1 ottobre 2025 _ Calendario di ottobre

01 ottobre 2017 –      Muore il poeta friulano Pierluigi Cappello

02 ottobre – ……        Giornata internazionale della nonviolenza

02 ottobre 1868 –      Nascita di Gandhi

02  ottobre  2025 –     Patatrac Flotilla

03 ottobre-                  Giornata del Migrante

02 ottobre 2025        Yom  Kippur 5786              [nota 1]

03 ottobre 1935 – .    L’Italia invade l’Etiopia…… [nota 2]

03 ottobre 1990 – ..   Riunificazione della Germania

03 ottobre 2013 – .     Strage di 366 migranti  a Lampedusa.

06 ottobre 1973 – .     Guerra del Kippur

06  ottobre 2023  –     Premio Nobel per la pace a Narges Mohammadi
…………………………………………………………..……[nota 3  ]

06  ottobre 2024-    Sukkot  (festa delle capanne)   [nota 4  ]

07 ottobre 2001 -…   Inizio guerra USA contro l’Afghanistan

07 ottobre 2006 – … Assassinio della giornalista Anna Politkovska

07 ottobre 2023 –     Attacco terrorista di Hamas al confine di Israele –
………………………….-  striscia di Gaza
……………………… Operazione diluvio al-Aqṣā            [nota  5]

08 ottobre 1963 -…. Nella notte catastrofe del Vajont

09 ottobre 1967 -….  Uccisione di Ernesto ‘Che’ Guevara in Bolivia

10 ottobre   – ………….Giornata mondiale contro la pena di morte

10 ottobre 2015 – … Strage ad Ankara. Bombe su corteo pacifista

10 ottobre 2019 -.     Premio Nobel per la pace 2019: Abiy Ahmed Ali,
…………………..……….primo ministro dell’Etiopia.               [nota  6]

11 ottobre 1962 – … .Apertura del Concilio Vaticano II

11 ottobre 2011 -….. Giornata internazionale  delle bambine .[nota 7]

12 ottobre – ………..Columbus day – Giornata della resistenza
……………………………….indigena

13 ottobre ……………Giornata nazionale delle vittime   degli
…………………………….Incidenti sul lavoro –istituita nel 1950

13 ottobre 2022-     Inizio  XIX legislatura della Repubblica Italiana

14 ottobre 1964        Premio Nobel per la pace a Martin Luther King
……………………………assassinato il 4 aprile 1968

14 ottobre 1979 – ……Prima marcia per i diritti dei gay negli USA

15 ottobre 1582 -.. ….Entra in vigore il calendario gregoriano

16 ottobre 1943 – ……Rastrellamento nazista nel ghetto di Roma

18 ottobre 1964 -…….Muore il card. Lercaro

19 ottobre 1968 – …  Muore Aldo Capitini

19 ottobre 1960 -……La Mauritania ottiene l’indipendenza dalla
……………………………..Francia

20 ottobre 2011 – ……Spagna: l’ETA depone le armi…      [nota 8]

20 0ttobre 2011 – …….Libia: uccisione di Ghedaffi

21 ottobre 1945 – ……..Francia: le donne votano per la prima volta

22 ottobre 2024 –         Muore Gustavo  Gutierrez

23 ottobre 1915 -……   A New York 30.000 donne chiedono il diritto
……………………………… di voto

24 ottobre 1945 -……. Nasce l’Organizzazione delle Nazioni Unite

24 0ttobre 2005 – ….. .Morte di Rosa Parks

25 ottobre 1936 – …… Hitler e Mussolini creano l’Asse Roma-Berlino

25 ottobre 1996 -……..Irlanda. Chiusura dell’ultima lavanderia
……………………………….Magdalene

26 ottobre 1954 – ….. .Ritorno di Trieste all’Italia…………     [nota 9]

27 ottobre 1479 – ….. Nascita di Erasmo da Rotterdam

27 ottobre 2020 – …… Diciannovesima giornata del dialogo
………………………………cristiano-islamico

28 ottobre 1922 -…….. Marcia su Roma

29 ottobre 1923 -…….. La Turchia diventa Repubblica indipendente

30 ottobre 2016 –          Nuova scossa terremoto.   Norcia: crollo della
……………………………….cattedrale di san Benedetto

31 ottobre – …………… Le chiese protestanti celebrano la festa della
……………………………..Riforma

31 ottobre 1517 -…….. Lutero affigge le sue 95 tesi sulla porta del
………………………………duomo di  Wittemberg

31 ottobre 1967 – …….Primo numero di Adista dal cui calendario
……………………………….nasce il  primo nucleo di questo calendario.

 

NOTE

 [nota 1 ]    Yom Kippur: il giorno dell’espiazione  5786
Si celebra nel mese di Tishri    Considerata la festività più solenne del calendario ebraico, Yom Kippur è un giorno di digiuno e preghiera dedicato alla riflessione, al pentimento e alla riconciliazione con Dio e con il prossimo.
È un momento di introspezione e di preghiera, in cui si suona lo shofar (corno di montone) per richiamare i fedeli al rinnovamento spirituale

[nota 2]  3 ottobre 1935 L’Italia invade l’Etiopia
Un breve promemoria in Enciclopedia-Italiana
https://ww.treccani.it/enciclopedia/guerra-italo-abissina_(Enciclopedia-Italiana)/

[nota 3] “La sua lotta contro l’oppressione delle donne in Iran e per la promozione dei diritti umani e di libertà“, con questa motivazione è stato assegnato a Oslo il premio Nobel per la Pace a all’attivista iraniana per i diritti umani Narges Mohammadi.

[ nota 4 ]  Sukkot  (festa delle capanne)
La festa di Sukkot ricorda la vita del popolo di Israele nel deserto durante il lungo viaggio verso la terra promessa, pellegrinaggio durante il quale gli ebrei vivevano in capanne, le “sukkah” (“capanna” in ebraico).

[nota 5]  L’ attacco di Hamas a Israele del 2023, ovvero Operazione Diluvio اal-Aqṣā, è consistito in una serie di attacchi di gruppi armati, provenienti dalla Striscia di Gaza, con conseguente uccisione di 1200 civili e militari israeliani, e nel rapimento di circa 250 di questi, avvenuto il 7 ottobre 2023 nel territorio di Israele, pianificato e operato da Ḥamās, con il sostegno di altre milizie palestinesi.

[nota  6] …Il premio Nobel per la Pace 2019 è stato assegnato Abiy Ahmed Ali,
primo ministro dell’Etiopia, “per i suoi sforzi nel raggiungere la pace e
la cooperazione internazionale, e in particolare per le sue iniziative decisive
per risolvere i conflitti lungo il confine con l’Eritrea”

[nota 7] …Giornata internazionale delle bambine
Istituita dalle Nazioni Unite con la Risoluzione 66/170 del 19 dicembre 2011

[nota  8]  ETA  Euskadi Ta Askatasuna (in spagnolo País Vasco y Libertà )
è l’acronimo di Euskadi Ta Askatasuna, che in basco significa “Paese basco e libertà”.
Era un’organizzazione armata terrorista basca e nazionalista con scopi indipendentisti e ispirazione marxista-leninista, che mirava all’indipendenza del popolo basco. Nata nel 1959, si sciolse nel 2018 dopo aver cessato l’attività armata nel 2011 ed è stata responsabile della morte di oltre 800 persone.

[nota 9]  Ritorno di Trieste all’Italia.
L’area fu divisa in due macro zone di influenza: la zona A controllata dagli anglo-americani e la zona B dagli jugoslavi. Dal 1947 Gorizia e Monfalcone tornarono all’Italia, mentre l’Istria divenne parte del territorio della Federazione Jugoslava. Anche la città di Trieste fu separata in due zone e posta sotto l’amministrazione anglo-americana (AMG-FTT) o Territorio libero di Trieste, e sotto l’amministrazione di Belgrado (zona B-TLT).
In seguito al Memorandum di Londra firmato il 5 ottobre 1954 fra i Governi d’Italia, del Regno Unito, degli Stati Uniti e della Repubblica Federativa Popolare di Jugoslavia, concernente il Territorio Libero di Trieste, si stabiliva che la Zona A passava dall’amministrazione militare alleata all’amministrazione civile italiana (con alcune correzioni territoriali a favore della Jugoslavia con l’Operazione Giardinaggio) e quindi passavano all’amministrazione italiana i seguenti comuni della zona A: Duino, Aurisina, Muggia, Sgonico, Monrupino, San Dorligo

4 Ottobre 2025Permalink

25 settembre 2025_ Da questa terra .. un grido di pace

Avvenire  24 settembre  2025.
Chiese unite sul confine   « Da  questa terra ferita il nostro Grido di pace » di Giacomo Gambassi inviato a Gorizia

«A 80 anni dalla fine della seconda Guerra mondiale, in un tempo sempre più dilaniato da conflitti violenti, noi, Chiese in Italia, Slovenia e Croazia, leviamo insieme, con forza, il nostro grido di pace». Vescovi e giovani, gli uni accanto agli altri, di tre Paesi che per decenni anni la geopolitica con la sua cortina di ferro ha etichettato come “nemici” si ritrovano lungo il confine, figlio dell’ultima guerra mondiale, che ancora taglia a metà piazza Transalpina a Gorizia e che passa davanti alla stazione ferroviaria di Nova Gorica. Da una parte, l’Italia; dall’altra, le terre dell’ex Jugoslavia. Confine ormai soltanto sulla carta, dove fino a ventuno anni fa correva il filo spinato e poi il cemento e la recinzione che, in mezzo alle case e alle strade, avevano diviso la città e di fatto ne avevano create due: Gorizia e Nova Gorica. Di quella “linea del terrore” resta un’impronta circolare nel cuore della piazza che è oggi simbolo della riconciliazione oltre le ferite della storia. Ed è da qui che viene lanciato l’Appello per la pace nel mondo voluto dalle Chiese dei tre Paesi e firmato questa sera poco dopo le 8 di sera dai presidenti delle tre Conferenze episcopali: il cardinale Matteo Zuppi per quella italiana; il vescovo di Novo Mesto, Andrej Saje, per quella slovena; e l’arcivescovo di Zagabria, Drazen Kutlesa per quella croata. Con loro, i ragazzi «germogli di pace», come vengono definiti nel testo, «in questa terra di confine che porta ancora i segni di tragiche esperienze di guerra e di violenza, ma che è anche crocevia di dialogo interculturale, ecumenico e interreligioso».

Il documento viene letto prima della veglia di preghiera che si tiene nella chiesa di Maria Santissima Regina, nei pressi del confine-non confine fra Italia e Slovenia. L’unica navata non riesce a contenere la folla. La pioggia costringe a spostare dalla piazza all’interno l’appuntamento che la Cei ha voluto proprio a Gorizia dove ha “trasferito” per tre giorni il Consiglio permanente. Una preghiera che «parte da questo territorio, si estende a tutti i Balcani e si allarga fino ad unire, in un unico abbraccio, Terra Santa, Ucraina e tutte le altre zone insanguinate dalla guerra», prosegue l’Appello. Perché «non possiamo rimanere in silenzio di fronte alla drammatica escalation di violenza, al moltiplicarsi di atti di disumanità, all’annientamento di città e di popoli. Il grido che sale da molte parti del Pianeta è straziante e non può restare inascoltato».
Le  tre Chiese si fanno interpreti del “sogno di fraternità” che sale dal basso e che le località dell’Isonzo hanno saputo trasformare in realtà. «Esprimiamo e incarniamo nel quotidiano questo anelito per superare frontiere e barriere, troviamo insieme la forza, il coraggio, la determinazione per spezzare ogni spirale di risentimento e di violenza – evidenzia il documento –. Guardando oltre i confini nazionali, non più linee di separazione, ma luoghi di amicizia e incontro, comprendiamo che le identità culturali e spirituali nazionali si fondono oggi in un più alto e condiviso patrimonio identitario europeo»  Come testimoniano Gorizia e Nova Gorica unite quest’anno dall’esperienza della Capitale europea della cultura: la prima Capitale transfrontaliera della cultura.   «   »
Tutto ciò, aggiungono i vescovi, «richiama ed esige coraggiose e feconde esperienze», per « perdonare e chiedere perdono, dalle quali può sorgere il bene assoluto della pace, secondo le intuizioni dei “padri fondatori” dell’Europa comunitaria.
Un’Europa di pace, aperta al mondo, capace di ispirare fratellanza e universalismo ben al di là della sua geografia». Visione che contrasta con un continente che ha appena varato un piano di riarmo e che è attraversato da venti bellicisti.
«Dio vuole la pace e noi siamo i suoi artigiani», è il compito che si assume il mondo cattolico. Poi il richiamo alle parole che Leone XIV aveva rivolto ai vescovi italiani nella prima udienza alla Cei lo scorso giugno.
«Ci impegniamo – assicura l’appello – a essere “case della pace” e a promuovere nei nostri territori, con i giovani, le famiglie, le scuole proposte di educazione alla nonviolenza, iniziative di accoglienza che aiutino a trasformare la paura dell’altro in occasioni di scambio».
A partire dalle bussole che sono antidoto a conflitti e soprusi: il «rispetto dell’inalienabile dignità di ogni persona, dal concepimento alla morte naturale»; la «vicinanza ai poveri, ai malati e agli anziani»; «la verità e la giustizia»; la «libertà religiosa, diritto umano fondamentale»; la «guarigione delle ferite storiche»; la «cura del Creato, che siamo chiamati a custodire e a consegnare alle nuove generazioni».
Infine l’invito ai «responsabili dei popoli» perché puntino sulla «nonviolenza, il dialogo, l’ascolto» e «favoriscano soluzioni capaci di garantire sicurezza e dignità per tutti».  «   »

La serata si apre con i saluti dell’arcivescovo di Gorizia, Carlo Roberto Maria Redaelli, padrone di casa, e del vescovo di Capodistria, Peter Stumpf, nel cui territorio si trova Nova Gorica. E con gli interventi dei sindaci delle due città, Rodolfo Ziberna e Samo Turel. Una presenza che dice come la politica «apprezzi i valori cristiani che costruiscono ponti di pace», sottolinea Stumpf. «Da Gorizia, con l’esperienza che ha reso le frontiere delle cerniere, diciamo a chi è nella disperazione: la pace è possibile – incoraggia il cardinale Zuppi nell’omelia -. Di fronte alla violenza che si profila come uno spettro apocalittico armato da inauditi strumenti di micidiali distruzioni, non vogliamo che la pace diventi di nuovo una tregua, quasi sia ineluttabile la guerra».
Da qui la richiesta di «pace per la Striscia di Gaza, pace per l’Ucraina, pace per tutti i conflitti che sono pezzi di quell’unica guerra mondiale».
Il presidente della Cei punta l’indice contro le «ideologie totalitarie» e i «nazionalismi che hanno reso l’altro solo un nemico». E sprona a superare il «senso di impotenza» e a «disarmare i cuori» praticando «l’amore del prossimo, la giustizia, il perdono cristiano» e «non rifiutando qualche sacrificio che, senza offendere la dignità di chi si fa generoso, renda la pace più rapida, cordiale e duratura».
Nella veglia vengono ripercorse le intuizioni profetiche degli ultimi Papi:
 dall’«inutile strage» di Benedetto XV all’urgenza di essere «artigiani» di pace «nei luoghi della vita quotidiana» di Leone XIV.
Parole che sono pronunciate in quattro lingue: italiano, sloveno, croato e friulano.
E alla fine il popolo della pace che raccoglie tre nazioni raggiunge piazza Transalpina, il punto della frontiera e dell’incontro, dove, dopo una processione nel cuore della notte ma illuminata dalla luce della candele, viene recitata la preghiera dell’unità: quella del “Padre nostro”.

 

 

 

Pubblichiamo qui di seguito il testo dell’appello per la pace pronunciato questa sera in piazza Transalpina durante la Veglia di preghiera per la pace nel mondo, alla quale ha preso parte una rappresentanza di giovani italiani e sloveni.

A 80 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale, in un tempo sempre più dilaniato da conflitti violenti, noi, Chiese in Italia, Slovenia e Croazia, leviamo insieme, con forza, il nostro grido di pace e il nostro appello, perché ogni comunità cristiana sia protagonista di speranza, vigile e attiva nel promuovere e sostenere cammini di riconciliazione.

Siamo qui con i giovani, “germogli di pace”, in questa terra di confine che porta ancorai segni di tragiche esperienze di guerra e di violenza, ma che è anche crocevia di dialogo interculturale, ecumenico e interreligioso. Non a caso, san Giovanni Paolo II definì Gorizia «la porta dell’Italia, che pone in comunicazione il mondo latino con quello slavo: porta aperta sull’est euro- peo e sull’Europa centrale» (2 maggio 1992).

La nostra preghiera parte da questo territorio, si estende a tutti i Balcani e si allarga fino ad unire, in un unico abbraccio, Terra Santa, Ucraina e tutte le altre zone insanguinate dalla guerra. Non possiamo restare in silenzio di fronte alla drammatica escalation di violenza, al moltiplicarsi di atti di disumanità, all’annientamento di città e di popoli. Il grido che sale da molte parti del Pianeta è straziante e non può restare inascoltato.

Dio vuole la pace e noi siamo i suoi artigiani. Esprimiamo e incarniamo nel quotidiano questo anelito per superare frontiere e barriere, troviamo insieme la forza, il coraggio, la determi- nazione per spezzare ogni spirale di risentimento e di violenza.

Guardando oltre i confini nazionali – non più linee di separazione, ma luoghi di amicizia e incontro fra i popoli – comprendiamo che le identità culturali e spirituali nazionali si fondono oggi in un più alto e condiviso patrimonio identitario europeo. Questo richiama ed esige coraggiose e feconde esperienze di riconciliazione, per perdonare e chiedere perdono, dalle quali può sorgere il bene assoluto della pace, secondo le intuizioni dei “padri fondatori” dell’Europa comunitaria. Un’Europa di pace, aperta al mondo, capace di ispirare fratellanza e universalismo ben al di là della sua geografia.

Noi, Chiese in Italia, Slovenia e Croazia, ci impegniamo a essere “case della pace” e a promuovere – nei nostri territori, con i giovani, le famiglie, le scuole – proposte di educazione alla nonviolenza, iniziative di accoglienza che aiutino a trasformare la paura dell’altro in occasioni di scambio, momenti di preghiera e attività che favoriscano la cultura dell’incontro, del dialogo ecumenico e interreligioso, del disarmo e della solidarietà.

Noi, Chiese in Italia, Slovenia e Croazia, ci impegniamo per il rispetto dell’inalienabile dignità di ogni persona, dal concepimento alla morte naturale; per la vicinanza ai poveri, ai malati e agli anziani; per la verità e la giustizia come cardini della vita comune; per la libertà religiosa, diritto umano fondamentale; per la riconciliazione e la guarigione delle ferite storiche; per la cura del Creato, che siamo chiamati a custodire e a consegnare alle nuove generazioni migliore di come lo abbiamo ricevuto.

Unite dall’unico anelito di pace, riaffermiamo la nonviolenza, il dialogo, l’ascolto e l’incontro come metodo e stile di fraternità, coinvolgendo tutti, a partire dai responsabili dei popoli e delle nazioni, perché favoriscano soluzioni capaci di garantire sicurezza e dignità per tutti. Per questo, offriamo la nostra testimonianza e la nostra azione.

Matteo Card. Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana

Andrej Mons. Saje, presidente della Conferenza episcopale slovena

Dražen Mons. Kutleša, presidente della Conferenza episcopale croata

E  non manca il richiamo alla tragedia che si consuma in Palestina

«Violenza inaccertabile contro un intero popolo». «Esilio forzato della popolazione palestinese». «Inutile strage». Sono parole inequivocabili quelle che arrivano dai vescovi italiani sulla tragedia di Gaza. Contenute nella Nota approvata dal Consiglio permanente che per tre giorni si è riunito a Gorizia, la terra che racconta una riconciliazione possibile oltre gli scontri, le guerre, i nazionalismi e le ideologie. Una Nota targata Cei che è prima di tutto una «denuncia», come si legge nel testo diffuso ieri. «Perché la vicinanza della Chiesa all’uomo di ogni tempo comporta anche la denuncia di situazioni incompatibili con la sua dignità», spiega il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, l’arcivescovo Giuseppe Baturi, nella conferenza stampa in cui presenta il documento. “Sia pace in Terra Santa”, il titolo. «Vogliamo essere desti di fronte agli eventi della storia e critici di fronte a scelte che provocano morte e distruzione», dicono i vescovi. Da qui il grido: «Chiediamo con forza che a Gaza cessi ogni forma di violenza». L’arcivescovo Baturi cita il cardinale presidente Matteo Zuppi che aveva già puntato l’indice contro le «sofferenze ingiustificabili, intollerabili, inconcepibili» che si vivono nella Striscia.

https://www.msn.com/it-it/notizie/other/il-grido-dei-vescovi-italiani-per-gaza-si-fermi-ogni-violenza/ar-AA1NdJT3?ocid=msedgdhp&pc=ENTPSP&cvid=68d554e9834b4f8c93d74565d64a707f&ei=14

 

25 Settembre 2025Permalink

25  settembre 2025 _L’uomo ricco non si accorge del povero che è alla sua porta     di Giancarlo Pani

25  settembre 2025 _L’uomo ricco non si accorge del povero che è alla sua porta     di Giancarlo Pani

C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: «Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma». Ma Abramo rispose: «Figlio, ricordati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”. E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti” (Lc 16,19-31).

Nella prima lettura, una profezia di Amos, rivolta agli «spensierati di Sion e a quanti si considerano sicuri» (Am 6,1), è un presagio di tragica fine. Entro un paio di generazioni l’Assiria travolgerà il Regno del Nord, nel momento della sua massima espansione e dello splendore economico. Amos sottolinea la ragione di fede che fonda il suo giudizio: la sicurezza offerta dalla ricchezza non solo è momentanea, ma contrasta il disegno divino. Il benestante non si cura dei poveri, e nemmeno di Dio.

Nella parabola di Luca, Gesù sta parlando ai farisei, e usa le immagini dei rabbini per rappresentare il rapporto tra l’aldilà e la vita terrena. Qui i temi della prima lettura sono riferiti all’esistenza personale: irresponsabilità causata dall’eccessivo benessere; primato della realtà storica, dove Dio ha già dato tutto quanto occorre per orientare l’uomo alla felicità eterna, senza bisogno di miracoli. Il senso dell’esistenza viene dalla sua qualità trascendente (la beatitudine della povertà, l’inevitabile martirio del giusto), non già da una vita terrena miserabile o lussuosa.

Lazzaro è immagine del povero, e in qualche modo prefigura Gesù crocifisso: che è appunto la condizione per salvarsi, poiché la fedeltà autentica rende conformi al Servo sofferente. Lazzaro è un povero che si trova addosso tutte le povertà possibili; giace a terra, forse è paralitico; è ripugnante, oltre che colmo di dolori, per le ulcere del suo corpo; non è in grado di allontanare i cani che, leccandogli le piaghe, ne aumentano il tormento. Desiderava saziarsi da ciò che cadeva dalla mensa del ricco, cioè delle molliche con cui durante il desinare uno si puliva le mani e poi le gettava per terra. Di suo ha solo un nome: «Lazzaro», cioè, in ebraico, «Dio aiuta». È la sua fede; è tutto il suo avere. Il ricco invece è infedele al senso di quel suo «essere ricco»: il dovere di accorgersi del povero che sta davanti la porta di casa sua.

Il definitivo si costruisce nel momentaneo: quindi pure la separazione irrevocabile tra il ricco e il povero. L’eternità della punizione è opera di chi non ha avuto occhi per il povero.

«Se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno» (Lc 16,30) dice il ricco fra i tormenti. Uno che risorge sarà certamente la loro salvezza. Il padre Abramo nega il principio, poiché hanno Mosè e i profeti: la Parola di Dio.

Noi siamo più fortunati: abbiamo un Risorto. Ma qual è la nostra fede? Quando Gesù risorto è apparso nel cenacolo i suoi discepoli lo hanno creduto un fantasma (Lc 24,37). C’è qualcosa allora che conta di più di un’apparizione: fidarsi di Dio e credere alla sua parola.

Anche la seconda lettura (1Tm 6,11 ss) contiene una sintetica esortazione alla fedeltà e alla difficile testimonianza che essa comporta, sull’esempio di quanto ha detto Gesù. La fedeltà cristiana ha una meta, non solo un termine finale, nella Parusia: è l’incontro con il Signore glorioso.

*    *    *

Leone XIV: «Non c’è futuro basato sulla violenza, sull’esilio forzato, sulla vendetta. I popoli hanno bisogno di pace: chi li ama veramente, lavora per la pace».

L’uomo ricco non si accorge del povero che è alla sua porta | La Civiltà Cattolica

25 Settembre 2025Permalink

21 settembre 2025  «Preti contro il genocidio», lunedì veglia a Roma

21 settembre 2025  «Preti contro il genocidio», lunedì veglia a Roma

La rete, nata nelle ultime settimane, ha raccolto già l’adesione di oltre 1200 sacerdoti di 34 Paesi. Non solo parroci ma anche vescovi e, al momento, un cardinale

La mobilitazione del 22 settembre per la Palestina vedrà anche la partecipazione dei “Preti contro il genocidio”, una rete nata nelle ultime settimane e che ha raccolto già l’adesione di oltre 1200 sacerdoti di 34 Paesi. Non solo parroci ma anche vescovi e, al momento, un cardinale. Si ritroveranno lunedì pomeriggio a Sant’Andrea al Quirinale per una preghiera che sarà anche un momento di mobilitazione. In rappresentanza di questa nuova realtà a manifestare a Roma saranno una cinquantina. Un momento pubblico di preghiera e testimonianza «per ribadire la condanna del genocidio in corso a Gaza e dare voce a chi non ha voce» che sarà guidato da padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, e padre Fernando García Rodriguez, superiore generale dei missionari saveriani. Nel dettaglio, alle 15 ci sarà la preghiera comunitaria presso la Chiesa di Sant’Andrea al Quirinale; alle 16 prenderà il via la marcia che percorrerà via Quattro Fontane , Piazza Barberini, via del Tritone , Piazza di Pietra al Pantheon con arrivo a Piazza Sant’Ignazio. Alle 17.30 i sacerdoti incontreranno i media presso la Chiesa del Caravita.

Al momento non risultano tra i partecipanti all’evento di Roma nomi di vescovi. In ogni caso, anche se non saranno fisicamente presenti, diversi di loro hanno dato il loro sostegno, dal cardinale di Rabat, Cristobal Lopez Romero, all’ex vicario apostolico dell’Anatolia, mons. Paolo Bizzeti. Nell’elenco dei vescovi che sostengono la rete ci sono anche il vescovo emerito di Mazara del Vallo, mons. Domenico Mogavero, e l’ex vescovo di Caserta Raffaele Nogaro. Nell’elenco dei presuli delle persone che hanno firmato la petizione figurano don Luigi Ciotti (Libera) e don Nandino Capovilla (Pax Christi), di recente cacciato da Israele dove si era recato per un pellegrinaggio.

Il termine genocidio, riferito a quanto sta accadendo a Gaza, tuttavia non è stato fatto proprio dal Vaticano. Le associazioni cattoliche intanto hanno lanciato un appello alla preghiera per la pace: domani parteciperanno all’Angelus a Piazza San Pietro, mentre lunedì 22 si terrà una veglia di preghiera a Santa Maria in Trastevere, in collegamento con il Patriarca di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa.

https://www.ilsole24ore.com/art/preti-contro-genocidio-lunedi-veglia-roma-AHUzEElC

22 Settembre 2025Permalink

5 luglio 2025 – Nuovo presidente Commissione Pontificia tutela minori

Papa Leone XIV ha nominato monsignor Thibault Verny nuovo presidente della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori il 5 luglio 2025, in sostituzione del cardinale Seán O’Malley.

5 luglio 2025

Jean-Charles Putzolu – Città del Vaticano
Monsignor Thibault Verny è il nuovo presidente della Pontificia Commissione per la tutela dei minori. Metterà la sua esperienza francese al servizio della Chiesa universale, pur conservando le sue responsabilità diocesane. Presidente del Consiglio per la prevenzione e la lotta contro la pedofilia in seno alla Conferenza episcopale del proprio Paese fino allo scorso giugno, ha passato il testimone a monsignor Gérard Le Stang, vescovo di Amiens, eletto nel corso dell’ultima assemblea plenaria.

Prima nell’arcidiocesi di Parigi e poi all’interno della Conferenza dei vescovi di Francia, monsignor Verny ha partecipato attivamente alla lotta contro gli abusi nella Chiesa, dedicandosi all’ascolto e all’accompagnamento delle vittime, nonché alla necessaria interazione con le autorità civili e giudiziarie. Egli vede nella propria nomina anche una forma di riconoscimento del lavoro svolto dalla Chiesa francese con l’istituzione della Ciase (Commissione indipendente sugli abusi sessuali nella Chiesa), fino alla pubblicazione del rapporto del suo presidente Jean Marc Sauvé, e all’istituzione dell’Inirr, istanza di riparazione e risarcimento. Il presule intende proseguire il lavoro del suo predecessore, il cardinale cappuccino statunitense Seán Patrick O’Malley, con cui ha avuto modo di collaborare più volte, per radicare una cultura della protezione delle persone vulnerabili. Lo confida in questa intervista ai media vaticani.

Monsignor Verny, lei assume la presidenza della Pontificia Commissione per la tutela dei minori, istituita da Papa Francesco nel marzo 2014. Leone XIV l’ha scelta per succedere al cardinale O’Malley che ha da poco compiuto 80 anni. Come accoglie la nomina?

Tre parole mi sono venute in mente e nel cuore. Innanzitutto la parola umiltà di fronte all’importanza e alla gravità della missione e delle sfide che ne derivano. Poi la parola gratitudine, nei confronti del nostro Santo Padre, Leone XIV, per la fiducia che mi ha dimostrato; gratitudine ovviamente anche nei confronti del cardinale O’Malley, con il quale ho avuto occasione di collaborare nella Pontificia Commissione, e per tutto il suo lavoro. La terza parola è determinazione a proseguire e approfondire questo lavoro.

Lei ha esperienza all’interno della Conferenza episcopale su questo delicato tema. Ora potrà metterla a frutto per la Chiesa universale…

In Francia, la mia missione, prima nell’arcidiocesi di Parigi e poi nella Conferenza episcopale, mi ha permesso di ascoltare le vittime e di accompagnarle nel loro cammino. È stata un’esperienza decisiva. Ho anche avuto modo di lavorare con gli interlocutori della società civile, in particolare della giustizia, con i quali abbiamo potuto mettere a punto protocolli di lavoro che hanno permesso di stabilire una metodologia. È anche significativo poter lavorare con le autorità civili, oltre, naturalmente, a tutte le diocesi di Francia.

Quali saranno, secondo lei, le priorità della Pontificia Commissione e le sue priorità per la Chiesa universale?

Penso innanzitutto ai membri della Commissione per la tutela dei minori e a tutti coloro che vi lavorano. Sono commosso dal poter continuare ad approfondire questo lavoro con ciascuno dei membri e con la squadra in carica. Le priorità saranno quelle di proseguire il lavoro già presentato attraverso la relazione annuale, le iniziative nei Paesi che ne hanno bisogno e attraverso il progetto Memorare per sostenere le Chiese nell’accoglienza e nell’accompagnamento delle vittime. Prossimamente saranno pubblicate le linee guida. Forniscono indicazioni per l’accompagnamento e la protezione dei minori. Un altro punto che mi sembra importante sarà quello di poter mettere in rete le iniziative. Troppo spesso i singoli Paesi lavorano per conto proprio. È necessario invece potersi sostenere a vicenda e poter condividere ciò che si fa.

Qual è, secondo lei, l’importanza del lavoro con le vittime e del loro accompagnamento?

La Pontificia Commissione non ha il compito di sostituirsi alle strutture locali e alle Conferenze episcopali. Si tratta di sensibilizzare i diversi episcopati, gli ordini e le congregazioni religiose nei vari Paesi, sull’ascolto e l’accompagnamento specifico delle vittime. All’interno della Pontificia Commissione per la tutela dei minori è fondamentale che ci siano le vittime, i loro genitori ed i familiari che portano la propria esperienza insostituibile. Mi sembra che dobbiamo continuare a implementare una mentalità, una cultura, all’interno delle Chiese per diffondere la protezione dei minori e far sì che diventi naturale, sia nella Chiesa, sia nelle famiglie e anche nella società.

Qual è la sua valutazione del lavoro della Pontificia Commissione così come l’ha visto dalla sua diocesi, e in particolare nel clima di ostilità, o almeno di diffidenza, da parte di alcuni settori dell’opinione pubblica, che la stessa Commissione e la Chiesa hanno dovuto affrontare?

Penso che il termine ostilità non sia necessariamente adeguato. Direi piuttosto esigenza. Esigenza nei confronti della Chiesa per quanto riguarda la sua missione, il suo posto nella società e l’aspettativa di una Chiesa veramente esemplare, in grado di prendersi cura delle persone vulnerabili e in particolare dei minori. C’è questa parte di umiltà che la Chiesa deve avere, il riconoscimento della verità per poter guardare al futuro. Per quanto riguarda tutto il lavoro svolto dalla Pontificia Commissione sin dalla sua creazione, esso deve continuare a radicarsi sia nel panorama romano, quello della Curia, sia in quello delle Conferenze episcopali e delle congregazioni religiose. E il rapporto annuale contribuisce in tal senso.

A un certo punto, si poteva pensare che la fiducia fosse venuta meno tra i fedeli, o una parte di essi, e i rappresentanti della Chiesa. Oggi è stato fatto un lavoro di riconciliazione? È necessario continuare su questa strada?

Rimango cauto. La fiducia non si ottiene per decreto. Si guadagna e si costruisce giorno dopo giorno. C’è la tentazione di voler parlare d’altro, di voler voltare pagina. Tuttavia, il lavoro di verità e di accompagnamento delle vittime deve continuare. La protezione dei minori rimane e sarà sempre un tema di attualità. È questa la condizione per cui il Vangelo sarà ascoltabile e credibile.

Monsignor Verny presidente della Pontificia Commissione per la tutela dei minori – Vatican News


 

12 Settembre 2025Permalink

1 settembre 2025 _ Calendario di settembre

.1 settembre 1939 -……     La Germania invade la Polonia
……..…………………… ….…… . E’ l’inizio della seconda guerra mondiale
.1 – 3 settembre 2004 –.   Strage di Beslan (Ossezia del .Nord)…[NOTA 1].
.2 settembre 1944 –  ……. Anna Frank e la sua famiglia vengono .caricati
………………………………………… sul treno per Auschwitz
.2 settembre 1945 – ………Ho Chi Minh dichiara l’indipendenza del ..Vietnam
…………………………………………. dalla Francia
.3 settembre 1982 – ………Assassinio del gen. Della Chiesa, della  moglie
……………………………………Emanuela,  dell’agente di scorta Domenico Russo.
.4 settembre 1965 – …….. Morte di Albert Schweitzer medico, .filosofo,
………………………………musicista, teologo  e premio Nobel per la pace nel 195.
.5 settembre 1938 –……… Regio Decreto Legge 5 settembre 1938- ..n. 1390,
………………………………… …….Provvedimenti per la difesa della ..razza nella
………………………………………. Scuola 222fascista .
………………………………………..Convertito in legge  99/1939.            [NOTA 2]
.5 settembre 1972 – ………Germania –irruzione di Settembre Nero nel
………………………………………..villaggio olimpico
.5 settembre 2010 – ………Assassinio di Angelo Vassallo, sindaco di .Pollica,
……………………………………….. il ‘sindaco  pescatore’
.7 settembre 1986 – ………Desmond Tutu – primo vescovo nero a guidare l
……………………………………….a chiesa anglicana in Sudafrica.
……………………………………… Muore il 26 dicembre 2021
.8 settembre 1943 – ………Armistizio dell’Italia con Inghilterra e Stati Uniti
.8 settembre 2013 –……..  Liberazione dell’inviato de La Stampa Domenico
……………………………………… Quirico, .sequestrato in Siria
.9 settembre 1943 –……… In Italia Nasce il Comitato di Liberazione
………………………………………..Nazionale (CLN)
.9 settembre 1976 – ………Morte di Mao Tse Tung
.9 settembre 2020 – ……  ..Amos Luzzatto muore a Venezia
.9 settembre 2022-        .    Morte della regina Elisabetta II
10 settembre 2024- ……….La senatrice Liliana Segre compie 94 anni
[NOTA 3..]
11 settembre 1973 – ……..Colpo di stato in Cile _  suicidio del presidente
……………………………………….Allende e suo ultimo  discorso
11 settembre 2001 – ………New York – attentato alle Torri Gemelle
12 settembre 1977 – ………  Muore nelle carceri sudafricane Stive Biko
…………………………………………… .(attivista anti-apartheid)
13 settembre 1321 – …….. Dante  Alighieri Muore a Ravenna
15 settembre 1970 – …….. Scomparsa di Mauro De Mauro –
15 settembre 1993 – ………Assassinio di don Pugliesi
16 settembre 1976  -……     Argentina _ Notte delle matite spezzate
16 settembre 1982 – …….. Libano – massacro di Sabra e Shatila
16 settembre 2016 -………. Morte di Carlo Azeglio Ciampi
17 settembre 1978 – …….. .Accordi di pace di Camp David fra Egitto e Israele
17 settembre 2024  -………..Il Mossad attacca Hezbollah in libano e in Siria
……………………………………. ..con i cercapersone
18 settembre 1938 – ……… Discorso Mussolini a Trieste rivendicazione
……………………………………… razzismo italiano
18 settembre 1961 – ……….Muore Dag Hammarskjöld in probabile
……………………………………….. attentato  ……………………….[NOTA 4]
19 settembre 1943 – ……… Strage nazista a Boves (Cuneo)
19 settembre  2020 -……… Morte di Rossanna Rossanda
20 settembre 1870 – ……. .Breccia di Porta Pia
21 settembre – ……………….Giornata mondiale della pace
21 settembre 1990 – ……   Assassinio del giudice Rosario Angelo Livatino
22 settembre 1980 –…….… L’Iraq invade l’Iran
23 settembre 1939 –…….… Morte di Sigmund Freud
23 settembre 1973 – ……..   Morte di Pablo Neruda
23 – 24 settembre-              Rosh Hashanah (Capodanno):         [NOTA 5]
24 settembre 1961 – ……     Prima marcia della pace Perugia Assisi,
………………………………………..promossa da Aldo Capitini
25 settembre 2019 _            Sentenza della consulta sul suicidio assistito
25 settembre 2023_            Morte in carcere di Matteo Messina Denaro
26 settembre 1988 – ……..  Assassinio di Mauro  Rostagno      [NOTA 6]
27 settembre 1970 -……… Santa Teresa d’Avila ,  dottore  della Chiesa
……………………………………………………………………… [NOTA  7]
27 settembre 1996 –………Afghanistan: i talebani occupano Kabul
27 settembre 2015 – ……  Morte di Pietro Ingrao
28 settembre 1978 – ……  Morte di papa Giovanni Paolo I, Albino Luciani
28 settembre 2016 – …….. Morte di Simon Peres
29 settembre 1944 – ……..Strage nazista a Marzabotto
29 settembre 1944…………Assassinio Virginia Tonelli alla Risiera (TS)
29 settembre 2023……….Inizio della  festa delle capanne _ Sukkot
30 settembre 2015 – ……. .All’ONU viene issata la bandiera
palestinese                                     [NOTA 8]

[NOTA 1]
3 settembre: La strage di Beslan è il massacro avvenuto fra il 1° e il 3 settembre 2004 nella scuola Numero 1 di Beslan, nell’Ossezia del Nord, una repubblica autonoma della federazione russa nella regione del Caucaso, dove un gruppo di 32 ribelli fondamentalisti islamici e separatisti ceceni aveva occupato l’edificio scolastico sequestrando circa 1200 persone fra adulti e bambini. Tre giorni dopo, quando le forze speciali russe fecero irruzione, fu l’inizio di un massacro che causò la morte di più di trecento persone, fra le quali 186 bambini, ed oltre 700 feriti.

[NOTA 2]  Le leggi razziali fasciste furono un insieme di  provvedimenti legislativi e amministrativi emanati e applicati in Italia fra il 1938 e il primo lustro degli anni quaranta, dapprima dal regime fascista del Regno d’Italia e poi dalla Repubblica Sociale Italiana, rivolti prevalentemente contro le persone ebree.
Il loro contenuto fu annunciato per la prima volta il 18 settembre 1938, a Trieste dal dittatore Benito Mussolini, mentre rivolgeva un discorso a una folla raccolta sotto un palco allestito davanti al Palazzo del Municipio in Piazza Unità d’Italia, in occasione di una sua visita alla città.
Furono abrogate coi regi decreti-legge n. 25 e 26 del 20 gennaio 1944,  emanati durante il Regno del Sud, mentre nella Repubblica Sociale Italiana continuarono a essere in vigore fino alla Liberazione, nell’aprile 1945.

[NOTA 3]  Liliana Segre
Nata  a Milano il 10 settembre 1930. .Nominata senatrice a vita   dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella 1l 19 gennaio2018 , 80mo anniversario della leggi razziali fasciste
Dal  15 aprile 2021  è presidente te della Commissione  Straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza , razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza.

.[[NOTA 4]
Dag Hjalmar Agne Carl Hammarskjö  (Jönköping, 29 luglio 1905 – Ndola, 18 settembre 1961)
E’ stato un diplomatico, economista, scrittore e pubblico funzionario svedese. Fu presidente della Banca di Svezia, ma divenne noto internazionalmente quale segretario generale delle Nazioni Unite, carica ricoperta per due mandati consecutivi, dal 1953 fino alla sua morte nel 1961, occorsa a causa di un incidente aereo avvenuto in Africa meridionale durante una missione di pace.

[NOTA 5]    Rosh Hashanah: Il Capodanno ebraico, che segna l’inizio del nuovo anno e viene celebrato in settembre o ottobre.
Significa Capo dell’anno . Si celebra nel mese di Tishri del calendario ebraico. Ricorda la creazione e il giudizio del mondo da parte di Dio.
Si inizia con due giorni di preghiera, seguiti da dieci giorni di penitenza che si concludono con il giorno dell’espiazione (Yom Kippur). La festa è aperta con il suono dello shofar, un piccolo corno di montone.

[NOTA 6]  https://www.treccani.it/enciclopedia/mauro-rostagno_(Dizionario-Biografico)/

[NOTA  7]
Teresa di Gesù, o d’Avila, al secolo Teresa Sánchez de Cepeda Dávila y Ahumada (Avila, 28 marzo 1515 – Alba de Tormes, 15 ottobre 1582), è stata una religiosa e mistica spagnola. Entrata nel Carmelo di Avila a vent’anni, fuggita di casa, dopo un travagliato percorso interiore che la condusse a quella che definì in seguito la sua “conversione” (a trentanove anni), divenne una delle figure più importanti della Riforma cattolica grazie alla sua attività di scrittrice e fondatrice delle monache e dei frati Carmelitani Scalzi, e grazie alla fondazione di monasteri in diversi luoghi di Spagna, e anche oltre (prima della sua morte venne fondato un monastero di Scalzi a Lisbona).
E’ stata proclamata dottore della chiesa da Paolo VI

[NOTA 8]
(ANSA) – NEW YORK, 30 SET – “E’ una giornata di orgoglio per i palestinesi di tutto il mondo”: così il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, alla cerimonia per l’alzabandiera della Palestina al Palazzo di Vetro. Ban ha poi precisato: “Dobbiamo realizzare le aspirazioni che questa bandiera rappresenta, ossia Israele e Palestina che vivano uno accanto all’altro in pace e  sicurezza

2 Settembre 2025Permalink

30 agosto 2025 _ Da Avvenire di oggi

Appello interreligioso alle Istituzioni Italiane, ai cittadini e ai credenti in Italia

Questo appello nasce dalla convinzione dell’improrogabile necessità di favorire qualsiasi iniziativa di incontro per arginare l’odio, salvaguardare la convivenza, purificare il linguaggio e tessere la pace. Responsabilità di singoli e di soggetti collettivi!
È un appello che esprime il tanto che unisce, messo a dura prova da quanto sta accadendo, ma nella certezza che il dialogo deve trovare le soluzioni a quanto umilia le nostre fedi e resistere. Ciascuno di noi – primi firmatari – avrebbe certamente qualcosa da aggiungere per esprimere il dolore che proviene dalle rispettive comunità, nelle quali vi sono posizioni e convinzioni diverse, così come aspettative rispetto a determinati fatti e scelte. L’appello è aperto a quanti condividono questa preoccupazione unitaria che genera responsabilità comune, mettendo da parte, in questo documento, quanto divide, per rafforzare ciò che ci unisce, nello sforzo comune di capire il dolore e le ragioni dell’altro, generando un impegno rinnovato per trovare soluzioni giuste e durature per tutti. In modo particolare, l’appello è aperto al “Tavolo delle religioni” che da tre anni si trova presso la sede della CEI nell’intento di cercare una “Via italiana del dialogo interreligioso”.

***
Appello alle Istituzioni Italiane, ai cittadini e ai credenti in Italia

“Sta lontano dal male e fa il bene, cerca e persegui la pace”. (Salmo 34, 15)
“Rallegratevi con quelli che sono nella gioia; piangete con quelli
che sono nel pianto”. (Rm 12,15)
“Abbiamo prescritto ai figli di Israele che chiunque ucciderà una persona
è come se avesse ucciso l’intera umanità, e chiunque avrà dato la vita a una persona sarà come se avesse dato la vita all’intera umanità.
Sono giunti loro i Nostri inviati con le prove chiare eppure molti di loro,
pur dopo questo, sono stati intemperanti sulla terra”. (Corano, V: 32)

La coscienza dei tempi oscuri che stiamo attraversando e del potere di illusione che soffia anche sulla tragedia in corso in Medio Oriente, ci richiama, come leader di comunità religiose, come credenti e come
cittadini, a denunciare l’insinuarsi di pericolose generalizzazioni e dannose confusioni tra identità politiche, nazionali e religiose e ci spinge a richiamare alla cautela nello scambio di informazioni e alla pacatezza nei toni e nelle azioni.
L’abuso della religione per la sopraffazione altrui ci costringe ad assistere a una polarizzazione che si nutre di un fanatismo travestito da servizio verso il nostro comune Dio e il bene dei fedeli, assecondando una falsa giustizia superiore e nascondendosi dietro una finta fratellanza.
Il giustizialismo populista, una folle prospettiva suprematista e la mediatizzazione di un vittimismo sordo alle ragioni della responsabilità ci obbligano a denunciare una strumentalizzazione anche della politica: si tratta di un male che si nasconde dietro il paravento della “maggior ingiustizia dell’altro”, e che mira solo a rendere tutte le parti in gioco pedine inconsapevoli della distruzione del mondo ricostruito e ricostituito nel secondo dopoguerra.
Dobbiamo denunciare la nefandezza di una propaganda che, sfruttando ingenuità e visceralità, ottenebra un discernimento sano e banalizza il senso profondo della nostra stessa umanità, inducendo a schierarsi l’uno contro l’altro, ma mai a favore del Bene, fomentando alternativamente antisemitismo e islamofobia o rianimando le inveterate avversioni al cristianesimo cattolico e alle religioni in generale, anziché collaborare insieme per una vera Pace. Condividere originalità, curiosità per i significati dei nostri testi sacri, con studio e conoscenza, e difendere da ogni abuso e distorta interpretazione, che allontanano verso derive dell’odio, pregiudizio e violenza altrui.
L’odio e la violenza non hanno mai alcuna legittimità, portano solo alla diffusione della crudeltà di chi cura ambiguamente interessi paralleli volgarizzando e corrompendo le interpretazioni e la natura autentica dei testi sacri per benedire l’uso delle armi e organizzare la morte dell’altro. “Nessuna sicurezza sarà mai costruita sull’odio. La giustizia per il popolo palestinese, come la sicurezza per il popolo israeliano, passano solo per il riconoscimento reciproco, il rispetto dei diritti fondamentali e la volontà di parlarsi” (Dichiarazione “Fermi tutti” di Bologna).
Il dovere di lavorare per una responsabile convivenza ci richiama come religiosi alla necessità di promuovere coesione sociale sulla base di valori condivisi, a fronte della grande costernazione che ci suscita il dolore degli altri.
Bisogna ripartire dalla testimonianza della sacralità della vita e dalla santità della terra come doni di Dio che nessuno possiede in esclusiva a discapito dell’altro. Questo patrimonio va custodito insieme come occasione per riconoscere la dinamica della scienza sacra, la fratellanza autentica e la vera Pace nella vittoria dello Spirito sulla tragica ostinazione al male.
“Incontriamoci tutti!”, incontriamoci subito – almeno in Italia – vescovi, rabbini e imam, dalle varie regioni. Un incontro semplice, diretto, non convenzionale né confessionale, per testimoniare insieme una responsabilità comune (Lettera aperta “Incontriamoci tutti” della COREIS da Milano). Una responsabilità che sappia trasmettere il messaggio autentico di pace, speranza, carità, fratellanza e giustizia dei discendenti di Abramo anche attraverso soluzioni concrete: auspichiamo che, sulla scia di questo messaggio, le nostre comunità religiose possano promuovere attività locali e nazionali, culturali e formative, con l’attivo coinvolgimento delle Istituzioni nazionali e delle amministrazioni comunali.
Dobbiamo assieme riconoscere quel germe di odio che pianifica anche qui la devastazione e l’abuso di spazi reali e ideali. Lo sviluppo del nostro Paese si è affermato grazie ai ponti tra comunità antiche e di nuova immigrazione che siamo chiamati a difendere attraverso la prova della convivenza e il rigetto del
nemico inventato. Poter credere che esiste un domani libero verso il quale alzare lo sguardo e impegnarsi assieme.
Come segno di speranza, in queste settimane, in alcune città italiane, religiosi ebrei, cristiani e musulmani hanno già trovato l’ispirazione e il coraggio per incontrarsi e confrontarsi, nella preghiera e nella fede certa che la Giustizia divina non si riveste delle barbarie cui l’umanità sembra oggi essersi assuefatta nella “normalizzazione del male”.
Il 23 luglio è stata infatti diffusa la dichiarazione congiunta “Fermi Tutti” dell’Arcivescovo di Bologna, Card. Matteo Zuppi, e del Presidente della Comunità Ebraica di Bologna, Daniele De Paz, “Sulla guerra a Gaza e sulla responsabilità comune per la pace”. Un appello ai credenti e ai cittadini a unire le proprie voci per reagire alla guerra in corso dentro la striscia di Gaza e gli attacchi su Israele: “Tacciano le armi, le operazioni militari in Gaza e il lancio di missili verso Israele. Siano liberati gli ostaggi e restituiti i corpi. Si sfamino gli affamati e siano garantite cure ai feriti” (Dichiarazione “Fermi tutti” di Bologna).

L’appello di Bologna ha avuto un precedente e un seguito significativi:
• la Marcia per la Pace del 5 dicembre 2023 a Bologna, guidata dal Card. Matteo Zuppi, dal Presidente della Comunità Ebraica, Daniele De Paz, e dal Presidente dell’UCOII, Yassine Lafram, con la partecipazione di centinaia di cittadini;
• il 24 luglio la COREIS Italiana ha aderito all’appello inviando la lettera di sostegno “Incontriamoci tutti”, rivolta anche alla CEI, all’UCEI, all’Assemblea Rabbinica Italiana, all’Arcivescovo di Milano e alla Senatrice Liliana Segre;
• il 4 agosto anche il “Tavolo della Speranza”, costituito a Torino da rappresentanti cristiani, ebrei, musulmani e laici, ha sostenuto pubblicamente l’appello. “La coscienza dei credenti, indipendentemente dalla fede di appartenenza, non può non essere fortemente turbata dalle notizie provenienti dal
teatro di guerra e l’impegno personale nella preghiera e nel dialogo è l’unico modo per liberarsi dal senso di impotenza che, per ammissione dello stesso Papa Leone XIV, sta attanagliando chi invoca la tregua e l’accordo”.
Siamo grati per queste testimonianze di una reazione e di un coordinamento da parte di diversi esponenti interreligiosi che vogliono ora, con questa dichiarazione nazionale, promuovere una chiarezza di intenzioni, di metodo e linguaggio, di contenuti e di finalità, per giungere alla vera pace e, soprattutto, in nome della nostra comune responsabilità, a preservare l’autentica dignità di ogni comunità religiosa e di ogni essere umano.

Noemi Di Segni
Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI)
Yassine Lafram
Presidente dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia (UCOII)
Abu Bakr Moretta
Presidente del Comunità Religiosa Islamica Italiana (COREIS)
Naim Nasrollah
Presidente della Moschea di Roma
Imam Yahya Pallavicini
Comunità Religiosa Islamica Italiana (COREIS)
Cardinale Matteo Maria Zuppi
Presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI

 

30 Agosto 2025Permalink

29 agosto 2025 _ Cristiani, musulmani ed ebrei per la pace: “Bisogna arginare l’odio”

Cristiani, musulmani ed ebrei per la pace: “Bisogna arginare l’odio”

Da Roma un appello che risuona soprattutto per il Medio Oriente, teatro di conflitti e tensioni, con la proposta di un incontro tra vescovi, rabbini e imam in Italia che sia “diretto, non convenzionale né confessionale, per testimoniare insieme una responsabilità comune”

Vatican News

«Questo appello nasce dalla convinzione dell’improrogabile necessità di favorire qualsiasi iniziativa di incontro per arginare l’odio, salvaguardare la convivenza, purificare il linguaggio e tessere la pace. Responsabilità di singoli e di soggetti collettivi!». È con queste parole che prende avvio l’appello interreligioso diffuso a Roma oggi e promosso dai rappresentanti delle comunità ebraiche, cristiane e musulmane di tutta Italia.

Le firme del documento

L’appello, firmato da Noemi Di Segni (Unione delle comunità ebraiche italiane), Yassine Lafram (Unione delle comunità islamiche d’Italia), Abu Bakr Moretta e Yahya Pallavicini (Comunità religiosa islamica italiana), Naim Nasrollah (presidente della Moschea di Roma) e dal cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, richiama la necessità di «trovare soluzioni a quanto umilia le nostre fedi e resistere».

L’attenzione per il Medio Oriente

Parole che risuonano soprattutto per il Medio Oriente, teatro di conflitti e tensioni sempre più tragiche. «La coscienza dei tempi oscuri che stiamo attraversando e del potere di illusione che soffia anche sulla tragedia in corso in Medio Oriente, ci richiama, come leader di comunità religiose, come credenti e come cittadini, a denunciare l’insinuarsi di pericolose generalizzazioni e dannose confusioni tra identità politiche, nazionali e religiose». I firmatari denunciano inoltre la “nefandezza di una propaganda che, sfruttando ingenuità e visceralità, ottenebra un discernimento sano e banalizza il senso profondo della nostra stessa umanità”, fomentando antisemitismo, islamofobia e avversione verso il cristianesimo cattolico e le religioni in generale. “Nessuna sicurezza sarà mai costruita sull’odio. La giustizia per il popolo palestinese, come la sicurezza per il popolo israeliano, passano solo per il riconoscimento reciproco, il rispetto dei diritti fondamentali e la volontà di parlarsi”.

Una proposta concreta

Da qui la proposta concreta di un incontro tra vescovi, rabbini e imam in Italia: «Un incontro semplice, diretto, non convenzionale né confessionale, per testimoniare insieme una responsabilità comune», con l’auspicio che le comunità religiose possano promuovere attività locali e nazionali con il coinvolgimento delle istituzioni. «Il dovere di lavorare per una responsabile convivenza ci richiama come religiosi alla necessità di promuovere coesione sociale sulla base di valori condivisi», si legge ancora nell’appello, che si conclude con un ringraziamento per le testimonianze maturate nelle scorse settimane a Bologna, Milano e Torino, come segno di speranza in un tempo segnato dalla violenza.


Cristiani, musulmani ed ebrei per la pace: “Bisogna arginare l’odio” – Vatican News

29 Agosto 2025Permalink

18 agosto _ Dal Corriere della Sera : Un testo del giurista Sabino Cassese

Prima pagine del Corriere della sera.  18 agosto
Cosa ci dice quell’incontro tra i due zar  di Sabino Cassese

Trump, 79 anni, imprenditore immobiliare, al secondo mandato come presidente degli Stati Uniti, e Putin, 72 anni, al potere come primo ministro e come presidente della Russia da 26 anni, sono due tipici rappresentanti di quella che, nel suo ultimo libro, Giuliano da Empoli ha chiamato «l’ora dei predatori»
Il libro è uscito in Francia con il titolo «L’heure  des prédateurs», edito da Gallimard 2025.

Pag  28_I rapporti.
Il vertice tra i presidenti americano e russo  ha certamente toccato questioni  oltre la  guerra in  Ucraina

L’incontro tra  i predatori di Sabino Cassese

Che cosa si siano detti ha poca importanza, perché i predatori, quando si incontrano, si annusano e misurano la forza reciproca, non scambiano idee e propositi.
Possiamo però immaginare che cosa i due abbiano pensato. L’enigmatico ex funzionario del Kgb vive nel culto di Pietro il Grande e di Caterina II e vede l’espansione a Occidente come movimento naturale della Russia.  Caterina II era prussiana e il suo preferito e amato generale Potemkin era il conquistatore di quella zona dell’Ucraina che la Russia rivendica.L’imprevedibile presidente americano, abile nell’alternare parole e silenzi per tenere l’opinione pubblica sospesa, aspira più di ogni altri ad apparire e ad essere il padrone del mondo, pensando, quindi, a una globalizzazione molto diversa da quella che finora si è realizzata, dove al centro sta lui e non l’Onu.

Se non possiamo indovinare né quel che si sono detti, né il risultato dell’incontro, possiamo intuire quale ne sia stato l’oggetto e quale il ruolo dei protagonisti

Quanto all’oggetto, è sicuro che le due parti non abbiano solo discusso la questione ucraina. Conveniva a Trump perché questo attenua la concessione che ha fatto a un aggressore, colpito da un mandato di arresto della Corte penale internazionale, ricevendolo come un sovrano sul territorio della nazione che rappresenta.
Conveniva allo zar perché serve ad occultare eventuali cedimenti o arretramenti.
Conveniva ad ambedue, quindi, una decisione «a pacchetto», nella quale alla questione principale se ne aggiungono altre, per raggiungere un accordo con concessioni reciproche.
Quanto al ruolo di Trump, è evidente che, come gli è consueto, abbia tentato di sommarne più di uno: quello di esploratore in vista di futuri negoziati; quello di delegato dei Paesi europei, per avviare più equilibrati negoziati con gli interessati principali; quello di pacificatore, una specie di Onu monocratico, per supplire all’evidente fallimento dell’organizzazione internazionale in questa vicenda; quello di mediatore; quello di rappresentante dell’Occidente. Così è riuscito a coprire il fatto che non può presentarsi come il vicino di casa dell’aggredito, né come l’alleato, né come il giudice terzo tra due parti in conflitto tra di loro. Dunque, ha svolto un ruolo multifunzionale, così legittimando una sua veste di padrone del mondo.

Altrettanto ricca la panoplia dei ruoli di Putin: ha dovuto dare legittimazione all’invasione di una nazione vicina, difendendosi dall’accusa di aggressore; rinverdire il ruolo della Russia come potenza mondiale che ha spartito la gestione del mondo con l’America; dare una giustificazione della propria espansione verso Occidente.
Lo scenario aperto da questo incontro prospetta due nuove realtà, una che riguarda il mondo intero e l’altra che riguarda l’Europa.
Quella che riguarda il mondo intero ha a che fare con la globalizzazione. Essa si è svolta finora mediante il multilateralismo, la cessione di compiti regolatori a organismi universali, e in forme pubblicistiche. Ora, la globalizzazione di cui è portatore il presidente degli Stati Uniti si svolge in forza del ruolo globale di una sola nazione e vede come attori globali grandi imprese private americane. Dunque, è una globalizzazione diversa, che cambia l’ordine del mondo, da multilaterale a uni-nazionale, da statale a privatistico.

L’altra prospettiva riguarda l’Europa. Pietro il Grande nel ‘600 e Caterina II nel ‘700 hanno sempre guardato al modello occidentale e mirato all’espansione russa in Occidente. La politica estera della Francia, fino a metà dell’Ottocento, è stata quella di favorire la mancata unificazione germanica in funzione di cuscinetto rispetto all’avanzata russa (allora l’Ucraina non esisteva e la Polonia era debolissima). Fu Tocqueville che richiamò l’attenzione sulla «necessità di evitare il pericolo di cadere presto o tardi sotto il gioco e l’influenza diretta e irresistibile degli zar» (sono parole scritte nel 1850 nei suoi «Souvenirs») e che quindi l’interesse dell’Europa fosse di favorire l’unità tedesca per impedire questa penetrazione della Russia. Oggi questo ruolo di cuscinetto si è ampliato perché la Germania è unificata e la Polonia più forte. L’Ucraina è divenuta il terreno di scontro.
D’altra parte, bisogna considerare, anche se non si condividono, le parole di un noto studioso realista di scienze politiche americano, John J. Mearsheimer, secondo il quale chiunque abbia familiarità con la geopolitica avrebbe dovuto prevedere che «l’Occidente si stava infiltrando in Russia e ne minacciava gli interessi strategici. L’Ucraina, una pianura sterminata che avevano attraversato la Francia napoleonica, la Germania imperiale e la Germania nazista per attaccare la Russia vera e propria, è un cuscinetto strategico di enorme importanza per Mosca». Quasi sicuramente il presidente russo non ha letto «The Great Delusion: Liberal Dreams and International Realities», il libro del politologo americano (tradotto in italiano dalla Luiss University Press), ma altrettanto sicuramente la pensa allo stesso modo.

17 agosto 2025

https://www.corriere.it/opinioni/25_agosto_17/cosa-ci-dice-quell-incontro-tra-i-due-zar-ebf07a99-1b69-47f5-a8a4-94459e9f2xlk.shtml?refresh_ce

 

18 Agosto 2025Permalink

1 agosto 2025 _ Calendario di agosto

..1 agosto 1944 – Rivolta del ghetto di Varsavia contro l’occupazione
………………………….tedesca.
.1 agosto 1990 –  L’Iraq invade il Kuwait
.1 agosto 2014 –  Entra in vigore la Convenzione  di Istambul
……………………………………………………………………………[nota 1]
.2 agosto – ………Giornata europea in memoria del genocidio del
…………………………popolo Ro…PORRAJMOS, …….…..[nota 2]
.2 agosto 1980 – Strage  fascista alla stazione di Bologna…
.3 agosto 1940 –  L’Italia invade la Somalia britannica
.4 agosto 1974 –..Bomba sul treno Italicus vicino a Bologna
.5 agosto 1938 –..In Italia viene pubblicato il Manifesto della razza
…………………………………………………………………………. [nota 3]
.5 agosto 1981 –..Viene approvata la legge 442
………………………..Abrogazione della rilevanza penale della causa
………………………   d’onore……………………………………..[nota 4]
.6 agosto 1945 ….USA sganciano la bomba atomica su Hiroshima
.6 agosto 1978 –..Morte di Paolo VI  (Giovanni Battista Montini).
.8 agosto 1945 –..USA sganciano la bomba atomica su Nagasaki
.8 agosto 1956 –..Tragedia nella miniera di Marcinelle  (Belgio)
10 agosto 1944-   Strage di piazzale Loreto                  [nota 5]
12 agosto 1944 –  Strage nazista a Sant’Anna di Stazzema
13 agosto 1961 …..Inizia  la costruzione muro di Berlino
13 agosto 2021 –  Muore Gino Strada
14 agosto 1945 –  Resa del Giappone e fine della seconda guerra
………………………….mondiale
14 agosto 1947 – ..India – Dichiarazione di indipendenza
14 agosto  2018 –..Genova. Crollo del ponte Morandi.
14 agosto  2022-…Attentato a Salman Rushdie
15 agosto 1867 –…Regno d’Italia – Legge 15 agosto 1867, n. 3848
………………..……… Legge per la liquidazione dell’asse ecclesiastico
……………………………………………………………………………………..[nota 6]
15 agosto 1917 – …Nascita del vescovo Romero (assassinato 24
…………………………..marzo 1980)
15  agosto  2009   –  approvazione legge 94 /2009                  [nota 7]
16 agosto 1924 – ..Ritrovamento del corpo di Giacomo Matteotti
………………………….+(assassinato 10 giugno 1924)
17 agosto 1893 – ..Strage di Aigues Mortes (Francia)       [nota 8]
17 agosto 1945 – …L’Indonesia si proclama indipendente dai Paesi
18 agosto 1936 – Assassinio di Federico Garcia Lorca
18 agosto 2015 – Assassinio di Khaled al Asaad
…………………………direttore del sito archeologico  di Palmira
19 agosto 1954 – Morte di Alcide De Gasperi
20 agosto 1960 – Dichiarazione di indipendenza del Senegal
20 agosto 2019-  Dimissioni governo Conte 1
21 agosto 1940 – Assassinio di Lev Trotsky
21 agosto 1964 – Morte di Palmiro Togliatti
21 agosto 1968 –  L’URSS invade la Cecoslovacchia ….. [nota 9]
23 agosto 1923 – Assassinio di don Minzoni ad Argentea (FE)
23 agosto 1927 –  USA esecuzione di Sacco e Vanzetti
23 agosto 2023…Sinodo delle Chiese metodiste e valdesi
……………………………..Chiude 27   (Torre Pellice)                [nota 10]+
24 agosto 2004 – Assassinio di Enzo Baldoni in Iraq
24 agosto 2016 – Terremoto in centro Italia
25 agosto 1900 – Morte di Friedrich Nietzsche
25 agosto 1989 – Assassinio di Jerry Masslo -Villa Literno (CE)
……………………………………………………………………………….[nota 11-]
26 agosto 1789 – Francia: Dichiarazione dei diritti dell’uomo
………………………….e del cittadino
26 agosto 1978 – Elezione di papa Luciani (Giovanni Paolo I)]
27 agosto 1999 –  Morte di Helder Camara Brasile   [Nota 12 ]
28 agosto 1963 – Martin Luther King guida la marcia su
…………………………..Washington per i diritti civili.
29 agosto 1991 – La mafia uccide l’imprenditore Libero Grassi a
………………………………..Palermo
30 agosto 2022_ Morte di  Mikhail Gorbaciov,  ultimo presidente
…………………………dell’URSS
31 agosto 1994 – Irlanda – L’IRA dichiara la cessazione di tutte le
………………………….operazioni militari
31 agosto 2023 _ Muoiono 5 operai, travolti dal treno a
———————-Brandizzo (TO)

NOTE:
[nota 1] Convenzione di Istanbul – contenuti  da aggiornare
https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DOSSIER/0/750635/index.html?part=dossier_dossier1-sezione_sezione2-h2_h22

[nota 2]
Porajmos o Porrajmos (pronuncia italiana: poràimos; in romaní: [pʰoɽai̯ˈmos]; traducibile come “grande divoramento” o “devastazione”) è il termine con cui Rom e Sinti indicano lo sterminio del proprio popolo perpetrato da parte dei nazisti durante la seconda guerra mondiale.

[nota 3] Manifesto della razza:
http://www.ansa.it/canale_lifestyle/notizie/societa_diritti/2018/07/14/il-manifesto-della-razza-ecco-il-testo-per-non-dimenticare-80-anni-dopo_94f44111-b55a-4545-93cd-05c829211a4e.html

[nota 4]  Alla fine del 1965 venne rapita una ragazza di Alcamo, Franca Viola.
Fu la prima donna in Italia a rifiutare il matrimonio riparatore.
Iniziò così il lungo processo che portò, il 5 agosto 1981 alla approvazione della legge  442  che cancellava dal codice penale italiano il delitto d’onore e il matrimonio riparatore.
Per arrivare a riconoscere lo stupro reato contro la persona dovettero passare ancora parecchi anni e solo con la legge n. 66 del 15 febbraio 1996, “Norme contro la violenza sessuale”, si affermò il principio per cui lo stupro è un crimine contro la persona, che viene coartata nella sua libertà sessuale, e non contro la morale pubblica.

[nota 5]
Strage piazzale Loreto
Milano, 10 agosto 2025 – Milano non dimentica: questa mattina, alle 9.30, in piazzale Loreto, presso la stele dedicata ai 15 martiri, è iniziata la commemorazione dei partigiani prelevati dal carcere di San Vittore e fucilati all’alba del 10 agosto 1944 da un plotone della Legione Muti, per ordine del comando nazista. Partecipa l’assessora al Decentramento e Servizi civici Gaia Romani, insieme a istituzioni e cittadini. L’evento rappresenta un momento di riflessione e memoria, fondamentale per non dimenticare il sacrificio di chi ha lottato per la libertà.

Sito ufficiale del Comune di Cinisello Balsamo – 10 agosto 1944 – Piazzale Loreto

[nota  6]
Legge per la liquidazione dell’asse ecclesiastico
Locuzione adoperata per indicare i beni degli enti ecclesiastici nella legislazione eversiva delle proprietà ecclesiastiche, dal 1855 (anno della legge. piemontese 878, con la quale ebbero inizio le soppressioni), al 1929 (Concordato lateranense), di cui è fondamentale la l. 3096/7 luglio 1866.
Per approfondire link all’articolo di A.C.Jemolo (1929)
https://treccani.it/enciclopedia/asse-ecclesiastico_(Enciclopedia-Italiana)

[nota 7]
E’  la legge 94/2009  che in una indecente ammucchiata eterogenea ha inserito l’articolo 1 comma 22 lettera G  che con un’abile discriminazione indiretta  ostacola la registrazione nei registri di stato civile dei figli degli immigrati non comunitari irregolari.

[nota 8]
17 agosto 1893 dieci operai italiani delle saline vennero uccisi a Aigues-Mortes, in Camargue, perché si era diffusa la falsa notizia che avevano ucciso quattro  francesi.
L’odio per gli emigrati italiani che “rubavano il lavoro” scatenò il massacro e così un paese intero si scatenò contro gli operai italiani.

[nota 9]
Il 21 agosto del 1968 le truppe del Patto di Varsavia entrarono nella Cecoslovacchia per soffocare la stagione della Primavera di Praga che era iniziata  5 gennaio 1968, quando il riformista slovacco Alexander Dubček salì al potere, proseguendo fino al 20 agosto dello stesso anno, quando un corpo di spedizione dell’Unione Sovietica e degli alleati del Patto di Varsavia (ad eccezione della Romania) invase il paese.

[nota 10]

Sinodo valdese 2024, festeggiamenti per gli 850 anni del movimento di Valdo di Lione.
Il sinodo delle Chiese metodiste e valdesi si terrà a Torre Pellice (To) dal 23 al 27 agosto 2025. Questa edizione sarà particolarmente significativa perché celebrerà i 50 anni del patto di integrazione del 1975 che ha unito le due chiese, secondo Adista NewsI lavori sinodali affronteranno temi come la pace, la giustizia sociale, l’ambiente, l’ecumenismo, il lavoro, la tutela dei fragili, i diritti umani, le donne e i giovani, secondo Adista News. Sono previste anche rappresentanze ecclesiastiche internazionali.

[nota 10]  Jerry  Masslo https://it.wikipedia.org/wiki/Jerry_Essan_Masslo

[nota  12]
https://it.wikipedia.org/wiki/H%C3%A9lder_Pessoa_C%C3%A2mara

4 Agosto 2025Permalink