI dell’era fascista – il re firma il Regio decreto legge n. 1390
…………………………………..Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista.
Vittorio Emanuele III per grazia di dio e per volontà della nazione re d’Italia e imperatore d’Etiopia ne firmerà successivamente la conversione in legge n 99/1939.
17 Novembre 1938 – Vittorio Emanuele III firma il Regio Decreto Legge n. 1728
………………………………..Provvedimenti per la difesa della razza italiana
25 luglio 1943 –       Il re destituisce Mussolini, capo del governo e lo fa arrestare.
3 settembre 1943 –  Il governo Badoglio firma l’armistizio di Cassibile
7-8 settembre 1943 Il re, accompagnato dal maresciallo Badoglio, da alcuni ministri e dalla
………………………… famiglia, fugge da Roma e ripara a Brindisi.

17 Dicembre 2017Permalink

16 dicembre 2017 – Erode fra noi. Natale sarà un valido motivo per celebrarlo

Una notizia che vorrei fosse letta

Ricopio l’articolo di cui segnalo il link in calce come di consueto.
Vorrei che questa notizia fosse letta, come io la leggo, non quale orrenda eccezione al senso comune, ma come parte di quel senso comune cui alcune nostre leggi si ispirano.
Ricordo che nel 2009, quarto governo Berlusconi, Ministro dell’interno Maroni, fu votato con voto di fiducia il ‘pacchetto sicurezza’.
La lettera g, comma 22, art 1 della legge 94 riuscì a fare ciò che neppure la Bossi Fini aveva fatto: creare le condizioni per negare il certificato di nascita a nati in Italia, se figli di sans papier privi di permesso di soggiorno.
Presente nella nostra legislazione come comma 2 dell’art 6 del Testo Unico sull’immigrazione si sarebbe potuto modificare senza onere alcuno di spesa ma non è stato fatto [NOTA 1].

La modifica è entrata come proposta nelle “Disposizioni di legge in materia di cittadinanza” (cd ius soli art 2 comma 3) . Ora sembra che la sorte delle Disposizioni sia segnata e con essa l’articolo che salverebbe i neonati

Erode ringrazia
Un filo rosso, ripugnante nella sua ferma coerenza, lega il quarto governo Berlusconi (ministro dell’interno Maroni, primo responsabile dalla condanna a non esistere dei figli dei sans papier) a tutti i governi successivi con la complicità delle relative maggioranze parlamentari: Monti, Letta, Renzi, Gentiloni. Fanno da sfondo gli ululati di Grillo, leader non parlamentare di un partito di peso quantitativo in parlamento.
Quando, con la fine della legislatura, tutto il lavoro fatto finirà – con la dolorosa beffa dei ragazzi che erano stati illusi dalle proposte di facilitazione nell’acquisizione della cittadinanza italiana (ius culturae!) – resterà inamovibile eredità assicurata ai prossimo parlamento la condanna a non esistere dei figli dei sans papier perché quella è legge, il resto – dicevano nel MedioEvo – flatus vocis.
Della riduzione di proposte rispettose della Costituzione a flatus vocis è responsabile anche la Conferenza Episcopale della chiesa cattolica che riuscì, con non apprezzabile fermezza, a non inserirla nelle proposta della Relazione filiale del Sinodo sulla famiglia (2015).
Le fecero e le fanno ecumenico eco nel conforme silenzio le chiese protestanti che hanno a loro favore la debolezza numerica che rappresentano in Italia

INTERCETTAZIONI
«I bambini? Che muoiano»: i rifiuti tossici vicino a una scuola di Livorno
Sei arresti: gli scarti pericolosi venivano smaltiti come innocui
di Marco Gasperetti
FIRENZE — «Ci mancavano anche i bambini che vanno all’ospedale. Che muoiano, m’importa niente dei bambini che si sentano male. Io li scaricherei in mezzo di strada, i rifiuti». Se non ci fossero realmente gli alunni di una scuola con gli occhi arrossati e la gola che fa male per le esalazioni di quei rifiuti pericolosissimi della vicina discarica, ci sarebbe quasi da pensare a un orribile scherzo in vernacolo livornese. E invece quelle parole pronunciate da uno degli arrestati e registrate dai carabinieri, mentre il suo interlocutore sorride divertito, non sono soltanto un oltraggio, ma resteranno per sempre il simbolo di questa maxi inchiesta della Dia su oltre 200 mila tonnellate di rifiuti tossici. Che, partita da Firenze e Livorno, è destinata ad allargarsi. Sei le persone arrestate, almeno una trentina gli indagati, 150 i carabinieri del nucleo forestale impegnati nel blitz e coordinati dal procuratore di Livorno, Ettore Squillace Greco.

Sarebbero decine e decine le aziende italiane che «ripulivano» i loro rifiuti tossici («c’è di tutto, tanto mercurio», si legge in un’altra intercettazione) in un paio di aziende toscane che, con trucchi amministrativi, raggiri e una sconcertante incapacità di controllo delle autorità competenti, riuscivano a smaltire sostanze altamente tossiche come se fossero normale spazzatura cambiando codici e documenti. Un metodo definito dal pubblico ministero Squillace Greco simile a quello usato dalla camorra nella Terra dei fuochi.

Agli arresti domiciliari per traffico di rifiuti, associazione per delinquere e truffa aggravata, sono finiti imprenditori e gestori di impianti di riciclaggio di scarti altamente pericolosi. (ometto i nomi che comunque si possono leggere nell’articolo raggiungibile con link) .

Tra i rifiuti tossici che arrivavano in discarica come «ordinari e innocui», c’erano stracci imbevuti di sostanze tossiche, filtri per olio motore e toner. Nelle discariche entravano camion carichi ad altissimo rischio ambientale e per la salute pubblica e ne uscivano puliti, come se quei siti fossero l’esempio più virtuoso di ecologia. Il business superava i 26 milioni di euro con una truffa per la Regione Toscana di almeno 4 milioni. C’erano connivenze? I sospetti ci sono. Tanto che nelle richieste di custodia cautelare il pm sostiene che «uno dei meccanismi di autotutela attivati dall’associazione criminale è proprio quello che prevede sistematiche pressioni su soggetti legati alle istituzioni per indurli a captare notizie utili su eventuali indagini o comunque suggerimenti per eluderle». E adesso si cerca di capire bene chi siano questi personaggi così accreditati.

14 dicembre 2017 | 18:19
HTTP://WWW.CORRIERE.IT/VIDEO-ARTICOLI/2017/12/14/I-BAMBINI-CHE-MUOIANO-L-INTERCETTAZIONE-NELL-INCHIESTA-RIFIUTI-TOSSICI-A-SCUOLA/6A97087C-E0F0-11E7-ACEC-8B1CF54B0D3E.SHTML

[NOTA 1]
DECRETO LEGISLATIVO, TESTO COORDINATO, 25/07/1998 N° 286, G.U. 18/08/1998
HTTP://WWW.ALTALEX.COM/DOCUMENTS/NEWS/2014/04/08/TESTO-UNICO-SULL-IMMIGRAZIONE-TITOLO-II#TITOLO2

[NOTA 2]
HTTPS://PRESS.VATICAN.VA/CONTENT/SALASTAMPA/IT/BOLLETTINO/PUBBLICO/2015/10/24/0816/01825.HTML
Synod15 – Relazione Finale del Sinodo dei Vescovi al Santo Padre Francesco (24 ottobre 2015),

16 Dicembre 2017Permalink

14 dicembre 2017 – – Il nemico si combatte anche disinformando

Il salotto come luogo della politica

Dichiara Berlusconi a che Tempo che fa: “non basta frequentare un ciclo scolastico per essere italiano e per avere diritto automatico alla cittadinanza. Noi non voteremo la fiducia allo Ius Soli”.

Cominciamo dall’errore più clamoroso che brilla nella sintesi del già cav per ricordarci che il diritto automatico alla cittadinanza non esiste.
Rivio al mio blog (diariealtro.it) del 28 giugno in cui ho trascritto l’ottima informazione del senatore Della Zuanna.
Qui sintetizzo: la norma ‘Disposizioni in materia di cittadinanza’ (cd ius soli), approvata dalla Camera nel 2015 e da allora abbandonata al galleggiamento in Senato presto affonderà, temo, e continuo a sperare di smentirmi.
Il già cav. non è solo, non è solo in un’opinione pubblica disposta a bere ogni sciocchezza pur di essere confermata nel pregiudizio e non è solo in senato dove otto seguaci fedeli fino allo spregio di sé e degli altri hanno presentato un emendamento ‘difensivo’ nel caso improbabile che si arrivasse a discutere lo ius soli’.
Quell’emendamento propone la cancellazione del comma 3 dell’art. 2 che, se approvato, salverebbe i nati in Italia, figli di migranti privi di permesso di soggiorno. La legge oggi impone la presentazione del documento che non hanno, trasformando la domanda di registrazione della nascita del figlio in un’autodenuncia che prelude all’espulsione. Quel comma cancellerebbe l’obbligo di quella presentazione.
Gli otto eroi che si sono esposti con il loro nome e appartenenza (FI PdL) è giusto siano ricordati come evidentemente desiderano (probabilmente sanno che questa manovra, associata al pregiudizio, confermata dalle chiacchiere in un salotto televisivo può assicurare successo alle prossime elezioni)
Per me appartengono alla serie “Se li conosci li eviti” (dove si trovano in abbondante compagnia) ma li assecondo e pubblico il loro nome: Paolo Romani, Bernini, Gasparri, D’alì, Malan, Pelino, Floris, Fazzone

L’eredità: allo stato di fantasmi li abbiamo ridotti e fantasmi restino.

Non dimentichiamo che il prossimo governo post elettorale, quale che sia, raccoglierà un’eredità per molti preziosa. Con le elezioni tutto ciò che non è approvato decade e quindi resterà la beffa ai ragazzini che dai banchi di scuola chiedono di diventare cittadini, a chi ha capito e lavorato per consentire l’approvazione della legge.
Invece resterà solo quell’articolo approvato nel cd pacchetto sicurezza del 2009, proprio quello che gli otto eroi citati sopra vogliono mantenere.
Non sono stati capaci di superare la follia, voluta dall’allora Ministro Maroni nel quadro confortante del quarto governo Berlusconi, i governi e le maggioranze succedutesi da allora: Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, tutti padri dei propri figli nel disprezzo dell’indifferenza ai figli degli altri.

https://www.agi.it/politica/berlusconi_fazio_m5s_gallitellicandidato_premier_bossi-3166689/news/2017-11-26/

https://diariealtro.it/?p=5047

14 Dicembre 2017Permalink

14 dicembre 2017 – Il biotestamento è legge

Con tutta l’ammirazione per Beppino Englaro.

Il biotestamento (ovvero il testo sulle Disposizioni anticipate di trattamento e in materia di consenso informato), legge già licenziata dalla Camera, è passata senza modifiche al Senato. La legge è stata quindi approvata in via definitiva con 180 favorevoli, 71 contrari e sei astensioni. Al termine del voto finale, l’aula ha lungamente applaudito l’approvazione del provvedimento.

Ora bisognerà capire, studiarne l’applicazione ma l’esistenza di una legge, anche se non rappresenta quanto di meglio si potrebbe desiderare, consente di muoversi su un terreno di certezze.,

 

 

14 Dicembre 2017Permalink

7 dicembre 2017 – Il gioco della torre

Il punto di abiezione a cui siamo arrivati contrappone due leggi fondamentali, votate solo a metà : il testamento biologico e lo ius soli (che nomino con l’espressione che lo rende noto anche se inesatta).
E-E non ci sono i voti, quindi bisogna scegliere
O-O come in un gioco della torre. Una scelta mostruosa.
Questa strettoia oscena potrebbe essere superata?
Ci dicono di no ma non mi fido.

La denigrazione, spesso praticata, del testamento biologico è il risultato  di una strumentale visione bigotta, irrispettosa dell’umanità significativamente espressa da molti interventi in parlamento, assunta come propria per rafforzare la propria quantitativa credibilità.
E speriamo che, nonostante tutto, una maggioranza ondivaga, ambiguamente appesa più a sondaggi che a idee, lo voti come dice di voler fare.
Si sarebbe potuto far meglio? Certamente, ma temo che ora sia necessario adeguarsi al passo possibile a fronte del nulla.

Lo “ius soli” è una probabile vittima del disprezzo verso il diverso, lo straniero che si finge di non volere cittadino come se non ci fosse già una legge che lo consente, legge di cui lo “ius soli” migliorerebbe soltanto le condizioni richieste. Anche l’acquiescenza alla burocrazia complessa e confusa  (in altri casi condannata) può fare numero di voti a favore

Il comma 3 dell’art. 2 dello ius soli ci permetterebbe di superare la vergogna votata con fiducia nel 2009 quando, negando loro il certificato di nascita i nati in Italia, figli dei sans papier, furono e sono condannanti a non esistere.
Solo questa ignominia avrà, con la fine di questa legislatura, un futuro: è legge e tale resterà.
Tutto il lavoro fatto, i ragionamenti elaborati con competenza e affidati alla costanza della ragione, la solidarietà con i ragazzini che dai banchi di scuola chiedono di diventare italiani verranno gettati nel cassonetto della Costituzione beffata, della razionalità sommersa, dal pregiudizio che soffoca sentimenti cordiali (cordiali viene da cor=cuore), schiacciati dalla violenza nutrita surrettiziamente con la paura.
Per chi ha tempo di farlo consiglio la lettura nei quotidiani locali del 1938 delle riunioni di insegnanti, guidati da direttori e presidi con fez e braccio paralizzato nel saluto romano, che inneggiavano alla cacciata di piccoli ebrei e di loro colleghi dalle scuole del regno.
Io ho letto il Gazzettino d’epoca e mi è servito molto a capire quello che accade.
Ricordo la mia inutile ‘lettera aperta’ alla sottosegretaria Boschi, pubblicata nel mio blog il 29 settembre. Non è elegante autocitarsi? Forse no ma credo che –ora più di sempre – sia necessario dire il proprio “io non ci sto”
https://diariealtro.it/?p=5269

Konstantinos Kavafis – “Aspettando i barbari”
Che aspettiamo, raccolti nella piazza?
Oggi arrivano i barbari.
Perché mai tanta inerzia nel Senato?
E perché i senatori siedono e non fan leggi?
Oggi arrivano i barbari.
Che leggi devon fare i senatori?
Quando verranno le faranno i barbari.
Perché l’imperatore s’è levato
così per tempo e sta, solenne, in trono,
alla porta maggiore, incoronato?
Oggi arrivano i barbari.
L’imperatore aspetta di ricevere
il loro capo. E anzi ha già disposto
l’offerta d’una pergamena. E là
gli ha scritto molti titoli ed epiteti.
Perché i nostri due consoli e i pretori
sono usciti stamani in toga rossa?
Perché i bracciali con tante ametiste,
gli anelli con gli splendidi smeraldi luccicanti?
Perché brandire le preziose mazze
coi bei caselli tutti d’oro e argento?
Oggi arrivano i barbari,
e questa roba fa impressione ai barbari.
Perché i valenti oratori non vengono
a snocciolare i loro discorsi, come sempre?
Oggi arrivano i barbari:
sdegnano la retorica e le arringhe.
Perché d’un tratto questo smarrimento
ansioso? (I volti come si son fatti serii)
Perché rapidamente le strade e piazze
si svuotano, e ritornano tutti a casa perplessi?
S’è fatta notte, e i barbari non sono più venuti.
Taluni sono giunti dai confini,
han detto che di barbari non ce ne sono più.
E adesso, senza barbari, cosa sarà di noi?
Era una soluzione, quella gente.

E se aggiungessimo un pensierino al Deserto dei tartari di Dino Buzzati?
Bisognerebbe saper leggere, una fatica pesante: meglio acquiescere a qualche ululato. Per becero che sia toglie al fatica del pensiero.

7 Dicembre 2017Permalink

5 dicembre 2017 – La storia della foto che (non) allertò il mondo del pericolo nazista

Ho ricopiato l’articolo (link in fondo) di Renato Paone e in prima battuta ho modificato il titolo. Il non fra parentesi è il mio commento, più sconsolato dello scritto originale

La storia della foto che allertò il mondo del pericolo nazista di Renato Paone

10 marzo 1933, sono passate poche settimane da quando Adolf Hitler è salito al potere. In Germania qualcosa sta cambiando. In molti guardano curiosi agli sviluppi della politica interna tedesca, senza capire bene cosa stia realmente accadendo. Assistono curiosi. I nazionalsocialisti si insediano – legittimamente – nei municipi, come a Monaco. Si sono subito messi all’opera, girando per le strade della città e prendendo di mira i negozi dei commercianti ebrei. Minacce perlopiù, ma in alcuni casi si passa alle maniere forti.
Il signor Max Uhlfeder, proprietario del secondo grande magazzino più importante della città, si avvia come ogni giorno al lavoro. Quel che trova al suo arrivo è solo distruzione: vetrine sfasciate e gli interni devastati dalla furia degli uomini delle SA. Non contenti, arrestano lo stesso Uhlfeder, che si unisce ad altre 280 persone, tutte trasportate nel campo di Dachau in “custodia protettiva”, come si legge nel documento redatto dagli ufficiali. Gli arrestati sono tutti ebrei.

Il suo avvocato, il signor Michael Siegel – ritratto nella foto – viene contattato dalla famiglia dell’imprenditore, e subito si attiva. Valigetta alla mano, entra negli uffici della polizia per sporgere denuncia, quell’arresto non aveva alcun senso, Uhlfeder non aveva commesso alcun reato, i suoi diritti civili ignorati. Seduti alla scrivania, però, Siegel non trova i soliti ufficiali di polizia, ma degli uomini in divisa che indossano delle camice brune. Sono gli uomini delle Sturmabteilung, un gruppo paramilitare del partito nazista.
Siegel inizia a esporre la questione, ma da dietro la scrivania partono solo grasse risate. Risate che si trasformano in insulti. E dagli insulti si passa alla violenza. Siegel viene colpito al volto, poi viene preso di forza e portato nel seminterrato del municipio, dove viene malmenato da alcuni uomini. Lo colpiscono, perde gli incisivi, un timpano perforato. Non contenti, gli strappano i pantaloni all’altezza del ginocchio e gettano le scarpe. Malmenato e tramortito, lo caricano di peso e lo portano fuori dagli uffici. Un uomo con in mano un cartello gli si avvicina, lo costringe a stare dritto e immobile: glielo deve mettere addosso. Su questo una scritta, un monito: “Non mi lamenterò più con la polizia”.

Inizia la marcia di Siegel per le strade di Monaco, seguito da un drappello di sette uomini delle SA. Marciano baldanzosi, loro, mentre raccolgono qualche approvazione da parte delle persone che si fermano a osservare la scena. Altri rimangono di pietra vedendo quell’uomo ferito e pestato a sangue sfilare con quella scritta appesa al collo. Il piccolo corteo arriva fino alla stazione centrale. Siegel rimane eretto, il sangue che gli cola sugli occhi pesti, fino alla bocca senza denti. Le SA gli intimano di fermarsi, caricano i fucili, glieli puntano addosso. L’ufficiale lo schernisce, poi dice: “Jetzt stirbst du, Jud! – Ora morirai, ebreo”. Scoppiano a ridere, fanno dietro front e se ne vanno.
Siegel è sconvolto, vuole e deve tornare a casa dalla sua famiglia. Si incammina tra la folla, qualcuno continua a deriderlo. Tra questi, però, si trova il fotografo Heinrich Sanden. Con la sua macchina fotografica aveva immortalato quanto accaduto all’avvocato. Si avvicina a Siegel e gli chiede: “Ho il suo permesso di pubblicare le foto che le ho scattato?”. La risposta di Siegel è secca: “Sì”.
Il fotografo intuisce immediatamente l’importanza di quelle foto, ma allo stesso tempo del rischio che rappresentano: se lo dovessero trovare in possesso di quegli scatti farebbe di certo una brutta fine. Chiama un’agenzia giornalistica americana con sede a Berlino. La redazione gli compra le foto e gli dice di inviarle appena possibile. Foto che partono alla volta degli Usa, a Washington DC. Il 23 marzo il Washington Times le pubblica. Le foto fanno il giro del mondo.
Nel frattempo, l’avvocato Siegel e la sua famiglia organizzano la fuga dalla Germania, da cui riescono a scappare nell’agosto del 1940, un lungo viaggio che parte da Berlino, passando per la Russia sulla transiberiana, in Corea e in Giappone. Da qui una nave li porterà in America, ma loro andranno fino in Perù. Siegel è così riuscito a sopravvivere fino all’età di 97anni. Un giorno gli chiesero cosa stesse pensando durante il pestaggio. Senza mezzi termini la risposta dell’avvocato: “Che sarei sopravvissuto a ognuno di loro”.
Sanden continuò la sua attività di fotoreporter, ma quell’esperienza, quella scena di quell’uomo umiliato in pubblica piazza non la dimenticò mai. E come lui tante altre persone. La gente cominciò a capire che in Germania qualcosa stava cambiando e che forma questo cambiamento stesse prendendo

FONTE :
http://www.huffingtonpost.it/2016/12/01/storia-foto-allerto-mondo-nazismo_n_13346104.html

5 Dicembre 2017Permalink

3 dicembre 2017 – Quello che le donne (ancora) non dicono

La violenza e il silenzio

Leggo della dottoressa violentata durante il suo orario di lavoro, nel luogo i lavoro dove operava come guardia medica notturna.
La denuncia del fatto è stata presentata dopo nove mesi, necessari per superare il ritegno imposto dall’angoscia e purtroppo il senso di vergogna della donna offesa.
Ma la legge impone il limite di sei mesi dal fatto per poter presentare la denuncia che il ‘ritardo’ ha reso non proponibile e il violentatore è stato scarcerato.
Ora ci sono parlamentari che parlano di modificare la legge e di allungare i tempi possibili per denunciare una violenza sessuale.
Nessuno – che io sappia – dice che si potrebbe tener conto anche di un altro strumento (ho scritto ‘anche’ non ‘invece’ perché su questo punto l’incomprensione è dominante e la strumentalizzazione dilagante) e di quello strumento la nostra regione potrebbe dare un esempio importante.
Non è più fra noi Paola Schiratti, già consigliera provinciale, donna intelligente, competente e attivissima che, per quanto io la ricordi, aveva una mente aperta e curiosa (per me la curiosità è una grande de poco praticata virtù a meno che non si umili al pettegolezzo).
Non si era mai lasciata incasellare dentro le gabbie di obiettivi precostituiti e aveva elaborato un protocollo finalizzato a prevenire e reprimere la violenza domestica e a sostenere le vittime in modo coerente nel loro eventuale trascorrere fra i vari soggetti che possono (devono?) intervenire in una vicenda di violenza, dalle autorità di polizia ai servizi sanitari e sociali.
Se quel protocollo fosse applicato ogni vittima di violenza sessuale potrebbe trarne il conforto della garanzia di indagini rispettose, coerenti e non violente nell’approccio con chi deve indagare.
So che ci sono associazioni di donne che, anche dopo la scomparsa di Paola (e sono già passati più di due anni!), hanno lavorato per continuarne l’impegno. Ne ho notizie frammentarie perché così usano i nostri mezzi di informazione.
Sarebbe opportuno che i parlamentari che dicono di volersi occupare del problema ne tenessero conto per non affidare sempre la legislazione alla più volatile delle inaffidabilità che si gioca fra l’incompetenza e l’indifferenza, scoprendo improvvisamente lo stimolo pre elettorale.

Per chi fosse interessato a conoscere quel protocollo ne ho scritto nel mio blog il 18 marzo 2014, in un testo già allora intitolato: “Quello che le donne non dicono”. Da quel testo c’è la possibilità di raggiungere con un clic anche il protocollo di Paola.
Si trova con il link che trascrivo: https://diariealtro.it/?p=3006

3 Dicembre 2017Permalink

1 dicembre 2017 – Calendario di dicembre

.1 dicembre 1955 – Rosa Parks si rifiuta di cedere a un bianco il suo posto in
…………………………. autobus. Alabama (Montgomery Bus Boycott)
.1 dicembre 2000 – Il giudice Guzman dispone il processo contro Pinochet in Cile
.1 dicembre 2013 –  Rogo fabbrica cinese a Prato .
.2 dicembre 1968 –  La polizia uccide due braccianti ad Avola
.2 dicembre 2002 –  Morte di Ivan Illich
.2 dicembre 2015 –  Strage a San Bernardino – California
.3 dicembre 1984 –  India, disastro di Bhopal. Muoiono più di 3800 persone
.3 dicembre 1967  –  Primo trapianto di cuore in Sud Africa
.4 dicembre 1975 –  Muore Hanna Arendt
.4 dicembre 1999 –  Muore  Nilde Jotti
.4 dicembre 2016 –  Referendum confermativo modifica Costituzione
.5 dicembre 1349 –  Norimberga strage di ebrei accusati di essere responsabili
………………………………………..della peste del 1348.
.5 dicembre 2000 – Italia: ergastolo per due generali della dittatura argentina
.5 dicembre 2013..- Muore Nelson Mandela
.6 dicembre 1975 – Roma: prima manifestazione del movimento femminista
.6 dicembre 1990 –  Casalecchio di Reno. Strage liceo Salvemini
.7 dicembre 1970 –  Colpo di stato Borghese
.8 dicembre 1978 – Viene fermato il golpe di Junio Valerio Borghese
.8 dicembre 1965 –  Chiusura del Concilio Vaticano II
.9 dicembre 1987 –  Israele: inizio della prima Intifada
10 dicembre 1948 – Firma della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo (nota)
11 dicembre 1997 –  L’Unione europea firma il protocollo di Kyoto
11 dicembre 2016 –  Morte di Paolo De Benedetti
12 dicembre 570 (?)– Nascita del profeta Muhammad (Mawlid al-Nabi)
………………………….  La data è spostata da alcuni storici anche fino al 580
12 dicembre 1969 –  Milano: strage alla Banca dell’agricoltura di piazza Fontana
12 dicembre 2017 –  Primo giorno di Hanukkah (Chanukach
13 dicembre 1294 –  Celestino V rinuncia al papato
14 dicembre 1995 –  Bosnia: firma degli accordi di Dayton
14 dicembre 2015 –  Ultimo giorno di Hanukkah (Chanukach)
15 dicembre 1969 –  Morte Giuseppe Pinelli
15 dicembre 1972 –  Approvazione della legge 772 sull’obiezione di coscienza
17 dicembre 2014 –   USA e Cuba annunciano relazioni diplomatiche
18 dicembre 1994 –  Si dimette Silvio Berlusconi (primo governo)
19 dicembre 2001 –   In Argentina inizia il carcerolazo contro il governo
19 dicembre 2016 –   Berlino: strage al mercatino di Natale (probabile origine
……………………………… terroristica)
20 dicembre 2008 – Morte di Piergiorgio Welby
22 dicembre 1988 – Brasile: uccisione di ‘Chico’ Mendes
22 dicembre 2017 –  Viene approvata la legge  n. 219 “Norme in materia di
……………………………consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento”.
23 dicembre 1899 –  Nascita di Aldo Capitini
23 dicembre 2016 –   ONU – approvata risoluzione sulla illegalità delle colonie nei
………………………………. Territori
23 dicembre 2017  -Il senato non vota lo ius soli con la collaborazione di Pd e 5
………………………………..stelle
24 dicembre 1979 – Le truppe sovietiche invadono l’Afghanistan
25 dicembre 1989 – Romania: viene giustiziato Nicolae Ceausescu
26 dicembre 1965 –  Rapimento di Franca Viola
26 dicembre 1991 – Si dissolve ufficialmente l’Unione Sovietica
26 dicembre 1996 – Affonda un battello di migranti a Portopalo – 283 morti
27 dicembre 2007 – Uccisione di Benazir Bhutto
27 dicembre 2016 – Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU approva la risoluzione 2334
………………………………… relativa agli insediamenti.
29 dicembre 1908 –Terremoto di Messina
29 dicembre 1890 –USA. Il 7° cavalleggeri stermina gli ultimi Lakota Sioux
30 dicembre 2006 –Impiccagione di Saddam Hussein
31 dicembre 1991 – Si dissolve ufficialmente l’URSS

NOTA
La Giornata mondiale dei diritti umani è una celebrazione sovranazionale che si tiene in tutto il mondo il 10 dicembre di tutti gli anni. La data è stata scelta per ricordare la proclamazione da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite della Dichiarazione universale dei diritti umani, il 10 dicembre 1948.

1 Dicembre 2017Permalink

24 novembre 2017 – L’Unione europea e la tutela della salute dei bambini

Quando il pregiudizio diventa moda

Ue: “I no vax responsabili morali per la morte di diversi bambini”

Durissimo il commissario europeo alla Sanità alla presentazione del rapporto sullo stato della salute nell’Unione. In Italia la qualità della salute è da promuovere: l’aspettativa di vita è tra le più alte Ue, consumo di tabacco e alcol inferiore alla media europea, ma cresce l’obesità infantile e troppa disparità tra i servizi sanitari regionali    dal nostro corrispondente ALBERTO D’ARGENIO

BRUXELLES. “I movimenti no vax hanno la responsabilità morale per la morte di diversi bambini”. La sentenza senza appello arriva dal Commissario europeo alla Sanità, Vytenis Andriukaitis, rispondendo a una domanda sulle posizioni del Movimento 5 Stelle sui vaccini. Presentando il rapporto di Bruxelles sullo stato della salute nell’Unione, ha aggiunto: “Le famiglie che seguono le raccomandazioni dei movimenti no-vax sono costrette a seppellire i loro bambini”. Per poi consigliare loro di “fare il giro dei cimiteri europei, dove ci sono ancora tombe di persone morte all’inizio del 19esimo secolo perché non c’erano vaccini” e capire che questi movimenti “ci riportano decenni indietro, agli anni dell’oscurantismo, all’età della pietra”.
Per questa ragione Andriukaitis ha chiesto ai governi di “sostituirsi” ai genitori che non vaccinano i figli. Per “proteggere il loro diritto alla vita” imponendo la vaccinazione obbligatoria: “I bambini non possono scegliere”, noi sì. D’altra parte, sottolinea Bruxelles, in Italia “la riduzione delle vaccinazioni ha portato a un’epidemia preoccupante di casi di morbillo nel 2016 e 2017”.
In generale, secondo la Commissione Ue, nel nostro Paese la qualità della salute è da promuovere. L’aspettativa di vita è tra le più alte dell’Ue, consumo di tabacco e alcolici è inferiore della media europea, ma l’obesità infantile è in aumento. Dallo studio di Bruxelles emerge poi che in Italia la spesa sanitaria pro-capite è più bassa del 10% rispetto agli altri paesi ma che, sebbene molti servizi siano gratuiti, le spese vive sono più alte soprattutto a causa di farmaci e cure dentistiche.
Il rapporto evidenzia infine le disparità tra i servizi sanitari regionali e l’impatto delle crescenti diseguaglianze sociali sulla salute dei cittadini, ma anche le misure in corso per risolvere la situazione.

http://www.repubblica.it/salute/prevenzione/2017/11/23/news/ue_i_no_vax_responsabili_morali_per_la_morte_di_diversi_bambini_-181921208/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P5-S1.8-T1

 

24 Novembre 2017Permalink

20 novembre 2017 – Provo a costruire un piccolo testo per FB

Il 20 novembre è l’anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (UNCRC), approvata nel 1989.
L’adozione della convenzione internazionale è stata una pietra miliare per i diritti dei bambini. Per la prima volta i bambini non sono stati visti come oggetti passivi che devono essere assistiti, ma piuttosto come persone che partecipano attivamente alle decisioni che li riguardano.
Non so più quanti ragazzini in questi anni hanno consapevolmente partecipato alla campagna l’Italia sono anch’io. Quella campagna ha portato alla formulazione di una proposta di legge che, approvata alla camera, si giace al senato – fra indifferenza e momenti di turbolenza- dal 2015
Chiedevano e chiedono sia riconosciuta la possibilità di facilitare il loro accesso alla cittadinanza italiana, richiesta maturata anche sui banchi di scuola.
Vi è stato inserito un articolo (comma 3 art.2) che rimedierebbe, se approvato, alla ferita al diritto e alla dignità di tutti noi che dal 2009 accettiamo una legge che nega la registrazione della nascita dei figli dei migranti non comunitari senza permesso di soggiorno.
La legge li vuole da sette anni senza certificato di nascita, fratelli e sorelle di quella Anna Frank che è diventata l’oggetto dello sberleffo simbolico, un nemico fragile e quindi aggredibile senza fatica.
E’ successo anche questa notte.
Se la proposta di legge,  Disposizioni in materia di cittadinanza, non sarà approvata  il governo Gentiloni, chiudendo la legislatura, affiderà al futuro ciò che oggi siamo: rigidi custodi della tutela esclusiva della nostra cittadinanza, nemici di minori che abbiamo identificato diversi e perciò priviamo del diritto fondamentale quello di esistere legalmente, il primo di cui fu privata Anna Frank. Poi venne il resto.

20 Novembre 2017Permalink